Era
passato un mese
dall’inizio del suo secondo anno, e già Metis non
ce la faceva più. Decisamente,
Hogwarts non le regalava quella serenità che aveva
contraddistinto l’anno
precedente: Gideon era sempre impegnato appresso a sua cugina Evelyn,
ed Harry
e Ron lo seguivano a ruota. Ormai non si parlava d’altro nel
loro gruppo se non
di come fosse bella, simpatica e malandrina Evelyn Black. Non si
riusciva ad
intavolare un discorso senza che il nome di quella ragazzina entrasse
nell’argomento,
e sempre più spesso Metis si era ritrovata in sua compagnia
anche senza volerlo,
dal momento che nessuno dei tre ragazzi riusciva a fare più
a meno di lei.
Hermione le aveva
confidato che aveva accettato il corteggiamento di Fred Weasley, quindi
era
poco il tempo che passava con i Malandrini, troppo presa dallo studio e
dalla
novità amorosa.
E Metis era rimasta
sola.
Sempre più spesso si
trovava a vagare per i corridoi senza compagnia, e ormai si sentiva
esclusa da
ogni conversazione e faceva colazione in silenzio.
Quando era con Hermione
era di nuovo se stessa, ma era troppo in collera con i ragazzi per
poter fare
altrettanto con loro, considerato che l’avevano rimpiazzata
così facilmente e in
così poco tempo.
Ormai persino la loro
vista le dava fastidio, al punto che utilizzava le sue doti di
metamorfomagus
per cambiarsi i lineamenti del volto quando vedeva il gruppo formato da
Harry,
Ron, Gideon e Evelyn.
Non voleva stare con
loro, e aveva iniziato persino a pensare che il suo rapporto con Harry
ormai
fosse compromesso a vita.
E Gideon ormai la
ignorava sempre più spesso da quando aveva mostrato di non
gradire la presenza
di sua cugina.
I pensieri le
affollavano la mente al punto che, una sera, quando trovò un
diario vuoto con
una rilegatura in pelle tra i suoi libri di scuola, intinse la piuma
nell’inchiostro
e iniziò a scrivere.
Aveva un disperato
bisogno di sfogarsi con qualcuno, e quel diario faceva decisamente al
caso suo.
“Caro diario, mi
chiamo Metis Lily Potter e ho
dodici anni.”
Si
interruppe un
momento, e spalancò gli occhi nel vedere come le lettere
scomparissero davanti
ai suoi occhi, come risucchiate dalla pagina. E rimase ancora
più sorpresa
quando le sue parole vennero sostituite da altre.
“Ciao
Metis Lily
Potter, è un vero piacere conoscerti. Il mio nome
è Tom Orvoloson Riddle.”
Le
labbra di Metis si
curvarono in un sorriso e, quasi non avvertendo il dolore alla spalla
sinistra
provocato dalla cicatrice, ricominciò a scrivere
freneticamente su quel diario,
certa di aver finalmente trovato un amico e confidente che non
l’avrebbe mai
tradita.
Metis
si svegliò di soprassalto nel suo letto a baldacchino con le
tende tirate.
Affacciandosi,
dalla finestra del dormitorio potè vedere che la luna era
ancora alta in cielo
e quindi, con un sospiro, provò a prendere di nuovo sonno,
sperando che quegli
incubi che la perseguitavano ormai
dalla
fine dell’anno scorso smettessero di tormentarla.
Appena
ci riuscì, tuttavia, il terrore si impadronì di
nuovo del suo corpo.
Metis
vide se stessa
camminare per i corridoi con le mani sporche di sangue. Si vide mentre
cercava
di nascondere le tracce del suo passaggio.
Vide Harry, Ron ed
Hermione iniziare a capire che qualcosa in lei non andava, mentre
Gideon
affermava che si stavano preoccupando inutilmente, e che era solo una
fase causata
dalla gelosia di non essere più al centro delle attenzioni
del gruppo. Diceva che
presto tutto sarebbe tornato come prima, anzi meglio, perché
adesso anche
Evelyn sarebbe stata con loro.
Tom era l’unico che
riusciva a capirla davvero, e l’unico con cui riusciva a
confidarsi.
E tutta la rabbia
iniziò a sparire, insieme al resto delle emozioni e alla sua
forza fisica,
finchè un giorno non vide l’immagine di un ragazzo
materializzarsi davanti a
lei che, troppo debole per fare altro, svenne tra le sue braccia.
Sempre più
lontana dalla realtà…
«Metis!
METIS! Sono le nove e mezza! Devi iniziare a prepararti!»
Fu
la voce di Hermione a svegliarla quella seconda volta, e Metis non fu
mai così
felice di sentirla. Era molto stanca, ma si stropicciò gli
occhi e cercò di
apparire serena quando decise che fosse venuto il momento di smetterla
di
dormire.
Alzandosi
dal letto solo con il busto, aprì le tende del letto con un
pigro movimento
della bacchetta, e venne sommersa immediatamente dalla pila di vestiti
che la
sua migliore amica le aveva gettato addosso.
«Provali
tutti! Dovrai essere perfetta oggi per il tuo primo appuntamento con
Cedric
Diggory!» esclamò Hermione con un sorriso
gigantesco in volto.
Metis
si tolse i panni dalla faccia e la guardò con una smorfia in
volto: la sua
amica era già vestita e truccata, il che stava a significare
che si sarebbe
dedicata interamente a lei.
Si
lasciò cadere nuovamente sul letto con un tonfo, trattenendo
a stento la disperazione:
prima gli incubi, poi la tortura a cui l’avrebbe sottoposta
Hermione… quella
giornata non era per niente iniziata come si aspettava, e sperava solo
che il
seguito fosse migliore.
Non
sapeva quanto le sue aspettative fossero vane.
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Buongiorno
a tutti! Allora, mi è stato fatto notare che, non avendo
scritto del secondo
anno, c’era un po’ di confusione sul
perché della rottura tra Gideon e Metis…
Raga, i ragazzini vengono presi dalle novità, e non solo
loro, in verità proprio!
XD Gideon ha vissuto la sua vita con la certezza di non avere parenti
di sangue
al mondo, quindi appena ha scoperto di avere una cugina e una zia in
pratica ha
dimenticato tutto il resto, troppo preso dalla cosa. Già
fantasticava di vivere
con loro, delle vacanze in famiglia, ecc… e non è
che avesse smesso di volere
bene a Metis, semplicemente aveva messo tutto quello che non riguardava
Marlene
ed Evelyn in secondo piano. È un comportamento sbagliato, ma
dobbiamo pur
sempre ricordarci che a dodici anni se ne fanno di sbagli! Se Metis
avesse
accettato la compagnia di Evelyn come avevano fatto Harry e Ron,
probabilmente
Gideon sarebbe stato più pronto ad accorgersi dei suoi
problemi, ma così non è
stato. Lui ci era rimasto male che Metis non avesse accettato la cugina
nel
gruppo, quindi semplicemente aveva deciso di aspettare che lei
rinsavisse.
Insomma,
un bel casino!
Metterò
altri flashback in merito, comunque spero che la situazione sia un
po’ più
chiara.
Ringrazio
come sempre chi segue, recensisce o anche solo legge la mia storia. A
presto, Mary
Evans