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Autore: RobFab88    27/04/2021    0 recensioni
Il bacio sul lido di Tarquinia riaccese la passione tra Paola e Andrea.
Entrambi erano determinati a lottare per mantenere la loro storia e per non perdere il lavoro dei loro sogni.
Ora però bisognava affrontare le conseguenze e il capitano Ferri voleva capire come poteva gestire questa relazione.
Possono i due carabinieri stare insieme, dato che non svolgono servizio nella medesima sede?
Come reagiranno i superiori?
Saranno trasferiti in due sedi distanti mille chilometri?
Andrea si prende tempo per indagare e Paola cerca di tenere nascosta la relazione al colonnello Valeri.
Come andrà a finire?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Alle 6:45 suonò la sveglia e Andrea andò subito a correre.
Il CNSR era molto grande, ma da quando era lì, andava ad allenarsi perennemente nella pista di atletica leggera. Iniziò subito a pensare a come avrebbe dovuto affrontare il colonnello Valeri e si chiese se Luigi gli avrebbe mandato i risultati della ricerca entro e non oltre le 9.
Fece cinque chilometri e mentre stava tornando verso la sua stanza vide il maresciallo Toschi.
  • Buongiorno capitano.
  • Buongiorno maresciallo.
  • Sveglio di buon mattino.
  • Alle nove dovrò vedere sia il maggiore Tisi che il colonnello Valeri, ma sono abituato ad andare a correre tutte le mattine, per questo che mi alzo all’alba.
  • Mi sa che dovrà riabituarsi a questi ritmi, soprattutto con quella “bonza”.
  • Bonza?
  • La pancia da birra, maresciallo – disse Toschi con un tono ironico – è una frase tipica del dialetto modenese.
  • Toschi, come ti permetti di prendere così tanta confidenza con tuo superiore.
  • Capitano, lei ha la maschera del duro, ma è un uomo solare, allegro e scherzoso, gli e lo si legge in faccia e ho avuto anche conferme da terzi.
  • E chi sarebbero questi terzi?
  • Luigi Testa e Leonardo Bini.
  • Testa e Bini e come li conosci?
  • Testa è venuto a Roma mentre lei era a Tarquinia per fare gli orali del concorso da maresciallo. L’ho interrogato io e quando ho visto che veniva da Città della Pieve le ho chiesto se la conosceva. Bini, invece, ha telefonato ieri pomeriggio perché voleva parlarle, ma lei doveva ancora tornare.
  • Toschi, io sono qui da poco e sono stato mandato quasi subito in missione. Potremmo diventare amici, ma al momento non abbiamo ancora avuto modo di prendere un caffè insieme, quindi piano con la confidenza e non dare mai ascolto a ciò che ti dicono gli altri. Testa e Bini sono due persone oneste e sincere, ma non è mai tutto ora quello che luccica.
  • Andiamo a fare colazione allora!
  • Si, dai, ma prendo soltanto un caffè e un cornetto perché sono sudatissimo e dovrò correre in doccia.
Mentre si recavano verso il bar interno, iniziò a cadere qualche goccia d’acqua e alcune volanti uscirono a sirene alzate.
  • Che succede Francesco?
  • Oggi è una giornata importante capitano. Sull’Appia nuova verrà inaugurata la nuova scuola Allievi Carabinieri e ci sarà anche il sindaco Veltroni, oltre al Primo ministro Berlusconi.
  • Ah, un giovedì impegnativo!
Arrivati al bar videro un uomo sulla cinquantina, con la divisa da maresciallo. Aveva un forte accento campano e aveva con sé una ragazza di circa diciotto anni.
  • Ciao Luca, prepari un caffè per me e uno per il capitano Ferri?
  • Certo Francesco.
  • Buongiorno maresciallo Morri.
  • Ciao Francesco, come stai?
  • Bene maresciallo. Come mai qui al centro?
  • Questioni di lavoro. Vorrei chiedere un trasferimento in provincia o prendere servizio qui al centro.
  • Mi scusi maresciallo, le vorrei presentare il capitano Andrea Ferri.
  • Piacere.
  • Comandi signor capitano – disse Morri mettendosi sull’attenti.
  • Comodo maresciallo. Dove vorrebbe andare?
  • Mi piacerebbe tornare in Umbria. Sa, ho lavorato per anni a Todi, poi sono venuto a Roma, ma non mi sto trovando bene. Mi sembra di essere tornato a Napoli e dopo nove anni, posso dire che sono davvero stanco di tutto questo.
  • Io ho lavorato a Città della Pieve, un piccolo borgo poco distante da Castiglione del Lago e da Chiusi – Chianciano Terme. So che il vice comandante è stato da poco promosso maresciallo, dovrebbe aprirsi una posizione, ma non è detto che il brigadiere Testa, una volta ottenuto il grado, possa riprendere servizio nella medesima caserma.
  • Grazie per l’informazione capitano. Vediamo cosa mi diranno.
     
Andrea e Francesco ebbero modo di conoscersi meglio e si persero in chiacchiere. Avevano frequentato la stessa scuola di formazione e avevano molte cose in comune, ma quando la lancetta dell’orologio del bar segnò le otto, Andrea dovette correre.
  • Francesco, scusami, ma ora devo correre a prepararmi. Tra un’ora prendo servizio e devo ancora finire di stilare un verbale. Grazie per la colazione, se tutto va bene stasera ti invito a prendere una birra. Maresciallo Morri, naturalmente anche lei è invitato, se vuole unirsi.
  • Grazie, ma con mia figlia.
  • Mica sono una bambina, disse la giovane Caterina.
  • Può portarla tranquillamente.
  • Va bene.
     
Arrivato in stanza trovò il cellulare con due nuovi messaggi e quattro chiamate perse.
Due erano di Luigi, una di Alessandra e l’altra di Paola.
Prima di richiamare lesse i messaggi e nel primo, il cui mittente era Luigi, era riportato il seguente testo: “Ho provato a chiamarti, ma data l’ora o starai dormendo o sarai andato a correre (credo di più la seconda). Volevo dirti che puoi stare tranquillo, ti ho mandato tutto sulla tua mail a.ferri@libero.it
Fammi sapere come hai letto tutto. Ah, ti ho prenotato una stanza al B&B di tua sorella. Oramai non hai più niente da nascondere. Spero che tu riesca ad arrivare già venerdì sera. P.S: ho avvisato anche Paola, scusa se mi sono permesso di scavalcarti”.
Andrea sorrise e disse, tra sé e sé: “Ok, ce la posso fare. Non saremo espulsi dall’arma, ma saremo costretti a lavorare in due caserme diverse”.
Lesse il messaggio di Paola: “Amore mio, mi ha chiamato Luigi e mi ha detto di stare tranquilla. Ma non dovevamo rimanere in silenzio? Comunque venerdì finirò alle 15:00, se riuscirai a venire la sera mi farebbe davvero piacere. Non vedo l’ora di tornare a casa con te, anche se sono dispiaciuta che non potremo vedere Leo.
Io oggi ho la mattina, ma alle 14:00 finisco il turno, se a quell’ora sei libero chiamami, voglio sentire la tua voce. Mi manchi. -2.
  • Sì! – disse tra se e se.
     
Fece una doccia e indossò la divisa. Era più sorridente del solito e non vedeva l’ora di concludere il lavoro parlando con il suo ufficiale superiore.
   
 
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