Il CNSR era molto grande, ma da quando era lì, andava ad allenarsi perennemente nella pista di atletica leggera. Iniziò subito a pensare a come avrebbe dovuto affrontare il colonnello Valeri e si chiese se Luigi gli avrebbe mandato i risultati della ricerca entro e non oltre le 9.
Fece cinque chilometri e mentre stava tornando verso la sua stanza vide il maresciallo Toschi.
- Buongiorno capitano.
- Buongiorno maresciallo.
- Sveglio di buon mattino.
- Alle nove dovrò vedere sia il maggiore Tisi che il colonnello Valeri, ma sono abituato ad andare a correre tutte le mattine, per questo che mi alzo all’alba.
- Mi sa che dovrà riabituarsi a questi ritmi, soprattutto con quella “bonza”.
- Bonza?
- La pancia da birra, maresciallo – disse Toschi con un tono ironico – è una frase tipica del dialetto modenese.
- Toschi, come ti permetti di prendere così tanta confidenza con tuo superiore.
- Capitano, lei ha la maschera del duro, ma è un uomo solare, allegro e scherzoso, gli e lo si legge in faccia e ho avuto anche conferme da terzi.
- E chi sarebbero questi terzi?
- Luigi Testa e Leonardo Bini.
- Testa e Bini e come li conosci?
- Testa è venuto a Roma mentre lei era a Tarquinia per fare gli orali del concorso da maresciallo. L’ho interrogato io e quando ho visto che veniva da Città della Pieve le ho chiesto se la conosceva. Bini, invece, ha telefonato ieri pomeriggio perché voleva parlarle, ma lei doveva ancora tornare.
- Toschi, io sono qui da poco e sono stato mandato quasi subito in missione. Potremmo diventare amici, ma al momento non abbiamo ancora avuto modo di prendere un caffè insieme, quindi piano con la confidenza e non dare mai ascolto a ciò che ti dicono gli altri. Testa e Bini sono due persone oneste e sincere, ma non è mai tutto ora quello che luccica.
- Andiamo a fare colazione allora!
- Si, dai, ma prendo soltanto un caffè e un cornetto perché sono sudatissimo e dovrò correre in doccia.
- Che succede Francesco?
- Oggi è una giornata importante capitano. Sull’Appia nuova verrà inaugurata la nuova scuola Allievi Carabinieri e ci sarà anche il sindaco Veltroni, oltre al Primo ministro Berlusconi.
- Ah, un giovedì impegnativo!
- Ciao Luca, prepari un caffè per me e uno per il capitano Ferri?
- Certo Francesco.
- Buongiorno maresciallo Morri.
- Ciao Francesco, come stai?
- Bene maresciallo. Come mai qui al centro?
- Questioni di lavoro. Vorrei chiedere un trasferimento in provincia o prendere servizio qui al centro.
- Mi scusi maresciallo, le vorrei presentare il capitano Andrea Ferri.
- Piacere.
- Comandi signor capitano – disse Morri mettendosi sull’attenti.
- Comodo maresciallo. Dove vorrebbe andare?
- Mi piacerebbe tornare in Umbria. Sa, ho lavorato per anni a Todi, poi sono venuto a Roma, ma non mi sto trovando bene. Mi sembra di essere tornato a Napoli e dopo nove anni, posso dire che sono davvero stanco di tutto questo.
- Io ho lavorato a Città della Pieve, un piccolo borgo poco distante da Castiglione del Lago e da Chiusi – Chianciano Terme. So che il vice comandante è stato da poco promosso maresciallo, dovrebbe aprirsi una posizione, ma non è detto che il brigadiere Testa, una volta ottenuto il grado, possa riprendere servizio nella medesima caserma.
- Grazie per l’informazione capitano. Vediamo cosa mi diranno.
- Francesco, scusami, ma ora devo correre a prepararmi. Tra un’ora prendo servizio e devo ancora finire di stilare un verbale. Grazie per la colazione, se tutto va bene stasera ti invito a prendere una birra. Maresciallo Morri, naturalmente anche lei è invitato, se vuole unirsi.
- Grazie, ma con mia figlia.
- Mica sono una bambina, disse la giovane Caterina.
- Può portarla tranquillamente.
- Va bene.
Due erano di Luigi, una di Alessandra e l’altra di Paola.
Prima di richiamare lesse i messaggi e nel primo, il cui mittente era Luigi, era riportato il seguente testo: “Ho provato a chiamarti, ma data l’ora o starai dormendo o sarai andato a correre (credo di più la seconda). Volevo dirti che puoi stare tranquillo, ti ho mandato tutto sulla tua mail a.ferri@libero.it
Fammi sapere come hai letto tutto. Ah, ti ho prenotato una stanza al B&B di tua sorella. Oramai non hai più niente da nascondere. Spero che tu riesca ad arrivare già venerdì sera. P.S: ho avvisato anche Paola, scusa se mi sono permesso di scavalcarti”.
Andrea sorrise e disse, tra sé e sé: “Ok, ce la posso fare. Non saremo espulsi dall’arma, ma saremo costretti a lavorare in due caserme diverse”.
Lesse il messaggio di Paola: “Amore mio, mi ha chiamato Luigi e mi ha detto di stare tranquilla. Ma non dovevamo rimanere in silenzio? Comunque venerdì finirò alle 15:00, se riuscirai a venire la sera mi farebbe davvero piacere. Non vedo l’ora di tornare a casa con te, anche se sono dispiaciuta che non potremo vedere Leo.
Io oggi ho la mattina, ma alle 14:00 finisco il turno, se a quell’ora sei libero chiamami, voglio sentire la tua voce. Mi manchi. -2.
- Sì! – disse tra se e se.