Fanfiction 01: Evidence di gabryweasley
Fanfiction 02: Really di Deb
Fanfiction 03: Strays di gabryweasley
Fanfiction 04: Endgame di Deb
Fanfiction 05: Projects di gabryweasley
Fanfiction 06: Proposal di gabryweasley
Fanfiction 07: Gifts di gabryweasley

Misako che spinge Sana su un'altalena. Sana nel giardino, che gioca con i cani. Ancora Sana che parla ad un finto - o forse no - telefono collegato all'acconciatura di Misako.
C'è Sana in ogni pagina, che sorride da ogni foto.
È sul divano adesso, con sua madre. Sfoglia un altro dei suoi album. Forse il decimo, oppure il quarantottesimo, o il centoventitresimo. Non li conto più.
«Mammina, credo che Akito non abbia mai visto questa foto!» Sussurra, una mano a coprire la bocca, sporgendosi verso Misako con in mano una foto.
«Ti sento», le faccio notare, mentre continuo a sfogliare l’album sulle mie gambe, facendo attenzione alla carta delicata che separa le pagine.
Sana sulla macchinina elettrica con Misako, Sana che canta con un microfono di plastica colorato da un palcoscenico improvvisato in sala.
«Oh beh, credo che ormai li abbia visti da un bel pezzo! Non ha bisogno della foto». Misako ha un tono allegro, mentre appoggia la tazza da thè sul tavolino e toglie la foto dalle mani di sua figlia.
«Non puoi dire queste cose mammina! Mi metti in imbarazzo! Smettila!»
Sana prova a riprendere la foto, senza riuscirci. Poi si lascia cadere sul divano sbattendo le gambe, le mani in faccia.
Allungo piano la mano verso Misako che mi passa la foto, continuando a ridere di gusto dietro il suo ventaglio aperto.
C’è una piccola Sana di pochi mesi nello scatto. È stesa a pancia in giù, senza pannolino, su un asciugamano per il cambio. La pelle immacolata se non fosse per tre piccoli nei sul sederino. La costellazione di Orione.
«Sono un po’ più distanziati adesso, sai?» Dico a Misako, indicandogli tramite la vecchia foto, la nuova posizione dei nei.
So che la faccia di Sana, dietro le sue mani, sta cambiando colore. Ne ho la conferma quando si alza all’improvviso per venire a strapparmi la foto dalle mani e rimetterla al suo posto nell’album borbottando di ingiustizie, ingenuità e dolci ricordi rovinati.
Misako continua a ridere di gusto riprendendo la sua tazza fra le mani.
«Quante storie Sana. State per sposarvi. Vedrai, quando avrai dei figli adorerai prenderli in giro!»
Un dolore arriva improvviso alla bocca dello stomaco. Come se ad un tratto mancasse un pezzo nel mio petto. Un pezzo di polmone forse, perché non riesco a respirare bene come prima, oppure un pezzo di cuore perché non riesco a visualizzare le parole di Misako.
Vedo Sana con me - voglio che sia così - eppure non ci sono tutti questi album da sfogliare nel nostro futuro, così come non ci sono stati nel mio passato.
C'è stato solo un bambino triste, che non ha mai conosciuto sua madre. Pochi ricordi da condividere e nessun sorriso da catturare e conservare.
Egoista.
È una parola che diventa ad un tratto un tarlo nella mia mente.
Sento gli occhi di Misako che mi osservano, attenti, mentre continua a battibeccare con sua figlia e io abbasso di nuovo lo sguardo sull'album a guardare una piccola Sana felice, non riuscendo a guardare quella adulta nella stanza con me.