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Autore: Patman17    13/06/2022    2 recensioni
Quanto può esser forte l'amore per affrontare l'odio? Ikeda Kenta è un ragazzo delle superiori che odia profondamente l'autunno ma è proprio da qui che la sua bizzarra storia d'amore ha inizio.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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L'intera scuola era in subbuglio, c'era un via vai di studenti incredibile, era la magia del festival culturale.
I senpai si davano da fare per render la scuola come non si era mai vista, i kohai pensavano a creare le decorazioni... Io invece ero appena scappato dalle prove.
Mi sentivo fuori posto, tutti lavoravano in maniera così meticolosa al contrario mio, io non facevo assolutamente niente per nessuno.
I costumi erano quasi pronti e il copione era dannatamente difficile da memorizzare, troppe battute mi mandavano in confusione... Non avevo mai chiesto tutto ciò.
Sentivo i compagni di classe chiamarmi in giro per i corridoi, non sarei uscito da lì fino a che non me ne sarei dovuto tornare a casa, il cuore mi batteva forte, troppo forte... Tremavo nel pensare alle battute, non volevo esibirmi davanti a tutti, non volevo fare qualcosa di così tanto umiliante.
“Oi Kenchan, tutto bene?” Junpei si sedette accanto a me, lui sapeva benissimo dove trovarmi dopotutto era il mio migliore amico. “Cosa ti turba? Il fatto che devi recitare o Chiaki?” Le parole di Junpei arrivarono dritte al cuore, sussultai appena... Non riuscivo a mentire in quelle condizioni.
“Kenchan sai secondo me questa esperienza ti farà del bene, tuo nonno vorrebbe che vivessi una esperienza da studente delle superiori normale.” Odiavo sentirmi dire queste cose perché odiavo che la verità facesse così tanto male.
Junpei mi diede qualche pacca sulla spalla, il fatto che fosse così solare lo rendeva unico, odiavo il fatto che mi punzecchiasse ogni singolo giorno, che per colpa sua le persone mi scambiavano per pervertito... Ma era il mio migliore amico, fin dalle medie sapeva come parlarmi, aveva un carisma più unico che raro.
“Kenta mi puoi raccontare di questa fantomatica bambina? Prima che partisse Natsume diceva che ne eri ancora ossessionato... Non pensi che sia ora di lasciarla andare?” Junpei non era mai stato così serio, il suo interesse era genuino, non aveva alcun doppio fine per schernirmi, finalmente avevo sentito quello che volevo sentire.

“Era una bambina coraggiosa, da piccolo finivo spesso nei guai a causa del mio carattere... Lei era sempre lì a difendermi.”

Risposi dopo il mio eterno silenzio, i miei occhi erano lucidi, usciva appena qualche lacrima... Nel pensare a quei momenti sentivo il mio cuore stringersi, era malinconia questa? Quel periodo era stato uno dei più belli e più dolorosi della mia vita, la nonna anche se addolorata continuava a sorridere nel vedermi così spensierato, lei come me aveva perso tutto ma il suo sorriso era ancora diretto a me.
“E a te stava bene?” Che domanda stupida, io ogni volta che la vedevo darsi così tanto da fare per me ero felicissimo, quella bambina mi aveva regalato tanti di quei sorrisi che non avrei mai potuto immaginare.
“E poi?” Aggiunse subito dopo, le sue pause mi aiutavano a fare mente locale su quei ricordi confusi.

“Adorava l'autunno al contrario mio, diceva che era la sua stagione... Le avevo promesso di sposarla in autunno perché così anche mio nonno poteva vederci.”

Junpei sorrise, non disse nulla... Il suo silenzio valeva più di mille parole... Parlare di quei ricordi mi aveva reso più felice, Natsume aveva ragione... Forse ero ancora ossessionato da quella bambina.
“Kenta!” Urlò Chiaki che si affrettò a venirmi incontro, ero in procinto di piangere, i miei occhi vedevano sfuocato e, una sagoma conosciuta si avvicinò a me... Chiaki aveva la sagoma di quella bambina ormai perduta... I suoi capelli erano identici, identici a quelli che avevo trovato la sera dell'infermeria, il suo volto era distorto come quello di lei... Non riuscivo a credere, che strano gioco stava facendo il mio cervello? Era impossibile.
“Kenta ti ho cercato per non sai quanto... Sei un imbecille, un idiota, ti odio quando ti comporti così... Se non vuoi recitare con me bastava dirlo subito invece di fare il ragazzino.” Chiaki mi sgridò come se fossi un bambino e lei mia madre, io però non riuscivo far altro che pensare al fatto che mi ero innamorato di lei, ormai ne ero convinto al 100%, nessuna scusa questa volta... Il fatto che avevo rivisto in lei quella bambina non voleva dir altro che avevo trovato qualcuno di importante in egual modo.

“Scusami strega, ti prometto che mi impegnerò a recitare con te...”

Dissi singhiozzando, Junpei si alzò per lasciarci da soli... Chiaki mi abbracciò, il calore di quella ragazza mi rendeva davvero felice, l'autunno mi stava rendendo felice, avrei donato a lei il miglior festival culturale della sua vita e con questo avrei chiuso l'argomento del mio passato dando via ad un nuovo futuro.
Chiaki mi riportò da Fuyumi e Haruka che disperate mi saltarono addosso, anche loro erano preoccupate e non facevano altro che cercarmi... Amavo come questo anno scolastico mi avesse dato accesso a queste nuove conoscenze.
Ne ero sicuro, il futuro mi avrebbe donato solo cose positive.
Il tempo passò e tutti ultimammo i preparativi, il festival culturale ebbe inizio.

   
 
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