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Autore: 9Pepe4    04/09/2009    12 recensioni
In un eccesso di insofferenza nei riguardi della sorellina, Trunks compie uno sbaglio che rimpiangerà amaramente.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bra, Trunks
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 11 – Illusione

“È rapido”.
Il pensiero si delineò con irreale precisione nella mente di Trunks, mentre questi veniva scagliato all’indietro da un pugno al mento indirizzatogli da Algid.
Cadde pesantemente sul prato, precedendo con essa il resto del corpo poggiò una mano al terreno e si rialzò in piedi, fulmineo. Osservò Algid in posizione di guardia.
Un rivolo di sangue gli bagnava il labbro.
Lo sentiva sulla lingua, in bocca. Eppure, quel sapore salato e metallico aveva un che di inebriante, come se improvvisamente ogni percezione fosse diventata elettrizzante. Non avrebbe saputo dire se era dato dal fatto che aveva ritrovato Bra o dalla prospettiva di morire.
Il secondo scatto dell’alieno non lo trovò impreparato. Il primo attacco, nella sua rapidità, lo aveva spiazzato, ma ora sapeva che la velocità era elevata sino a quel punto. Non c’era più spazio per la sorpresa, fortunatamente.
Indietreggiò, stando a qualche centimetro da terra, mentre l’aria gli passava tra i capelli, poggiando i piedi sul terreno solo raramente, per avere un migliore equilibrio; arretrò sotto i colpi di Algid, parandoli, restando in posizione di difesa in attesa di cogliere qualcosa dello stile del nemico.
Dopo gomitate, pugni, manate, ginocchiate e calci iniziò a trovare il proprio ritmo in quello frenetico e spietato dell’alieno. Lentamente, senza lasciare la difesa, iniziò ad adattarsi ad esso, cercando di abituarsi.
Per un attimo, colse l’immagine di ciuffi azzurri e scompigliati da dietro la spalla di Algid. Un boato gli esplose nella mente, un momento dopo l’alieno lo scagliò impietoso sul terreno.
Si rialzò e riprese a danzare nell’aria, in equilibrio sul filo del rasoio.
Quando credette di essersi fatto una vaga idea dello stile di Algid azzardò un colpo poco convinto per testare la sua difesa. Come previsto, l’alieno lo parò senza problemi.
Il ragazzo si alzò un po’ di più nell’aria, con una capriola in volo evitò una manata in pieno viso da parte dell’essere, quindi mosse fulmineamente la gamba... Ed il suo ginocchio raggiunse deciso lo stomaco dell’alieno, che si fece appena un po’ indietro.
Il combattimento riprese.
Nonostante l’angoscia che gli serrava lo stomaco, Trunks sapeva di non aver mentito (né mentito né esagerato) quando aveva parlato a Bra.
Era da tanto che non si sentiva così vivo.
Sentiva il battito del proprio cuore contro il petto, sentiva il sangue pulsare nelle vene, l’aria fresca pungere sulla pelle, il vento a scompigliargli i capelli.
Percepiva ogni aura degli essere più o meno vicini. La splendida forza spirituale di Bra e quelle opache, deboli e dolcemente ottuse dei piccoli animaletti che si aggiravano lì intorno.
E le aure erano una musica, erano la colonna sonora della vita. E quella di Bra era la melodia più soave, bella e speciale.
Ogni nota racchiudeva una storia.
Erano storie, erano immagini nella sua testa, al di sopra dei movimenti del suo corpo che si opponevano ai colpi di Algid. Erano racconti che avrebbe voluto narrare alla sua sorellina. Voleva raccontarle storie della buonanotte.
Voleva sentirla ridere, voleva vederla premere le mani sulla bocca – simile ad un minuscolo bocciolo di rosa rossa – in un moto di sorpresa. Voleva udirla reclamare a gran voce il continuo del racconto.
Un pugno lo fece crollare a terra. Sbatté la testa sul prato, per un attimo stelle e luci gli esplosero davanti agli occhi. Si rialzò di scatto mentre, contro la sua volontà, una nuova ipotetica storia si faceva strada nella sua mente.
Bra che sorvolava i tetti della Città dell’Ovest sorretta da Algid.
Bra che correva tra le braccia di Bulma ridendo.
Bra che riportava il sorriso sulle labbra di sua madre ed un ghigno meno rigido su quello del padre.
Bra che tornava ad accucciarsi sul proprio letto, mentre Bulma, felice, prendeva dalla soffitta gli oggetti che aveva messo via.
Bra che rideva.
Bra che piangeva.
Bra, Bra, Bra.
Bra... Senza di lui.
Avrebbe voluto essere meno egoista, avrebbe voluto che non gli importasse nulla di se stesso, se solo sua sorella poteva riavere ciò che le era stato tolto per colpa sua. Ma gli importava. Eccome se gli importava.
Non voleva morire.
Una ginocchiata lo colpì al mento, facendogli perdere il ritmo, permettendo ad Algid di raggiungerlo con un calcio ben indirizzato.
Il ragazzo scattò indietro, stordito. Mentre si rilanciava contro l’alieno cercò il modo di liberare la propria testa dalle immagini in cui sua sorella viveva senza di lui, in cui lui non aveva l’occasione di abbracciarla nemmeno un poco.
Non gli era mai stato troppo difficile liberare la mente durante un combattimento, e non riusciva a capire come mai ora quelle immagini premessero così tanto sui suoi pensieri.
Poi, mentre spingeva la mano in avanti, colse un bagliore degli occhi di Algid che si erano alzati a incontrare i suoi, e capì.
Era stato Algid a creare gli incubi che lo avevano tormentato e ossessionato in quegli anni. Era stato lui, ed ora era lui a sommergergli la mente di ipotesi sgradite.
Con un gemito, il ragazzo sollevò un pugno ed andò a colpire in viso l’avversario, per poi ricevere in cambio una sfera d’energia dritta nello stomaco.
Trunks compì una mezza capriola all’indietro per sottrarsi da un altro Ki Blast, quindi si raddrizzò e tentò di colpire Algid sul petto, senza risultato.
Le immagini che, nella sua mente, soffocavano gli altri pensieri gli stavano facendo perdere gran parte della concentrazione.
«Basta!» gridò, fermando un pugno dell’alieno. «Che stai facendo?!» chiese con rabbia, mentre entrambi si guardavano, uno davanti all’altro.
«Ti combatto» replicò Algid, con un bagliore serpentino negli occhi.
«Sta’ fuori dalla mia mente!»
«Perché?» domandò l’alieno, in tono strisciante, con parole che sembravano insinuarsi viscide nella mente del giovane saiyan. «Io combatto con quello che ho. Con tutto quello che ho».
Con un balzo l’alieno si scostò dal ragazzo, per poi ripartire all’attacco, con una nuova marea di immagini ed un’ondata di colpi.
Il ragazzo riuscì a mettere da parte i propri pensieri e a focalizzarsi sul duello.
Stava riacquistando il ritmo quando le forme nella sua mente cambiarono. Non erano più una vita nuova per Bra.
Erano il passato.
Era Bra che piangeva nei suoi incubi, era Bra che si sedeva alla casetta nel Parco, fiduciosa del fatto che lui sarebbe tornato a prenderla. Bra, ed i suoi occhi erano azzurri. Erano smarriti, traditi, infelici.
Il globo energetico che Algid creò con una mossa fulminea lo colpì in pieno petto, travolgendolo in un’ondata di scintille.
Il ragazzo cadde all’indietro, battendo la testa contro il prato. Le sue narici vennero immerse dall’odore di terra bagnata e da quello di bruciato.
Stordito, alzò a fatica la testa, mentre Algid si avvicinava con lentezza.



Spazio Autrice:
Eccomi! Lo so, sembra incredibile, è incredibile, ma è la verità. Sono di nuovo qua, ad aggiornare questa storia. Devo dire che, quando ho ideato questo capitolo, ero un po’ scettica riguardo all’idea di riuscire a descrivere un combattimento – stile Dragonball – senza farlo diventare troppo pesante e ripetitivo. Invece, quando mi sono messa a lavorarci sopra, mi sono divertita. E penso di essere riuscita a non farlo diventare troppo tedioso – ma questo dovete dirmelo voi.

Super Sirod: Oddio, non sai quanto mi ha fatto arrossire – di piacere, diciamolo pure – la tua recensione. Non so, è sempre bello poter dirsi che può esserci qualcuno, oltre a quelli che recensiscono, che segue la storia. Sono felice che ti piaccia così, sono felice di essere riuscita a rendere i sentimenti di Trunks così realistici e di essere riuscita a creare un’atmosfera nel quale sei riuscita ad immedesimarti. Non so se riuscirò a ringraziarti mai abbastanza per il piacere che mi ha fatto la tua recensione. Comunque intanto ti dico grazie, e mi impegnerò per provare a non lasciarti più in lunga attesa – senza dubbio, non di certo lunga come quella che c’è stata... Ciao^^

Luna_07: Le parole che Trunks rivolge a Bra prima di iniziare il duello sono senz’altro importanti. A dire il vero, ero un po’ preoccupata che alla fine sembrasse un discorso messo là con tanti termini più o meno eccessivi e perdesse il significato che volevo dargli. Quindi, quando ho letto il tuo commento, ho anche tirato un bel sospiro di sollievo. Sono felice che ti siano piaciute. Al prossimo capitolo^^

Giusiemo291: Eh, quando ho pensato alla storia non ho potuto fare a meno di inserire un qualche collegamento con Trunks del futuro (che è anche il mio personaggio preferito). Diciamo che la scena madre – esiste la scena madre nei capitoli di una storia?, comunque – del capitolo è proprio quando Trunks rivede Bra dopo tanto tempo. Insomma, io cerco sempre di comunicare qualcosa a chi legge quel che scrivo e sono molto più che felice di leggere che i brividi, le emozioni e i sentimenti di Trunks ti siano giunti con tanta chiarezza. Anche l’immagine di una Bra spaventata era importante, per me, quindi sono contenta che tu l’abbia colta. Sì, è rimasta traumatizzata davvero, povera cucciola (Bra mi fa sempre questo effetto. Mi intenerisce moltissimo). Per i suoi sentimenti riguardo il fratello li vedremo presto, non preoccuparti. Ciao, un bacio.

Dea Nemesis: Non preoccuparti per non aver recensito prima. Cavolo, non credevo di saper coinvolgere sino al punto di indurre a leggere dieci capitoli in un fiato... Be’, mi fa piacere di esserci riuscita. Riguardo alla scena della ninnananna volevo qualcosa di “normale”, come dire, che potesse risultare inquietante, Trunks che ripete a bassa voce le frasi di una canzone rivolgendosi alla sorellina che, di fatto, non c’è, mi sembrava adatto alla situazione. Sono contenta di averti fatto immedesimare e provare quasi lo stesso shock che ha sentito Bulma. Stesso discorso per gli incubi – nel senso che anche loro sono una parte importante della storia. Anch’io credo che mi sarei terrorizzata abbastanza, sognando cose simili... Per finire, ebbene sì, la colpa è in gran parte di Algid. Alla prossima e grazie!

Angelo Azzurro: Sono contenta che ti sia piaciuta l’idea della storia e il modo in cui poi l’ho sviluppata. Ti capisco, anch’io ultimamente non frequento più la categoria “Dragon Ball”, senza dubbio non come facevo un tempo. Così come te, pure io ogni tanto però vengo a dare un’occhiata, e leggere una cosa qui e una cosa lì mi aiuta a riprendere l’ispirazione, soprattutto se è qualcosa di ben scritto. Cercherò di aggiornare il prima possibile! Al prossimo capitolo...
  
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