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Autore: sissi149    24/07/2021    2 recensioni
I Giochi Olimpici di Tokyo 2020 sono finalmente alle porte, potevano i ragazzi di CT esimersi dal partecipare alla loro Olimpiade casalinga?
Genere: Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Fuji International Speedway
 
Una volta tagliato il traguardo sul rettilineo dell’autodromo internazionale di Fuji, Mamoru Izawa scese dalla sua bicicletta come una furia, abbandonandola nelle mani del tecnico e dirigendosi verso le aree di ristoro, evitando il più possibile i giornalisti e ringhiando un “no comment” a chi era tanto incauto da rivolgergli una domanda. Quando fu al sicuro all’interno dei box solitamente utilizzati per le gare di automobilismo, cominciò a sfogarsi, prendendo a calci un cesto di borracce. Non era un atteggiamento molto olimpico, ma lui era così arrabbiato e frustrato: un banale errore aveva buttato all’aria il lavoro di mesi.
Eppure fino ad un certo punto le cose stavano andando alla grande: alla salita sul monte Fuji, la più impegnativa di tutte, posta a circa metà percorso, era nel gruppo di testa, ben posizionato insieme a tutti i più forti ed ai favoriti. Mano a mano che la gara proseguiva, la selezione si era fatta sempre più intensa, su un percorso molto impegnativo, ma lui era sempre in buona posizione. All’ultima salita, per il passo Kagosawa erano partiti in fuga in sei, tra cui il campione del mondo in carica Gino Hernandez. Mamoru era arrivato per primo in cima al passo e forse questo gli aveva dato troppa sicurezza e spavalderia nella discesa successiva. Le discese non erano il suo forte e, voltandosi indietro, si era accorto che Salvatore Gentile, il gregario di lusso della squadra italiana, lo stava rapidamente raggiungendo. Non disposto a cedere la testa temporanea della corsa, aveva mollato leggermente i freni per acquisire maggior velocità. La curva seguente era più secca di quanto ricordasse dalla ricognizione dei giorni precedenti e dalle immagini su cui aveva studiato. Non era riuscito a tenere la strada in maniera corretta ed era caduto, coinvolgendo anche Gentile che stava sopraggiungendo.
“Idiota di un giapponese!” Aveva sbraitato quest’ultimo, mentre cercavano di rimettersi in piedi e di recuperare i loro mezzi.
Mamoru si era ritrovato pieno di lividi, sbucciature e botte. Alla sua bicicletta era andata peggio: si era piegata una ruota ed era stato costretto ad aspettare l’arrivo dell’ammiraglia della sua squadra per la sostituzione. Si era trattato di perdere in tutto una manciata di minuti, ma erano stati sufficienti a farsi superare dal resto dei fuggitivi e concedergli un vantaggio che non sarebbe più riuscito a recuperare.
Mamoru tirò un pugno contro il muro. Si sentiva uno stupido, forse aveva avuto ragione Gentile a dargli dell’idiota.
A niente sarebbero valsi i tentativi di consolazione di chi gli avrebbe detto che era ancora giovane ed avrebbe avuto altre occasioni di rifarsi. Quante altre volte nella vita gli sarebbe capitata un’olimpiade in patria?
Si accasciò a terra, la rabbia cominciò a scemare, lasciandogli addosso solo delusione.
Una lacrima ribelle scese sulla guancia destra.
“Posso entrare?” Qualcuno apparve all’ingresso del box.
Mamoru si asciugò velocemente il viso.
“Chi è?” Domandò.
“Hernandez.” Il nuovo campione olimpico avanzò, facendosi riconoscere.
“Sei venuto a gongolare?” La sua voce era piena di astio, l’ultima cosa che gli serviva era vedere l’uomo che aveva ottenuto ciò per cui lui aveva gareggiato ed aveva fallito. Si alzò in piedi per andarsene.
“No. So come ti senti.”
“Ah, davvero? Dubito tu abbia mai perso così una gara importante.”
“Proprio così no, ma ricordo ancora la mia prima Liegi-Bastogne-Liegi.”
“La grande classica europea?”
“Esattamente. – Hernandez si avvicinò – Ero in buona posizione, avrei potuto ottenere un risultato clamoroso per un esordiente, invece mi sono ritrovato coinvolto in una caduta di gruppo. Addio sogni di gloria.”
Izawa non voleva ammettere di essere colpito dal racconto.
“È diverso da quanto successo a me.”
“Se ti dicessi che sono stato io ad innescare la caduta?”
“Non ci credo.”
Hernandez lo affiancò:
“È vero e la ferita brucia ancora adesso, ma ne ho tratto degli insegnamenti preziosi. Tu sei forte Izawa, questo è stato solo un incidente di percorso. Ti assicuro che il dolore che provi oggi ti impedirà di commettere lo stesso errore in futuro. Tornerai e sarai più implacabile di prima. E io non vedo l’ora.”
 
 
 
 
 
 
 
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Primo giorno di medaglie ed i nostri partono subito….. col botto. Questo perché non sempre le cose vanno come devono per cui non sarà sempre scontato che i nostri portino a casa il risultato sperato.
Scegliendo la prova per questo giorno e dopo aver “studiato” l’altimetria del percorso Ewan mi ha subdolamente suggerito: “Nibali, Rio 2016”. Per chi segue questo sport, saprà che è accaduto e avrà notato delle analogie: il ciclista azzurro era lanciato verso la conquista del podio, ma una caduta in discesa l’ha costretto al ritiro.
Venendo al percorso olimpico, parte da Tokyo, si porta verso il Fuji di cui si affronterà la scalata e termina all’autodromo di Fuji, teatro in anni passati anche di gran premi di formula 1.
Al momento della pubblicazione la gara è ancora in corso, quindi incrociamo le dita.
  
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