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Autore: _Lakshmi_    03/05/2021    0 recensioni
[Fantasy!AU][Steampunk!AU][Greek!AU]
Dal prologo:
[...] Ma erano solo vecchie storie.
Fiabe raccontate per giustificare una terribile, precaria situazione.
Dabi si mise seduto sulla branda disfatta ed inspirò l'aria satura di carbone e legna bruciata.
Persino nella sua cabina riusciva a sentire il rombante cigolio degli ingranaggi della sala macchine, spinti al massimo della loro potenza. Quel rumore costante e disperato gli ricordò il pianto angosciato di una madre, i lunghi bracci meccanici volti a proteggere il pargolo con tutte le loro forze.
Un eco terribilmente reale.
Assordante.
Non avevano avuto un attimo di tregua.

[DabiHaul][TodoBaku][Altre coppie][Presenza di OC secondari]
Genere: Angst, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Dabi, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio, Overhaul, Shouto Todoroki
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Titolo+REVERSE
Quinto CapitoloSemiramis II

 


 

« No.»


     Appena lo vide, il suo cuore perse un battito: un chopper enorme, nero, lucido, con un motore dalla potenza di un velivolo, con gli ingranaggi fosforescenti in vista, con un gigantesco, tamarro, eccessivo, tribale... disegno fluo, che avrebbe dovuto rappresentare lo scheletro di un'elegante falco, anche se secondo l'Angelos era chiaramente un avvoltoio, gambe lunghe escluse.
Gli piacevano gli avvoltoi.
Aveva persino i cerchioni al neon d'un fucsia assolutamente sbagliato.
Per non parlare del comodo sellino in pelle.
O dell'elegante scritta in argento che riportava il nome dell'opera: Aphrodítē.
Insomma, fu amore a prima vista.
Tuttavia, la famiglia della moto Montecchi s'oppose a quella relazione, squadrando con una terribile occhiata dorata la giovane Capuleti innamorata.

« Tu salirai in macchina con gli altri.»

 

[…] “L'amore che deve separarsi dall'amore
ha il volto triste degli scolaretti quando tornano a scuola.”


Era incredibile che oltre all'ossessione per il pulito e all'odio atavico per il genere umano, nel cuore di Overhaul ci fosse anche lo spazio per la passione per le moto.
Impressionante.

« Shigaraki ha detto chiaramente di non perderti di vista, quindi devo per forza eseguire i suoi ordini: lui è pur sempre il mio boss.»

« Adesso diventi improvvisamente diligente.» con un sospiro esasperato, Chisaki Kai -in fondo gli piaceva il suono di quel nome, per cui avrebbe iniziato a chiamarlo così- finì di sistemarsi la tuta da motociclista, preparandosi ad indossare il casco.

Non avevano tempo in generale, ma per quell'improvviso cambio d'abito... per quello sì, la missione poteva pure aspettare.
Dabi si appoggiò col bacino alla moto, sfoggiando il suo miglior sorriso sornione.

« Già. Io sono un impiegato modello e tu un biker trasgressivo. L'apparenza, a volte, inganna.»

« Leva il tuo culo piatto dalla mia creazione

Culo piatto.
Certo, a differenza di Chisaki, l'Angelos non indossava un indumento in pelle che lasciava ben poco spazio all'immaginazione, però gli era sembrato un commento eccessivamente crudele, nonché per nulla attinente alla realtà.
Pura e semplice diffamazione.
E poi... creazione? Davvero quel bellissimo bolide era stato partorito da quella mente tanto quadrata?
L'improvviso rumore della terribile sgommata di un'automobile, però, sospese le ostilità.
Rimasero in silenzio, ad ascoltare il lento cigolio del cancello del garage apparentemente abbandonato. Un sorriso folle si dipinse sul volto di Dabi, mentre Kai -già di malumore per l'infelice incontro di famiglia- s'adombrò al punto da diventare pura oscurità.

« Tu resti qui.»

« Avanti, Birdie-Boss: non costringermi a tornare da Shigaraki con solo brutte notizie.»

Si guardarono.
Il diabolico azzurro nell'oro puro.
Un intenso scambio di sguardi.
Poi qualcosa scattò in Chisaki, tanto che si ritrovò costretto a indossare in fretta il casco e a sospirare esasperato, racchiudendo in quell'emissione di fiato non poche imprecazioni.

« Muoviti. Mi stai facendo perdere tempo.» Kai salì per primo, preparandosi a partire.

Dabi, accomodandosi dietro di lui, gli strinse la magra vita tra le braccia. Sotto le dita, riuscì a sentire l'improvvisa contrazione muscolare del Giovane Signore, decisamente a disagio in quella situazione.
Odiava il contatto fisico.
Anzi, odiava il contatto in generale.

« In altre circostanze, saresti già morto.» con una voce roca, minacciosa, Overhaul gli lanciò un'ultima, truce occhiata, prima di abbassare la visiera.

« Quali “altre circostanze”?» Dabi sfidò la sorte e appoggiò il capo sulla spalla del giovane, sussurrandogli quelle parole con un tono caldo, quasi lascivo.

Chisaki non rispose.
La moto, dopo un cupo rombo, partì.

 

120 km/h

 

     Sfrecciarono per il centro abitato, zigzagando con assoluto controllo e precisione tra le carrozze meccaniche, tram, passanti sul marciapiede.
Per loro, solo per loro, non esisteva la segnaletica.
Nessuna regola.
Sensi unici, divieti... ad un tratto si ritrovarono persino sotto le volte in vetro di un magnifico centro commerciale. E, mentre erano impegnati a travolgere un numero indefinito tavoli, sedie, manichini, fu in quel momento che il vero abitante, quello col sangue ormai composto da puro lerciume cittadino, emerse in tutto il suo splendore e si distinse dal turista occasionale: la seconda tipologia, infatti, si lasciò cogliere impreparata e iniziò a urlare in preda al panico, chiamando addirittura la polizia; il vero Semiramisiano, invece, dopo aver accompagnato i pargoli al sicuro nei negozi, si godette la corsa, fumando del costoso tabacco, oppure facendo semplicemente commenti d'apprezzamento sulla moto.
Applaudirono pure, alla fine dell'esibizione.
Dabi si sporse appena in tempo per raccogliere un cappello a tesa larga, bianco, da ricca donna ereditiera e senza non poche fatiche, riuscì infine nell'eroica impresa di indossarlo, tenendolo ben calcato sul capo con una mano, mentre con l'altra si reggeva ancora alla vita del conducente.

« Idiota.» fu il solo, gelido, ma divertito commento di Chisaki.

Divertito.
Si stava davvero divertendo.
Poteva persino immaginare un sorriso folle su quelle labbra perennemente austere.
Il copricapo, dopo non meno di cinque secondi, fu strappato dalla forza del vento e mulinò in aria, prima di finire contro al parabrezza di un auto della polizia.
Un'unica auto, la cui sirena appariva disperata quanto il pigolio di un uccellino abbandonato solo nel nido.
Non avevano nemmeno mobilitato le aeronavi, le sentinelle... nulla.
Così, accompagnati dalla sola forza dell'ordine che di quando in quando rallentava per non rischiare di raggiungerli, uscirono dalla megalopoli.

 

150 km/h


     Lunghe scie azzurre di pura, eterea luce finirono per mischiarsi al fucsia dei neon e al nero del gas di scarico che fuoriusciva da una decina di tubi di scappamento assieme a delle fiamme d'un rosso intenso, assolutamente innaturale.
Ascoltava i suoni ovattati dalla pressione, fissava le luci confuse, si godeva semplicemente l'adrenalina pompata dal cuore, che batteva ad un ritmo sempre più serrato.
E un pensiero gli balenò in testa.
Un pensiero terribilmente pericoloso.


In poche ore...
anzi no,
già da qualche tempo si stava riscoprendo simile a lui.


Molte assonanze.
Altrettante dissonanze.
Una storia decisamente problematica.

 

200 km/h

 

     Il loro obiettivo era visibile.
Non appena lo superarono di qualche metro, Dabi, mutando il proprio corpo in fiamme si portò sulla carrozza dei fuggitivi, inglobandola in un vortice azzurro di puro tormento.
Il veicolo finì fuoristrada, percorrendo un tratto incerto fino ad andare a schiantarsi contro delle rocce franate da tempo.
Spari.
Numerosi spari trapassarono il suo corpo di puro fuoco.
Ricomparì alle spalle di uno dei fuggitivi e, premendogli il palmo contro la bocca, lo carbonizzò dall'interno. Un altro nel frattempo prese la mira, ma finì divorato da una spirale di fuoco, proveniente dal palmo sinistro dell'Angelos.
La vettura, già in fiamme, esplose, sparpagliando pezzi di ferraglia ovunque sulla sabbia cremisi, decretando la morte definitiva dei due scagnozzi rimasti bloccati al suo interno.

« Maledetto!»

In un tentativo disperato, l'ultimo sopravvissuto armato di coltellaccio s'avventò alle spalle di Dabi, ma un proiettile gli perforò la fronte, nel centro esatto.
Precisione chirurgica.
Nessuna esitazione.
La testa dell'Angelos riprese forma corporea, guardando il criminale piombato al suolo in una pozza di sangue.

« Avresti potuto colpirmi.» dopo quella frase detta in un tono neutro, diede un'occhiata a Chisaki, intento ad accendersi una sigaretta.

« E saresti morto come un idiota. Una morte che, effettivamente, sarebbe stata coerente col personaggio.»

Dabi si stiracchiò, poi trascinò le sue stanche membra fino ad appoggiarsi alla moto, accanto a Overhaul, senza dire più nulla.
Osservarono il falò in silenzio, ascoltando il lento crepitio delle fiamme.

« Posso?»

Chisaki gli gettò un occhiata accigliata, prima di sospirare ed estrarre un pacchetto dalla tasca interna. Glielo porse, permettendogli una vasta scelta di sigarette assolutamente perfette, ma Dabi preferì quella che stringeva tra le labbra, per cui gliela rubò per un tiro.

« Sei una fogna

« Twice mi ha detto che tra i giovani va molto di moda il bacio indiretto.»

« Disgustoso

« La rivuoi indietro?»

« Tieniti i tuoi germi.»

Una sporca risata, assieme a una nube grigiastra, abbandonò la gola di Dabi.
Chisaki si scrollò le spalle e, seppur avesse socchiuso gli occhi in un'espressione accigliata, inspirò ugualmente il fumo passivo.
Dopo un tempo indefinito, che per l'Angelos furono solo pochi secondi, anche se più realisticamente erano passati all'incirca una decina di minuti, arrivarono i sottoposti di Overhaul.
E la quiete terminò.

 

0 km/h


     « Poi? Hai scoperto qualcosa di nuovo?»

Dabi, tutto concentrato a osservare dalla finestra Mimic, che dall'alto della sua posizione -ovvero appollaiato sulla spalla di Chronostasis- stava rimproverando quel povero fattorino disgraziato che aveva fatto cadere la valigia del boss, tornò a guardare Shigaraki, comodamente seduto alla sua nuova scrivania.
La stanza era davvero spaziosa, una delle più ampie -insieme a quella di Kai, perché sì, l'Angelos aveva già fatto un giro d'ispezione- dell'albergo a cinque stelle riservato alla Shie Hassaikai: oltre ad avere una magnifica vista sull'intera città, aveva anche un particolare stile elegante, dai colori tenui, caldi, caratterizzato da magnifici pavimenti in parquet e arredamento minimale, ma di eccellente fattura, con gli ambienti perlopiù suddivisi da pannelli in carta di riso decorati con disegni di pesci -carpe forse-, gru o altri animali stilizzati.
Rasserenava l'anima.
Visto che dovevano rimanere in città per diversi giorni, il tempo necessario per riparare i guasti all'aeronave, fare scorte e incontrare dei contatti di Shigaraki intenzionati a supportare il piano dell'Alliance, si sarebbe decisamente goduto quel lusso totalmente gratuito.
A partire dalle terme. O forse dalla cucina. Oppure...

« Dopo l'incontro con Madama Butterfly... uhm... no, c'è stato solo un inseguimento di un gruppo di spacciatori, nulla di particolare.»

« Madama Butterfly. Quella troia è dannatamente fastidiosa.» Tomura respirò rauco, lasciandosi andare contro lo schienale della sedia « Sta giocando col fuoco. Ha agito di sua volontà, a briglia sciolta, cancellando le nostre tracce senza alcun ordine dall'alto. Ci ha fatto un favore? No, voleva semplicemente imporci un debito nei suoi confronti o nei confronti dell'Hassaikai in generale. Per proteggere Overhaul. Ma Overhaul resta e resterà sempre e solo una pedina.» aggiunse con un tono sempre più rauco, sempre più risentito, sempre più ostile, mentre le sue unghie -divenute simili ad affilati artigli di un animale- iniziarono a grattare insistentemente il collo cadaverico.

« Siamo riusciti a fuggire proprio grazie al suo intervento tempestivo. Il disastro alla fabbrica avrebbe attirato molto di più l'attenzione, se non avesse tirato in mezzo e sacrificato dei comuni scarti di galera, facendo ricadere su di loro ogni colpa. Alla fine, siamo riusciti a fuggire praticamente indenni, sul percorso ci siamo imbattuti solo in una pattuglia di Drakoning. E anche in questo caso, le notizie sono state manipolate e rigirate a nostro favore.» Kurogiri, impegnato a compilare una lista di rifornimenti, intervenne nel discorso nel vano tentativo di far ragionare il suo superiore « Senza di lei, non saremmo qui. Per adesso, dobbiamo accettare la situazione così com'è.»

« E perché l'intervento è stato così tempestivo? Aveva già previsto il nostro fallimento?»

Dabi schiuse le labbra per parlare, ma poi si zittì.
Era ovvio: non riponeva alcuna fiducia nel figlio e aveva agito di conseguenza, preparando in anticipo almeno una decina di mosse per riuscire a porre rimedio al possibile, effettivo disastro. Anche la sua “sfuriata” davanti agli occhi di un potenziale nemico, probabilmente era solo un tassello studiato per un qualche piano.
O forse no.
In ogni caso, il loro rapporto era tragicamente complicato e questa era una certezza che aveva colpito l'Angelos: il terrore e l'odio negli occhi di Chisaki... già, quei sentimenti erano fin troppo familiari.

« Non mi rispetta.» Shigaraki smise di tormentarsi il collo e si soffermò a riflettere su qualcosa, qualche dettaglio che sfuggì agli occhi dell'Angelos « Voglio incontrarla.» aggiunse dopo l'improvvisa, pacata apertura della porta.

« Non penso sia possibile.» Overhaul avanzò passo dopo passo nella stanza, prendendo posto accanto a Dabi, con la sua classica posa a gambe divaricate, schiena piegata in avanti e mani intrecciate « Madama Butterfly è afflitta da un grave disturbo di ansia sociale, non si farà mai vedere in pubblico. O anche solo in compagnia di un estraneo.» continuò poi, assottigliando lo sguardo dorato.

Il lieve tremore.
L'agitazione.
Misterioso Estraneo.
Quei comportamenti, quel bizzarro titolo, alla rivelazione di Chisaki assunsero un significato diverso, anche se ciò non cambiò minimamente la sua opinione su quella donna.

« Una puttana asociale?» Shigaraki parve perplesso o forse semplicemente divertito all'idea di quell'assurdo conflitto interiore.

« Ha lasciato il suo lavoro per dedicarsi totalmente all'Hassaikai.» Overhaul mantenne però un'impeccabile professionalità, dimostrandosi una persona completamente diversa da quel ragazzo stanco della vita di appena poche ore prima « Ma non penso di essere qui per discutere di questo.»

Il Boss dell'Alliance sospirò rauco, annoiato da quell'osservazione.

« Dabi, puoi andare.» alla fine congedò l'Angelos, non distogliendo mai lo sguardo terribilmente ostile da Chisaki.

« Va bene. Boss, Kurogiri.» Dabi riemerse a fatica dalla poltrona, che lentamente lo stava inglobando nella sua pelle nera « Birdie-Boss.» aggiunse, dando un'occhiata a Chisaki.

Notò perfettamente il brivido di fastidio che percorse tutta la schiena del suo amato Birdie-Boss, anche se quest'ultimo cercò di rimanere impassibile dietro a quella maschera da uccellaccio del malaugurio.
Ed infine uscì.
Anche se, tempo di arrivare davanti all'ascensore, si fermò a riflettere.
Solo, nel corridoio.
Cazzo.
Si era bruciato con le sue stesse mani.
Ancora una volta.

 

La stessa storia.

 

 

Fine Quinto Capitolo!

 

Chopper: con la premessa che ne so davvero poco di motori, inizialmente mi ero basata su un veicolo presente in World of Warcraft, poi ho modificato diversi, numerosi dettagli. Però... ecco, in un mondo steampunk, mi piacciono quelle moto che fanno tanto casino e inquinano da maledette (in un mondo steampunk, ripeto).

Falco: animale sacro di Efesto, nonché personaggio noto presente in una famosa serie animata. Ah-ah, Dabi, non ti libererai mai di Hawks.

Avvoltoio: l'avvoltoio è l'animale sacro di Ares. Ehi, potevo non mettere un riferimento al mio dio preferito? Eh? EEEEEH? Sì, effettivamente. Ma io adoro Ares e lo metterò comunque. Insomma, mi dispiace che venga bistrattato da tutti solo perché è un po'... Ares.

Aphrodítē: Dabi e Overhaul si contendono la moto, così come Ares e Efesto si contendono Afrodite. Ammetto che mi diverto parecchio quando devo rivisitare i miti.

[…] “L'amore che deve separarsi dall'amore...”: citazione a Shakespeare. In realtà non è messa totalmente a caso, visto che quando Dabi si era fermato ad Aquileia, aveva visto anche ad una rappresentazione teatrale.

Semiramisiano: non riesco ancora a pronunciarlo, lo ammetto.

 

 

Angolo dell'autrice:


     Ed eccoci qui! Sono viiiiiiiiiva!
Ci ho messo un po' a sistemare questo capitolo, ma alla fine sono riuscita a finirlo come volevo: ebbene sì, non ricapiterà più nella storia dell'umanità, ma per una volta sono fiera di quello che ho scritto.
Forse sarà che è un capitolo molto leggero, scritto tenendo in cuffia i Sum 41 e i Blink 182, però ecco... era molto di più nelle mie corde, rispetto a quello precedente che era un wall of text di descrizioni. Poi, come ho già detto, adoro la ship Dabihaul, ha una dinamica che mi fa impazzire.
Certo, probabilmente se cercate su Ao3, troverete delle storie su di loro cento volte più violente, ma io amo anche il loro lato “soft”. Ciò non toglie che ci sarà effettivamente un risvolto più crudo, ma per quello dovrete pazientare ancora un po'.


E dal prossimo capitolo si torna con Shoto!
Yeeeeeeeee!
.
..
...
Borca Buttana.
La mia ardua battaglia contro il greco antico. Avevo in mente un capitolo molto più complesso, poi ho dovuto troncarlo perché la mia sanità mentale stava scendendo drasticamente. Ma spero di aver fatto lo stesso un buon lavoro.


Poi... beh, cos'altro dire? Sono sopravvissuta a una settimana effettivamente stressante e ancora adesso devo riprendermi, quindi non sono effettivamente al top. Però... però... cercherò di risollevarmi il morale! E parto già da subito ringraziando tutti quelli che hanno aggiunto questa storia alle preferite, l'hanno letta e/o l'hanno recensita!
Grazie mille!
Io non sono puntuale, né costante, ma cercherò di pubblicare i prossimi capitoli in tempi più decenti!

 

Un bacio da _Lakshmi_!

 
  
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