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Autore: Xine    06/05/2021    6 recensioni
Hinata Hyuga poteva essere definita in molti modi, ma non era certo una stupida.
“Come posso rendermi utile, padre?” domandò allora con voce decisa.
Un pesante silenzio piombò nella stanza. Era così opprimente che iniziarono a fischiarle le orecchie.
“Sposerai Sasuke Uchiha”
Post-Guerra.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Hinata/Sasuke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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XII. Solo

 

Sasuke si asciugò la fronte imperlata di sudore con la manica della maglia.
A quell’ora il sole era rovente e allenarsi, probabilmente, non era la scelta più azzeccata. Eppure eccolo lì. D’altronde cos’altro poteva fare? Si fece una nota mentale: avrebbe dovuto parlare con Kakashi per capire quando avrebbe potuto riprendere a fare qualche missione.
Gli mancava combattere. Era l’unica cosa che, in passato, gli procurava qualche emozione. Se si escludeva il desiderio di vendetta, s’intende.
Sentì avvicinarsi una fonte di chakra impressionante.
Un ghigno divertito gli increspò le labbra.
Attivò lo Sharingan e tirò una serie di kunai nella direzione in cui sapeva sarebbe apparso lo sventurato ospite.
“Hei Teme, sei diventato scemo?!” urlò il biondo schivando senza difficoltà le armi.
Sasuke gli diede le spalle, nascondendo il sorriso nato spontaneamente alla vista del portatore della volpe a nove code.
“Cosa vuoi?” gli domandò secco.
“È così che tratti il tuo migliore amico?” rispose Naruto avvicinandosi e tirandogli una pacca sulla spalla.
“Sta zitto, Dobe!”
“Oh avanti! Non mi dici che ti sono mancato?” lo prese in giro.
“No”
Sasuke si spostò una ciocca di capelli corvini dal viso. Erano troppo lunghi.
“Ti trovo in forma! Sakura-chan ha fatto un ottimo lavoro, non trovi?” gli disse sedendosi su un tronco tagliato.
“Hn”
“Sei un vero bastardo con lei, lo sai?!” lo rimproverò con un tono piuttosto serio.
Sasuke gli diede le spalle, ignorando volutamente la sua affermazione.
Certamente la rosa non aveva perso occasione per riferire a Naruto quanto era stato cattivo nei suoi confronti. Quella ragazza non cambiava mai. Considerava il biondo solo per riversargli addosso i suoi problemi adolescenziali, che, per giunta, includevano sempre lui.
“Mi auguro che tu non abbia trattato allo stesso modo Hina-chan…” commentò Naruto.
“Hinata” lo corresse l’Uchiha.
“Eh?!” il biondo lo guardò stralunato.
Sasuke scrollò le spalle indifferente, non intenzionato a ripetersi.
Che diavolo di nome era Hina-chan?
Naruto rimase in silenzio.
“Cosa sei venuto a fare, Dobe?” domandò il corvino.
Il biondo sembrò risvegliarsi dalle riflessioni che gli ronzavano in testa. Saltò in piedi e gli si fece vicino.
“Che ne dici di un combattimento?” gli sorrise divertito.
“Vuoi che ti dia una lezione, Uzumaki?” Sasuke lo guardò ironico.
“Puoi provarci, Teme” il biondo si scrocchiò le dita.
L’Uchiha ghignò.
Finalmente avrebbe fatto un allenamento serio. Naruto era l’unico con cui avrebbe potuto combattere in una sfida degna di essere definita tale. Nessun altro era al loro livello.
“Al campo di addestramento!” gridò l’Uzumaki alzando il pugno al cielo euforico.
Sasuke scosse il capo.
Non sarebbe mai cambiato. E, in fondo, ne era contento. Era il suo migliore amico, suo fratello. Era l’unico che riusciva a non fargli ricordare quanto, in realtà, fosse solo.
Quando vide il biondo iniziare ad incamminarsi, gli piombò in mente l’immagine di Hinata.
“Devo fare una cosa prima” lo avvertì il corvino.
Naruto si fermò e si girò nella sua direzione, osservandolo con gli occhi azzurri colmi di curiosità.
Sasuke rientrò in casa, cercando la ragazza. Non fu difficile trovarla. Solitamente stava in cucina o nel cortile, ma aveva notato che ultimamente si dedicava alla lettura di un romanzo comodamente seduta sul divano. A conferma della sua ipotesi, intravide i capelli scuri della Hyuga far capolino dallo schienale del sofà. Era immobile e dal respiro regolare e tranquillo poteva affermare con certezza che si era addormentata.
Avanzò nella stanza, raggiungendo un mobiletto di legno scuro ed aprendone il secondo cassetto. Tirò fuori un foglio di carta ed una penna e vi scrisse velocemente una nota.

Sarò fuori per qualche ora con Naruto
S.


Attento a non fare rumore, ripose gli oggetti e si voltò nella direzione di Hinata.
Dormiva profondamente. I capelli lunghi le cadevano disordinati sulle spalle, contrastando nettamente con il colore tenue della maglietta. Le labbra, rosee e carnose, erano leggermente socchiuse. Sembrava serena.
Sul suo grembo giaceva il libro ancora aperto. Doveva essersi sopita mentre leggeva.
Sasuke si avvicinò alla ragazza, afferrando delicatamente il libro e posandolo sul tavolino accanto al divano. Vi depose sopra la nota che aveva scritto, in modo che potesse leggerla non appena sveglia.
“Uchiha-san?” lo chiamò con la voce impastata dal sonno.
Il corvino la guardò. Teneva gli occhi aperti a fatica.
“Riposa” le ordinò.
Senza sapere come, né perché, si ritrovò ad accarezzarle il viso lentamente. La sua pelle era liscia e morbida. Calda.
La sentì rilassarsi sotto le sue carezze e la vide poi ricadere in un sonno profondo con il sorriso sulle labbra.
Era bellissima.
Sasuke ritirò la mano, come scottato. Cosa diavolo gli stava prendendo?
Afferrò il mantello ed uscì di casa, dove il biondo lo stava aspettando seduto sulla veranda.
“Ce ne hai messo di tempo!” sbuffò Naruto.
“Sta’ zitto” lo liquidò, iniziando a camminare.
“Parlavi con Hina-chan?” domandò il biondo curioso.
“Hinata” lo corresse con tono severo.
“E io cosa ho detto?!” sbuffò l’altro.
L’Uchiha lo ignorò, spiccando un salto e muovendosi agilmente tra i tetti. Naruto gli fu subito alle calcagna, facendogli la linguaccia e superandolo. Ghignò divertito aumentando la velocità.
Arrivarono al campo di allenamento poco dopo, toccando terra pressoché nello stesso istante.
“Vediamo cosa sai fare Sasuke!” lo provocò il portatore del demone a nove code.
“Guarda e impara, Dobe!”
Sasuke si lanciò contro di lui, dando inizio al combattimento.
Due ore dopo i due si fermarono stremati ed ansanti, uno sdraiato a terra e l’altro appoggiato al tronco di un albero. Avevano consumato molte energie ed il calo di adrenalina iniziava a fare sentire loro la fatica del combattimento.
“Allora… come va?” domandò Naruto sistemandosi le braccia sotto il capo e guardando il cielo.
“Hn” grugnì l’Uchiha chiudendo gli occhi.
Aveva sforzato l’abilità oculare più di quanto avrebbe dovuto.
“Kakashi-sensei dice che hanno intenzione di togliere le guardie in poco più di un mese!”
Sasuke non rispose.
“Così Hinata-chan potrà tornare a casa e non dovrà vedere il tuo brutto muso ogni giorno” rise Naruto.
Il corvino rimase in silenzio, incerto se parlare o meno con Naruto della questione matrimonio.
Kakashi gli aveva imposto il segreto. C’erano dietro dinamiche piuttosto complesse e Naruto, per quanto animato da buone intenzioni, avrebbe combinato sicuramente qualche guaio sapendolo.
“Come va con Hina-chan? Sakura dice che andate d’accordo!” continuò imperterrito il biondo.
“Sakura dovrebbe farsi gli affari suoi”
“Sai che è innamorata di te...” Naruto si alzò a sedere, piantando gli occhi azzurri in quelli dell’amico.
“Pensavo avessi smesso di correrle dietro” commentò Sasuke.
Naruto sospirò, tornando ad osservare il cielo.
“Vorrei solo che fosse felice, Sasuke” sospirò.
“Non è con me che lo sarà” disse severamente l’Uchiha alzandosi in piedi e mettendo fine al discorso.
Il biondo lo imitò, scrollandosi la polvere dai pantaloni e infilandosi la giacca.
I due presero a camminare nella boscaglia, imboccando la strada per tornare al villaggio.
“Non hai risposto…” ribadì Naruto.
Sasuke lo guardò con un sopracciglio sollevato.
“Come va con Hina-chan?” domandò nuovamente.
“Hinata”
“Ma che problemi hai? Lo so che si chiama Hinata!”
“E allora perché diavolo non la chiami così?” lo fulminò irritato.
Naruto si fermò, guardando il suo migliore amico con gli occhi sgranati.
“Lei… ti piace!” esclamò.
“Non dire stupidate” lo liquidò, spostandosi i capelli dal viso.
“Non posso crederci!” Naruto cominciò a ridere.
Il corvino sbuffò infastidito.
“Me ne vado” decretò Sasuke superando il biondo.
“Eddai, Teme… Stavo solo scherzando!” Naruto lo raggiunse grattandosi il capo a disagio.
L’Uchiha lo ignorò.
“Sasuke non fare il bastardo, ti ho già chiesto scusa!” si lagnò il ninja.
I due arrivarono nei pressi del quartiere Uchiha.
“Ci vediamo!” si congedò Sasuke con un cenno della mano.
“Hei! Che ne dici di riprovare a battermi venerdì?” lo sfidò Naruto.
“Nei tuoi sogni Dobe”
“E’ un sì?”
Sasuke annuì con un ghigno divertito, entrando poi nel distretto.
“Salutami Hinata-chan!” gridò il biondo.
L’Uchiha scosse il capo.
Arrivò davanti a casa. Lasciò i calzari nel genkan e si tolse il mantello, imboccando il corridoio diretto in cucina. Come immaginava Hinata stava preparando la cena. Si muoveva aggraziatamente nel cucinotto, passando dal mescolare la zuppa al tagliare accuratamente le verdure.
Sembrava una scena così… normale.
“Tadaima” si ritrovò a dire.
La vide sobbalzare, voltandosi nella sua direzione con un sorriso timido in viso.
“Okaeri” ricambiò arrossendo leggermente lei.
Forse non era più solo.



 



Carissimi eccoci con l'aggiornamento.
Grazie di cuore per tutto. Ad ogni capitolo qualcuno di vuoi mi lascia un commento per farmi sapere che anche se non commenta sempre, segue la storia appassionatamente. Io.. poso solo dirvi grazie e continuare ad aggiornare con regolarità. 
Grazie speciale a chi ha messo la storia tra le preferite, quelle seguite e quelle da ricordare. 
E grazie alle mie fedelissime Hinata55, naruhina3, ecila94hina, Ziulii e RedSunshine. Siete speciali!

Un saluto a tutti

Xine
   
 
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