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Autore: Farkas    01/06/2022    4 recensioni
Tre undicenni, in tre diverse parti del mondo, si preparano a frequentare tre diverse scuole di magia. Scuole che un giorno rappresenteranno. E ovviamente tutti loro compreranno la bacchetta, da un diverso fabbricante.
Uno sguardo alla creazione e all'acquisto delle bacchette di Fleur, Krum e Cedric.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cedric Diggory, Fleur Delacour, Gregorovitch, Olivander, Viktor Krum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Tre bacchette per tre campioni

 

Capitolo 3: La bacchetta della lealtà

 

Bacchetta-di-Cedric-Diggory  
 
Per svolgere il lavoro di fabbricante di bacchette la pazienza è una virtù indispensabile.
Occorre pazienza per trovare il legno adatto, pazienza per lavorarlo, pazienza per procurarsi l’anima da inserirvi. Ed era proprio per trovare anime da inserire nelle sue bacchette che Garrick Olivander si aggirava in quel bosco, in cui sapeva vivevano unicorni.
Procurarsi i nuclei era una delle parti più faticose del suo lavoro: certo sarebbe stato da pazzi andare a caccia di draghi per strappargli le corde del cuore e chiunque avrebbe indovinato che tale elemento fosse tra i tanti prodotti acquistabili dalle riserve di draghi che si sostenevano proprio vendendo i materiali magici ricavabili dal corpo di quei lucertoloni.
Le piume di fenice erano rare dato che pochissime fenici erano tenute come animali domestici. E anche in quei casi era piuttosto difficile che donassero delle piume, quindi non era difficile immaginare che buona parte di quelle che finivano nelle bacchette Olivander se le procurasse setacciando i nidi, ma certo nessuno si sarebbe sognato che andasse anche a caccia di unicorni, considerato che i materiali derivabili da questi ultimi erano abbastanza comuni sul mercato.
Olivander avrebbe potuto dire che preferiva esaminare i vari esemplari per decidere da quali di essi prelevare il crine e anche che era sempre meglio usare quelli di unicorni selvaggi, perché dovendo lottare per vivere sviluppavano una magia più potente, ma fra sé e sé doveva riconoscere anche l’importanza di una ragione assai più prosaica: i crini di unicorno costavano troppo*. Se avesse cominciato a comprarli il prezzo delle bacchette realizzate con essi sarebbe più che raddoppiato, e parecchia gente avrebbe cominciato a rifornirsi altrove, comprando bacchette scadenti pur di risparmiare. Quindi bisognava che di tanto in tanto il fabbricante divenisse cacciatore.
Garrick aveva avvistato due unicorni quel giorno, ma erano ancora puledri e il loro crine non avrebbe avuto molto potere, così li aveva ignorati. Nelle quattro ore successive aveva trovato dell’ottimo legno di frassino, ma nessun unicorno e stava cominciando a valutare l’idea di tornare a casa, quando trovò delle impronte di zoccoli sul terreno. Impronte troppo profonde per essere state lasciate da un puledro.
Deciso a fare un ultimo tentativo il fabbricante si mise a seguirle e poco dopo vide un unicorno maschio, alto almeno un metro e ottanta dal manto che sembrava brillare di luce argentea, che agitava una lunga coda. Un esemplare meraviglioso. Doveva avere il pelo della sua coda a ogni costo.
Attento a mantenersi sottovento in modo da non essere fiutato, il mago tallonò l’animale rimanendo sempre dove non poteva vederlo e quando fu riuscito ad avvicinarsi abbastanza, scagliò un Incantesimo Tagliuzzante che recise di netto la coda dell’unicorno, i cui crini vennero subito recuperati.
L’animale udì il suono emesso dalla magia e fece quattro cose. Per prima cosa girò lo sguardo verso il proprio posteriore, vedendo Garrick e scoprendo di essere stato spennato. Per seconda cosa alzò il capo ed emise un furioso nitrito. Per terza cosa abbassò la testa, posizionandola all’altezza del torace del fabbricante di bacchette, facendogli intendere benissimo la sua intenzione di sfatare completamente il luogo comune sul fatto che gli unicorni fossero esseri pacifici. Per quarta cosa partì alla carica, sbuffando come un toro da corrida.
Il guaio con gli unicorni è che oltre ad essere veloci, hanno una magia potente. Non li si può appellare o respingere e per quanto non siano certo resistenti come un drago, non sono neanche tanto facili da schiantare. Tuttavia, Olivander mantenne il sangue freddo, mostrando subito l’intelligenza e la creatività tipiche dei Corvonero: fece un movimento circolare con la bacchetta e si colpì con essa ordinando: - Wingardium Leviosa!- schizzando in alto, giusto un secondo prima che l’unicorno lo trafiggesse, per poi smaterializzarsi.
Tornato in bottega Olivander rilevò di avere abbastanza materiale per diverse bacchette. Forse avrebbe accoppiato un crine di quell’unicorno con il legno di frassino trovato nella stessa foresta… erano materiali che legavano bene, anche se il crine di unicorno tendeva ad esasperare la tendenza del frassino ad attaccarsi al suo primo padrone.
 
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Anni dopo un uomo alto con una faccia rubiconda e una barba bruna entrò nella celeberrima bottega in compagnia di un undicenne alto per la sua età ed estremamente bello con lineamenti cesellati, capelli scuri e occhi di un grigio brillante.
-Buongiorno signor Olivander! Si rallegri oggi sta per vendere la bacchetta a un grande mago, mio figlio Cedric! - dichiaro l’uomo adoperando un tono che avrebbe fatto pensare stesse annunciando l’arrivo di Merlino in persona.
-Oh, salve signor Diggory. Dunque per suo figlio è arrivato il momento di cominciare la scuola, eh? Vieni figliolo, prendiamo le misure…-.
-Sa alcuni non sono molto sicuri che sia il caso di mandare i loro figli ad Hogwarts… immagino che lei abbia saputo quanti problemi hanno causato negli ultimi anni le Sale Maledette*… io però non intendo privare mio figlio dell’istruzione di prim’ordine che merita. D’altronde sono certo una volta a scuola, risolverà tutti i problemi in quattro e quattr’otto -.
-Dai papà, so che c’è un gruppo di studenti che ci lavora da anni. Tu stesso ci hai parlato…- fece imbarazzato il castano. Aveva sentito parlare delle numerose avventure di quella squadra di giovani e sognava di poterne essere parte anche lui. Certo, a differenza di suo padre non si illudeva di essere meglio lui, di un gruppo di studenti del sesto anno. In effetti suo padre tendeva sempre a metterlo un po’ in imbarazzo, ma almeno non gli precludeva la possibilità di andare ad Hogwarts.
-Certo, certo e sono sicuro che sono bravi ragazzi. Però nessuno di loro ha le tue qualità, qualità che richiedono che tu non abbia meno della bacchetta migliore del negozio! Magari di pioppo, come quella del nostro antenato Eldrtich Diggory* che fu Ministro della Magia-.
-Be’, le bacchette certo non si interessano a cose come la discendenza…- tentò Olivander, ma ormai Amos era partito in quarta.
-Naturalmente il mio Cedric potrebbe anche possedere una bacchetta di vite in quanto degno erede degli gli antichi segreti dei druidi, o di olmo segno della sua nobiltà innata, oppure di quercia inglese come quella di Merlino! – continuò l’uomo imperterrito ignorando l’aria scocciata di Olivander e quella imbarazzata del figlio.
“Sì certo. Già che ci sei mettici pure l’ontano che sceglie solo i più dotati, l’acero che predilige chi possiede talenti nascosti, e perché no anche il tasso che da potere di vita e di morte” pensò stizzito Olivander.
I clienti che pensavano di sapere già quale sarebbe stata la loro bacchetta erano seccanti, ma quelli che si credevano degni di bacchette particolarmente ricercate erano anche peggio. Certo, alcuni legni possedevano qualità particolari, e dotavano la bacchetta di qualche abilità extra… ma malgrado ciò non c’era una bacchetta che fosse intrinsecamente superiore alle altre. Purtroppo, farlo capire a certi clienti era impossibile.
-Tenta con questa- sentenziò Olivander una volta prese le misure. - Prugnolo, piuma di fenice, dodici pollici e tre quarti, rigida-.
-NO! - urlò il signor Diggory.- Il mio Cedric non può avere una bacchetta fatta con un legno adatto alla magia oscura!-.
-Il prugnolo è il legno adatto ad un guerriero! – sentenziò irato Olivander, pur sforzandosi di mantenere calmo il tono. - Si possono trovare proprietari di bacchette di prugnolo fra gli Auror come tra i detenuti di Azkaban-.
Evidentemente Cedric non possedeva sufficiente spirito guerriero, dato che quella bacchetta non lo scelse. E non lo fecero nemmeno le ventidue successive. In genere Olivander trovava stimolanti i clienti difficili, ma considerato che a ogni bacchetta il signor Diggory urlava cose come “Coraggio Cedric!” o “Non ti abbattere figliolo!” e continuava a suggerirgli legni adatte alle infinite qualità del suo rampollo, desiderava solo chiudere la vendita alla svelta.
-Tenga: tiglio argentato, crine di unicorno, tredici pollici, piacevolmente flessibile-.
-Meraviglioso! Cedric se è quella la tua bacchetta, tra i tuoi talenti potrebbero esserci la Divinazione e la Legilimanzia!*- esultò Amos, strappando un gemito al fabbricante.
-Cosa succede signor Olivander?-.
-Nulla, nulla, un po’ di mal di testa… sa ieri ho lavorato fino a tardi, in questo periodo il negozio è preso d’assalto-.
-Ah, la capisco. Al mio dipartimento stiamo facendo gli straordinari. Se solo tutti fossero coscienziosi come il mio Cedric…-.
Olivander incontrò gli occhi di quest’ultimo, il cui sguardo diceva a chiare lettere “Lo so che papà può essere irritante quando ci si mette, ma è una brava persona”.
Anche la bacchetta di tiglio non andò bene, ma Cedric venne subito rassicurato dal padre che sarebbe potuto comunque essere un grande Legilimens o Veggente.
Oh, per il diadema perduto di Priscilla!” pensò disperato Olivander. “Non era eccitato nemmeno la metà di com’è adesso, quando è venuto a prendere la sua di bacchetta!”.
-Dai papà, lascia fare al signor Olivander- disse Cedric quando dopo essere stato respinto da una bacchetta di melo*, vide che il genitore stava per lanciarsi in una nuova filippica. - Di certo sa quello che deve fare meglio di noi-.
Olivander provò un fiotto di gratitudine per Cedric. Per come lo adulava il padre, era un miracolo che non fosse diventato un arrogante… un momento c’erano due legni che non sceglievano mai padroni arroganti! Cedric si era già mostrato incompatibile col salice, ma ormai sembrava chiaro che il suo elemento fosse l’unicorno… colpito da un’illuminazione Olivander corse verso il quarto scaffale.
-Frassino, dodici pollici e un quarto, crine di unicorno- annunciò al suo ritorno.
Il castano impugnò saldamente la bacchetta e la agitò, provocando una pioggia di scintille gialle.
-Bene, bene direi che l’abbiamo trovata- fece sorridendo Garrick.
-Sì signore- convenne Cedric.
-Frassino? - ripeté Amos. - Ma è il legno…-.
-Che crea una bacchetta adatta a coloro che non si fanno sviare facilmente dalle loro convinzioni o dai loro scopi- lo stoppò subito il negoziante. - Queste bacchette funzionano al meglio solo per coloro che hanno scelto, persone che possono essere testarde, ma che di sicuro sono coraggiose e mai arroganti-.
Bisognava ammettere che nel vecchio proverbio “Il sorbo sparla, il castagno sogna, testardo è il frassino, il nocciolo si lagna” c’era del vero e di certo il signor Diggory aveva pensato a quello, per questo Olivander si era premunito di rassicurarlo subito che il suo prezioso figlioletto non dovesse essere cocciuto, solo perché era stato scelto una bacchetta di frassino.
Fu con un certo sollievo che il nipote di Gerbold vide i due uscire dal negozio.
Di certo a un fabbricante di bacchette occorre pazienza per trovare il legno adatto, per lavorarlo, e per procurarsi l’anima da inserirvi, ma può esserne necessaria altrettanta per trattare con i clienti.
 
 
 
 
 
 
 
  • A detta di Lumacorno i crini di unicorno costano dieci galeoni l’uno, mentre le bacchette di Olivander solo sette.
 
 
 
  • Misteriose stanze nascoste di Hogwarts la cui apertura scatena potenti maledizioni. La loro presenza è il tema centrale del mobile game Hogwarts Mystery, ambientato nei sette anni che precedono l’arrivo di Harry a Hogwarts. Cedric inizia a frequentare la scuola quando il protagonista del gioco e i suoi amici (tra cui Tonks e Charlie Weasley) sono al sesto anno, diventando membro del loro gruppo malgrado la differenza d’età. Vi consiglio di giocarci, è davvero coinvolgente.
 
 
  • Eldritch Diggory fu Ministro della Magia dal 1733 al 1747. Era fermamente intenzionato a rimuovere i Dissenatori da Azkaban o creare una nuova prigione, dove i detenuti potessero avere condizioni di vita decenti, ma purtroppo morì di malattia prima di realizzare questi progetti.
 
 
  • Coloro che vengono scelti dalle bacchette di tiglio in genere sono Veggenti o Legilimens.
 
 
  • Il legno di melo tende a scegliere padroni che saranno amati e longevi. Dato che purtroppo Cedric è morto giovanissimo, ovviamente non era adatto a una bacchetta fatta di tale legno.
 
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Ed eccoci al termine di questa storia con la bacchetta di Cedric Diggory. Capitolo forse un po’ breve, ma in fondo Olivander lo conosciamo già a abbastanza.
Per chi fosse interessato a saperne di più sulle bacchette, o semplicemente volesse leggere un’altra storia che ruoti intorno ad esse sto scrivendo un Hogwarts AU in cui i protagonisti di Game of Thrones vanno a comprare la bacchetta.
Avrei pubblicato prima, ma ho avuto un periodo denso d’impegni in cui non ho potuto dedicarmi molto alla scrittura.
Ringrazio qui tutti coloro che mi hanno accompagnato in questo piccolo viaggio nell’arte delle bacchette: Interista che ha messo la storia nelle preferite, Carme93, Florence Stern e Strega1981 che l’hanno seguita, e naturalmente slaniff, apeirmon, Strega1981 e Carme93 che l’hanno recensita. Grazie anche a chi legge queste righe e basta.
Alla prossima luna piena!
  
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