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Autore: Miria    04/12/2021    1 recensioni
Dalla prefazione: Hermione curva sul calderone mescolava la pozione con estrema cura, depose il lungo cucchiaio di faggio portandosi al bilancino d’oro, prese l’ampolla aprendola con delicatezza, controllò il contenuto per assicurarsi che fosse esattamente quello che le serviva, sorrise soddisfatta, Sangue di Drago essiccato, con il cucchiaino anch’esso d’oro ne prelevò una piccola quantità depositandola lentamente sul piattino, due grammi, né un granello in meno né un granello in più.......Hermione sbarrò gli occhi orripilata, con la coda dell’occhio vide due occhi turchesi appartenenti ad una figura statuaria vestita di nero, non fece in tempo ad allontanarsi che tutto saltò per aria.
Dal primo capitolo: -“Buongiorno amore mio” sussurrò baciandole appena sotto l’orecchio dove la pelle era più sensibile “sei tesa” constatò “vuoi un massaggio?”- mormorò allusivo
-“Toglimi immediatamente le mani di dosso se non vuoi essere schiantato”- ringhiò la ragazza cercando di scostarsi.
Queste poche righe per darvi un'idea...vaga a dire il vero, di quello che sta succedendo nella vita della nostra eroina.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Hermione Granger | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Lavanda/Ron, Pansy/Theodore
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Ed eccoci qui all’ultimo capitolo. Avrei gradito avere la vostra opinione ma va bene ugualmente. Buona lettura
 
 
Capitolo 5
RITORNO
 
 
 
Un silenzio innaturale avvolgeva Hermione quando lentamente aprì gli occhi pieni di lacrime, dov’era Blaise? Cos’era successo? Sospirò muovendosi lentamente corrugando la fronte, perché era così scomoda? Si girò di scattò e quasi cadde dal letto
-“Finalmente signorina Granger” disse una voce da lei così conosciuta “ci ha fatto davvero preoccupare”-
Hermione fissò la donna confusa mentre le porgeva un bicchiere colmo di un liquido verde
-“Madama Chips?”- sussurrò senza fiato. In quel momento la sua mente fu pervasa dal terrore. Perché era tornata? Volse lo sguardo forsennato a destra e a manca, l’infermeria…lei non voleva essere lì, lei…lei voleva tornare a casa, lei voleva Blaise, lei…lei voleva di nuovo quella vita. Fece uno sforzo immane per non scoppiare a piangere. Era tornata ad Hogwarts. Abbasso il capo verso il suo corpo, un corpo da ragazzina
-“Bevi questo. Come ti senti?”- domandò professionale ma con un tono decisamente sollevato
-“Sto bene, credo. Cos’è successo?”-
-“Questo dovrai dircelo tu. Abbiamo fatto ipotesi ma solo tu potrai darci le risposte che ci chiediamo da parecchi giorni”-
-“Quanti giorni?” chiuse gli occhi per poi sbarrarli “la mia bacchetta!!”- esclamò agitata
-“Tranquilla, è qui” disse porgendogliela, Hermione la prese quasi accarezzandola “ho mandato a chiamare la preside e il professor Lumacorno saranno qui a momenti e sono passati 17 giorni”-
-“17 giorni!” quasi strepitò sconvolta, si accomodò meglio sul letto e volse lo sguardo all’infermeria, i letti erano vuoti escluso uno racchiuso da un separé “Madama” proruppe sottovoce “qualcun altro è rimasto coinvolto?”- la donna seguì il suo sguardo e annuì
-“Il signor Zabini. Lui si è svegliato ieri, sta bene e domani verrà dimesso”- rispose a bassa voce
-“Capisco”- si morse il labbro, non riusciva a distogliere gli occhi da quel paravento. Dalla porta entrò la professoressa McGranitt e il professore di pozioni
-“Ben tornata Hermione” disse la donna abbracciandola “sono felice che tu ti sia svegliata”-
-“Anch’io professoressa” pareva che il tono smentisse le parole infatti i tre la guardarono in modo strano “sto bene, davvero”- ma fuori dal suo controllo cominciò a piangere
-“Che succede?”- chiese Minerva sconvolta guardando Poppi
-“I parametri sono regolari e stabili, non capisco”- soffiò la donna
-“Signorina Granger” intervenne il professore “che pozione tentava di preparare?”- domandò. La ragazza si asciugò le lacrime
-“Io…io stavo preparando ‘Il sogno condiviso’ “- l’uomo annuì
-“Molto difficile, cos’è andato storto?”-
-“Stavo aggiungendo le Ali di Damantino, un rumore mi ha spaventata e mi è caduto il vasetto dentro alla pozione ed è esploso tutto e poi non ricordo più niente”-
-“E’ esattamente quello che avevamo supposto. Perché ha deciso di preparare proprio quella pozione, non è richiesta per i M.A.G.O. è di livello ben superiore, la insegnano all’ultimo anno per Medimago”-
-“Mi dispiace” disse abbassando il capo “volevo solo vedere se potevo farlo, fin dove potevo arrivare, il fatto è” sollevò il capo “che era perfetta”- sussurrò
-“Non ho alcun dubbio” disse l’uomo sorridendo “non ti angustiare, nessuno è finito in punizione per voler imparare”-
-“Madama Chips dice che Zabini sta bene, sono contenta”- disse con il cuore accelerato
-“Oh si, anche per lui un po' di timore ma sta bene” Horace si guardò intorno sornione “non so cosa lui sognasse ma ripeteva spesso il nome di una signorina”- dichiarò divertito
-“Ah si! E qual era?”- chiese fingendosi rallegrata anche se i palmi delle mani si erano inumiditi e gli occhi incupiti
-“Jane, continuava a ripetere questo nome”- sussurrò con occhi ridenti
Hermione chiuse gli occhi lasciandosi scivolare per sdraiarsi di nuovo e portando le coperte fino al mento
-“Vuoi sapere qual era invece il nome che pronunciavi tu?”- domandò
-“Credo di essere molto stanca” si sentiva le guance andare a fuoco “se non vi dispiace vorrei davvero riposare”- mormorò imbarazzata come mai le era capitato
-“Ma certo” intervenne prontamente l’infermiera “di qualunque cosa vogliate sapere può senz’altro aspettare domani” quando i professori uscirono Hermione ringraziò l’infermiera che sorrise “ti porto qualcosa di leggero da mangiare poi ti consiglio di riposare perché domani avrai la fila di amici, erano così preoccupati, non ti hanno mai lasciata sola, facevano a turno per starti al fianco raccontandoti di tutto” sorrise divertita “sono venuti anche Harry e Ron naturalmente” la donna rise “Harry era così preoccupato che per fare spazio agli altri è stato minacciato più volte di essere schiantato”-
-“Davvero?” chiese contenta ed emozionata “ma come? Loro non…il corso da Auror…”-
-“Sono stati avvertiti via gufo dalla signorina Weasley il giorno stesso, hanno chiesto un permesso e sono arrivati immediatamente” sorrise “vedrai che appena giungerà loro voce del tuo risveglio arriveranno di corsa”- si allontanò tornando pochi minuti dopo con un vassoio, sorrise a quella magnifica strega, poggiò il cibo sul comodino, sistemò le coperte e le accarezzò il capo. La ragazza dormiva con il sorriso sulle labbra.
Blaise Zabini dall’altro capo dell’infermeria riparato alla vista dei più scrutava il soffitto. Non era riuscito a seguire i discorsi dei professori con la Granger ma era curioso e pensieroso. Cosa diavolo aveva combinato quella piccola petulante Grifondoro, ma assai più imperativo, perché non riusciva a togliersi dalla testa quel maledetto sogno? Perché non riusciva a togliersi dalla testa lei?

 
--OO--


Il mattino dopo Draco Malfoy entrò in infermeria con il suo solito passo elegante, volse il capo verso quel paravento che sapeva nascondere la Granger e avrebbe tanto voluto sapere cosa avesse fatto per coinvolgere il suo amico tanto da mandarlo quasi in coma per 16 giorni.
-“Ciao Blaise” disse accomodandosi sulla sedia “come stai?”-
-“Sto bene, oggi dovrei essere dimesso” volse lo sguardo verso la Grifondoro “ieri si è svegliata anche lei”-
-“Quindi?” chiese indifferente “a noi interessa?” vide l’amico abbassare lo sguardo “Blaise” lo richiamò all’ordine “a noi interessa?”-
-“Io…direi di no”- biascicò. Draco assottigliò gli occhi
-“Perché ho come l’impressione che sia il contrario? Cosa mi nascondi? Che succede Blaise?”- il moro strinse le mani a pugno e indurì lo sguardo per poi tornare a guardare il paravento della ragazza
-“Ho fatto un sogno, un lungo sogno” iniziò incerto “era così vero, così intenso” sospirò fissando gli occhi dell’amico “tu credi…tu credi che ci si possa innamorare di una persona avendola sognata?”- chiese titubante. Draco sbarrò gli occhi
-“Non credo, io…di che cazzo parli Blaise? Innamorato di chi?” lo vide volgere di nuovo lo sguardo verso la Grifondoro e si irrigidì “dimmi che è uno scherzo” sibilò “dimmi che è colpa del lungo sonno, dimmi che sei da ricovero e sei completamente rimbambito” balzò in piedi avvicinandosi al moro “porca troia Blaise, è una mezzosangue e peggio ancora una grifona. OK, la guerra è finita e grazie a loro io e mia madre abbiamo evitato Azkaban ma…ma Blaise” si strofinò gli occhi sconvolto “Blaise non le hai rivolto lo sguardo per sette anni, non le hai rivolto la parola che non fosse una, se non fosse stato per i miei insulti non sapresti neppure che frequenta questa scuola e ora…e ora mi dici che ne sei innamorato? Ma porca Morgana Blaise!!!”- si sedette sul bordo del letto sfinito
-“Draco” sussurrò il ragazzo facendosi guardare “se io…se lei, cioè se noi” Draco alzò il sopracciglio “se io riuscissi ad avvicinarla e lei si lasciasse avvicinare, se noi…si insomma se noi riuscissimo in qualche modo ad avvicinarci tu…tu…”-
-“Calma Blaise non ti agitare” prese un lungo sospiro “non capisco cosa mi chiedi”- attestò
-“Nel mio sogno eravate amici Draco. Eri il suo migliore amico, tu l’adoravi”-
-“Ecco vedi, non può essere proprio che io e…e quella potremmo mai essere…” agitò le mai in uno svolazzo “è un sogno inverosimile”- dichiarò sicuro
-“Si ma…io lo rivoglio. Rivoglio quel sogno Draco, ero felice e lo eri anche tu e io…anche lei lo era ed eravamo amici, tutti amici”-
-“Con tutti che intendi?”- chiese un tantino disturbato
-“Theo, Pansy, Astoria” tentennò un attimo “Potter, Weasley maschio e femmina”- Draco balzò in piedi di nuovo, impallidito con due occhi sbarrati come uova andate a male
-“PURE!” gridò “senti Blaise io credo che tu debba rimanere in infermeria, tu non stai bene per niente…tu sei sconvolto e devi assolutamente resettare il cervello. Adesso devo andare, tra pochi minuti iniziano le lezioni e io…io devo andare”- senza salutarlo si apprestò ad uscire senza prima volgere lo sguardo verso il letto della Granger, scosse il capo uscendo di gran carriera.
Nel pomeriggio Blaise venne dimesso.
-“Mi scusi Madama, crede che possa vedere la Granger?”- domandò infilandosi le scarpe
-“Penso di si, guardo se è sveglia e se è presentabile”- rispose la donna
-“La ringrazio”-
-“Zabini puoi avvicinarti”- lo chiamò l’infermiera
Blaise la raggiunse mettendosi ai piedi del letto, si fissarono per interminabili secondi, lei si morse il labbro
-“Mi dispiace per quello che è successo”- disse titubante Hermione
-“La colpa è mia, non credevo ci fosse qualcuno e ti ho spaventata. Ero venuto a prendere un libro che avevo dimenticato, ero di fretta e…” si massaggiò il collo senza mai distogliere gli occhi dal viso di lei che a quello sguardo arrossì “noi dobbiamo parlare”- aggiunse serio e lei annuì
-“Blaise” lui si irrigidì “scusa-scusa. Zabini”-
-“Non importa. Pozione del Sogno Condiviso ho capito bene?” lei annuì “quindi sai anche che i sogni fatti sono una proiezione di quelle che uno vorrebbe” lei arrossì furiosamente abbassando il capo e lui sorrise avvicinandosi “se mi chiami Blaise tu sai come ti chiamerò io vero?” lei annuì senza guardarlo. Blaise le mise un dito sotto il mento per farsi guardare “io Tarzan e tu Jane”- ad Hermione si riempirono gli occhi di lacrime
-“Blaise”- sussurrò la ragazza
-“Dimmi”-
-“Tu…tu ce l’hai la cicatrice?”- Blaise scoppiò a ridere
-“Con tutte le domande che potevi farmi mi chiedi della cicatrice!” sollevò la maglia e la camicia mostrando lo sfregio esattamente dove lei la ricordava, sorrise toccandola leggermente sentendolo rabbrividire “e si, sono caduto da un albero e si, mi sono infilzato con un forcone” dalla porta quattro grifoni fece il loro ingresso. Blaise si sistemò gli indumenti “ti lascio ai tuoi amici, noi ci vediamo quando se ne saranno andati”- lei annuì e dopo averle accarezzato la guancia uscì facendo un cenno col capo in segno di saluto ai grifoni.
Ron, Harry e Ginny le piombarono addosso abbracciandola e baciandola
-“Merlino Hermione, credevo di non poterti più abbracciare”- disse Harry stritolandola
-“Potter! Per la frangia di Morgana così la soffochi” madama Chips sorridente si avvicinò al letto della ragazza allungandole una fiala con un liquido giallo “bevi tesoro e se non ti uccidono i tuoi amorevoli compagni domani potrai tornare ai tuoi adorati libri”-
-“Davvero può uscire?”- chiese Ginny raggiante
-“Certamente”- confermò l’infermiera allontanandosi
-“Miseriaccia Mione, ci hai fatto prendere un bello spavento” si passò una mano tra i capelli fulvi “credevamo davvero che non ti saresti più svegliata ma il professore Lumacorno ci ha giurato che lo avresti fatto e…”-
-“Calma Ron” lo interruppe Hermione tentando un sorriso “va tutto bene, sono sveglia e sto bene, davvero-davvero”- Ginny strinse gli occhi osservandola, Hermione al suo sguardo abbassò gli occhi
-“Sono felice di vedere che va tutto bene” disse Neville stringendole una mano “ci siamo presi un bello spavento. Quando la professoressa McGranitt è venuta in sala comune a comunicarci dell’incidente siamo impazziti, non ci permettevano di venirti a trovare e abbiamo pensato di tutto e di più. Pensavamo fossi sfigurata o peggio mutilata, che avessi perso la memoria o peggio che il tuo fantastico cervello si fosse trasformato in gelatina e…”- Hermione sbarrò gli occhi e poi scoppiò a ridere, Neville rise a sua volta coinvolgendo i compagni
-“Oh Nev” accarezzò la mano del ragazzo “mi dispiace ragazzi non avrei mai voluto farvi preoccupare così. Scusatemi”-
-“Non è colpa tua, è colpa di quell’idiota di un Serpeverde semmai”- sputò Harry
-“Per lo meno ha avuto la tua stessa sorte”- attestò compiaciuto Ron
-“Ragazzi” li ammonì Hermione “di sicuro non è stata colpa sua al massimo sono io ad aver fatto qualcosa di nascosto e non attenta a quello che mi circondava e dire dopo tutto quello che abbiamo passato avrei dovuto stare all’erta”-
-“Non dire cazzate Herm, ora siamo tutti al sicuro, la guerra è finita e possiamo smetterla di essere continuamente sul chi va là. I Mangiamorte sono rinchiusi e se lui invece di entrare come un troll di montagna…”-
-“Harry” Hermione prese la sua mano tirandoselo vicino e abbracciandolo forte “calma Harry, per favore non avercela con lui, non è stata colpa sua ed io sto bene”-
-“Dio Herm, ci hanno dato il permesso di vederti dopo tre giorni, ho creduto di averti persa, di non vederti mai più. Tu sei la mia famiglia, sei mia sorella e non so cosa farei se tu…se tu”-
-“Non è successo niente Harry, guardami” lui le accarezzò il viso e sorrise “io non ti lascerò mai anche per me sei mio fratello” guardò i suoi amici “vi voglio così bene”-
-“Va bene ragazzi” disse Ginny “è il momento che voi vi leviate dai piedi”-
-“In che senso?”- domandò Harry
-“Avrai tutto il tempo per spupazzartela da domani, ora, noi dobbiamo parlare di cose da donne quindi, quella è la porta”-
-“Ci stai buttando fuori?”- chiese incredulo il fratello
-“Precisamente. Siete un tantino asfissianti, la nostra amica si è appena svegliata e voi con le vostre domande la soffocate”- con il dito verso la porta gli indicò la via da prendere
-“Ma tu guarda questa!” esclamò divertito Harry. Accarezzò il viso dell’amica per poi fissare i suoi magnifici occhi su Ginny che arrossì “io e te facciamo i conti più tardi” la minacciò stringendole l’occhio “e sarà una punizione terribile”-
-“HARRY!”- lo ammonì la rossa anche se si vedeva benissimo quanto era compiaciuta e impaziente
-“Quante storie” li riprese Ron “Herm, il nostro permesso scade tra due giorni vedi di uscire da quel letto alla svelta e non ti azzardare mai più a farci preoccupare in questo modo o te la vedrai con me”- con queste parole il rosso raggiunse la porta seguito da Harry e Neville scomparendo alla loro vista
-“Noto con piacere che con Harry va tutto bene!”-
-“Oh si” disse Ginny arrossendo con il sorriso “ma non è di me che dobbiamo disquisire” rise al viso imbronciato di Hermione “sai ho fatto delle ricerche e sono risultate molto interessanti”-
-“Sono contenta per te, lo studio è importante e…”- si interruppe al sopracciglio alzato di Ginny
-“Sono abbastanza d’accordo con te” si grattò il naso “pozione del sogno condiviso, davvero interessante ma soprattutto illuminante. Dimmi amica mia, il signor Zabini dove si colloca in tutto questo? Perché devi sapere che il suo nome e parlo del nome di battesimo e non del cognome è salito spesso tra le tue labbra durante il tuo sonno. Quindi, cos’hai sognato da indurti a sospirare il suo nome?”-
-“Io…io non…non ricordo bene”- rispose tremendamente a disagio
-“Risposta errata. Nelle mie approfondite ricerche è specificato a lettere cubitali che il sognatore ricorda ogni singola situazione, ogni parola, ogni pensiero, ogni azione lecita ed illecita” scoppiò a ridere al viso fattosi porpora dell’amica “ah-ah. Davvero interessante. Quando ti senti puoi iniziare”-
-“Andiamo Ginny, non credo davvero che tu voglia sentire…”-
-“Lo voglio eccome. Lo hai difeso prima coi ragazzi e quindi non era un incubo ma un sogno dove non venivi ne insultata o cruciata senza contare che quando siamo entrati lui ti era vicino, molto vicino e ti ha accarezzato una guancia”-
-“Sei un’amica decisamente ingombrante”- gonfiò le guance come una bambina per poi espellere l’aria rimanendo indispettita
-“Poche storie Hermione. Oh andiamo Herm” la pregò “sono curiosa e so per certo che c’è stato qualcosa tra di voi” ghignò “se non ricordo male il tuo secondo nome è Jane, giusto?” l’altra annuì rabbuiata “beh, lui lo ha invocato, sussurrato spesso e anche con un certo ardore mi permetto di dire”-
-“Santo Godric” invocò Hermione scivolando verso il basso sul letto e coprirsi con il lenzuolo sin sopra il capo, rimase in quella posizione senza proferire parola per decine di secondi “io Tarzan tu Jane”-
-“Come?”- domandò Ginny confusa. Hermione uscì dal suo nascondiglio rossa come un pomodoro
-“Lui diceva così. Quando mi sono svegliata credevo di essere alla torre e invece ero in una camera bellissima, pensavo che sotto la doccia ci fosse una delle ragazze e invece è uscito lui, nudo con solo un misero asciugamano in vita” arrossì come una torcia “Dio era così…così perfetto e bellissimo e io ero completamente terrorizzata, io ricordavo perfettamente chi ero ma lui no, lui nel sogno era nel suo ambiente e io a detta sua ne facevo parte” chiuse gli occhi sospirando pesantemente “io ero la signora Zabini” sussurrò. Ginny sbarrò gli occhi “c’eravamo tutti Gin, tu sposata con Harry, Ron sposato con Lavanda, Theodore con Pansy, Draco con Astoria e io con Blaise”-
-“Cazzo!”- esclamò Ginny frastornata
-“Eravamo tutti amici Gin”- la rossa sollevò un sopracciglio schifata ed Hermione rise
-“Hermione” l’amica la guardò “era un bel sogno? Ti è piaciuto?”-
-“Se potessi tornerei là”-
-“Cazzo!”-
-“Ma che vocabolario fornito”- la prese in giro ma una lacrima le solcò il viso
-“Cosa pensi di fare?”- domandò inebetita
-“Non ne ho la più pallida idea. Blaise ha detto che dobbiamo parlare e ne sono convinta anch’io ma per quanto riguarda a che succederà non lo so”-
-”Sei innamorata di lui?”-
-“Come posso essere innamorata di un sogno”- la tristezza traspariva in quegli occhi scuri
-“Tesoro non è solo un sogno è una trasposizione di quello che uno vorrebbe”-
-“E’ impossibile Gin, prima a malapena sapevo dell’esistenza di Blaise come può essere che io volessi lui nel sogno e soprattutto lo volessi in atteggiamenti intimi”-
-“Probabilmente è lui che ti ha voluta, infatti c’erano anche i suoi amici e per quanto riguarda l’intimità” allargò le braccia “andiamo Herm, Zabini Herm, parliamo del figo più figo della scuola, non ci avrai mai parlato ma ti sfido a negare che non lo abbia mai considerato da stupro, anche una ligia e bacchettona come te ha gli occhi per vedere e per Dio, lui è tutto da guardare e non solo”-
-“Ginny!”- la redarguì la mora
La porta dell’infermeria si aprì lasciando entrare il soggetto in questione
-“Credo che sia ora di andare” disse Ginny alzandosi e stringendole l’occhio “ricordati: da stupro” scoppiò a ridere all’espressione sgomenta dell’amica. Quando passò al fianco del moro lo salutò “Zabini”-
-“Weasley”- ricambiò portandosi al fianco di Hermione guardandola uscire, rivolse la sua attenzione alla ragazza a letto e sorrise trovandola imbarazzata e con le guance imporporate
-“Stai bene?”- chiese alla ragazza
-“Si. E tu?”-
-“Tutto bene” rimasero a guardarsi per interminabili minuti, lei sempre più rossa e lui pensieroso. Accostò una sedia sedendosi al suo fianco, allungò la mano prendendo la sua e con il pollice ne accarezzò il dorso “mi manchi”- sussurrò. Hermione sbarrò gli occhi e si morse il labbro
-“Anche tu”- soffiò con un filo di voce
-“Cosa pensi di fare ora?”- chiese titubante
-“Io…io…non lo so. Tu cosa vuoi fare?”-
-“Lo vuoi sapere davvero?” lei annuì “io rivoglio quello che avevo” Hermione si portò la mano libera sulla bocca, i suoi occhi erano ancora più sbarrati e l’incredulità si dipingeva in tutto il suo essere, Blaise le scostò una ciocca dal viso portandola dietro l’orecchio per poi scendere in una leggera carezza sulla gota sino al collo, lei tremò impercettibilmente ma lui la sentì “rivoglio quella vita, ero felice e lo eri anche tu. Rivoglio la mia Jane”-
-“Tu…tu…” si schiarì la voce che gli si era incastrata in gola e non riusciva a farla uscire “tu sai che era solo un sogno” rantolò “ti rendi conto che noi non ci conosciamo e che non ci siamo parlati nemmeno per sbaglio”-
-“Non importa Jane, abbiamo tutto il tempo per rimediare, abbiamo tutto il tempo del mondo”-
-“Sono una mezzosangue Blaise, nessuno mi accetterà al tuo fianco. La tua famiglia, i tuoi amici” chiuse gli occhi “non può funzionare Blaise. Noi non possiamo funzionare”- mormorò affranta mentre una lacrima le scivolò e lei la deterse con rabbia
-“Non mi interessa” disse sorridendo allo sguardo sconvolto “se chiunque non accetta la mia…la nostra decisione non ha ragione di esistere per me e poi la mia famiglia non è così fossilizzata dal sangue e miei amici si adatteranno, se così non fosse vorrà dire che non sono gli amici che credevo. I tuoi amici invece come reagiranno, il famoso Golden Trio reggerà?”-
-“Reggerà. Santo Godric Blaise, che stiamo facendo! In che guaio ci stiamo mettendo”-
-“In nessun guaio Jane. La domanda fondamentale ora è: tu cosa vuoi?”- chiese teso
-“Io…” deglutì dolorosamente “io voglio te”- mormorò così piano che lui quasi non la sentì, ma la sentì eccome, si alzò di scatto sedendosi sul letto e prendendola tra le braccia tirandosela addosso
-“Merlino Jane quanto mi sei mancata, credevo di non poterti più stringere e baciare e amare e…” le sollevò il mento immergendo quei pozzi turchesi in quelli scuri di lei “dimmi che posso baciarti o ne morirò”-
-“Puoi baciarmi”- concesse quasi divertita
-“Morgana ti ringrazio” si appropriò di quelle labbra morbide che aveva baciato centinaia di volte nel sogno e le trovò uguali, lo stesso sapore, la stessa morbidezza, lo stesso coinvolgimento. Si baciarono per minuti infiniti fino a che la carenza d’ossigeno fece scostare Hermione “è tutto uguale Jane”- soffiò il ragazzo sulle sue labbra
-“E’ tutto uguale” confermò Hermione appoggiando il capo sulla clavicola “Blaise”-
-“Dimmi”-
-“Perché io? Te lo sei mai chiesto?”-
-“A dire il vero no” rimase un attimo assorto “potrei dirti che già mi piacevi ma sappiamo che non è vero” lei annuì “quando mi dicesti che non ti avevo mai presa in considerazione o non ti avevo mai guardata è vero” lo sguardo della ragazza si incupì “non guardarmi così, vuoi forse dirmi che invece tu…”-
-“No” lo interruppe “hai ragione” con un dito gli sfiorò la mascella, lui girò il capo baciandolo “che tu sia bello da morire però lo avevo notato” lui rise e la strinse maggiormente “o come dice Ginny…” arrossì e lui sollevò il sopracciglio in una muta domanda “hai un corpo da stupro”- mormorò arrossendo come una torcia
-“Addirittura!”- esclamò divertito
-“Tu ti rendi conto vero che se noi…se noi” agitò la mano e lui la guardò interessato “si insomma, se noi…”- sbuffò agitata
-“Con parole tue Jane”- la prese in giro ricevendo un leggero pugno sulla spalla
-“Insomma…”-
-“Lo hai già detto”- ridacchiò
-“Antipatico di un Serpeverde”- sibilò e lui se la strinse addosso nascondendo il capo sulla spalla ed aspirandone il profumo
-“Cosa vuoi dirmi?”- domandò leccandole il collo. Lei scostò il capo per lasciargli spazio per assaporarla lasciandosi sfuggire un mugolio quando leccò il retro dell’orecchio per poi mordicchiarle il lobo
-“Non ti dividerò con nessuna”- soffiò estasiata quando Blaise le sfiorò il seno
-“Non mi dividerai con nessuna perché non c’è niente che mi divida da te”- mormorò mordendole il labbro inferiore
-“Oh mamma!”- esclamò. Si districò dal lenzuolo montando a cavalcioni sul ragazzo per aderire meglio al suo corpo
-“Attenta Jane” la ammonì dolcemente “ti stai addentrando in un luogo pericoloso e se non te ne fossi accorta siamo in infermeria”- la sentì irrigidirsi cercando di scostarsi ma lui la strinse ancora più fermamente
-“Merda” sussurrò “è colpa tua” lui piegò il capo fissandola divertito “beh, si, insomma più o meno. Blaise”-
-“Cosa?”-
-“Ecco, io…Vorrei tanto sapere perché con te è sempre così difficile!”- esclamò adirata. Lui scoppiò a ridere e lei lo guardò imbronciata
-“Non sto dicendo o facendo nulla che possa in qualche modo metterti in difficoltà. Qualunque cosa tu voglia dirmi io sono qui, per te”-
-“Lo so è solo che io…Blaise io sono, ecco come dire io…io sono…merda!”- strepitò
-“Vergine!?” l’aiutò. Lei nascose il viso sul suo petto e annuì col capo “sai una cosa” disse alzandole il viso per farsi guardare “se non fosse per quello che siamo ti direi di non preoccuparti, questa è la terza volta che ti doni a me, qualcosa vorrà pur dire e poi ad essere totalmente sincero non mi dispiace affatto” le sfiorò le labbra in un leggero e casto bacio “devi sapere che a noi serpi non piace dividere le cose ma soprattutto le nostre donne”-
-“Disse quello che si è trastullato mezza fauna femminile”- sibilò
-“Non le dovevo sposare”- si giustificò
-“Ma qualcuno lo farà!”- esclamò risentita
-“Vero, ma non è un mio problema” le mise un dito sulle labbra per zittirla “e mai più lo sarà Jane. Ora ci siamo noi due, cominciamo da qui la nostra vita, staremo insieme e ci sposeremo, avremo dei figli e invecchieremo insieme per poi giocare e viziare i nostri nipoti. Saremo felici Jane, ti giuro che lo saremo”-
-“Lo so”- disse lei stringendosi al suo corpo e lasciandosi catturare in un lungo bacio.
 
Ginny era rimasta tutto il tempo a sbirciare nella fessura della porta, emozionata per l’amica, sorrise voltandosi e spaventandosi a morte trovandosi davanti Harry
-“Cosa mi stai nascondendo?”- domandò sospettoso il ragazzo
-“Assolutamente niente” gli circondò il collo con le braccia accarezzandogli la nuca, sapeva che gli piaceva e lo sentì ammorbidirsi sotto le sue mani “stavo giusto venendo a riscuotere la mia punizione”- mormorò sulle sue labbra subito catturate dal moro
-“Hermione sta bene?”- chiese dopo essersi staccato
-“Oh lei sta benissimo” ghignò “non potrebbe stare meglio. Ora mio cavaliere portami a sognare”-
 
 
 
 
 
Epilogo

5 ANNI DOPO
 
-“Jane alza quel meraviglioso culetto, abbiamo ospiti a pranzo”- incalzò divertita una voce
-“L’ho già vissuta questa” biascicò una voce nascosta dal lenzuolo, fece uscire un occhio e sorrise al corpo nudo del marito “Quanto sei sexy”- mormorò languida
-“Oh no-no. Non ti permettere Jane, non azzardarti a guardarmi in questo modo o non rispondo di me” lei scoppiò a ridere e getto il lenzuolo in fondo al letto, si alzò nuda come mamma l’aveva fatta e sculettando si avvicinò al bagno. Blaise strinse i pugni e seguì il movimento della donna scomparire, gettò l’asciugamano che gli cingeva i fianchi “al diavolo tutti”- sibilò entrando in bagno e sbattendosi dietro di se la porta.
Un urletto lo accolse e poi solo gemiti e sospiri.
 
-“James, smettila di tirare i capelli a Scorpius” ringhiò una donna di 22 anni dai lunghi capelli rossi tenendo in braccio un bambino di 2 anni “HARRY!”- gridò per sovrastare il cicaleccio e le urla dei bambini. Un uomo di 23 anni, dagli occhi verdi e dai capelli neri scompigliati si avvicinò
-“Che hai da urlare donna, sembri una banshee mestruat…” si bloccò allo sguardo inferocito “ehm, dimmi tesoro mio”- lei assottigliò gli occhi
-“Ma che uomo tutto d’un pezzo”- lo prese in giro una voce alle spalle della donna che si girò come un fulmine facendo indietreggiare lo sconsiderato che aveva parlato
-“Fatti i cazzi tuoi Draco e vedi di aiutare tuo figlio, se non lo hai notato sta piangendo”- ringhiò per poi volgersi verso il marito che alzò le mani
-“Tranquilla Ginny, ecco se vuoi darmi Albus ci penso io così ti puoi riposare”- con cautela si avvicinò alla donna e dopo averle accarezzato la pancia decisamente incinta prese il bambino direttamente dalle sue braccia
-“Harry” lo chiamò la donna e lui la guardò “se mi metti incinta un’altra volta ti garantisco che andrai a cantare nelle voci bianche del coro di Hogwarts”- lo minacciò per poi allontanarsi lasciandolo in balia dei suoi due figli che urlavano a più non posso.
Finalmente il pranzo era pronto, i piccoli marmocchi avevano già pranzato ed ora sonnecchiavano tranquilli sul morbido tappeto davanti al camino
-“Dio come sono stanca”- disse Ginny accarezzando il pancione
-“Stai bene?”- domandò Astoria al suo fianco
-“Non proprio ma confido di star meglio dopo aver pranzato, mi fa male la schiena più del solito è ho qualche fitta al ventre”-
-“La piccola si prepara a nascere”- disse battendo le mani Lavanda tutta felice
-“Mancano ancora due settimane ma temo che tu abbia ragione”- confermò la rossa
Blaise strinse la mano della moglie sorridendo felice
-“Posso avere la vostra attenzione” chiese alzandosi in piedi. Tutti si zittirono “io e Jane abbiamo qualcosa da dirvi” strinse a se la donna “siamo incinti!”- esclamò sprizzando felicità da tutti i pori
-“AAAHHHH”- un urlo agghiacciante ammutolì la stanza
-“Ma che diav…”- Harry al fianco della moglie si scostò impaurito facendo cadere la sedia
-“PER LA BARBA DI MERLINO HARRY, CHE CAZZO GUARDI, MUOVITI DOBB…AAAHHHH, …IAMO AL…AL SAN MUNGO”- gridò con tutto il fiato che aveva
-“Ma…ma certo”- raccolse la sedia e…
-“ADESSO!” urlò tenendosi il pancione “Herm auguri e anche a te Blaise. HARRY”-
-“Amore siamo già là”- abbracciò la moglie smaterializzandosi direttamente nel reparto ostetricia.
 
Tutto era andato come doveva andare.
Draco aveva sposato Astoria appena lei ebbe finito la scuola ed esattamente un anno dopo era nato Scorpius. 
Ron si era sposato con Lavanda ed avevano avuto due gemelli.
Harry naturalmente si sposò con Ginny ed ebbero tre figli, James, Albus e la piccola Lily
Blaise e la sua Jane si erano sposati sei mesi dopo la fine della scuola, imparando a conoscersi l’un l’altra. Il loro amore nato in un sogno era sbocciato e progredito anche nella realtà. Dalla loro unione nacquero due figli: Althea e Rubens.
E come nelle favole: tutti vissero…no certo che no, la vita è piena di problemi e di casini ma l’amore…come disse un famoso mago. L’amore è la più potente delle armi.
 
Fine
CM
 
 
 
  
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