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Autore: paiton    08/01/2022    1 recensioni
In una valle pacifica, Illigar è una città gestita da un governo di Nani e Stregoni. Re Garring, detto anche il Nobile, è benvoluto dai cittadini in quanto è sempre riuscito a mantenere la pace. La città sorge in una valle: a sud abbiamo il Mar Cristallo mentre a nord si ergono le montagne di Drekoik. Urum Voldran è un altra città della valle, famosa per il suo palio, governata da uno dei tanti cugini del Nobile Garring mentre Fordan è più lontana e separate dagli altri centri abitati da una foresta insidiosa e pericolosa. Tale foresta ha reso gli scambi commerciali fra le città sempre più difficoltosi tanto che negli ultimi anni i mercanti si sono limitati a scambiare solo beni molto rari e introvabili, quali erbe medicinali, oggetti magici e pietre preziose. L'avanzata della foresta e delle bestie selvatiche rende rischioso avventurarsi fino a Fordan e i cittadini, preferiscono di gran lunga vivere al sicuro nel proprio regno.
Il racconto continua nella sezione Fantasy "Il ritorno di Dhaitus parte II" e nella sezione Fantascienza "Alla ricerca di Dhaitus"
Benvenuta lettrice e benvenuto lettore!
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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“Ahia! Adesso mi fanno male anche i polsi... ma cosa ci faccio qui appeso... ?”

“Frittun svelto, riprenditi, dicono che noi siamo colpevoli di aver rubato l'ascia del Nobile Garring, siamo finiti in un grossissimo guaio”

Frittun sgrana gli occhi, ha un forte mal di testa e fatica a collegare le meningi, si guarda attorno prima a destra e poi a sinistra e vede tutti i suoi amici incatenati, ma una cosa lo fa impaurire e inorridire allo stesso tempo:
 
“Chi è quello sdraiato a terra?”  chiede indicando il pavimento “E cos'è questa puzza?”

“Noi tutti non vediamo praticamente niente, solo tu hai questa notevole capacità di scrutare nell'oscurità come i gatti” gli ricorda una voce.

“Nell'angolo c'è un cadavere direi, a sentir dall'odore che fa, sarà a due metri da Draco” poi annusa un cattivo odore di diversa natura provenire dalla sua gamba
 
“Che schifo!” Esclama Draco inorrididito “Ha dei vestiti addosso?”

“Mi sembra proprio che li abbia” la Testa di Frittun gira come dopo una brutta sbronza.
 
“Chi mi ha pisciato sulla gamba mentre dormivo?!” e guarda verso Bran che continua a sfregare la catena contro la roccia.

Draco individua il corpo in penombra, gattona per qualche metro ma la catena lo trattiene. “Cazzo! Non ci arrivo...” Prova ad allungare la mano il più possibile e riesce a prendere una ciocca di capelli del malcapitato. Piano piano lo trascina verso di se...

“Bravoo Dracoo, continua così” Sussurra Frittun

Draco inizia a perquisirlo e sul petto, dentro al taschino, trova una pergamena... con calma la apre, la ripiega e la lancia a Frittun.

Dopo aver accuratamente bestemmiato, Frittun se la prende con Draco “Ma ti sei rincretinito? Come faccio a prenderla che ho entrambe le mani legate!?”
 
“Silenzio li dentro!” urla imperativo Grullo.

Con i piedi Frittun cerca di spostare il foglio piegato per farlo arrivare sotto ai suoi piedi, le catene si muovono e fanno rumore.
 
“State provando a liberarve malandrini?” I passi si avvicinano, una luce fioca illumina la stanza.
 
BADABIM!! BADABUM!! La sua ascia sbatte sulla grata di metallo e produce un chiasso assordante e fastidioso, soprattutto per il fine udito di Darean.
 
“Abbiamo fame Grullo, che modi di trattarci sono questi? Non ci avete neanche processati…” Ribatte Bran seccato, il suo stomaco brontola.
“Avete ragione, adesso vado a prepararvi del buon pesce che ho preso questa mattuna” Si congeda il nano dalla lunga e folta barba mentre i suoi passi si allontanano.
 
“Beh! E’ stato molto più facile di quanto avrei mai immaginato! Ora che si è allontanato continuo a cercare di togliere queste manette, sono parecchio usurate dal tempo” e continua a sfregare la catena con il pezzetto di roccia che ha trovato per terra.
 
“Volevo informare tutti voi che qui ci deve essere di mezzo qualche stregone potente, non riesco ad utilizzare la magia. Questi muri sono vecchi e stravecchi, come queste catene… ma hanno pensato bene di creare una protezione o qualcosa di simile. Chiudete bene gli occhi e distanziatevi il più possibile da me” Appena finito di pronunciare la frase Draco Gracoon, l’apprendista stregone, si allontana più che può dal muro e sputa il suo alito infuocato sulla catena, più lontano possibile dalla sua gamba. Una luce molto intensa e una vampata di calore irraggiano l’umida e buia stanza della prigione. Il metallo che lo imprigiona diventa incandescente, e lui prova a tirare con tutte le sue forze.
Si fa un gran male alla caviglia, la catena si sforza ma non si rompe.
 
“Evvai… sono riuscito a liberarmi…” comunica tutto soddisfatto Bran dopo aver logorato l’anello più debole della sua catena.
 
“Facciamo così, io mi nascondo e appena entra lo bussiamo di botte”
 
“Come fai a essere sicuro che sia l’unico ufficiale presente…” ribadisce Frittun.
 
“Non lo possiamo sapere, e soprattutto non dovremmo neppure essere in gattabuia, dobbiamo filarcela” continua Bran sicuro della sua tattica.
 
Un corvo gracchia.
 
Frittun lo individua, è proprio dalla finestrella sopra la sua testa, deve essersi intrufolato per cercare cibo; il corvo lo osserva reciprocamente, lo fissa e inizia a cercare con gli occhi anche i suoi compagni. Il suo sguardo non è animalesco, ha un non so che di umanoide.
 
“Quell’uccellaccio si vorrà pappare il morto…” sbotta Darean annoiata, “io mi son già fatta male ad entrambi i polsi, non lasciatemi qui…” non fa nemmeno in tempo a finire la frase che tutta la stanza si illumina di nuovo, un flash accecante e un secondo dopo un fiato di calore rigenerante.
“Ma sei scemo! Vuoi farci arrosto!” impreca Darean dopo la seconda fiammata, mentre Gracoon tira tanto forte da sentire i bicipiti scoppiare.
 
“Continua a pensare ai deceduti Darean, se tu non appartenessi al gentil sesso ti insulterei… ma non posso farlo… quindi le auguro un le auguro signorina Darean” finita la frase è ancora imprigionato e sbuffa.
 
“Non hai migliorato di molto la tua situazione brutto cervello di nocciolina” dice lei
“Smettetela!” ordina Bran “Sento dei passi”.
 
Grullo sale le scale canticchiando e percepisce un acre odore di peli strinati “ma che strano” pensa appoggiando il naso sul pesce che ha appena cotto “se fosse pollo … ma è pesce… non dovrebba mica avere peli…”
Abbandona l’ascia sul tavolo e prende in mano la candela ivi appoggiata, si dirige verso la porta della cella, aziona la carrucola che gli permette di sollevare la grata e raggiungere i detenuti; il rumore del meccanismo di apertura arrugginito è terribile, peggio del gesso sulla lavagna.
 
Appena vede di aver alzato la grata tanto da poterci passare sotto senza piegarsi si ferma, prende in mano la candela e il piatto di pesce e si dirige verso Frittun e Darean che sono incatenati per le braccia.
 
Bran si muove verso di lui senza far rumore, veloce alle sue spalle parte con un gancio assestato sulla mandibola al piccolo Grullo, che molla per terra sia la candela che tutto il pesce appena cotto.
Subito l’elfo esce furtivo in cerca dell’ascia e dopo quattro passi l’afferra.
 
“Brutto ingrato! Te la faccio pagare cara” Sbiascica Grullo da terra, tutto il pesce gli è finito addosso
 “Vieni muoviti! Uno è riuscito a liberarsi dalle catene! Urla mentre un calcio ben assestato sulle costole gli arriva dall’oscurità.
 
Bran ritorna nella cella correndo e cerca di colpire il nano con la sua pesante ascia, ma senza usare la lama. Grullo, che si era appena rialzato in piedi, si ribalta all’indietro cadendo al suolo supino.
 
Dentro alla stanza c’è buio pesto “Avanti aiutami, sono quasi riuscito a staccare la catena” lo incoraggia Draco. In due tirano con tutta la loro forza e riescono definitivamente a spaccare l’anello debole. Il draconide va per strangolare Grullo con la catena che gli resta attaccata alla caviglia, lo fa svenire e poi lo lascia, “in fondo non ha fatto nulla di male” pensa in cuor suo.
Nel frattempo Bran si è nascosto in fondo al corridoio perché dalle scale arrivano dei passi, qualcuno sta correndo con indosso un’armatura… appena il malcapitato gira l’angolo, si prende una botta in testa e rimane stordito. Lui trascina il suo corpo brandendolo dalle gambe e chiama Draco in aiuto: lo ripongono dentro alla cella con Grullo, lo legano e infine liberano Frittun e Darean che stanno legati assieme.
 
“Dobbiamo volare via col vento!” Dice Bran mentre richiude le celle lasciando dentro le due guardie.
 
Nel frattempo Darean è arrivata in fondo al corridoio, c’è una scala che scende ma sullo stesso piano vede tre porte chiuse… loro sono completamente senza equipaggiamento. Corre ad aprire la porta che gli è più vicina e con grande sorpresa vede le sue armi, la sua armatura e un sacco di altra attrezzatura sparsa un po' sul tavolo e un po' per terra;
 
“Venite presto!” grida mentre si aggancia i cosciali. In un battibaleno arrivano anche gli altri tre, i loro occhi si illuminano. Darean esce per prima, già bella e pronta con l’intenzione di scendere le scale per filarsela, ma Draco vuole controllare anche le altre porte: appena apre la successiva vede una luce fioca e dei forzieri a terra oltre ad una melma verde alta due metri e mezzo che si sta avvicinando. Richiude la porta e si trova faccia a faccia con gli altri due.
 
“Scappiamo!”
 
“Ti sei deciso finalmente” dice lei sollevata “Non sento altri rumori vicino a noi, scendiamo”.
 
La porta inizia lentamente ad aprirsi la melma verde trasborda come una marmellata da ogni parte.
Tutti e quattro si fiondano giù dalle scale veloci, ma senza fare troppo rumore. Darean apre le braccia appena raggiungono il piano sottostante, ruota le orecchie a destra e sinistra, anche qui nessun rumore… “sarà un castello disabitato oppure sono tutti già a dormire…”
 
“Mister marmellata ci sta inseguendo” fa notare Bran indicando il budino trasparente alle loro spalle.
 
Adesso corrono più forte che possono, le armature e la loro attrezzatura metallica fanno un gran baccano che rimbomba.
Escono dal castello, scendono i gradini malmessi e Frittun vede un’oscura foresta alla fine dello stretto e malcurato sentiero che hanno davanti.
 
“Secondo i miei calcoli abbiamo il mare alle spalle” li informa Darean con decisione
 
“Per fortuna abbiamo una ranger” Sbotta Draco scrutandola dritta negli occhi.
 
Frittun si mette in mezzo “Rispetto alla cartina che mi hai lanciato prima, sembra che ci troviamo su un’isola, potrebbe essere proprio l’arcipelago del nostro Regno, voi ci siete mai stati?”
 
Tutti scuotono il capo.
 
“Sembra ci siano due vie per arrivare al porto. Se ci hanno recapitato fin qui ci deve essere una barca oppure una scialuppa per ritornare sulla terraferma”
 
Nella sfera celeste gli astri brillanti emanano tutta la loro onniscienza e dispensano la saggezza ridendo dall’inizio dei tempi.

 
   
 
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