Maschere
“Sei mai stato innamorato?”
Se le avessero chiesto come fosse accaduto, avrebbe potuto rispondere solo con l’ignoranza – i sentimenti, in fondo, non sempre hanno una spiegazione, i suoi di certo non ne avevano, sapevano però essere irritanti nella loro insistenza.
Sei mai stato innamorato.
Leonard aveva tentennato, balbettato, fuggito il suo viso a quella domanda invadente, Molly non aveva saputo interpretarne l’imbarazzo e s’era convinta che il cuore dell’amico fosse già stato invaso e depredato da un’altra.
“Quante ragazze hai baciato? Lo sai?”
Era certa che Leonard non meritasse la provocazione spicciola, quella sporca di sarcasmo e derisione, ma Molly s’era sentita ferita dall’assenza di risposte e aveva camuffato le crepe nel solo modo che conosceva.
Lo sai.
Un sorriso sporco di bugiarda indifferenza aveva incalzato la domanda, e poi occhi che correvano altrove per seminare sguardi tinti di malizia a uno e nessuno – e se Leonard aveva ingoiato rabbia, lei non aveva saputo capirlo.
“Mi baceresti?”
La ronda era terminata da un pezzo quando s’era avvicinata a lui con labbra morse da desideri agitati – ma erano soli, era notte, parlavano da così tanto che era parso non esistere altro al di fuori di loro due.
Mi baceresti.
Leonard aveva sbarrato gli occhi e riso di imbarazzo, ma il tarlo figlio della diffidenza lo aveva allertato e l’aveva convinto che Molly non avrebbe distinto il castano chiaro dei suoi occhi da quello di chiunque altro.
“Va’ a dormire, Leo, è tardi.”
Sarcasmo e derisione, ancora – il senso di colpa forse l’aveva sfiorata, ma l’aveva scacciato in fretta, troppo sorda per leggere rabbia e amarezza nel diniego di Leonard, troppo ferita per capire che i teneri abbracci nascondevano morse roventi.
È tardi.
Molly l’aveva pronunciato incollerita, lui s’era sentito accartocciare dalla mortificazione. Per un solo istante aveva creduto di riuscire a mettere da parte il sentirsi uno dei tanti, i sentimenti strabordanti per lei, e dimostrarle di saperla stringere, baciare, amare – s’era ammonito: non avrebbe calpestato il cuore per orgoglio.
*
Trascorsero albe tramonti ore mesi
lei muta, lui altrettanto
Ma i sorrisi li tradivano
s’intrecciavano
mentre dita fuggivano
e labbra negavano
*
Trascorsero albe tramonti ore mesi
lei muta, lui altrettanto
Ma i sorrisi li tradivano
s’intrecciavano
mentre dita fuggivano
e labbra negavano
*
Se le avessero chiesto come fosse accaduto, avrebbe saputo dire che un giorno aveva provato gelosia e un giorno attrazione e un giorno paura e un giorno euforia e un giorno lui l’aveva chiusa in un abbraccio e una stranissima sensazione le aveva graffiato lo stomaco.
Sei mai stato innamorato.
Leonard aveva smesso di tentennare, balbettare, fuggire il viso a quella domanda invadente quand’era riuscito a mettere da parte i timori – invadere e lasciarsi invadere –, confessando emozioni vecchie di anni, cresciute assieme a loro.
~
Allontanati da spine d’insicurezza, s’erano ritrovati quand’erano vestiti di maschere, quando dita, labbra, occhi non erano i loro – ma i sentimenti, quelli sì.
Allontanati da spine d’insicurezza, s’erano ritrovati quand’erano vestiti di maschere, quando dita, labbra, occhi non erano i loro – ma i sentimenti, quelli sì.
Note dell’autrice: questa flashfic rappresenta un retroscena molto emotivo dell’evoluzione del legame tra Molly e Leonard – il riferimento alle maschere è metafora della circostanza che li porta a baciarsi per la prima volta –, spero sia piaciuto a chiunque l’abbia letto.
Se siete qui, grazie (come al solito sono in ritardo con le risposte alle recensioni, ma sappiate che vi leggo sempre con grande gioia e sia pure a passi da lumaca le risposte arriveranno).
Un abbraccio! ❤