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Autore: Voglioungufo    24/12/2021    5 recensioni
ObiNaru | AU | Break-up to make-up
01: Naruto continua a disegnare Obito, nasconde il suo amore dentro i suoi quaderni.
02: A volte pensa che in fondo il corpo di Obito è solo un’altra tela che lui deve riempire di colore.
03: “Con un mare in mezzo, non potremmo baciarci”.
04: Per Obito è sempre stato un bambino da portare per mano.
05: “Mi stai spezzando il cuore”
06: Allora perché si sente come se l’amore fosse scivolato oltre la sua portata?
07: Si chiede come delle note possano avere il suo stesso sapore.
08: E si è accorto di aver dimenticato di dire il suo nome.
09: “Se sapessi disegnare, avrei dipinto le stesse cose”.
10: "Torna a casa per Natale, ti farà bene”.
11: “Quindi a trent’anni passati fai ancora merenda qui”.
12: Succede nel modo più banale possibile, nell’unico modo in cui può succedere durante questa dannata stagione.
13: Singhiozza. “Sì, cazzo, sì”.
Amarsi in segreto o seguire i propri sogni in solitudine? Per Naruto sembrano due possibilità inconciliabili.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Naruto Uzumaki, Obito Uchiha, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU, Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Long story short
 
 
 
 
Naruto è stato a tante feste negli ultimi anni, ha bevuto fiumi di champagne e chiacchierato con sconosciuti fino alle ore più improbabili, spesso finendo anche nei loro letti. È abituato alla stanchezza post-party, al leggero mal di testa per una sbornia non troppo aggressiva; eppure la sensazione che ha quando scende in cucina la mattina del 25 Dicembre, dopo il cenone della vigilia, è completamente diversa. 
La mamma ha preparato biscotti caldi, c’è il pandoro e il tè ad accoglierlo — nessuna cattiva aspirina per la nausea e l’emicrania — e poi, proprio come quand’era bambino, è il momento di sedersi sul tappeto del salotto, ai piedi del bellissimo albero e il camino che scalda pigro. Ci sono i regali da aprire, uno dopo l’altro.
E non si aspettava di trovarne uno che portasse il nome di Obito. È piccolo, carta rossa con fiocchi di neve dorati, e quando lo apre dentro c’è solo una chiavette usb e un bigliettino che dice di usarla sullo stereo. 
Dice anche: “Scusa se ti ho fatto aspettare tanto”.
Naruto aggrotta la fronte e si alza dal tappeto, ringrazia che la radio dei suoi genitori, per quanto antiquata, abbia anche le prese usb. La infila e schiaccia il play.
Le note calde e dolci di un pianoforte rimpiazzano le melodie natalizie, poi la voce graffiante di Obito inizia a cantare.
Ehi, Dorothea…
Naruto capisce e ha le lacrime agli occhi, stringe il biglietto e pensa che sì, ha aspettato, ma questa canzone ne vale tutta la pena. Non è troppo tardi.
Non è mai troppo tardi.
Non aspetta nemmeno che la canzone finisca. Non avvisa i suoi genitori, non indossa un cappotto, non mette un paio di scarpe. Esce dal salotto, esce dalla casa, e con il freddo invernale che mangia tutta la pelle scoperta e gli arrossa le dita, attraversa la strada per suonare alla casa di fronte.
Non deve aspettare molto che la porta si apra e Obito sgrana gli occhi nel vederlo lì, con le pantofole, il pigiama e nient’altro.
“Naruto…”
“Ti amo!” Lo interrompe, la dichiarazione detta con lo stesso impeto di qualcuno che vede il tempo scorrere troppo velocemente. “Ti amo e non voglio perderti ancora”. Tira su con il naso. “So che non ha già funzionato una volta, ma adesso siamo diversi e possiamo gestirlo meglio. Non voglio tornare a Uzu e sapere che ti ho perso ancora, non posso, io…” Prende un profondo sospiro. “Io sono felice lì, okay? Lo sono davvero e sono grato di aver realizzato il mio sogno, lo rifarei tutte le volte che è necessario, ma… per fartela breve, mi mancavi. Il mio motto era di andare avanti, camminare sulle mie scarpe finché potevo, finché non si rompono. Ho sempre accettato le mie battaglie, le ho combattute e le ho vinte, ma c’è questa guerra dentro di me che non posso vincere… Per farla breve, ho davvero avuto dei brutti momenti. Mi sentivo cadere nel precipizio e io mi aggrappavo alla prima persona disponibile, ma era sempre la persona sbagliata perché… sei tu, sei tu l’unica persona giusta, l’unica che voglio. Ma non voglio neanche rinunciare al mio sogno, forse sono egoista ma non posso accontentarmi.” Lo guardò dritto. “Io non potevo chiederti di venire con me quella volta, perché la mia vita era in bilico, non sapevo nemmeno cosa sarebbe successo il mese successivo, se avessi vinto o perso, non avevo nessuna certezza, non potevo darti la vita tranquilla che vuoi. Ma adesso sì. Adesso sono pronto, io ho vinto e ho il successo, soldi, una casa, continue proposte di lavoro… posso darti una vita stabile senza preoccupazione, senza precarietà. Come hai sempre voluto. E magari possiamo parlare con Jiraiya, lui conosce tanti direttori che potrebbero darti un posto nella loro orchestra! O se ti piace insegnare a Uzu è pieno di conservatori, puoi continuare a farlo…”
“Naruto…”
“Possiamo fare tutto, puoi anche non fare niente e non lavorare, startene tranquillo a scrivere musica. Non è un problema, posso gestire qualsiasi cosa. Ma io…”
“Naruto”.
“Io ti amo da sempre! Non posso nemmeno immaginare di amare qualcuno che non sia tu! Se ti perdo ancora questa volta io non ce la faccio a superarlo. Smettiamola con questa guerra di posizione, di ho ragione io, abbiamo sbagliato entrambi e forse doveva andare così, dovevamo sbagliare, imparare, capire…”
“Naruto!” Lo interrompe, lo prende al viso, vicino. “Naruto, respira”.
Respira e lo guarda, con gli occhi lucidi.
“Domani vuoi venire a Uzu con me?”
Guarda con timore il bel viso di Obito, si sofferma su ogni dettaglio temendo che questa possa essere l’ultima in cui lo vedrà così vicino, con il suo fiato sulle labbra. Poi sente il pollice accarezzargli la guancia, fino all’angolo dell’occhio, spazzando via una lacrime che, nella foga della sua dichiarazione, non era accorto di trattenere.
“Ho già rinunciato al mio sogno una volta e sono arrivato a rinunciare anche a te, pur di non perdere. Ho imbrogliato, non mi sono mai esposto davvero e… non farò lo stesso errore un’altra volta. Sì, Naruto, amore mio, sì” ride, tenendolo più stretto, portandolo più vicino. “Vengo con te anche se dovessimo andare a vivere in una tenda in Alaska, senza certezze. Non ti permetterò mai più di scappare da me, per questo…”
Naruto trattiene il fiato, di colpo non sente più freddo, guarda con occhi spalancati Obito inginocchiarsi ai suoi pedi, le mani che scivolano a tenere le sue dita. Gli sorride.
“Naruto, vuoi sposarmi?”
Singhiozza. “Sì, cazzo, sì”.
Aveva già gli occhi lucidi e ora inizia a piangere, ma non importa perché dopo tanto tempo sono lacrime di gioia, perché finalmente quel dolore che temeva durasse per sempre è svanito.
 
Fine
 
 
 
 
Angolo dei gufi:
E la fine di questa storia è giunta! Spero che non sia stato un finale troppo affrettato, che vi abbia commosso, che si sia sentito. Questi due scemi si meritavano la felicità <3
So che avevo detto che avrei aggiornato domani, ma i miei piani si stanno incasinando QUINDI ecco qui xD
Grazie per aver seguito questa storia, in particolare a Kaylina_, ame tsuki,Chiccaxoxosoniacrivellaro e Krikka86 che hanno commentato tutti o quasi tutti i capitoletti della serie <3 grazie di cuore.
E uno sprono a chi ha seguito silenziosamente di farmi sapere che ne pensa ora che è finita! Ma grazie anche solo per aver letto.
Ci vediamo ad anno nuovo, dopo le vacanze <3

Buon Natale, fate i bravi e non mangiate troppo pandoro c:
 
Hatta
   
 
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