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Autore: Dalybook04    17/01/2022    0 recensioni
Nell'antichità ogni tanto nascevano persone magiche con delle voci speciali, talmente belle da far tremare le montagne ed esplodere i cuori dei nemici, distruggere le mura nemiche o far fiorire le colture anche durante gli inverni più rigidi. Erano persone molto, molto speciali, e venivano venerate al pari degli dei. Ne nasceva uno su un milione, erano rarissimi. Non ne nascono più da un migliaio di anni, forse di più.
Ma sarà davvero così?
Genere: Dark, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Non mi sento molto bene, ma sto bene. Respiro, non sento dolore, solo un po' alla testa, ma mi sento intontito e non capisco cosa sia successo.
"Lovi, che cosa sta..."
"Bevi un po' d'acqua" mi interrompe Lovino, porgendomi una bottiglietta appena aperta lasciata lì dagli infermieri, me la porta alla bocca e mi forza a bere. Sono troppo debole per protestare, ed effettivamente sto morendo di sete. A più di metà bottiglietta mi sazio e Lovino la allontana.
"Che è successo?" chiedo, di nuovo, per l'ennesima volta. Gli tremano le mani mentre risponde.
"T-tu e... eri m... eri morto" balbetta. Gli trema la voce oltre alle mani, il bel colore dei suoi occhi è reso ancora più vivo dal leggero luccichio che li colora. Gli stringo la mano, forte, non ce la faccio a vederlo piangere, o peggio ancora sul punto di farlo.
"Ma sono qui"
Lovino annuisce e si asciuga gli occhi "sì"
"Come?"
"I-io ti ho... resuscitato, credo"
"In che senso? Hai fatto un corso di primo soccorso o..." mi fermo quando lo vedo scuotere la testa.
"Ho cantato" mormora.
"Hai cantato?"
"Ho cantato e ti ho riportato indietro" mi stringe la mano, intreccia le dita con le mie. Ha un tono un po' incredulo ma fiero di sé, sembra un bambino che proprio non riesce a credere di aver preso un dieci a scuola, ma si bea del suo risultato.
"Come hai... cazzo Lovi, mi stai dicendo che con la tua voce mi hai resuscitato?"
"Già. Ed è un fottuto casito" interviene una voce che non è né la mia né quella di Lovino. Sobbalzo, ma Lovi sembra riconoscere lo sconosciuto e non si mostra contento di vederlo lì. Quel tipo è alto, dalla pelle abbastanza scura, gli occhi scuri e un sorriso scaltro.
"Cazzo vuoi?"
"Ciao anche a te. Sono qui per salvarti la pelle"
"Lovi, non capisco. Chi è questo qui?"
"Sadiq Adnan, tutore legale di Lovino, molto piacere"
"Nu strunz, ecco chi è"
"Ma dai, non ti ho fatto nulla"
"A parte che stai ferendo il mio fratm" inizia Lovino "ma poi saresti il mio tutore e non ti sei quasi mai fatto vivo. Solo una volta quando ero piccolo, se non sbaglio"
"Ti ho sempre mandato i soldi e ti ho dato una casa decente" ribatte quello "e pensi che il tuo incontro con il "tuo fratm"" mima le virgolette in aria con le dita "sia stata una coincidenza? Che guarda caso si trovasse lì?"
"Sì?"
"Oh, come sei ingenuo"
Lovino sembra sul punto di aggredirlo, ma gli stringo la mano per tenerlo fermo.
"Quindi?" dico "perché sei qui?"
"Partiamo dal principio, che dite?"
"Farai un megaspiegone pallosissimo?" brontola Lovino, sarcastico.
"Sì, temo di sì"
"Che due coglioni"
"Circa duemila anni fa" inizia Sadiq "sulla terra non c'erano solo gli esseri umani, ma altre creature magiche. Maghi, streghe, folletti, quello che oggi è considerato una semplice fantasia era realtà, e convivevamo in pace con gli uomini"
"E poi?"
"Chi nacque circa duemila anni fa?"
"Gesù?"
"Esatto. In realtà era un tipo simpatico, a quanto ho sentito gli piacevamo, solo che poi arrivò la chiesa e mandò tutto a puttane. Iniziarono le pestilenze, e invece di capire che la colpa era della natura, la diedero a noi. Le persone erano spaventate, il Papa iniziò a bruciarci per accontentarli. La situazione divenne in breve insostenibile, e così ce ne andammo.
Una mia antenata, una strega, creò una sorta di altra dimensione, un mondo parallelo dove potessimo vivere in pace. Il problema erano le Belle Voci"
"Tant'è siamo sempre noi la pietra dello scandalo" Lovino alza gli occhi al cielo.
"Il fatto è che in tutti gli altri casi, la magia è ereditaria, hai due genitori maghi, nasci mago, hai due genitori unicorni, nasci unicorno, ma nel caso delle Belle Voci no, lo nasci a caso, senza un senso preciso. Tu, Lovino, sei un caso più unico che raro"
"Grazie, ma perché?"
"C'è un'altra Bella Voce nella tua famiglia. È raro che ne nascano due nella stessa discendenza, figuriamoci nel caso di una parentela stretta"
"È mio fratello?"
"No, ma non è questo il punto. Il fatto è che, per quanto uno ci provi, non è possibile prevedere dove e come nasceranno delle Belle Voci, per cui non fu possibile portarle in salvo, e continuarono a popolare la terra. Raramente ebbero una vita felice"
"Grazie al cazzo"
"Negli ultimi vent'anni il numero delle Belle Voci è aumentato improvvisamente, non si sa perché. E poi ci sei tu"
"Io?"
"Non so se l'hai notato, ma sei molto più potente di qualsiasi altra Bella Voce"
"Davvero?"
"Hai fottutamente riportato in vita il tuo ragazzo"
Non so bene cosa dire, ma stringo a me Lovi. Non posso perderlo "e lo vogliono morto per questo"
"Già. Il fatto è che le cose si stanno agitando anche di là"
"Di là?"
"Nella parte magica. La magia è legata alla terra, sapete? Più stiamo lontani, più ci indeboliamo. Ormai la situazione è ingestigile, abbiamo bisogno di tornare"
"E quindi?"
Sadiq sorride freddamente "sai il concorso che hai vinto per farti trasferire nel collegio?"
"E che non avrei voluto fare, ma vabbé"
"Pensi che sia una coincidenza? No caro mio. Ti ci ho mandato io"
"Cosa? Perché?!"
"Per creare un po' di caos. Eri vicino a tuo fratello, a tuo nonno, nel cuore dell'Europa... prima o poi qualcosa sarebbe successo. Dovevamo puntare ancora i riflettori sulle Belle Voci, così che noi potessimo tornare un po' alla volta senza che se ne accorgessero. Il terremoto è stato un successo, ma tuo nonno ha coperto tutto"
"Quindi avete ammazzato 'Ndò per farmi sbroccare" ringhia Lovino. Sadiq alza le spalle. Se mi sento sfruttato io, non oso immaginare quanto ci si senta Lovino
"Volevamo solo ferirlo, non ucciderlo. La vostra psicologa vi ha tenuti d'occhio per noi. È una maga, controlla gli elementi. Doveva ferirlo così che tu lo curassi con la voce, ma ha esagerato"
"Dammi un motivo, uno solo, per cui non dovrei farti fuori in questo esatto momento" Lovi è ferito, lo vedo. Gli trema leggermente il labbro, stessa cosa la voce. Credo che sapere che i suoi amici di giù c'entrano qualcosa con tutta questa faccenda lo abbia sconvolto, anche se è bravo a nasconderlo.
"Perché sono la tua unica speranza di salvezza. Hai superato le nostre aspettative, pensavamo a qualcosa di più... equilibrato" Sadiq sogghigna "ti avevamo sottovalutato"
"E perché mi stai dicendo queste cose?"
"Stiamo salvando più Belle Voci possibili, ma non è facile. Non sanno controllare il loro potere, serve qualcuno che insegni loro a gestirsi, e sono bambini, ci serve qualcuno che sappia trattarli"
"E quindi?"
"Te lo chiedo, anche se la risposta mi pare ovvia. Ti va di aiutare queste povere creature abbandonate a loro stesse in cambio della protezione di cui hai evidentemente bisogno?"
"Chi mi dice che questo sia vero?"
Sadiq alza gli occhi al cielo "perché dovrei mentirti?"
"Per fottere me e 'Ndò"
"Mi basta il tuo "fratm""
Devo, di nuovo, trattenere Lovino dal saltare addosso a quel tizio per prenderlo a calci.
"E comunque" riprende quello "se pensi che lavori per il governo sei un idiota, se pensi che mi giocherei la nostra arma migliore uccidendoti anche"
"Non mi hai ancora dato un motivo valido per fidarmi, brutta testa di cazzo"
Sadiq sospira. Dalle sue dita escono delle scintille dorate, che volano in mezzo per la stanza e si raccolgono davanti ai due innamorati. Un'immagine prende forma su quei cristalli, come se fossero uno schermo: una valle fiorita, con un cottage al centro "ci vorresti andare?"
"Se non ci sei tu a rompere i coglioni sì"
"Quindi lavori con noi?"
"Non lo so... non so ancora se posso fidarmi"
"Vedila così. O me, o loro" e indica con un cenno del mento la porta dell'infermeria "e dubito che loro saranno così gentili da darti il tempo di pensarci"
Lovino esita e cerca il mio sguardo per confrontarsi con me.
"Cosa vuoi fare, Lovi?" gli chiedo.
"Non voglio che altri bambini passino quel che ho passato io..."
Gli stringo la mano "allora sono con te"
"No. Non voglio che tu ti metta in pericolo"
"E io non voglio starmene per mesi o anni senza avere tue notizie"
"Chi ti dice che saranno mesi o anni?"
"È l'inizio di una guerra" mi rivolgo a Sadiq "o sbaglio?"
"Non sbagli. Dubito che ci accetteranno con tutta la pace del mondo"
"Ti ho già perso una volta" mormora Lovino "una seconda non la reggerei"
"Non mi perderai..."
"Fai corna!"
"Scusate se interrompo i vostri melodrammi, ma ho un'idea"
"Ovvero?" Lovino ha un tono velenoso.
"Antonio può farci da spia. Si mostrerà come contrario alle Belle Voci e intanto ci riferirà quel che succede e terrà sotto controllo la situazione. Così se noi vincessimo sarebbe salvo e se perdessimo lo sarebbe comunque, perché penserebbero che lui sia dalla loro parte. Lovino se ne starà dall'altra parte, ad addestrare le Belle Voci, e ogni tanto vi vedrete per comunicare e fare quello che volete fare, se capite cosa intendo"
Lovino alza gli occhi al cielo all'ultimo commento, ma si ritrova ad annuire. Sembra un'idea sensata. Non sono molto convinto, preferirei stare con Lovi e basta, ma annuisco.
Sadiq controlla il suo orologio da taschino "sta arrivando tuo nonno. Ti do una cosa" dalla tasca del suo giaccone tira fuori un piccola biglia con dentro del fumo colorato, e la passa a Lovino "spezzala nel pugno e ti porterà di là. I piccoli ti aspettano"
Lovino se la rigira tra le dita, studiandola "va bene" mi accarezza i capelli con la mano libera "stai bene, amò?" Annuisco, è così carino quando si preoccupa.
"Tra poco arriverà l'esercito. Direi... sei minuti, sette al massimo. Vi lascerei soli, ma in meno di un minuto arriverà tuo nonno. Consiglio che mr. Macarena si finga addormentato, per evitare domande"
Ci baciamo. Vorrei dirgli tante cose, tenerlo a me più a lungo, stringerlo e proteggerlo dal resto del mondo, ma fuori si sentono dei passi, sempre più vicini e veloci, e così chiudo gli occhi.


 

   
 
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