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Autore: LadyOA    07/01/2022    1 recensioni
Zoro la guardava, era più acida del solito quella strega, non capiva perché le era sembrata tanto contenta al loro incontro, non capiva questo suo sbalzo d’uomo
-Zoro-Sama – una voce smielata attirò la sua attenzione, Hiyori era attaccata al suo braccio spingendo i seni da dentro il kimono contro il suo braccio, strusciandosi contro con insistenza, grugnì in disappunto, non sopportava tutte quelle moine.
Genere: Comico, Erotico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Z | Coppie: Nami/Zoro
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 14 una promessa è debito

 
Si erano finalmente fermati per riposare in un luogo termale, per disperazione del cuoco le camere erano state divise così
Lui con Brook e Franky, Usop insieme a Rufy e Jinbe, Robin con Chopper e Hiyori mentre Zoro, con sguardo vincente verso il cuoco sarebbe stato in stanza con Nami.
Prima di andare a dormire decisero tutti di farsi un bel bagno alle terme per rilassarsi un po' chopper ovviamente andò con le ragazze anche per controllare le ferite di Nami, che si erano chiuse ma alcune croste ancora non si erano rimarginate del tutto, i ragazzi dall’altra parte del muro facevano chiasso come al solito, Sanji e Brook cercavano di spiare le giovani cercando buchi nel muro di legno che li separava
-ma la volete finire voi pervertiti! – gli urlava Zoro lanciandogli contro le tinozze di legno
-MARIMO FINISCILA LA MIA NAMI-SWAN MI STARA’ ASPETTANDO PER FARSI PULIRE LA SCHIENA! ARRIVO MIA ADORATA! – urlò con gli occhi a cuore e il sangue che gli usciva dal naso cercando di saltare la parete, Zoro lo atterrò iniziando a prenderlo a calci e pugni
-PIANTALA DI CHIAMARE COSI’ NAMI! PERVERTITO! –
I due iniziarono a darsele come loro solito, facendo ridere gli altri componenti della ciurma sentendo poi la voce di Nami che li riprendeva, si fermarono di botto e alzarono gli occhi trovandola sporta sopra al bordo della parete che li guardava nera, aveva i capelli raccolti con un fermaglio in modo scompigliato e la pelle imperlata di sudore per il caldo dei fumi, i seni che si intravedevano da dietro il bordo della parete che le arrivava alle spalle, Sanji andò in estasi
-MIA ADORATA CHE VISIONE! – disse per correre da lei ricevendo in volto una saponetta dalla diretta interessata, mentre Zoro lo bloccò dentro un asciugamano lanciandolo poi in acqua
-FINISCILA PERVERTITO! – urlò girandosi poi verso Nami tra l’imbarazzato e il geloso
-NON RESTARE LI A GUARDARE MOCCIOSA! COPRITI POI! – le urlò ricevendo anche lui in pieno volto una tinozza stavolta da parte della rossa
-FINITELA DI URLARE E DISTURBARE CRETINI! – gli disse con i denti a squalo non calcolando le sue parole, girandosi poi verso le ragazze
-Robin fammi scendere – disse all’amica che con il suo potere le aveva creato una scala di braccia, stava per scendere quando malandrina si girò verso Zoro, guardandolo a terra che si massaggiava il naso per la botta, era solo con un asciugamano in vita a coprirgli le parti intime, poté vedere ogni singolo muscolo del suo corpo, che con i fumi risaltava per il sudore e la pelle bronzea
-vedi di sbrigarti buzzurro io ho fatto e sto per andare in camera – gli fece l’occhiolino guardandolo maliziosa prima di sparire nuovamente dietro alla parete divisoria, ridacchiò dietro la mano Zoro alzandosi di scatto da terra andando poi verso la porta
-dove credi di andare testa di verza!? – gli urlò Sanji ancora legato dentro l’asciugamano che cercava di liberarsi, ghignò verso di lui Zoro alzando una mano a salutarli
-nella camera MIA e di Nami – detto questo uscì fuori sentendo le urla di odio e disperazione di Sanji, ridacchiò ulteriormente e indossato lo yukata pulito e asciutto si recò in camera, per non perdersi chiese ad un inserviente delle terme di accompagnarlo, ci mancava solo che si perdeva li dentro, ringraziato l’uomo aprì la porta della stanza e se la chiuse dietro, la luce della camera era soffusa e la leggera brezza primaverile che veniva dalle finestre aperte aiutava a non sentire troppo caldo e lasciava entrare anche i raggi della luna
-ben arrivato vedo che non ti sei perso – sentì la voce divertita di Nami arrivare dalla camera da letto, girò il volto e la vide in piedi vicino lo stipite della porta scorrevole in carta che lo guardava malandrina, indossando lo yukata color cobalto, stretto in vita ma lasciato scollato sul petto apposta per lui, i seni che finalmente non erano più coperti dalle bende erano messi in bella mostra per lui, i capelli ancora raccolti in modo confusionario le davano un’aria sbarazzina ma dannatamente sexy, ghignò e si avvicinò a lei mettendole le mani sui fianchi prima di avvicinarla al suo corpo
-certo, pensi mi sarei perso lasciandoti qua da sola? – ghignò ancora abbassando il volto verso quello di Nami che in risposta salì con le mani lungo il suo petto lasciva cingendogli poi il collo con le braccia
-con il tuo senso dell’orientamento? Si mio caro – ridacchiò mentre iniziava a dargli piccoli morsi lungo il collo, socchiudendo gli occhi nel sentire il sapore della sua pelle farle arrivare mille scariche lungo la schiena, Zoro la strinse di più a se facendo aderire le sue forme al suo corpo, fremette per le labbra della compagna che gli percorrevano il collo, senza levarsi dal volto quel suo ghignò beffardo non rispose a parole la sollevò da terra con estrema facilità era leggerissima per lui che sollevava quei pesi enormi negli allenamenti, la strinse con possesso, desiderio mentre si appropriò delle sue labbra, un bacio non casto stavolta, stavolta non sarebbero stati interrotti ne dovevano trattenersi, cercava e divorava le labbra di Nami che rispondeva con lo stesso ardore, giocavano con la lingua nella bocca dell’altro con la loro gemella eccitandosi ancora di più nel sentire i loro sapori mescolarsi, con le mani lei stringeva i suoi capelli desiderosa di sentirlo ancora di più, scendendo poi dentro il suo yukata che con mani esperte faceva scendere lungo le spalle, graffiando e stringendo i muscoli di Zoro, mentre lui tenendola in braccio schiacciata a se indietreggiava dentro la stanza da letto.
La poggiò con attenzione sul futon prima di tornare con foga a divorarle le labbra, non gli bastava, ne voleva ancora, si stese sopra di lei aderendo con il suo corpo al suo, lei allargò le gambe per permettergli di aderire ancora di più sentendo il suo sesso premere contro il suo bacino da dietro i vestiti, emise un piccolo mugugno d’eccitazione Nami mordendogli le labbra con brama, tenendo lo sguardo sempre più vacuo ed eccitato su di lui mentre con le mani stringeva e percorreva il suo petto.
Svelto Zoro le mani andò a cercare la sua pelle, scivolava e stringeva la sua gamba che grazie alla posizione era finalmente libera dalla stoffa dello yukata, la sentì guaire e strusciarsi con il corpo contro di lui, la volveva sempre di più, con la bocca scese lungo il suo diafano collo, mordendola con smania e possesso, sentendola emettere un gemito di approvazione ed eccitazione, leccò il segno che le aveva fatto mentre Nami si strofinava a lui, vagando con le mani sulla sua schiena lasciando i segni del suo passaggio con le unghie, ringhiò quasi Zoro eccitato dalle sue mani, arrivando con la mano dentro lo yukata di Nami spostandolo per avere libero accesso ai suoi floridi seni, ne sfiorò uno sentendolo morbido ma allo stesso tempo teso, lo strinse e massaggiò sentendola gradire quel suo tocco, sentì il suo capezzolo diventare sempre più turgido; lo prese tra le dita e lo sfregò lentamente con una lenta e calda tortura, mentre con le labbra scendeva verso l’altro seno disegnando con la lingua l’areola rosa, gemette Nami tremando sotto di lui per le scariche di piacere ed eccitazione che le stava dando, sentiva sempre di più il suo corpo in fiamme fremente per averne sempre di più.
Zoro continuava a torturarle i seni, giocandoci e mordendoli anche per lasciare ancora il segno del suo passaggio, con la mano libera le slacciò finalmente lo yukata  dirigendosi poi con essa tra le sue gambe, sfiorandola prima da sopra le mutandine ghignando soddisfatto nel sentirle umide, lentamente tramite la stoffa la stimolò con medio della sua mano, la sentiva muoversi con tremori sotto di lui, il fiato irregolare spezzato da piccoli versi di eccitazione, mentre le mani le tremavano, allargò il ghigno mentre con piccoli morsi scendeva lungo il suo ventre, notando ancora il livido che maledetto le violava la candida pelle, lo baciò quasi castamente sentendola sussultare, lo baciò ancora quasi a volerlo cancellare, non avrebbe più permesso una cosa del genere, Nami lo accarezzò tra i capelli lentamente, come ad aver percepito i suoi pensieri, mugugnando poi sotto di lui Zoro sorrise sghembo riprese la sua scesa con baci e morsi abbassandole le mutandine, facendole poi volare via, scese ancora con il volto passando con la lingua sul ponte di venere arrivando finalmente tra le sue gambe dove eccitato con le dita le allargò le grandi labbra ormai umide e calde, ghignò sentendola tendersi per quel tocco, soffiò caldo sul suo clitoride facendo guaire Nami che scalpitava sensibile ad ogni suo tocco, prima di entrare saggiarla finalmente con le labbra, entrò dentro di lei con la lingua inebriandosi ed eccitandosi ancora di più nel sentire il suo sapore intimo, chiuse gli occhi Zoro per la scarica d’eccitazione prima di dedicarsi con ancora più devozione a darle piacere con la bocca, la sentiva guaire e agitarsi di piacere per le attenzioni che le dava, salì con la bocca a torturarle il clitoride che ormai era gonfio, mentre con le dita entrava dentro di lei andando a stimolare le sue pareti, le muoveva con sapienza andando a stimolarle la parete superiore, mentre succhiava e batteva con la lingua sopra al clitoride, sentendola chiamare il suo nome con voce inclinata dal piacere, sollevò il suo occhio su di lei, guardandola godere, aveva il viso rosso e lo sguardo perso che lo guardava implorandolo di darle ancora piacere, era tesa le mancava poco per raggiungere l’apice del piacere
-Zoro – gemette lei stringendo i capelli di lui spingendolo verso di se, continuò a darle piacere stimolando le sue pareti che ormai grondavano di piacere, seguendo le sue contrazioni per accompagnarla al piacere, la sentiva tendersi sempre di più fino a liberare con un gemito acuto e puro l’estasi di quel momento, Zoro raccolse avido il succo del suo orgasmo succhiando avido ogni goccia, accompagnandola fino la fine, si sollevò dalle gambe di Nami guardandola eccitato e soddisfatto mentre si leccava le labbra.
Nami lo guardò con il fiato rotto, eccitandosi ancora di più e volendo ricambiare il piacere provato lo afferrò per lo yukata tirandolo sotto di sé, salendogli sopra malandrina, mezza nuda con lo yukata che ormai si teneva sui suoi fianchi solo per la cintura, spinse Zoro stese per bene tenendo una mano sul suo petto mentre il suo sguardo lo mangiava con gli occhi
-ora mi diverto io – gli disse malandrina mentre Zoro la guardava fremendo di eccitazione
Detto questo Nami si piegò su di lui iniziando a percorrere con le labbra la sua grande cicatrice, aveva sempre desiderato farlo, voleva saggiarla per come per curarla, sentiva il sapote ferroso misto al sale della pelle di Zoro, lo sentiva fremere sotto i suoi baci, con il seno nella discesa gli sfiorava l’addome strusciando a quel modo i capezzoli sulla sua pelle, il corpo del suo amante sotto si tendeva sempre di più, gli sciolse lo yukata liberando il passaggio, con le labbra raggiunse il bordo dei boxer ci passò con la lingua sopra tirandolo poi con i denti prima di levarglieli così da liberare il suo membro teso e scalpitante.
Liberato Nami lo guardo e malandrina lo strinse con la mano, percorrendone la lunghezza e ogni vena tesa, emise un gemito basso e roco di piacere Zoro fremendo impaziente, lei lo guardò e con cupidigia baciò prima il suo glande poi scese lungo la sua erezione con la lingua tenendo sempre gli occhi nocciola su di lui, facendolo accendere ancora di più di desiderio, tornando poi con la lingua fino al glande prendendolo poi in bocca, iniziando a muoversi lungo di lui prima lentamente per saggiarlo e sentire il suo sapore, poi incitata dal respiro di Zoro ad aumentare sempre di più il ritmo sentendo l’eccitazione e calore aumentare anche in lei
-caz… Nami – la voce roca di piacere di Zoro la incitò a continuare, mentre lui le afferrava i capelli e accompagnava nei movimenti, stringeva con l’altra il lenzuolo sotto di se, quella sensazione di caldo piacere viscerale gli stava dando alla testa, era brava dannatamente brava, tremò e chiuse l’occhio era in estasi, quella mocciosa sapeva il fatto suo, ma non voleva venire così, la fermò e tirò a se facendola finire di nuovo sotto la sua mole, baciandola con veemenza per scaricare l’adrenalina, lei sorrise contro le sue labbra rispondendo al bacio con lo stesso trasporto, cingendogli i fianchi con le gambe spingendolo verso di se, lo voleva, dannazione se lo voleva, Zoro le strinse a se e mentre la guardava dritto negli occhi con una spinta entrò dentro di lei, caldo e profondo, gemette e si aggrappo al suo corpo Nami, sentendolo finalmente dentro di se lo chiamò in un gemito basso di piacere, Zoro la strinse forte quasi spasmodico a se invaso da mille scariche di piacere, restò fermo il tempo che serviva alla compagna per abituarsi e poi incitato dalla sua voce e dal corpo iniziò a farsi strada dentro di lei, muovendosi sempre con più velocità e forza, sentendola contorcersi di piacere sotto di lui sempre di più, le afferrò la mano intrecciando le dita assieme, guardandosi negli occhi, provavano sempre più piacere, divorandosi con le labbra e segnando i loro corpi con esse e con le mani, mentre Zoro la possedeva con una bramosia da rasentare la follia quasi raggiungendo poi l’apice del piacere insieme, Zoro si liberò finalmente in lei gemendo gutturale di piacere mentre Nami chiamava il suo nome acuta, tra respiri spezzati e tremori si lasciarono andare sul letto, stretti nelle braccia dell’altro con i corpi ancora tremanti.
Nami si sposto dei capelli dal volto che la infastidivano, sentendo poi il Compagno stringerla a sé contro il suo petto, sorridendo ancora senza fiato si strinse a lui ispirando il suo odore che ora era misto al proprio.
-sai di mandarino e sale misto a ferro e rum ora – ridacchiò piano lui tra i suoi capelli, questo fece ridere Nami avevano avuto lo stesso pensiero, alzo piano il volto per guardarlo, incrociando il suo sguardo scuro che la osservava con amore e soddisfazione
-anche tu – sorrise tornando a stringerlo forte – vorrei avessimo sempre questo odore –
Lui la strinse e piano si portò sul fianco tenendola sempre a sé poggiando la fronte alla sua per stare occhi negli occhi
-lo avremo sempre, è una promessa – le sussurro con lo sguardo fisso prima di avvicinarsi a darle un altro bacio -e ogni mia promessa è debito lo sai –
Sorrise di cuore Nami baciandolo con sentimento e trasporto, sapeva perfettamente che lui avrebbe mantenuto la promessa, lo sapeva eccome.
 
FINE
 
Angolo dell’autore:
grazie alle persone che hanno letto la storia e anche a chi ha commentato, le vostre reazioni aiutano sempre nel continuare nella scrittura, questa storia è finita e spero non abbia deluso, non potevo ovviamente mettere un po' di red tra i nostri amanti, non sarei stata io. La scena di Nami con le 3 spade ovviamente è ispirata alla stupenda art fatta da Oda di lei con la tecnica a 3 spade di Zoro, per noi zonamisti è una perla stupenda, per cui la ho presa come spunto ammetto per tutta la storia.
Dedico questa FF alla mia amica Zomi che mi ha supportato tanto, anche dopo anni dalla mia ripresa nella scrittura lei è stata pronta a darmi supporto per continuare, questa FF è per te (soprattutto questo ultimo capitolo)
   
 
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