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Autore: Ridley Jones Stark    15/05/2021    0 recensioni
𝘐𝘳𝘭𝘢𝘯𝘥𝘢, 2019
La tranquilla vita di Vitani Blake viene sconvolta quando, dopo l'improvvisa scomparsa di sua nonna Helena è costretta a trasferirsi assieme alla sua famiglia nel paese natale di sua madre: Blackwood Hollow. Inizialmente la ragazzina non è felice del suo trasferimento, trova difficile convivere con i suoi zii e i suoi cugini, le manca la sua vecchia routine e -soprattutto- da quando si è trasferita nel paesino terribili incubi la tormentano.
Tuttavia stando a Blackwood Hollow Vitani viene a sapere che un oscuro segreto avvolge la sua famiglia e per uno sfortunato caso del destino sarà lei a doverlo risolvere.
𝘐𝘳𝘭𝘢𝘯𝘥𝘢, 1800
Endrell Morgerstern è il mago a cui è stato affidato il compito di proteggere il villaggio di Blackwood Hollow dalle perfide Ombre: Anime corrotte che danno la caccia ai viventi per mangiarne le carni e berne il sangue. Per fermarle Endrell e la Veggente Diadama devono scendere nelle profondità del Regno delle Anime e sconfiggere il Ladro di Anime: un mago malvagio che ha stabilito la sua dimora tra i morti.
Il viaggio che il mago e la Veggente dovranno affrontare sarà lungo e pieno di pericoli e il nemico con cui dovranno confrontarsi potrebbe rivelarsi troppo potente per essere sconfitto.
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Vitani continuò a correre per il bosco finché non rimase senza fiato.
Guardandosi attorno la ragazzina notò che si era allontanato parecchio da casa sua e era finita in una zona del bosco che non conosceva: le fronde degli alberi, che si intersecavano  tra loro, oscuravano il sole già pallido a causa delle nubi, l’erba alta e umida era avvolta da una fine nebbiolina, il vento ululava smuovendo le fronde degli alberi e suonando una macabra melodia, grandi nuvole nere oscuravano l’orizzonte e l’aria era carica di elettricità, segno che si stava preparando una violenta tempesta. Vitani sospirò sedendosi, iniziando a strappare sottili fili d’erba mentre le lacrime le inumidivano gli occhi e le rigavano il volto, sentiva come se tutto il mondo le fosse crollato addosso, la sua famiglia le aveva mentito, sempre, dal momento in cui era nata, non si era mai sentita peggio. Con un gesto rabbioso Vitani si asciugò le lacrime e iniziò a rigirarsi tra le mani un filo d’erba mentre la nebbia diventava sempre più fitta; una folata di vento fece rabbrividire la ragazzina, forse era il momento di tornare a casa, anche se non ne aveva alcuna voglia, si alzò lentamente, ma guardandosi attorno Vi si accorse che non ricordava da quale sentiero fosse arrivata,
 
-Cazzo- imprecò prendendo il telefono dalla tasca della giacca, magari Steve poteva mandare qualcuno a cercarla,
 
ma ovviamente il cellulare non prendeva.
La ragazzina si passò una mano tra i capelli mentre il panico si impadroniva lentamene di lei, cosa poteva fare? Si era allontanata troppo da casa sua senza fare attenzione alla strada e ora era persa nel bosco, senza sapere dove andare, era stata una vera stupida! Nuova lacrime di frustrazione iniziarono a rigarle il volto, ma Vitani le asciugò con rabbia non era stanca di continuare a piangersi addosso, doveva reagire. Come prima cosa doveva tornare a casa, poi avrebbe chiesto spiegazioni alla sua famiglia; così la ragazzina scelse una direzione a caso e imboccò la strada senza pensarci troppo.
Intanto le grandi nuvole nere avevano oscurato completamente il cielo pomeridiano rendendo il bosco ancora più oscuro e inquietante e un vento gelido si era alzato da nord sferzando Vitani che rabbrividiva stringendosi nella sua giacca. La ragazzina vagò nella foresta per quelle che le sembrarono delle ore, la foresta sembrava senza fine e più camminava più le sembra di allontanarsi da casa sua,
 
-Ti sei persa, signorina?- le chiese una vocina stridula alle sue spalle facendola sobbalzare,
 
Vitani si guardò attorno in cerca di chiunque avesse parlato, ma a parte lei sembrava non esserci nessuno nella foresta,
-Alza lo sguardo signorina, sono proprio davanti a te- affermò il suo interlocutore.
 
Vitani sollevo gli occhi fino sul ramo dell’albero difronte a lei, sul quale era appollaiato un piccolo pettirosso che la osservava divertito
 
-Salve- le disse l’uccellino
 
-Non è possibile- mormorò la ragazzina
 
-Cosa non è possibile signorina?-
 
-Tu parli-
 
-Certo che parlo, perché ti stupisce tanto?-
 
-Sei un pettirosso-
 
-Lo so signorina, trovi normale che un gatto possa parlare ma ti sembra strano che possa farlo anche un pettirosso?-
 
-Non trovo normale che un gatto possa parlare, nessun animale dovrebbe parlare!-
 
-Infatti molti di loro non parlano, solo i guardiani dell’oltretomba possono farlo-
 
-I guardiani dell’oltretomba?-
 
-Si, animali che, come le streghe, prendono forza e magia dal Regno delle Anime-
 
-Tutta questa situazione sta diventando sempre più assurda- sospirò Vitani, poi tornò a guardare il pettirosso -come sai che so che i gatti possono parlare e che so delle streghe?- chiese aggrottando le sopracciglia
 
-È molto semplice signorina: da quando sei arrivata a Blackwood Hollow ogni creatura magica ha capito chi eri e ieri Loki ce ne ha dato conferma quando ti ha portata al Weig-
 
Vitani si limitò a guardare il pettirosso con diffidenza
 
-Ora seguimi signorina, ti condurrò fino alla tua casa- cinguettò l’uccellino,
 
ma prima che potesse alzarsi in volo Loki balzò sull’albero e gli spezzò il collo.
La ragazzina guardò il felino inorridita
 
-Perché lo hai fatto?!- strillò
 
-Non sai proprio nulla delle creature magiche Vitani?-
 
-Non direi-
 
-I pettirossi, o come gli piace farsi chiamare “i guardiani dell’oltretomba” sono spie del Ladro di Anime, gli sussurrano ogni tua mossa e quello che ho appena ucciso probabilmente ti avrebbe portato da lui, o peggio-
 
la giovane sbuffò
 
-Quindi che dovrei fare? Diffidare di ogni essere vivente che mi capita di vedere?-
 
-Si- affermò il gatto lasciando cadere a terra la sua preda
 
-Soprattutto di pettirossi e ratti-
 
-Anche i ratti lavorano per il Ladro di Anime?-
 
-Non sempre, ma sono veramente disgustosi-
 
Vitani si strinse nelle spalle
 
-Va bene… ora puoi dirmi come torno a casa?-
 
-Ti accompagnerò io, ma non subito-
 
-Perché?-
 
-Voglio farti conoscere una persona-
 
-Chi?-
 
-Lo scoprirai solo seguendomi- affermò Loki scendendo con eleganza dall’albero e incamminandosi tra gli alberi,
 
Vitani sbuffò per l’ennesima volta e seguì il felino.
Camminarono per quelle che alla ragazzina sembrarono ore, senza soste, andando sempre più in profondità, il sentiero era ormai scomparso fagocitato dalle radici degli alberi che si ammassavano le une sulle altre rendendo difficile il passaggio, i rami erano talmente fitti da non lasciar passare nemmeno un pallido raggio di sole, l’aria era umida e si poteva chiaramente sentire il borbottio di un ruscello; Vitani procedeva lentamente, inciampando su ogni radice sporgente, mentre la foresta si infittiva sempre di più, come se non avesse fine.
 
-Loki- sbottò esasperata quando prese l’ennesima storta alla caviglia,
 
il gatto si fermò a guardarla con aria annoiata,
 
-Cosa c’è ragazzina?-
 
-Quanto manca?-
 
-Non molto, la persona che stiamo cercando è qui vicina-
 
-Cosa vuol dire non molto?!-
 
-Vuol dire esattamente quello che ho detto!- ringhiò Loki -Ma fossi in te non perderei troppo tempo a cercare di capire quanto ci vorrà, quando saremo arrivati te ne accorgerai- aggiunse riprendendo a camminare,
 
Vitani sospirò esausta e lo seguì.
Camminarono ancora, fino a raggiungere una radura circolare, la terra sterile era coperta di cenere bianca che arrivava fino al limitare del bosco e al centro della piana c’era un grande salice con il tronco perlaceo e le foglie rosse come il sangue da cui pendevano gigli arancioni con i pistilli blu che mandavano una fioca luce dorata,
 
-Ho già visto quei fiori…- mormorò Vitani -da dove vengono?-
 
-Sono i gigli delle Veggenti, si narra che quando nacque la magia la prima Veggente passò alcuni dei suoi poteri a questo fiori per concederli ai maghi normali- le disse Loki
 
-E perché sono qui?-
 
-Queso io non lo so, ma sono sicuro che la persona che devi incontrare potrà darti una risposta-
 
-Dove sarebbe questa persona-
 
-Ti aspetta vicino al salice, tu vai, io ti aspetto qui e controllerò che nessuno venga a darti fastidio-
 
-Va bene…- rispose Vitani incerta avviandosi nella radura,
 
avvicinandosi al grande salice notò che in piedi accanto al tronco vi era una figura femminile che si confondeva perfettamente con l’albero: il lungo abito medioevale era candido, i lunghi boccoli vermigli scendevano dolcemente sulle spalle e attorno ai fianchi della donna e intrecciati a essi vi erano centinaia di gigli arancioni, un sorriso gentile increspava le labbra della sconosciuta e i suoi profondi occhi azzurri trasmettevano una dolcezza unica nel suo genere.
Vitani si fermò davanti a lei
 
-Salve- mormorò giocando nervosamente con l’orlo della giacca
 
il sorriso della donna si allargò
 
-Salve- rispose -io sono Lyra Blackwood e per me è un vero onore conoscerti mia cara-
 
-Lei sa chi sono?- domandò la ragazzina diffidente 
 
-Sei Vitani Elizabeth Blake, sei arrivata fin qui da una terra lontana e stai scoprendo i tuoi poteri-
 
-Come sa tutte queste cose?!-
 
Lyra colse un giglio dal salice
 
-Questi gigli possono mostrare alcune cose passate e alcune future, ho passato secoli a contatto con loro e ora ne sono parte
 
-Quindi sei una Veggente-
 
la donna rise appena
 
-Purtroppo no mia cara, ho solo acquisito alcuni dei suoi poteri e purtroppo non posso rivelare nulla sul futuro-
 
-Capisco… ma allora perché hai voluto incontrarmi se già sai chi sono e non puoi rivelarmi nulla sul mio futuro?-
 
-Avevo bisogno di conoscerti, vedere se eri davvero tu quella della visione-
 
-Quale visione?-
 
-Vedi mia cara quindici anni fa, il giorno della tua nascita, sia io che il Ladro do Anime avemmo una visione: la famosa Stella del Mattino si era incarnata in una bambina, troppo lontana dal suo dominio per colpirla, o per mandare le sue Ombre a ucciderla nel sonno… avrebbe sicuramente mandato uno dei suoi servi a cercarti se qualcosa non lo avesse distratto-
 
-Cosa lo ha distratto?- chiese Vitani mentre cercava di contenere le mille emozioni che le affollavano la mente
 
-Tre maghi coraggiosi e una chimera hanno sfidato il Ladro di Anime e la battaglia si è conclusa solo questa mattina, quando sono finalmente stata liberata e sono giunta qui come Anima Bianca-
 
-Come è possibile? La battaglia dovrebbe essere iniziata quindici anni fa-
 
-Il tempo scorre in maniera diversa nel Regno delle Anime- affermò Lyra -comunque tutto quello che devi sapere è qui- aggiunse porgendole un vecchio diario trasandato con la copertina di pelle marrone
 
-Cos’è?- chiese la ragazzina prendendolo titubante
 
-Questo dovrai scoprirlo da sola-
 
-Non ce la posso fare- mormorò Vi
 
-Ma certo che puoi mia cara: sei la Stella del Mattino, la Morgerstern che sconfiggerà il Ladro di Anime-
 
Vitani impallidì
 
-Io non ucciderò nessuno… non sono un’assassina e fino a questa mattina non sapevo nemmeno di essere una strega, inoltre il mio cognome è Blake, non Morgerstern- sbottò indietreggiando di un passo
 
Lyra sospirò
 
-Tenerti all’oscuro della tua natura è stato un grave errore- sussurrò
 
-Lo dico anche io… comunque mi dispiace ma non posso aiutarvi… non sono una strega… non nemmeno una Morgerstern…- disse Vi porgendo il libro alla donna
 
-Tienilo mia cara… è tuo e ti aiuterà a capire chi sei…-
 
-Grazie- mormorò la ragazzina stringendo il vecchio quaderno al petto -ora devo andare-
 
-Ma certo mia cara, ti rimanderò a casa in un battito di ciglia, chiudi gli occhi-
 
Vitani abbassò le palpebre mentre una brezza calda e leggera le accarezzava i capelli e le solleticava il volto portando con se il profumo dei gigli.
 
💎
 
Quando la ragazzina riaprì gli occhi si trovava al limitare del bosco vicino Casa Morgerstern, le luci erano accese, ormai era calata la sera e si era abbassata la temperatura; Vitani non ebbe il tempo di muovere nemmeno un passo verso la villetta che venne travolta dall’abbraccio della madre in lacrime
 
-Sei sparita per delle ore!- strillò continua a stringere a se la figlia -Tua zia voleva chiamare la polizia!! Dove sei stata?!-
 
-Nel bosco… in una radura nel bosco-
 
-Mi devi una spiegazione signorina…-
 
-Anche tu mamma…-
 
e senza aggiungere altro le due si diressero verso la casa.
   
 
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