Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: parveth    05/06/2021    0 recensioni
Mi chiamo Alessia, ho 25 anni e quando andavo a scuola la mia materia preferita e' sempre stata storia ma non c'e' da stupirsi.
Io la vedo la Storia.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Non andavo a Roma da quando 

ero piccola ma mentre quella 

volta era una gita di piacere con i 

miei genitori questa era 

una specie di pellegrinaggio.

 

Come sempre del resto.

 

Cercavo di fare i miei viaggi nel weekend in modo tale che non intralciassero la mia vita e da

 non destare sospetti a riguardo, poco prima di recarmi sulla 

Nomentana avevo acquistato un 

mazzo di fiori che appena 

arrivata posai ai piedi dell’albero 

che gli era stato dedicato.

 

“Per me? Grazie, vengono tante 

persone a portarmeli” disse una 

voce bassa e soave alle mie spalle

 

“Certo Maestro, spero le 

piacciano” dissi avvicinandomi.

 

Il giovane uomo, poco piu’ 

grande di me alzo’ gli occhi che 

fino ad allora aveva tenuto posati 

sulla chitarra e poso’ su di me 

uno sguardo stupito “Tu… puoi 

sentirmi?”

 

“E vederla si” dissi sedendomi accanto a lui.

 

L’uomo strimpello’ due note

 “vengono tante persone… anche 

loro portano fiori, qualche volta 

pregano…”

 

“E’ contento?”

 

“Beh si...anche se non mi 

sembrava di fare niente di 

speciale, in fondo mettevo solo 

in musica i miei pensieri”

 

“Non dica cosi’ e’ stato fonte 

d’ispirazione per molti musicisti 

nel corso degli anni”

 

“Per favore, niente lei e niente 

Maestro: io sono sempre stato 

solo Rino”

 

“Non c’e’ problema”

 

“E’ successo proprio la’” disse 

indicandomi un punto lontano 

del guard rail.

 

“Davvero? Dev’essere stato 

tremendo”

 

“Sono arrivato vivo in ospedale 

ma non mi hanno ricoverato…”

 

“Come nella ballata di Renzo, 

non e’ vero?” chiesi guardandolo.

 

“Puo’ darsi” mi rispose 

strimpellando la chitarra con aria 

malinconica. “Sai, dicevano che 

la gente non capiva i miei testi”

 

“O forse qualcuno li capiva fin 

troppo bene” aggiunsi in tono 

serio.

 

Rino mi guardo’ smettendo di 

suonare “dici?”

 

“Esiste questa teoria secondo la 

quale tu fosti vittima dei servizi 

segreti deviati perche’ nelle tue 

canzoni dicevi cose che poi 

sarebbero risultate vere e che 

dovevano rimanere segrete, lo 

disse lo scrittore Bruno Mautone 

in un suo libro” spiegai.

 

“Tu non c’eri vero?”

 

“No, sono passati 40 anni, io 

sono nata dopo.”

 

“40 anni...e la gente ancora 

ascolta le mie canzoni?”

 

“Ma certo! E vede i video su 

internet, le porta tanti fiori come 

puo’ vedere”.

“Tu come ti chiami?”

 

Arrossii “Mi scusi non gliel’ho 

detto, io sono Alessia”

 

“Bene Alessia, ora devo andare 

e’  stato un piacere parlare con 

te” 

 disse alzandosi e mettendosi la 

chitarra in spalla.

 

Mi alzai anche io e feci per 

congedarmi mentre lui si 

avviava.

 

“Ah Alessia” disse fermandosi”

 

“Si?”

 

“E Berta filava...non parlava di 

una che lavorava in un’industria 

tessile.”

 

“Lo so”.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: parveth