Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
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Autore: Jigokuko    23/07/2021    0 recensioni
REMAKE DELLA STORIA LINKATO AL PRIMO CAPITOLO, LEGGETE QUELLA!
Genere: Azione, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bruno, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Yusei Fudo, Z-one
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Violenza
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Le foto mosse sono le più belle

 

Certo che nell'acqua gelata si stava proprio bene. Intorpidiva tutto il suo corpo magrolino ed ossuto, facendole dimenticare per un attimo la realtà in cui era costretta a stare, ed inibendo il dolore che provava.
Le venne addirittura sonno, in quella vasca, tanto da non accorgersi nemmeno di star scivolando sempre più giù, lentamente, come se stesse sprofondando in un oceano di cuscini. Gli occhi si chiusero piano.
Scese, scese, finché l'acqua non le entrò nel naso.
E si riprese con uno scossone, tirandosi su di colpo ed iniziando a boccheggiare, credeva di affogare!
Poi si poggiò con il braccio sul bordo della vasca, spiaccicando la guancia sul pugno chiuso. Sbuffò forte.
Ora non ci voleva più stare, lì.
Si alzò in piedi e vide il suo corpo nudo riflesso nello specchio, con i capelli resi ancora più lisci dal peso dell'acqua, che inesorabilmente sgocciolavano. Nemmeno dopo tutti quei giorni i tagli avevano iniziato a rimarginarsi, neanche un po'.
Eppure non usciva nemmeno una goccia di sangue, facevano solo un male atroce, niente di più.
Uscì dalla vasca, bagnò inevitabilmente il pavimento e raggiunse la sé stessa riflessa nella parete. La scrutò, lei le fece la linguaccia, e ricambiò con una smorfia infastidita. Quella tizia le stava antipatica.
Proprio per quel motivo, decise che d'ora in poi l'avrebbe ignorata e continuato a farsi i fatti suoi, ovvero asciugarsi e rivestirsi.
Presentatasi in cucina tutta in ordine, vi trovò Carly con un grosso scatolone poggiato sul tavolo, nel quale frugava dentro. Le si avvicinò, curiosa di sapere cosa contenesse.
All'interno poteva vedere tante cose tipiche da adolescente: c'erano dei quaderni, alcuni album fotografici, CD di boyband con dei tizi vestiti in modo ridicolo, una vecchia radio di Hello Kitty, qualche manga, un MP3 con le cuffie scassate... tutta roba simile.

- Ah, eccola qui!- L'occhialuta tirò fuori un'altra scatola molto più piccola, di colore bianco.
- Che cos'è?- Chiese Akane, in un moto di curiosità.
- Una cosa per te.-

La ragazza rimase sorpresa, accettò la scatolina e le tolse il coperchio, ansiosa di vederne l'interno.
C'era un vecchio, molto vecchio, cellulare. Era di un colore rosa rovinato con alcuni graffi, lo schermo quadrato sovrastava tre tasti, aveva una fotocamera esterna e, rigirandoselo tra le mani, si accorse che facendolo scorrere in orizzontale usciva una tastiera qwerty.

- Ho pensato ti servisse un telefono. Questo è vecc—-
- È bellissimo!- Troncò subito la sua frase, piena di eccitazione. Non aveva mai visto una cosa simile.
- Davvero ti piace?- Carly ne rimase piuttosto sorpresa.
- Certo, è una figata! Posso usare una tastiera e fare foto, wow, sei sicura di volermelo dare? Deve costare una fortuna...-
- Akane, quel modello ha più di dieci anni ed era già vecchio persino quando lo comprai io sette o otto anni fa. Al giorno d'oggi così usurato varrà duemila yen se sei fortunata... a dire il vero non so nemmeno se funziona ancora.-

Carly passò l'intera mattinata a spiegare alla sua coinquilina come funzionava quell'aggeggio datato Medioevo. In realtà, nemmeno ricordava avesse tutte quelle funzioni; oltre a mandare SMS e fare chiamate aveva una versione primitiva di Facebook, un lettore musicale, alcuni giochi come Snake, la fotocamera e con essa la possibilità di usare una foto scattata come sfondo nella schermata principale. Ovviamente con una qualità pessima.
L'"allieva" aveva ascoltato con estremo interesse e memorizzato ogni singola cosa dettale dall'amica, ma la funzione che più l'aveva colpita era rimasta il poter scorrere lo schermo di lato ed usare il cellulare in orizzontale per scrivere. Aprirlo e chiuderlo in quel modo lo faceva sembrare provenire direttamente dal tremila ai suoi occhi.
Più ci trafficava, più le piaceva quell'aggeggio rosa confetto, nonostante il colore non la entusiasmasse poi tanto. La sua amica, nel frattempo, aveva trovato un altro oggetto interessante nella scatola dei ricordi adolescenziali.

- Cos'è quello?- Chiese la corvina, ora con l'attenzione spostata su quel cubo variopinto.
- Si chiama Cubo di Rubik. Muovendo i vari segmenti – Intanto le mostrava come giravano. – bisogna spostare tutti i quadratini dello stesso colore in un'unica faccia. Non sono mai riuscita a risolverlo!-
- Posso provarci?-

La ragazza glielo passò con poca voglia, odiava quel coso, era troppo complicato per lei che, dopo un po', perdeva sempre la pazienza.
Akane se lo rigirò un paio di volte tra le mani per capirne il funzionamento e, all'improvviso, iniziò a far ruotare i pezzi molto velocemente. In pochi secondi la prima faccia era già completa, poi toccò alla striscia intermedia ed infine alla parte finale, il tutto in circa due minuti.
A Carly per lo stupore quasi caddero gli occhiali dal naso e glielo rubò di mano, cercando in ogni dove un punto in cui fosse incompleto. Constatatolo, ne rimase ancor più sorpresa.

- Co-Come— – Balbettò, con un filo di voce. – Come ci sei riuscita?!-
- Mh... provandoci? Non lo so, è stato casuale...-
- Come "casuale"? Serve imparare una precisa tecnica per risolverlo! – Detto ciò, lo scompose ancora, incasinandolo per bene. – Riprovaci.-

Akane eseguì il medesimo procedimento e lo risolse impiegando lo stesso tempo della volta precedente. Non aveva idea di come ci riuscisse, solo le veniva estremamente naturale quel processo: faccia in alto, striscia al centro e faccia in basso, tutto qui. Niente di più semplice.

- Visto? Secondo me questa tecnica la conoscevi già prima di perdere la memoria e, trovandoti davanti un Cubo di Rubik, qualcosa nei tuoi ricordi si è sbloccato!-
- È possibile questa cosa...?- Chiese lei, genuinamente confusa.
- Certo! O almeno credo... non so nulla di amnesie, a parte quello che viene mostrato in televisione.- Disse Carly, ridacchiando.
- Oh, wow! – Akane era stupita e contenta per l'informazione: aveva appena fatto un piccolo passo verso il conoscere meglio sé stessa, e questo la mandava su di giri. – Devo subito farlo vedere a Bruno!-
Scattò in piedi, fiondandosi verso la porta d'uscita.
- A-Aspetta! Torna per l'ora di pranzo, però.-
- Oh... come mai?- Domandò, fermandosi, ma continuando a correre sul posto.
- Ti porto in un posto.-

La ragazza riprese la sua corsa, velocissima come aveva avuto modo di scoprirsi nelle ultime settimane. Le piaceva parecchio la velocità, ed essere lei stessa a produrla, con le sue gambe, la trovava una cosa incredibile.
Riusciva a tenere tranquillamente il passo ed addirittura superare le biciclette, ecco perché nessuno era mai riuscito a prenderla quando scappava. Apprezzava non poco quel "superpotere", doveva ammetterlo.
Per raggiungere Poppo Time impiegò meno della metà del tempo che ci avrebbe messo camminando, eppure non era per nulla stanca, anzi, sarebbe potuta andare avanti per un altro bel po'.

- Buon sabato a tutti!- Cinguettò, scendendo le scale con un sorrisone stampato in viso.
- Ciao, Akane! Che ci fai qui? Non era il tuo giorno libero?- La salutò Crow, con un grembiule addosso e la padella ricolma d'uovo.
- Infatti, ma sono qui per un altro motivo.- Disse, salutando Yusei con un movimento della mano, il quale aveva la testa nascosta nel motore della sua duel runner. Il ragazzo ricambiò.
- Di che si tratta?- Una chioma bluastra sbucò dalla porta del bagno, poi il suo possessore raggiunse la ragazza.
- Allora! – Lei era su di giri. – Ho saputo qualcosa su di me!-
- Davvero?! Ma è fantastico!- D'istinto, Bruno le afferrò le mani, e i due iniziarono a saltellare felici come dei bambini.
- Ti va di raccontarcelo?- Domandò Yusei, pulendosi il viso da una macchia di olio motore.
- Ho scoperto di saper risolvere questo coso... – Mentre lo diceva, lo estraeva dalla tasca. – Carly mi ha detto che si chiama Cubo di... Kubrik-Tetris-qualcosa.-
- Di Rubik, Akane.- La corresse Crow, ridacchiando per lo strafalcione.
- Sì, quello— guardate.-

Detto ciò, passò l'oggetto in mano a Bruno, il quale si impegnò a disfare per bene le sei facce, e quando lo ricevette indietro lo risolse immediatamente ed allo stesso modo.

- Visto?-
- Che forza!- Disse il meccanico, con gli occhi che brillavano.
- Secondo lei riesco a completarlo con così tanta facilità perché prima di perdere la memoria avevo imparato a farlo... e ritrovarmelo davanti può aver sbloccato il ricordo.-
- A pensarci, non sembra un'idea tanto sbagliata... – Disse Yusei. – Dopotutto anche Bruno sa perfettamente come mettere le mani sui motori, eppure non ricorda nient'altro.- Lo guardò cercando conferma, ed il diretto interessato annuì velocemente.
- Carly mi ha dato anche una cosa super figa!- Tutta contenta, dall'altra tasca tirava fuori il vecchio cellulare.
- "Super figa"? Avrà un milione di anni quel coso.- Commentò Crow, addentando un pezzo di frittata.
- Sei solo invidioso, il mio cellulare è bellissimo. – Gli fece la linguaccia, facendolo ridere. – Oltre a telefonare e mandare SMS ha un sacco di giochi, ci puoi sentire la musica, andare su Facebook e fare le foto.-
- ... che è quello che fanno tutti i nuovi modelli, ma meglio.- Disse lui, facendole gonfiare le guance.
- Crow, smettila di prenderla in giro, nemmeno il tuo telefono è così all'avanguardia, eh! – Bruno le venne in soccorso, schernendolo. – E poi per essere provvisorio va più che bene...-

Akane lo ringraziò mentalmente. Ancora una volta, si era dimostrato così carino e gentile con lei... guardò il rosso, il quale mordicchiava la forchetta infastidito per la sconfitta impartitagli e non riuscì a trattenere una risata.
Poi, le venne un'idea. Fece scorrere di lato la tastiera, comando il quale apriva la fotocamera se non si doveva scrivere nulla e successivamente afferrò Bruno per la spalla, tirandolo a sé per farlo avvicinare alla sua altezza e finendo quasi per farlo cadere.

- Dì cheese!-
- Eh?!-

Preso alla sprovvista, la foto uscì tutta mossa ed anche un po' sfocata, con lui che la guardava confuso, in procinto di volare per terra e lei perfettamente in posa con un sorrisone furbo stampato sul suo visino.

- Questa foto diventerà subito il mio nuovo sfondo, non mi piaceva quell'immagine azzurrina generica...- Disse, armeggiando con i tasti del cellulare per impostarlo.
- Ma è uscita tutta mossa.- Disse lui, osservandola.
- Mi piace comunque, ha carattere!-

Dopo aver scambiato il numero di telefono con i tre ragazzi, li salutò e riprese a correre, stavolta per la strada di casa, con quel sorrisone che non riusciva a levarsi dal volto.
Jack, seduto al tavolino esterno del Cafe la Geen con la sua solita tazza di caffè, la osservava torvo mentre si allontanava, chiedendosi cosa stesse tramando per essere tanto felice.

- Allora? Dove mi porti?

Akane entrò in casa spalancando la porta e quasi urlando quella frase, con l'unico risultato di far spaventare a morte Carly, alla quale si rizzarono addirittura i capelli.

- Mi hai fatto venire un infarto!-
- Scusa, scusa, – Ridacchiò lei. – è che sono contenta...! Guarda, ho anche impostato lo sfondo.- Parlando a raffica e cambiando velocemente argomento, prese il cellulare e le mostrò la foto fatta assieme a Bruno.
All'amica si formò un sorriso beffardo sul viso, e nemmeno gli spessi occhiali potevano mascherare quell'espressione maliziosa.
- Ma che carini.~- Disse, accentuando l'ultima parola.
Subito, l'immagine le venne levata da davanti agli occhi e fu sostituita da uno sguardo assassino enfatizzato dagli occhi azzurrissimi di chi lo possedeva.
- Dacci un taglio. – Si lamentò. Le dava fastidio quando gli altri pensavano che tra lei e Bruno ci fosse qualcosa oltre la loro amicizia. – Dov'è che andiamo, quindi?-
Carly dapprima fece una smorfia scontenta, poi sul suo viso tornò il sorriso.
- Vedi, domani sera c'è un evento per festeggiare l'imminente Grand Prix: ci saranno squadre di duellanti provenienti da tutto il mondo, ed io volevo parteciparvi per fotografarli ed intervistarli. Mi piacerebbe venissi con me...-
- Uh? E che ci vengo a fare io?-
- Sarà una grandissima festa, e sono invitati anche i ragazzi! Siccome ci sarà davvero tanta gente, avevo bisogno di qualcuno che potesse aiutarmi a fare le foto.-
- Immaginavo ci fosse sotto qualcosa...-
- Eddai, ti prego! Ho anche chiesto ad Aki di vederci al centro commerciale per cercarti un abito adatto. Lei ha sicuramente più gusto di me e sarebbe capace di aiutarti.-
- ... E va bene, mi hai convinta. Certo che potevi dirmelo prima, però!-
- Perché, avevi altri impegni?-
- No, ma—-
- E allora non c'è problema! Vedrai, ti troveremo un vestito semplicemente perfetto!-

Ad Akane toccò assecondarla, non voleva che la sua amica ci rimanesse male... e poi, perché no? Sarebbe stata una domenica sera un po' diversa dal suo solito guardare la televisione fino ad accasciarsi sul divano.
Un po' era anche eccitata di vedere quali fossero gli avversarsi contro cui avrebbero dovuto sfidarsi Yusei e gli altri; non credeva che scavezzacollo del genere pronti a giocare a carte in sella alle moto fossero diffusi non solo a Nuova Domino, ma addirittura in tutto il mondo.
Chissà se anche lei era tra quelli prima di dimenticarsi tutto, o che anche solo fosse abituata a salire su una duel runner con qualcuno, magari proprio con chi le aveva dato il medaglione inespugnabile...
Di sicuro non era una domanda a cui avrebbe trovato facilmente risposta.

Lo stesso pomeriggio, le due si trovarono con Aki al centro commerciale e subito la rossa le condusse in un negozio che vendeva prettamente vestiti da sera, molto eleganti o più semplici e sobri.

- Avevi in mente qualcosa?- Le chiese.
- In realtà no... di solito sono abituata a pantaloncini e maglietta. Mi basta coprire il petto, ecco.-
- Ho capito.-

La ragazza non disse altro, e si addentrò nei meandri del negozio, seguita dalle altre in religioso silenzio. Iniziò ad ispezionare uno ad uno un sacco di modelli, ma trovare qualcosa di non troppo vistoso, adatto a lei e che soprattutto non fosse scollato risultò essere un'impresa.
Il primo candidato fu un tubino nero; si fermava poco prima delle ginocchia, aveva le maniche corte ed un colletto un po' alto, ma Akane lo scartò subito: era troppo stretto e scomodo, si sentiva costretta in quel... coso.
Passarono veramente tanto tempo a cercare qualcosa ed i cambi d'abito, dopo un po', alla poverina sembravano più di cento.
Altro tempo e tanti tentativi più tardi, dopo la decisione di dividersi e setacciare più velocemente gli appendiabiti, la testa scura di Carly sbucò da dietro uno di essi, mentre si agitava sventolando della stoffa gialla.

- ... Giallo?- La corvina sbiancò. Quel colore era un bell'azzardo.
- Su, provalo! Secondo me ti starà benissimo.-

Non ne era proprio convinta, ma pur di andarsene in fretta da lì entrò nel camerino per l'ennesima volta e lo indossò. L'abito, di tessuto leggero, era di un giallo pastello molto chiaro e per niente acceso o fastidioso da guardare.
La gonna, decorata in basso da una larga striscia nera ornata da ghirigori dorati, veniva mantenuta aperta dal sottogonna di tulle, scoprendo le ginocchia.
Un cinturone nero con fibbia dorata le si stringeva sui fianchi accentuandoli, mentre la parte superiore somigliava ad un soprabito; le maniche erano svolazzanti e raggiungevano il gomito, mentre la scollatura non era abbastanza profonda da scoprirle i tagli.
Su di lei faceva un effetto strano... ma piacevole. In effetti, contro ogni previsione, quel vestito le stava proprio bene; il giallo non era per nulla il suo colore preferito, però quella precisa tonalità si abbinava perfettamente al colore dei suoi capelli.
Quando uscì, sia Carly che Aki rimasero a bocca aperta vedendola così, suscitandole imbarazzo.

- È bellissimo su di te...! – Disse Aki. – Devi assolutamente prenderlo!-
- Aki ha ragione, cadranno tutti ai tuoi piedi domani.-
- N-Non è quello l'obiettivo!- Rispose Akane, stropicciandosi la gonna tra le mani ed arrossendo.

Alla fine, obbligata dalle amiche, decise di fare una pazzia e prenderlo, bastava uscire di lì, voleva solamente andare a casa in quel momento.

- Ti servono anche delle scarpe da abbinarci, non vorrai mica venire con quei... cosi.- Disse la rossa, alludendo ai suoi amatissimi stivali.
- Perché, cos'hanno di sbagliato?- Chiese lei, con tutta l'innocenza del mondo.
- Hanno che non ci stanno bene per niente... – Ribadì Aki. – Andiamo a cercare qualcosa di meno ingombrante, ti aiuto io!-

E per l'ennesima volta, dovette assecondare in silenzio. Quel giorno aveva capito una cosa: non era una tipa da shopping, fosse stato per lei sarebbe andata in giro sempre e solo con gli stessi abiti.
Iniziò anche a pentirsi di aver accettato l'invito a quella festa, ma chi glielo aveva fatto fare? Non era nemmeno una fotografa!
Maledetta lei stessa ed il suo farsi convincere tanto facilmente... iniziava a credere di essere un po' troppo buona. Era solo una serata in cui avrebbe dovuto fare delle foto a dei tizi che non avrebbe più rivisto, che senso aveva agghindarsi come una bambolina?
I suoi lamenti interiori vennero interrotti dalla vista di un paio di scarpe in lontananza; pur di far presto, quindi, si fiondò dritta in quella direzione, finché non le raggiunse.
Erano un paio di stivali lunghi circa come i suoi, anch'essi di colore nero ma molto più sobri, infatti non erano lucidi né pieni di fibbie e chiusi da lacci come delle normali snickers. Avevano anche un tacco non troppo vertiginoso di un giallo abbastanza simile a quello del vestito.

- Secondo voi possono starci bene?- Guardò prima Carly e poi Aki, alla ricerca di una conferma.
- Certo... i colori si abbinano perfettamente e tutto quel giallo viene bilanciato!- Disse la giornalista.
- Aki, tu invece che ne pensi?-
- Penso che Carly abbia ragione, non appesantiscono la tua figura come quelli che porti ai piedi.-
- Ho capito che non ti piacciono, ma basta insultare i miei bellissimi stivali...- Borbottò la corvina, fingendosi arrabbiata.
- Scusa, scusa, non deriderò più quegli zamponi.- La rossa le fece l'occhiolino.

L'epopea di Akane alla ricerca di un outfit da sera finiva così, con un vestito e delle scarpe dal colore dominante assurdo per i suoi standard; il giorno dopo si sarebbe presentata come tutta un'altra persona e non sapeva se quello potesse essere un bene. Lei era quella con gli abiti alternativi, che non portava cose del genere!
Tornata a casa, lo teneva tra le mani, guardandolo per l'ennesima volta.
Dai, uno sforzo poteva anche farlo, per una volta.


Angolo autrice

... SCUSATE.
Sono sparita per quasi un mese con questa storia, lo so. È che ultimamente ho avuto talmente tanti imprevisti e cali d'ispirazione che ho finito per metterci un casino a scrivere un capitolo pure leggermente più corto del solito.
In teoria l'uscita era stata programmata per la scorsa settimana, e ci stavo riuscendo, ma poi mi è salito un blocco del cazzo e, nello stesso momento in cui se n'era andato, il mio cane ha deciso di scappare, quindi ho perso un'intera giornata a correre avanti e indietro per il mio paese e nella campagna circostante alla sua ricerca. Con le infradito, al terzo giorno di ciclo e mi sono pure spaccata un'unghia.
E ovviamente non avendolo trovato ho pianto fino alle tre di notte, quindi altro tempo perso!
Per fortuna poi la mattina dopo è riuscito a tornare a casa da solo e stavolta senza farsi investire—

Okay, non ve ne frega niente della mia epopea, quindi parliamo del capitolo. Lo so, non è un granché perché è di passaggio (per questo mi scuso il triplo...), però abbiamo comunque qualche chicca: Akane ora ha un telefono!
Personalmente adoro i cellulari dei primi anni duemila, ognuno era diverso a modo suo e particolare, onestamente trovo molto più futuristici quelli che i modelli attuali. :')
Poi ha scoperto di saper risolvere il Cubo di Rubik, e di questo ne è felicissima perché sembra essere un passo avanti nel recuperare la memoria.
Siate felici con lei. Datele amore.

Sto anche diventando famosa(?) su Twitter (più o meno), infatti qualche tempo fa avevo seguito una tizia che poi si è messa a retwittare i miei disegni e sto salendo di followers, quindi se volete aggiungervi anche voi mi chiamo RosenGaldr. uwu
Pubblico per la maggior parte fanart di ygo (o a volte fire emblem), sennò c'è il mio account di disegno su instagram (distorted.platinum) dove metto anche disegni di OC.

Poi adesso vi racconto un'altra cagata delle mie: in un momento di noia ho ricominciato Tomodachi Life, mettendoci solo miei OC e qualche personaggio canon per accoppiarli, ed è venuto fuori che Artemis si era innamorata di Håkan, E SUBITO LE HO FATTO UN COCKBLOCK e poi sia Yuichi che Ryoko hanno un cappello a forma di testa di cavallo.
Avevo dimenticato quanto mi facesse ridere quel gioco, però la maggior parte delle coppie ancora devono formarsi perché i personaggi si ostinano a non fare amicizia, oof.

Vabbé, ho già parlato troppo, io vi lascio con il disegno che vi avevo promesso la volta scorsa più la seconda parte della reference di Akane, ciau! :D

Jigokuko
 


 
   
 
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