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Autore: syila    24/01/2022    3 recensioni
Il Palazzo d'Estate non aveva un centro.
Come il delta di un fiume, una volta oltrepassato il grande portone laccato, si disperdeva in mille rivoli tra padiglioni, terrazze, ponti e giardini che s'inerpicavano sulle pendici della Montagna di Giada fino a perdersi oltre il velo leggero delle nebbie.
La luce crepuscolare in cui era sempre avvolto quel lembo del Reame degli Spiriti lo rendeva ancor più irreale; i suoi edifici galleggiavano nel vuoto, circondati dall'aureola delle lanterne, mentre i drappi delle casate che li avevano abitati nei secoli sventolavano al capriccio della brezza, come grandi vele di seta sfilacciata.
A Leng Ye Xue quel luogo aveva sempre ispirato un senso di decadenza e malinconia, era un'eredità del passato di cui non aveva mai avuto troppa cura; a differenza dei suoi predecessori, non aveva mai fatto nulla per ingrandirlo o abbellirlo.
Era anche abbastanza certo che ci fossero alcune stanze in cui non aveva mai messo piede.
Dei vivaci schiamazzi lo distolsero dalla contemplazione della luce lunare che inargentava i tetti d'ardesia; probabilmente il suo ospite aveva scoperto lo stagno delle anatre.
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Bagliori d'Oriente'
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Capitolo XIII°
Il momento migliore per piantare un albero era vent'anni fa.
Il secondo miglior momento è ora.

“Vuoi uscire dal Santo Sepolcro si o no? Gesù è risorto dopo tre giorni, hai intenzione di battere il suo record?”
Le invettive si alternavano con micidiale precisione ai colpi sulla porta e ad ogni pugno sul legno veniva meno un po' della concentrazione e del profondo stato di atarassia in cui il Maestro Leng si stava crogiolando.
Presto il sottile pannello divisorio avrebbe ceduto lasciando che i barbari dilagassero nel suo territorio.
“Cos'è tutta questa urgenza?”
Uno spiraglio si aprì ed emerse il volto pallido di Ye Feng ancora atteggiato ad un sereno distacco; il francese colse l'occasione e s'intrufolò all'interno costringendolo a farsi da parte.
“Allora sei vivo, hallelujah, hallelujah! In questa stanza il tanfo dell'incenso è talmente forte che si taglia col coltello, per fortuna non bruci marijuana e foglie di coca!”
Alaric spalancò la finestra lasciando entrare la fresca brezza notturna insieme al frinire del grilli e ai suoni del borgo.
Il Signore degli Shen storse appena le labbra in una smorfia di fastidio.
L'equilibrio e la calma ritrovati dopo alcuni giorni di meditazione ininterrotta erano a serio rischio con quella irruzione.
“È successo qualcosa?”
“Dipende dall'importanza che dai alle novità; ad esempio il Sole è sorto e tramontato anche senza il tuo indispensabile contributo, io ho trovato di che sfamarmi una volta terminati i baozi e i nostri cognati ci invitato per il weekend al Palazzo d'Estate.”
“Non verrò.”
La risposta indisponente non colse impreparato l'interlocutore.
“Ye Xue lo sapeva, perciò ha detto di stare tranquillo, penseranno lui e il Maestro Sheng alla mia incolumità.”
“Il Palazzo d'Estate è nel Mondo degli Spiriti, tu ne hai paura!”
“Quando visiti un quartiere malfamato con una guida del posto non c'è niente da temere e visto che tu avresti prevedibilmente rifiutato il mio simpatico cognato ha offerto la sua disponibilità.”
“Smettila di chiamarlo cognato e comunque avrebbe dovuto interpellare me prima!”
“Eri in modalità aereo e come ti ho appena spiegato: la vita va avanti lo stesso. Ho già preso accordi con loro, sono entrato solo perché devo prendere il borsone dentro la cassapanca...”
L'apprendista lo aggirò e dedicò le sue attenzioni al recupero dell'oggetto, lasciando Ye Feng alle prese con un grosso rospo da ingoiare.
“Ti accompagno.” disse dopo aver ponderato in silenzio alcuni istanti.
Il ragazzo, che gli dava le spalle, sogghignò; stava andando esattamente come aveva previsto il lavativo millenario.
“Non serve, davvero, ma grazie.”
Quando si girò verso di lui il ghigno era diventato un candido sorriso.
“Ti accompagno perché potresti trovare il viaggio sulle Linee del Drago molto più spiacevole rispetto a quando ti sposti con me, inoltre voglio accertarmi che Xue Ge ti riservi un padiglione sicuro, alcuni stanno in piedi per miracolo!” insistette l'altro.
“Mi arrendo davanti a tanta premura! Partiamo tra un'ora, il maestro Sheng sta compilando i permessi insieme a Maya.”
A quel punto era tardi per rimangiarsi la parola data e in fondo nemmeno a lui dispiaceva trascorrere qualche giorno in compagnia di Alaric, lontano dalle imprevedibili bizzarrie di Serannian.



“Questo posto è la fine del mondo!”
Ye Feng annuì conciliante all'ennesima esternazione del giovane francese, in pieno delirio esplorativo.
Erano arrivati al Palazzo d'Estate da alcune ore eppure non riusciva a cancellare la sgradevole impressione di essere stato “incastrato” dal suo mentore riguardo al viaggio.
Forse la brutta sensazione era dovuta al fatto che Ye Xue e Yun Bai si erano defilati subito dopo aver accompagnato lui e Alaric nel grande appartamento della Perfetta Letizia, secondo solo al padiglione di rappresentanza quanto a maestosità.
“Guarda qui che roba... un armadio con cento cassetti ed alcuni hanno degli scomparti segreti!”
“Fai attenzione, quel mobile ha trecento anni ed è un pezzo unico...”
“Xue Ge ha detto di fare come se fossimo a casa nostra, io a casa mia i cassetti li apro!”
“Non hai paura che nascondano un mostro o un artefatto maledetto?”
“Più probabile che salti fuori un calzino spaiato, magari giunto qui dalla Terra dove una massaia disperata ora lo sta cercando nella lavatrice.”
L'apprendista fece spallucce e al Signore degli Shen sfuggì un sorriso.



“Il Mondo degli Spiriti è diverso da come lo descrivono i libri e i maghi che lo hanno visitato.”
Una volta esaurite le attrattive del loro padiglione Alaric aveva cominciato a guardare con troppo interesse gli esterni.
Ye Feng voleva evitare che finisse in una delle tante trappole costruite nel tempo dal padrone di casa e lo accompagnò a passeggio tra i silenziosi cortili lastricati in pietra grigia e i giardini in cui il Caso, la Natura e un rigoroso ordine geometrico componevano quadri di languida bellezza.
“Come lo descrivono gli occidentali?”
“Parlano di un luogo caotico, desolato, ingannevole; una specie di terra di nessuno abitata da mostri insaziabili e crudeli; i maghi più esperti riescono a trattare con queste creature e ad ottenere dei vantaggi, tuttavia sanno di non potersi mai fidare di loro e che alla prima occasione gli si rivolteranno contro.”
“I vostri scritti dicono il vero.” convenne l'altro dopo una breve pausa.
“Fatico a crederlo dopo aver visto il Palazzo d'Estate! Da quant'è che camminiamo? Eppure non avverto la presenza di spiriti maligni o il sentore della corruzione.”
“Questo perché siamo ancora nel territorio di Xue Ge.”
L'apprendista gettò uno sguardo alle sue spalle; il Palazzo e le imponenti mura perimetrali erano una vaga percezione in lontananza, resi incerti dalla luce crepuscolare e dal sottile strato di bruma, che ammantava ogni cosa come un impalpabile velo di tulle.
“Quanto è esteso il suo dominio?”
“Il dominio di un Signore degli Shen si estende fin dove è in grado di esercitare un controllo diretto o... indiretto. Entro quei confini la sua parola è legge e chi li attraversa senza essere stato invitato deve essere pronto a subirne le conseguenze.”
Detto ciò il maestro Leng compose con la mano destra alcuni gesti.
Alaric lo aveva già visto fare qualcosa del genere: usava gli stessi movimenti fluidi e precisi per disegnare gli ideogrammi.
Nell'aria si condensò un pulviscolo luminoso che formò un glifo a cui risposero in una sorta di risonanza magica altri glifi, prima nelle vicinanze poi nel fitto del bosco, fin dove l'occhio poteva scorgerne la luce.
Le labbra del giovane francese emisero un fischio di apprezzamento, era la prima volta che vedeva all'opera i poteri di Ye Feng e cominciava a dubitare che ne avesse altri al di fuori del teletrasporto e della pignoleria.
“Formano un reticolo piuttosto fitto...”
“Sono ammonimenti a non proseguire, se vengono distrutti o rimossi si attivano le difese del Palazzo.”
“Insomma sono cartelli di proprietà privata.”
“Ne hai uno anche tu.”
“Eh?”
Il ragazzo sgranò gli occhi poi iniziò a controllare gli abiti.
“Dove... dove l'ha nascosto quella canaglia? Poteva almeno avvisarmi!”
“Non l'ha messo lui, l'ho applicato io.”
“E quando? Non me ne sono accorto!”
“Appena siamo arrivati nel Mondo degli Spiriti ed è invisibile perché l'ho impresso direttamente sulla tua anima.”
“Cazzo e lo dici così? Come se mi avessi attivato una tessera sconto in profumeria?”
Alaric ormai aveva gli occhi fuori dalle orbite, ma il Signore degli Shen non si scompose.
“È temporaneo, svanirà appena torneremo a Serannian.”
“Oh, tu... ”
“Come umano sei una preda oltremodo appetibile, ancor meglio visto che possiedi qualche potere magico, ci sono spiriti che divorerebbero la tua anima senza battere ciglio e poi prenderebbero possesso del corpo per usarlo sulla Terra compiendo ogni genere di nefandezza; infine una volta esaurito il divertimento lo abbandonerebbero come un sacco vuoto nel primo vicolo buio.”
“...Tu sei davvero previdente!”
Alaric, già pronto ad una dantesca invettiva, considerò all'improvviso la faccenda sotto una luce diversa e si persuase che avere addosso un cartello di Proprietà Privata non era il peggiore dei mali.
“Sono felice che concordi con me sulla necessità di questa piccola precauzione.”
“Mica tanto piccola... Sarò anche un semplice apprendista, però ho ben presente quanto sia pericoloso intervenire sull'anima di una persona.”
“So come fare, fidati.”



I due erano ormai sulla via del ritorno e il ragazzo, dopo aver rimuginato tra sé e sé, ruppe la pace del momento formulando una domanda che il Signore degli Shen aveva messo in conto.
“Quindi anche tu hai un palazzo e un territorio?”
“Si, a poca distanza da qui, verso Nord.”
“Ah!”
“Sei sorpreso?”
“Un po', pensavo che tu e Xue Ge viveste insieme.”
“Abbiamo vissuto a lungo insieme, ma prima o poi giunge per tutti il momento di lasciare il nido, giusto?”
“Già.” l'interpellato sorvolò e cambiò discorso “Mi porti a visitarlo?”
“No.”
Stavolta il rifiuto così netto e inatteso lo colse impreparato.
“Non giudicherò se c'è un po' di polvere sui mobili o la cucina in disordine!”
“Non si tratta di questo.” Ye Feng esitò alcuni istanti prima di proseguire “È che... mi sembra prematuro.”
“Ok, sei della vecchia scuola: porti a casa la ragazza solo quando sei sicuro che sia quella giusta.”
Vedendolo in difficoltà Alaric provò a sdrammatizzare e l'altro accennò un sorriso.
“Tuttavia ho intenzione di mostrarti un posto ugualmente molto speciale.” rispose.
“Ci andiamo domani?”
Il Signore degli Shen annuì e il suo sorriso si fece più convinto, poi infilò le mani nelle ampie maniche dell'hanfu e affrettò l'andatura costringendo il francese a rincorrerlo.

Durante la cena, consumata in un pittoresco padiglione ottagonale sospeso sulla cascata della Montagna di Giada, Alaric apprese che il Palazzo non era così abbandonato come gli era apparso all'inizio.
Il maestro Leng aveva stipulato un contratto spirituale con certo numero di yìshǐ-guǐ, i servi fantasma.
In cambio del diritto di abitare nelle sue terre gestivano la complessa dimora e si occupavano delle necessità degli ospiti in maniera talmente discreta che neppure Yun Bai aveva percepito la loro presenza.
Erano dei tuttofare: sorvegliavano gli ingressi, apparecchiavano la mensa, spolveravano e spazzavano le foglie dai giardini.
Il vecchio Alaric, un paio di mesi prima, sarebbe scappato pancia a terra terrorizzato una volta appreso che doveva dormire su un letto rifatto da mani invisibili.
Il nuovo Alaric, ormai abituato a convivere con un Signore degli Shen, si limitò sobriamente ad apprezzare la loro efficienza.
“Che programmi avete per domani?” chiese il mentalista.
Erano giunti a fine pasto e stavano degustando una selezione di liquori pregiati, conservati all'interno anfore modellate e decorate a mano.
Li accompagnavano dei piccoli frutti canditi infilati su lunghi bastoncini, tanto lucidi e perfetti da sembrare finti.
“Voglio mostrare ad Alaric la Sorgente Lěngrè*.”
Ye Feng posò la tazzina di porcellana e cercò lo sguardo del Mentore, che annuì convinto.
“Ottima scelta! Vi divertirete!”
“C'è una sorgente calda e fredda?” domandò Yun Bai incuriosito dal nome.
“È termale e ha proprietà curative.”
“Allora ho fatto bene a infilare il costume in valigia!” esclamò l'apprendista “Dove posso rimediare un paio di asciugamani e la stuoia? Domattina mi alzo cinque minuti prima e preparo qualche panino per il pranzo al sacco...”
“Non andiamo in spiaggia!” lo riprese Ye Feng, mentre gli altri due già ridevano “È una fonte termale, ha una potente aura mistica e proprietà taumaturgiche che richiamano molte creature sovrannaturali!”
“Quindi facciamo bird watching? Va bene, volevo mettere le ciabatte, terrò gli scarponcini da camminata.”
“Dovreste andare a dormire presto.” suggerì il padrone di casa “La Sorgente Lěngrè si trova quasi al confine del mio territorio e a piedi sono circa tre ore; il teletrasporto è molto più comodo, ma l'itinerario offre scorci e paesaggi magnifici che devi assolutamente vedere ragazzo.”
Detto questo si alzò seguito da Yun Bai, poi insieme presero congedo augurandogli la buonanotte.
Mentre si lasciavano alle spalle una vivace trattativa sull'elenco di cose necessarie per la gita, il mentalista prese la mano dell'amante e gli trasmise un breve messaggio telepatico.
“Anche noi andiamo a letto presto... Dobbiamo organizzarci per tempo e domani sarà una giornata impegnativa.”
“Questo significa niente sesso?”
La risposta era stata formulata col pensiero, tuttavia somigliava ad un grido di disperazione.
Il mago ridacchiò.
“Uno sportivo pratica astinenza prima di una gara importante.”
“Noi non siamo degli atleti!”
“Saremo messi alla prova dal tuo allievo, lo hai istruito tu, sai di cosa è capace.”
Stavolta gli rispose solo un vago brontolio; era seccante ammetterlo, però Yun Bai aveva ragione: Ye Feng non si sarebbe limitato a porgere cristianamente l'altra guancia allo scherzetto che gli stavano preparando.



“Quanto manca?”
La domanda, una delle poche in grado di mandare in crisi anche gli animi più temprati, fece alzare gli occhi al cielo al Signore degli Shen.
“Siamo più vicini di dieci minuti fa, quando l'hai chiesto per l'ultima volta.”
“Non è colpa mia se l'orologio ha smesso di funzionare e il cielo ha lo stesso colore mattina, pomeriggio e sera; il Carro del Sole non passa da queste parti?”
“Quello è un mito greco, noi siamo estranei all'influenza delle divinità occidentali, il Sole sorge anche nel Mondo degli Spiriti, ma solo sugli altipiani e le montagne più alte.” Ye Feng le indicò sull'orizzonte, poi aggiunse “Queste terre si trovano in una depressione che rimane sempre in penombra, diversamente la vita delle creature sovrannaturali sarebbe molto più complicata.”
Alaric convenne, abitare in un posto immerso in una eterna luce crepuscolare era un bel vantaggio per chi si decomponeva, bruciava o svaniva al primo raggio di luce.
“Quindi ci sono anche i vampiri?”
“Intendi i Bevitori di sangue dell'Ovest?”
“Si, tipo Mordicchio!”
Il suo accompagnatore impiegò qualche istante per identificare il proprietario dell'appellativo e, nonostante fosse contrario all'uso di diminutivi e vezzeggiativi, il soprannome che aveva affibbiato a Dieter lo fece sorridere.
“La sua razza non è ben vista qui, perché siamo in competizione sulla Terra.”
“Oh giusto per via del... cibo.”
Ye Feng ebbe un moto di fastidio, s'innervosiva sempre quando il giovane apprendista sfiorava in qualche modo l'argomento.
“Non è solo... una questione di prede, in un mondo globalizzato è facile che i nostri interessi economici e politici vengano a scontrarsi, ad esempio è fastidioso scoprire che la società quotata in borsa su cui hai messo gli occhi appartiene ad un anziano vampiro inglese.”
“Diamine smettila di parlare come uno Squalo di Wall Street, mi fai paura e non ti immagino a giocare a scacchi sotto la veranda, mentre ordini di investire milioni di dollari in azioni!”
“Perché? Da dove credi che arrivi la mia fortuna? La villa in Cina non è piovuta dal cielo.”
“Pensavo fossi ricco di famiglia, come Xue Ge!”
L'interpellato tacque; non aveva ancora trovato le parole giuste per spiegare ad Alaric su quali basi era costruita la loro Fortuna, perché erano intrise di sangue, inganni, alleanze e tradimenti, ma soprattutto di un'enorme, smisurata sofferenza.
Ciò che vedeva il ragazzo era il vertice levigato e lucente della piramide; togliendo la sabbia tra le pietre sconnesse avrebbe trovato trappole mortali e scorpioni velenosi.
“L'origine del denaro è poco interessante e a volte è bene ignorare quali strade ha percorso prima di arrivare nelle nostre tasche; è per questo motivo che abbiamo gli intermediari, umani disposti a curare i nostri interessi in cambio di qualche piccolo vantaggio.”
Presentata in questo modo la squallida realtà fatta di ricatti, scambi di favori e loschi intrallazzi con individui poco raccomandabili, a volte veri e propri criminali, sembrava perfino accettabile.
“Inoltre consideriamo volgare discutere d'affari nel Mondo degli Spiriti, se vuoi qualche consiglio sui tuoi futuri investimenti ne riparleremo a Serannian, adesso pensiamo a goderci la giornata e il panorama, finalmente siamo arrivati alla Sorgente.”
Ye Feng gli indicò il sentiero che curvava verso destra; oltre il profilo degli alberi s'intravedeva un chiarore azzurro, mentre l'aria densa e lattiginosa era satura del pungente odore sulfureo delle acque termali.

Alaric allungò il passo, poi si fermò dove il ciglio della strada digradava bruscamente verso un anfiteatro naturale che lo lasciò attonito, a bocca aperta.
Sotto di lui il pendio della collina scendeva a formare una serie di terrazze rivestite di calcare purissimo; ogni terrazza ospitava una o più pozze piene di acqua, il cui colore sfumava verso il basso dal turchese allo smeraldo brillante.
“Scommetto che non c'è niente del genere a Serannian...” sottolineò Ye Feng con una punta d'orgoglio.
“Parla piano o il Dottor Tersilius te ne fa trovare una copia al ritorno.”
“Dubito che possa riprodurre le sue caratteristiche, ogni piscina è unica per proprietà curative e...”
“E io le voglio provare tutte!” esclamò entusiasta il giovane francese, che dimostrando un'agilità insolita abbandonò a terra lo zaino, tolse gli scarponi, la felpa e si gettò nella prima pozza disponibile ancora mezzo vestito.
Il maestro Leng aspettò un paio di secondi, poi lo vide riemergere urlante, mentre cercava di guadagnare il più velocemente possibile l'uscita.
“Cazzo è bollente!” sbraitò “Cuocete le aragoste lì dentro?”
“Stavo per spiegarti che prima di immergersi bisogna scegliere con attenzione il tipo di acqua e la sua temperatura, però tu non mi ascolti mai...”



Delle risatine ironiche alle loro spalle costrinsero l'apprendista a voltarsi, tra il vapore delle piscine intravide delle figure in movimento e guardando meglio si accorse di una vera e propria fauna che frequentava la sorgente: conigli, cervi, scoiattoli, ma soprattutto volpi...
“Una, due, tre, cinque... nove! Volpi a nove code, sono Kitsune!”
“Ohibò... Devi essere un mago principiante se ci confondi con le nostre cugine giapponesi...”
“Ye Feng! Quella... quella volpe mi ha appena parlato! In francese!” esclamò Alaric puntando il dito verso un grosso esemplare dal pelo rosso lungo e folto accoccolato sul lato opposto della piscina.
“Frequentiamo la Terra da molto tempo e abbiamo imparato i vostri linguaggi più comuni: francese, inglese, spagnolo, sono utili con i turisti...”
“Sono buoni i turisti sorella.” le fece eco un'altra volpe, appena più piccola della prima “Specie gli europei, pasciuti e saporiti al punto giusto...”
“Ma non gli americani.”
“No, no, troppi grassi, li allevano con un'alimentazione sbagliata...”
“Oh a proposito maestro Leng, grazie della colazione, non dovevi disturbarti, però apprezziamo il pensiero.”
Il ragazzo le ascoltava incredulo, lo stavano fissando e questo gli fece supporre che fosse lui la “colazione” in oggetto..
“Non l'ho portato per voi.” spiegò il Signore degli Shen, mantenendo un atteggiamento placido e distaccato anche quando una nuova presenza si materializzò tra le volute di vapore e gli cinse amorevolmente le spalle.
“Sei davvero crudele a mostrarci una preda dopo aver sigillato la sua anima, l'altro maestro Leng ce ne avrebbe fatto dono!”
L'ultima arrivata era senza mezzi termini una donna stupenda, dalle forme piene e sensuali, modellate con morbidezza sotto la pelle di giada; una volpe argentata come si poteva dedurre dalle code e dai capelli, gli unici vestiti da lei indossati.
“Sorella huli jing* l'altro maestro Leng vi strapperebbe le code e ne farebbe un mantello, se solo sapesse che avete messo gli occhi su un suo ospite.”
“In verità noi vorremmo metterci sopra i denti...” puntualizzò più anziana, poi vedendo il Signore degli Shen accigliarsi corresse il tiro “Tuttavia noto un interesse personale verso questo mago inesperto e ci conosciamo da troppi anni per rovinare la nostra alleanza a causa di un mancato invito a pranzo... Venite sorelle, il Mezzogiorno è passato, andiamo a cercare una preda più accessibile.”
“Saggia decisione, possa la Fortuna accompagnarvi nella caccia.” convenne Ye Feng.
“Davvero mi avevano messo sul menù?” chiese il giovane francese una volta soli.
“Si, però prima di sbranarti vivo si sarebbero divertite un po'. Alcuni lo considerano un modo piacevole di andare all'altro mondo.”
Sul momento Alaric non seppe cosa replicare, si limitò a seguire Ye Feng verso le piscine più in basso.
“Questa va bene” disse, dopo aver immerso una mano nell'acqua cristallina “Ha virtù calmanti e tonificanti, gioverà ai tuoi nervi scossi...”
“I miei nervi non sono... scossi!” obiettò l'interessato“Solo io trovo strano arrivare al party in piscina e scoprire di essere la portata principale del buffet?”
“È la normalità per me.” spiegò l'altro, mentre cominciava a spogliarsi e a piegare in modo ordinato i suoi abiti “Quando sarai abbastanza forte da trattare con le creature sovrannaturali alla pari, allora diventerà normale anche per te.”
Alaric lo imitò, ma continuò a borbottare il suo disappunto una volta sceso nella pozza.
“Dopo le volpi a nove code cosa devo aspettarmi? I conigli mannari? I cervi che sparano raggi laser dalle corna? I furetti antropofagi?”
“In realtà la creatura più pericolosa della sorgente è proprio di fronte a te...”
Ye Feng gli rivolse un sorriso e gli tese la mano affinché lo raggiungesse.
“Hai ragione, infatti le sorelle volpi sono scappate con la coda tra le gambe.” convenne l'apprendista, poi la strinse e lasciò che lo attirasse a sé.

L'acqua aveva una temperatura ideale e la sua fosforescenza si riverberava sulla pelle dell'Immortale rendendola quasi opalescente.
Forse aveva anche altre virtù oltre a calmare i nervi e a tonificare il corpo, perché il Signore degli Shen sembrava particolarmente rilassato e a suo agio, nonostante il “pubblico” che affollava le terrazze.
“Tu non hai paura?” chiese e lasciò che Alaric salisse a cavalcioni sopra di lui.
L'interpellato sogghignò con aria di sfida.
“Affatto, ho del materiale molto compromettente che ti riguarda caro maestro Leng e in caso di incidente verrebbe reso pubblico.”
“Sei un demonietto pericoloso, dovrò stare attento allora...”
Ye Feng gli cinse i fianchi snelli e abbronzati, beandosi del leggero fremito che ebbe la sua pelle a quel contatto.
“Non vuoi conoscere la mia formidabile arma di ricatto?”
“Sono delle fotografie. Le hai scattate quando dormo; durante il giorno vieni nella mia camera e per un motivo a me sconosciuto mi mordi le guance. Deduco che tu abbia immortalato questi momenti col telefono, come farebbe un bravo Millenials...”
“Lo sapevi?”
“Anche se il mio riposo sembra molto profondo non perdo mai il contatto con la realtà circostante. Perché mordi le mie guance? Non sei un E-gui*, quindi non è la fame che ti spinge.”
“Beh è complicato...” iniziò l'altro grattandosi il sopracciglio con aria imbarazzata “Diciamo che è una specie di rituale.”
“Sapevo che i maghi erano persone visionarie ed eccentriche, ma da qui ad attivare un rituale mordendo le guance del malcapitato di turno...”
“È un rituale antistress, le tue guance sono rotonde e soffici come i baozi, masticarle o pinzarle mi da un'enorme gratificazione!” precisò Alaric, che intanto gli affondava l'indice nella gota gongolando soddisfatto.
“Sei molto coraggioso o molto incosciente...” bisbigliò il Signore degli Shen, fissandolo sotto le palpebre socchiuse.
“Entrambe le cose direi, ma più la seconda!” rispose lusingato il francese.
“Hai idea di quanto sia pericoloso avvicinare un essere sovrannaturale quando dorme?”
Il colpevole provò a rispondere con una battuta, invece gli uscì un suono strozzato che si trasformò in un crescendo di risate; Ye Feng approfittava della sua posizione per fargli il solletico e Alaric si contorse finché non perse l'equilibrio e crollò in acqua, sollevando un'onda che tracimò nelle vasche sottostanti.
Gli spiriti animali protestarono contro la maleducazione della gioventù, poi si spostarono verso lidi più tranquilli lasciando i due padroni della terrazza.

Fine Tredicesima parte


⋆ La voce dell'onniscienza ⋆

Come vi avevo anticipato, su invito di Gege e Yubi, i nostri eroi partono per una breve vacanza rigenerante e rilassante nel Mondo degli Spiriti.
Sulla carta si presenta come un weekend all'insegna del buon cibo, del sesso e dei trattamenti termali, che trovano nel francese un entusiasta sperimentatore.
Noi scopriamo qualche dettaglio in più su cosa significa essere un Signore degli Shen e tutti gli oneri e i compromessi (più o meno leciti) che ne derivano.
Scopriamo anche che il territorio del Palazzo d'Estate è abitato da molte altre creature che convivono più o meno pacificamente. Intanto la coppia senior sta architettando qualcosa e fidatevi se vi dico che il programma "wellness and relazx" è agli sgoccioli!
Nel prossimo capitolo la situazione subirà un brusco e repentino cambiamento, mettendo a dura prova Alaric e Ye Feng.
Preparatevi a conoscere delle creature molto meno amichevoli e soprattutto a tante, tante mazzate!
Sempre qui, in tempi mediamente brevi ^-^
Ni hao e a presto!


yìshǐ-guǐ: servo fantasma
E-gui: fantasma affamato
Huli jing: parenti strette delle kitsune giapponesi e delle gumiho coreane per aspetto e prerogative, questi spiriti-volpe posso essere sia benevole che malvagie, ma sono soprattutto delle intriganti seduttrici.
Sorgente Lěngrè: letteralmente Sorgente Calda-Fredda




   
 
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