Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: Green Star 90    03/10/2022    2 recensioni
Irene è figlia unica, per cui la compagnia di Emporio la assimila a quella di un fratello minore che non sapeva di desiderare.
Irene è buona con lui, forse anche troppo. Lo ha visto da solo e lei gli ha donato compagnia. Lo ha visto all’addiaccio e lei lo ha vestito. Lo ha visto affamato e lei gli ha dato da mangiare. Irene vuole farlo diventare un membro della sua famiglia contro ogni ragionevole buonsenso e lui è spaventato da quella generosità. La si potrebbe pensare una ricompensa per quanto fatto, ma Emporio non se la sente di festeggiare quella conquista, non ancora. Dentro di lui c’è ancora troppo dolore da assimilare.
***
Cinque raccolte di flashfic ambientate nell'Ireneverse.
Buona lettura.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Emporio Arnino, Nuovo personaggio, Rohan Kishibe
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Jojo in Heaven'
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V. Walk

 

 

Now
For the very first time
Don't you pay no mind
Set me free, again
To keep alive, a moment at a time
That's still inside, a whisper to a riot
The sacrifice, the knowing to survive
That first decline, another state of mind
I'm on my knees, I'm praying for a sign

 

 

In macchina si ciarla, ci si scambia convenevoli e auguri per le nozze, ma Emporio tace.
Seduto sul sedile posteriore accanto al finestrino, si stringe le braccia al petto e lascia che il maglione di Irene lo protegga dalla pioggia e dall’incubo al quale è sopravvissuto. Le persone che viaggiano assieme a lui sono sconosciuti che conosce molto bene.
Prima di morire, Pucci aveva farneticato di un futuro diverso fatto di esseri viventi ignari del loro destino.
Camminare sulla strada della giustizia è il vero destino era stata la sentenza pronunziata dal ragazzino prima che Weather Report cancellasse per sempre il passaggio sulla Terra del reverendo, ma il fatto è che Emporio, stanco, solo e trascinato in un nuovo universo, adesso ha paura di questo destino ignoto.

 

 

~

 

Quando Emporio scende dall’auto la prima cosa che nota è un magnifico ciliegio piantato nel giardino della casa dei genitori di Irene. Sta ancora piovendo a dirotto, ma lui indugia a guardarlo con malcelata meraviglia.
«Ti piace?» gli domanda Irene «Ce lo ha regalato la nonna, è il nostro portafortuna!».
Emporio non risponde, annuisce solamente. Poi si rende conto di essersi inzuppato e si affretta a ripararsi dalla pioggia.
«Mi dispiace, il tuo maglione...» inizia a scusarsi lui.
«Tienilo, ti prego».
Irene gli sorride. Lo sguardo assertivo della sua vecchia amica ha abbandonato la foschia della combattente per accogliere la luce della serenità.

 

 

~

 

In questo nuovo mondo Emporio non ha niente e nessuno, ma è come se avesse già tutto. L’infinità della libertà che si è appena guadagnato lo mette in uno stato d’angoscia tale che all’inizio non si rende conto di quanto siano gentili i – nuovi – signori Kujo.
Emporio non ha parenti a cui reclamare un tetto e un pasto caldo, i suoi unici compagni sono i ricordi della vita precedente che lo tormentano in sogno. Il volto di Pucci galleggia in un inferno d’acqua salata assieme a esistenze spezzate e Stand distrutti. Nella sua testa vorticano cose morte che marciscono mentre la realtà fisica gli mostra un caleidoscopio di vita al quale stenta a farvi parte.
Il tempo non può risanare le sue ferite. Deve conviverci perché il destino ha scelto così.
Amica mia, perché proprio io?

 

~

 

Irene è figlia unica, per cui la compagnia di Emporio la assimila a quella di un fratello minore che non sapeva di desiderare.
Irene è buona con lui, forse anche troppo. Lo ha visto da solo e lei gli ha donato compagnia. Lo ha visto all’addiaccio e lei lo ha vestito. Lo ha visto affamato e lei gli ha dato da mangiare. Irene vuole farlo diventare un membro della sua famiglia contro ogni ragionevole buonsenso e lui è spaventato da quella generosità. La si potrebbe pensare una ricompensa per quanto fatto, ma Emporio non se la sente di festeggiare quella conquista, non ancora. Dentro di lui c’è ancora troppo dolore da assimilare.

 

~

 

Emporio ha vissuto da solo per la maggior parte della propria esistenza. Quando non vuole parlare con nessuno si siede all’ombra del ciliegio e rimugina sulle brutte cose a cui ha dovuto far fronte.
Durante uno di questi simposi con sé stesso si accorge che nella corteccia è incastonato un occhio. Emporio scuote la testa, si stropiccia il volto, ma l’occhio è sempre lì, e lo fissa. Batte persino la palpebra. È un occhio marrone che si mimetizza con il tronco, che appare e scompare in punti diversi dell’albero a seconda della propria volontà.
Il ragazzino si gira da entrambe le parti per assicurarsi di non essere visto, avvicina il volto all’occhio e sussurra:
«Sei uno Stand?».
L’occhio risponde battendo educatamente la palpebra. Una brezza leggera scuote appena le fronde.
«Cosa sai fare?».
Un ramo si abbassa fino a raggiungere la spalla di Emporio e mostra i fiori. Uno di questi fonde i suoi petali per trasformarsi in un quadrifoglio rosa.
«Sei una specie di guardiano?»
L’occhio gli arride ancora, poi si ritrae e sparisce. Emporio vorrebbe porgli un sacco di altre domande, ma capisce che per oggi è abbastanza.

 

~

 

Un agente della Fondazione Speedwagon travestito da assistente sociale è venuto a far visita ai genitori di Irene. Con la scusa di fare una chiacchierata a quattr’occhi, spiega a Emporio che quello nel giardino dei Kujo è effettivamente uno Stand guardiano e che loro sanno del riavvolgimento dell’universo. Gli esservi viventi ancora in vita nel vecchio mondo sono stati traslati così com’erano, quelli deceduti sono rinati e – in alcuni casi – morti una seconda volta. Quindici miliardi di anni trascorsi nel giro di un battito di ali. Gli viene detto che in Italia esiste una farfalla monaca in grado di creare nuovi universi alternativi. L’hanno chiamata Across the Universe e non fa altro che generare vite.
Irene e Jolyne sono la stessa persona, ma senza la brutta esperienza dell’abbandono paterno con tutto quello che ne è conseguito e soprattutto senza Stand. Nemmeno suo padre ha uno Stand. Potrebbero (ri)averli, ma sarebbe necessaria una freccia e non è assolutamente il caso.
Emporio ringrazia l’agente per le informazioni, in qualche modo l’angoscia che lo attanaglia ha allentato un po’ il nodo. Lì fuori c’è qualcuno che sa cosa ha passato.

 

~

 

Irene è nella sua vecchia cameretta in compagnia della truccatrice. Sta per sposarsi. Emporio l’ha vista provarsi l’abito ed è semplicemente stupenda.
Emporio è allo specchio e cerca di sistemarsi il papillon, ma gli tremano le mani. Non è ancora del tutto convinto di meritarsi la felicità. Ha paura, una paura viscerale di quello che sarà di lui e di Irene, ma non vuole pensarci proprio adesso, non deve pensarci. Non è l’occasione adatta.
Perché allora è così difficile?
«Emporio, andiamo!».
La voce di Anakis si ode da dietro la porta. Deve raggiungerlo in fretta, era stato deciso che si presentasse alla cerimonia assieme al futuro sposo.
Emporio torna a guardare per l’ultima volta il proprio riflesso e si accorge che sta piangendo. Si asciuga il viso con la manica della giacca e fa per infilare l’uscita. Al di fuori di lui nessuno ne è a conoscenza, ma quello in cui vivono adesso è un mondo meraviglioso.
«Scusami, arrivo!».
In fondo è soltanto l’inizio.

 


 

Forever, whenever, I never wanna die
I never wanna die
I never wanna die
I'm on my knees, I never wanna die
I'm dancing on my grave
I'm running through the fire
Forever, whenever
I never wanna die
I never wanna leave
I'll never say goodbye
Forever, whenever
Forever, whenever


 

***


 

Nome Stand: Walk.
Portatore Stand: Il ciliegio di casa Kujo.

Le origini di quest’albero sono tuttora sconosciute, ma è noto che sia stato piantato nel giardino di casa Kujo quando era ancora un arbusto. A quanto pare il suo potere consiste nel portare fortuna a chi gli sta attorno ed è dotato di una coscienza e di una mobilità limitata che gli permettono di piegare i rami. Non è noto cosa succederebbe se venisse sradicato, ma qualora accadesse per dolo le conseguenze per il fautore dell’azione sarebbero tanto avvolte nel mistero quanto spiacevoli da subire.

Potenza distruttiva: Sconosciuta; Velocità: Nessuna; Raggio d’azione: Sconosciuta; Durata d’azione: ∞ ; Precisione: Sconosciuta; Potenzialità di crescita: Sconosciuta.


 


 

LA PROSSIMA VITA


 

FINE


 


 


 

***


 


 

Ho concepito questo capitolo nei giorni immediatamente successivi alla scomparsa di Taylor Hawkins. Riascoltare i Foo Fighters mi fa ripensare al finale di Stone Ocean e a quanto il ricordo dei vivi per i morti sia preponderante nell’opera di Araki. Al di là dell’estetica e delle headcanon sulle quali si può essere più o meno d’accordo, penso che il vero filo conduttore di Jojo sia il rapporto tra la vita, la morte e il modo con cui i personaggi della saga si rapportano a esse. Perché in Jojo si respira una grande vitalità, ma anche un senso costante di morte fin dalle prime pagine e dai primi episodi, e siccome sentivo la mancanza di fanfiction che trattassero il tema nella sua interezza ho colto la palla al balzo e queste fanfiction me le sono create da sola. XD
Ammetto che avrei potuto scrivere più storie e trattare meglio certi personaggi, ma a ben pensarci avrei finito col rendermi ripetitiva, quindi, dovendo fare una cernita, ho sentito il bisogno di mettere un punto a tutto ciò che avevo pubblicato in questa sezione fino a ora.
Non so se scriverò ancora di Jojo. Di certo metterò il profilo in pausa fino a data da destinarsi, e semmai dovesse tornarmi l’estro di pubblicare sapete dove trovarmi (è una minaccia? È una minaccia :p).

Prima di congedarmi, ringrazio sentitamente chi ha recensito, preferito, seguito o semplicemente letto questa e le altre mie storie (che trovate qui, qualora vogliate fare un recuperone nel regno della follia). Presto ripubblicherò questa raccolta su Ao3, ma mi trovate anche su Twitter, dove condivido soltanto i link dei nuovi aggiornamenti, e su Instagram, dove condivido perlopiù shitposting e sciocchezze varie.

Ancora grazie per le belle parole ricevute sia qui che in privato, vi si vuol bene.

Cheers,

Green Star. 

   
 
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