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Autore: la_pazza_di_fantasy    17/02/2021    1 recensioni
I Dragi non esistono, sono solo parte di antichi miti che vengono raccontati ai bambini per spaventarli o semplicemente per spiegare antiche usanze. E' per questo motivo che quando Taye vede un drago volare in picchiata durante il matrimonio della sorella rimane completamente paralizzato dalla paura. E la paura crescerà ancora di più quando il drago lo portarà nel suo covo al posto della sorella.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Mpreg
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Taye agì di istinto e tirò la polvere che si trovava sull’altare negli occhi delle guardie prima di prendere in braccio i gemelli e correre come un pazzo all’esterno della caverna. Mai in vita sua aveva corso più veloce e soprattutto mai aveva sceso e poi salito le scale così velocemente e senza preoccuparsi dell’altezza.
-sentitemi bene- disse con il fiatone poggiando i due cuccioli a terra sulla rampa di lancio. I soldati dovevano ancora arrivare. -ora vi trasformate e volate da vostro padre-
-ma ci ha detto di…-
-so che non vuole che voi lo facciate e non lo voglio nemmeno io, ma quei brutti tizi vi uccideranno se vi trovano ed è peggio. Andate da Yera e avvisatelo di non tornare qui per nessuna ragione al mondo- continuò Taye preoccupato iniziando a sentire i passi delle guardie sempre più vicini.
-ma tu?- chiese Sef preoccupato.
-non vi preoccupate okay? Voi avete bisogno di Yera non di me quindi andate da lui saprà proteggervi meglio di me- continuò il moro sospirando. Quelle parole erano vere nonostante gli facessero male. Non era in grado di proteggere i suoi stessi figli.
-è una distanza grandissima non riusciremo mai a farla da soli e poi perché non ci consegni a loro? Papà dice che odi i draghi- disse Ayo con il broncio.
-io non odio i draghi tesori miei. Non potrei mai odiare l’unica vera famiglia che ho!- disse Taye capendo perché i figli avevano iniziato a guardarlo male.
-ma sei un principe, hai una famiglia- fece notare Ayo anche se non capiva cosa significasse la parola principe. L’aveva sentita per la prima volta da quelle guardie.
-hanno smesso di essere la mia famiglia quando mi hanno abbandonato al mio destino. La mia famiglia siete voi due e Yera anche se mi odia. E credetemi non farei mai qualcosa che vi metterebbe in pericolo quindi per favore volate via. Io saprò cavarmela- Taye abbracciò i suoi due cuccioli prima di spingerli verso il dirupo.
I due lo guardarono un’ultima volta prima di trasformarsi in draghi e volare via sotto lo sguardo attento di Taye.
-e quelli cos’erano?- chiese un generale avvertendo Taye che lo avevano trovato.
-niente che vi interessi- rispose il moro voltandosi e guardandoli male.
-erano umani ma adesso sono draghi. Non dirmi che puoi avere figli e sei andato a letto con un drago- continuò il generale scoppiando in una risata mentre Taye lo guardava male -un principe che va a letto con un mostro questa è bella.-
-Yera non è un mostro i veri mostri siete voi!- gridò Taye furioso. No, Yera non era un mostro nonostante lo avesse trattato da schifo negli ultimi anni. Yera era la sua vita.
-oh un drago che ha un nome! E dimmi quando infondo ti ha infilato il suo cazzo da lucertola per farti rimanere incinta di quei due mostriciattoli?- chiese sprezzante la guardia mentre Taye cercava di mantenere il controllo. -non vuoi dirmelo? Bene allora uno dei due morirà!- e così dicendo uno dei soldati prese una lancia e la caricò pronto a lanciarla ma Taye fu più veloce e la lancia colpì lui. Un secondo soldato provò a fare la stessa cosa ma ancora una volta Taye si frappose fra la lancia e i suoi figli. Un fiotto si sangue iniziò ad uscire dalle labbra del ragazzo segno che le lance avevano colpito degli organi vitali.
-sono troppo lontani- disse una guardia al generale.
-sei contento ora? Sei morto per salvare due abomini- disse il generale prima di prendere una terza lancia e conficcarla con forza nel corpo di quello che era stato il suo principe facendo diventare gli occhi del moro vitrei. Non c’era più vita in lui.
L’ultimo pensiero del ragazzo era andato ai suoi due cuccioli sperando che almeno loro si salvassero e che fossero già abbastanza lontani.
Lontani lo erano, ma Sef voltandosi vide chiaramente il padre prendersi tutti quei colpi di lancia e capì subito che si era sacrificato per salvarli.
I due draghetti volarono il più velocemente possibile per raggiungere Yera mentre Sef cercava di non scoppiare a piangere o di urlare. Non voleva far preoccupare Ayo mentre erano in volo. Non erano stabili di loro e quella preoccupazione poteva peggiorare le cose.
Entrambi i cuccioli erano tesi perché era la prima volta che volavano su grandi distanze completamente da soli e riuscirono a rilassarsi solo quando videro la grande figura del padre su una spiaggia sotto di loro.
Anche Yera si accorse subito dei due e si trasformò in umano mettendo su la sua faccia incazzata pronto a sgridarli. I due draghetti atterrarono e si trasformarono a loro volta.
-cosa vi avevo detto? Non potete volare sen…- ma le parole gli morirono in gola quando Sef gli saltò addosso scoppiando a piangere facendo spaventare sia il padre che il gemello. -cosa ci fate qui?- chiese Yera cercando di tranquillizzare il figlio tra le sue braccia che stava tremando.
-papà ha detto di venire da te- rispose Ayo mordendosi il labbro super preoccupato per il gemello.
-e perché lo avete ascoltato? Sapete che non è un drago e non può sapere cos’è meglio per voi-
-c’erano dei tizi in abiti strani che lo hanno chiamato principe e che cercavano te- continuò Ayo mentre Yera sgranava gli occhi. -ha cercato di nasconderci ma ho starnutito e si sono accorti di noi. Poi ci ha detto di scappare da te e di non tornare subito a casa- spiegò il bambino avvicinandosi al padre che comprese anche lui nell’abbraccio.
-perché adesso?- chiese Yera più a se stesso che ai suoi figli. Ormai aveva perso le speranze nell’arrivo di quelle guardie e poi aveva già la sua discendenza grazie a Taye.
-papà è morto- sussurrò Sef dopo un po’.
-cosa?- chiese Yera sgranando gli occhi rossi.
-ho visto mentre si prendeva le lance che quei tizi ci stavano lanciando. Papà è morto- e dopo quelle parole anche Ayo scoppiò a piangere mentre Yera rimaneva immobile accorgendosi che l’unica persona che gli era stata accanto era appena morta per loro.

 
   
 
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