Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Cida    24/11/2021    8 recensioni
Raccolta di AU (OneShot e FlashFic) non necessariamente collegate fra loro sulla coppia Elsa/Jack.
#1 - A game we have to win [Modern!AU - No Powers] - Partecipa alla "Real Life Challenge" indetta da ilminipony sul Forum EFP
#2 - Temptation [Angel/Demon!AU - GoodOmens!AU] - Partecipa alla "AU!Week" di M a k o
#3 - Prova a prendermi [Cat'sEye!AU]
#4 - In the Blood [Vampire/Witch!AU]
#5 - (The world doesn't need another) Dream Girl [OUAT!AU] - Candidata agli "Oscar della Penna 2023" indetti sul forum Ferisce più la penna
#6 - Mr. & Mrs. Frost [Mr&MrsSmith!AU]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elsa
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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In the Blood
Questa one-shot è stata ispirata dalle meravigliose fan art di the.arctic.scarf su Instagram.
Le dinamiche del Mondo delle Creature, qui appena accennate, richiamano la serie "A Discovery of Witches".

Rating: Arancione

 

It is said that blood is thicker than water. It is what joins us, binds us, curses us.

Dark Shadows

    E’ leggermente intontita che la strega del ghiaccio si sveglia fra le lenzuola accaldate, intontita e soddisfatta. Non le serve nemmeno aprire gli occhi per comprendere che il suo compagno non è più accanto a lei: i segni che le ha lasciato sul corpo tirano appena, mentre piccoli rivoli secchi e scarlatti le macchiano ancora la pelle candida. Ne ha tre, uno per ogni volta in cui il culmine del piacere ha reso il suo sangue, ebbro di eccitazione, un richiamo impossibile da ignorare. Le ha marchiato il collo, un polso e l’inguine: quando i suoi denti affilati le hanno lacerato la carne non ha provato dolore, tutt’altro. Il solo ripensarci le provoca una fitta al bassoventre e stringe appena le cosce, più che mai decisa a non lasciarla andare. Rotola su se stessa, facendo leva sul materasso, per alzarsi e raggiungerlo, ovunque egli sia, e, magari, riprendere da dove si sono interrotti. Quando prova ad alzare la testa dal cuscino, però, un forte capogiro la fa sudare freddo e la gola le si riempie di saliva. Prima che la nausea diventi troppa da sopportare, due braccia fresche la sostengono e delicatamente la rifanno sdraiare.
«Non muoverti» le dice e nei suoi occhi dorati ci legge tutta la sua preoccupazione «Sei così pallida. Io…» quasi balbetta e, così, nella sua espressione ci legge anche un’altra cosa: senso di colpa «Ho davvero esagerato, scusami»
Lei ha ancora un brutto sapore in bocca ma l’istinto di rassicurarlo prende il sopravvento e non può fare a meno di sorridere «Pallida la sono sempre»
Le labbra di lui si piegano appena, contagiate da quell’ironia, ma il suo umore non cambia «Non così tanto…» le risponde, passandole una leggera carezza sul viso.
Non lo ha mai visto così e la cosa la destabilizza, ha davvero avuto così tanta paura? «Ehi, smettila di crucciarti, io ero qui con te, completamente conscia di quel che stava succedendo e per niente contraria. Sono pur sempre una strega potente, se avessi temuto per la mia vita, mi sarei difesa»
Questa volta la sua espressione si accende, furba e tentatrice mentre con un ghigno da predatore, che mette in risalto i suoi canini affilati, la sovrasta nuovamente «E sentiamo: come ti saresti difesa, strega? Mi avresti lanciato addosso un incantesimo?» il suo sorriso si allarga «Ho come il timore che tutti quei mugolii di piacere ne avrebbero drasticamente compromesso il risultato»
Le sue labbra non arrivano a destinazione ma si scontrano contro la mano di lei «Mio caro vampiro, qualcuno qui è un po’ troppo sicuro delle proprie doti amatorie» le gote le si tingono di rosso ma cedere all’imbarazzo è proprio l’ultima cosa che farà «Passami la vestaglia» gli ordina senza mezzi termini «Basterà un decotto delle mie erbe e tornerò più in forma di prima, sto già molto meglio» non è neanche una bugia così grossa quella che dice.
Lui sbuffa ma obbedisce e le passa la setosa stoffa viola che sta cercando. La guarda attentamente mentre si copre: un po’ perché distogliere lo sguardo da quel corpo nudo è un peccato mortale, un po’ perché non vuole perdersi neanche un minimo cenno di un eventuale cedimento. Quando si sposta i capelli biondi per allacciarla meglio sul seno, il movimento le lascia scoperto il collo candido, ancora deturpato dal segno del suo morso: la scintilla scarlatta, che gli accende lo sguardo, la caccia via scotendo appena la testa.
E’ quando la vede muoversi verso il bordo del letto, più che mai decisa a rimettersi in piedi, che istintivamente scatta, dimenticandosi per un attimo di quanto quel gesto potrebbe indisporla.
Infatti, non appena si sente sollevata verso il petto nudo di lui, sussurri incomprensibili le sfuggono dalle labbra e il gelo comincia a condensarsi sulle sue mani, pronte ad attaccare. Il potere, però, si dissolve non appena il suo sguardo mette a fuoco un nuovo particolare che, fino a quel momento, le è sfuggito: la caviglia, che spunta nuda dalla vestaglia, presenta i segni di un altro morso. Quando è successo?
E’ proprio mentre se lo domanda che il ricordo irrompe nella sua mente e le mostra l’immagine del suo amante su di lei, in lei, della sua mano che scende per invitarle la gamba a salire e posarsi sulla sua spalla. E’ quando lo sente affondare ancora di più che perde totalmente il controllo: i suoi denti le lacerano la pelle tenera e il sangue che scorre via amplifica talmente tanto il piacere che, in quell’attimo, tutto ciò che la propria mente e corpo desiderano è quello di darglielo tutto.
Si porta la mano al petto, scossa.
Lui si irrigidisce, ha capito «Elsa» la chiama «Quello lo avevi dimenticato, vero?»
Sì, è vero. Per quanto sia una strega magnificamente potente, per quell’interminabile, terribile e meraviglioso attimo è stata alla sua completa mercé: se solo lui avesse voluto, avrebbe potuto ucciderla e lei sarebbe stata ben felice di morire.
Il suo respiro accelerato risponde per lei e lui si premura di accompagnarla verso la cucina il più velocemente possibile: non è scappata dalle sue braccia ma è piuttosto sicuro che, in quel momento, non siano propriamente il luogo in cui è più desiderosa di stare. La adagia accanto al fornello, in modo che possa attingere dalla sua dispensa e prepararsi la pozione per rimettersi in sesto.
Le lascia il suo spazio, di cosa potrebbe seguirne non ne è sicuro.
Elsa sta zitta mentre le sue mani si muovono sapienti sul piano cottura di quell’appartamento che è uno dei loro rifugi segreti: neanche sua sorella sa dove si trova, celato da un incantesimo illusorio di rara complessità. Perché sì, i loro incontri sono proibiti: le razze che dominano il mondo delle creature, per legge, non dovrebbero mai mischiare il loro sangue e, per un terribile attimo, Elsa crede di averne compreso il motivo.
Di quel pensiero, però, se ne vergogna subito: non è più quello che crede da tempo, da quando Jack è entrato nella sua vita, per l’esattezza.
Le creature non sono poi così diverse dagli uomini con cui segretamente condividono l’esistenza. Com’è che dicono? L’abito non fa il monaco. Non basta essere una fata o una strega per essere una creatura di pura luce, così come essere un demone o un vampiro non ne fa di te una di pure tenebre.
Jack non si è mai spinto così oltre con lei: sebbene ogni tanto avverta il suo bisogno, non l’ha mai morsa al di fuori del sesso e anche quel passo ha richiesto tempo e la sua assoluta convinzione.
Quanto deve essersi trattenuto in passato? E, soprattutto, cosa lo tormenta così tanto adesso da fargli perdere il controllo a quel modo?
Beve un sorso del suo decotto e si sente subito meglio. Inspira a fondo prima di parlare «Che cosa c’è?» si volta e lo guarda negli occhi.
Lui è stupito, si è immaginato infiniti scenari diversi – molti dei quali lo vedevano ridotto ad un cumulo di ceneri fumanti – ma non quella semplice richiesta di spiegazioni che denota una fiducia che, in quel momento, sente di non meritare, non dopo quello che ha rischiato di fare.
Eppure c’è qualcosa che lo blocca nel raccontarle di quella sensazione che gli fa contorcere le viscere in una morsa gelata, perché quel dubbio che l’istinto gli fa provare è talmente terrificante che vorrebbe solo dimenticarlo, sotterrarlo sotto alla convinzione di essere in errore. Si porta una mano fra i capelli bianchi e li scompiglia ancora di più di quanto non abbia già fatto la nottata appena trascorsa con lei «Potrebbe non essere una cosa importante, non ancora almeno»
Si rende conto di aver dato la risposta sbagliata ancora prima di avvertire il cambio di temperatura nella stanza. E’ tornata nel pieno delle sue forze, la tazza è ormai vuota nelle sue mani: forse, la posa con un po’ troppo vigore «Non è importante?» gli fa eco, delusa «Credo che lo sia se rischia di uccidermi mentre facciamo l’amore»
Non è un’accusa ma un dato di fatto e l’ombra, che per un attimo gli spegne gli occhi, le fa comprendere di aver trovato subito la giusta leva: non lo vuole punire ma solo capire.
E’ con un leggero sbuffo che Jack cede «Sta tornando…» neanche sostiene il suo sguardo mentre sussurra quelle parole.
Elsa sa già a chi si riferisce ma non vuole crederci «Chi?»
«Lui…» dice soltanto e lei trema perché quella è l’eventualità più terribile che possa capitare, soprattutto dato ciò che il mondo delle creature ha già passato per colpa sua.
«Non è possibile: Pitch Black è stato sconfitto»
L’altro sogghigna appena «Sconfitto e rinchiuso, ma non ucciso» si porta una mano al petto tonico e stringe le dita, con un’intensità tale da ferirsi la pelle «Non dovrebbe essere altro che un ammasso di tessuti secchi ormai, eppure ho questa orribile sensazione che si stia rafforzando»
Pitch Black: uno dei vampiri più antichi, forse quanto il mondo stesso. L’unico di tutte le creature a non aver mai apertamente accettato la parità raggiunta fra le razze di questo nuovo millennio, convinto che i vampiri – e lui in particolare – siano gli unici degni di regnare su tutti gli altri.
Esiliato dal Grande Concilio, aveva lavorato nell’ombra, votando alla sua causa le creature più terribili e assetate di potere, perfino creandole se necessario, e aveva dato il via alla più grande guerra che il mondo magico avesse mai visto. Lei aveva solo diciotto anni a quel tempo e, così come tanti altri, in quello scontro aveva perso moltissimo.
Jack, invece…
«Io l’ho tradito…» anticipa i suoi pensieri «Ho come il timore che l’abbia presa sul personale: vorrà vendicarsi e lo farà in grande stile» ci prova a fare il solito irriverente di sempre ma la voce che gli esce incrinata non glielo permette come vorrebbe.
Elsa smette di tenere le distanze e gli si avvicina nuovamente, scostandogli la mano insanguinata dal petto e prendendola nelle sue «Non devi aver paura, il concilio ti deve moltissimo: ti proteggerà»
Lui del concilio non si fida, ci sono troppe facce che hanno condiviso le sue stesse fila, ma non lo dice. Si limita a fare un mezzo sorriso, sbuffando appena «Sei proprio sciocca a volte, sai…» la riprende bonariamente, passandole con dolcezza le dita libere su una guancia «Non è per me che ho timore. Uccidermi per lui sarebbe troppo poco, vorrà torturarmi, farmi soffrire, rimpiangere la vita eterna se necessario e ha un unico modo per farlo: prendersela con te»
Lei sorride «Siamo stati molto bravi a nasconderlo fino ad ora, no? Continueremo a farlo: se non saprà cosa ci lega, non potrà usarlo contro di noi»
Jack vorrebbe dirle che se è riuscito a tradirlo quella volta è solo perché era talmente sicuro della sua vittoria da non averne colto i segnali. Pitch Black è colui che l’ha creato, colui che ha preso quell’insignificante pastore che era e lo ha trasformato nel mostro che è, il loro legame non si può descrivere: nascondergli qualcosa di così importante non sarà affatto facile quando se lo troverà davanti, perché lo sa che quel momento arriverà, lo sente dentro, come una profezia destinata a compiersi.
Avverte la sua paura nel sangue che le scorre rapido sotto alla pelle ma quella determinazione che le legge nello sguardo non la vuole incrinare. Perciò tace ancora una volta e la stringe in un abbraccio, nasconde il volto nel suo collo – ora perfettamente guarito – e aspira a fondo il suo profumo, senza timore di diventarne schiavo. La sente sospirare e ricambiare la stretta: Elsa ha tutto da perdere nel difendere ciò che li lega. Se solo la scoprissero, il ruolo di matriarca del suo clan andrebbe a sua sorella Anna, per lui sarebbe disposta a rinunciare al prestigio, alla credibilità, al potere… a volte teme di non riuscire a comprenderne il motivo.
Pitch Black ha fatto di lui un vampiro, Elsa lo ha trasformato nell’eroe e, al tempo stesso, nel
traditore. Questa macchia se la porterà dietro per l’eternità, perché non importa quanto possa essere giusta la causa per cui l'ha fatto: chi tradisce non sarà mai più degno di fiducia. Quante sono le creature che lo guardano con disprezzo non appena volta loro le spalle? Troppe. Eppure in lui, lei ci crede. Jack non ha nulla da perdere, se non lei. Nascosti dai suoi setosi capelli biondi, gli occhi gli si tingono di rosso, di rabbia e convinzione: non permetterà a Pitch Black di toccarla, a costo di staccargli il cuore dal petto con le sue stesse mani.






Ciao!

Torno dopo mesi con questa shot. Sto passando un periodo davvero complicato, per cui ho accettato con grande gioia questo piccolo miracolo reso possibile dalle bellissime fanart di the.arctic.scarf con Jack vampiro e Elsa strega.
Non so bene che cosa ne sia uscito ma spero sia stato comunque di vostro gradimento.
Sexy-Vampire Jack mi ha anche incredibilmente spinto ad osare un po' di più sotto certi frangenti, non che abbia scritto chissà che cosa ma è effettivamente "molto" oltre i miei standard ù__ù
Ancora una volta butto carne al fuoco per poter scrivere qualcosa di più, sia un prima che un dopo addirittura, quindi chissà. Considerando che dalle prime OS scritte, "Seasons" ha visto la luce dopo ben quattro anni, direi che la speranza è l'ultima a morire (la mia eh, voi ovviamente siete liberi di decidere cosa farne della vostra).
Questo ritorno dopo un lungo periodo di silenzio lo vorrei dedicare a Padme83 perché, nonostante la mia crisi mistica, mi ha spronato a non lasciare andare le vibes che sexy Jack poteva regalare e, soprattutto, perché lei sa ♥

Grazie a tutti per aver letto!
Qualunque segno del vostro passaggio vorrete lasciarmi sarà ben accetto.

Alla prossima (che, anche se non so quando, spero ci sarà)
Cida


  
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