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Autore: NPC_Stories    27/10/2022    1 recensioni
Writober 2022, non è stato dato un tema ma siccome siamo a ottobre e sento già profumo di Halloween, lo farò a tema non morti.
31 storie, una al giorno, stay tuned.
Genere: Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Genere: Fantasy, lore
Personaggi: Jergal, Sinister Secundo, Yrga, Nezoot (citato)
Note: questa storia è una sorta di sequel di Fight

27. Discovery


1087 DR, Castello di Ossa, Dominio di Oinos, primo strato delle Grigie Distese dell'Ade

Lord Jergal non era mai stato un tipo espressivo. C'era qualcosa nei suoi tratti insettoidi, da mantide religiosa, che lo rendeva difficile da leggere agli occhi degli umani. Ogni tanto però tradiva un pizzico di emozione con i suoi gesti; fermava il suo incessante scribacchiare se qualcosa riusciva a sorprenderlo, poi riprendeva poco dopo con fretta e con gesti scattosi se era irritato.
Quel giorno si verificò una situazione così insolita da spingere Jergal a fermarsi e poi, incredibile, a posare la penna.
Il Tetro Siniscalco non posava la penna da quando, secoli prima, aveva accolto i Tre Morti e aveva ceduto a Myrkul il controllo sul dominio della morte.
Si sporse oltre la sua scrivania per guardare la fila di anime in attesa di essere contabilizzate correttamente. Lui non si occupava proprio di tutti tutti i casi, molte anime arrivavano ai loro Aldilà di destinazione senza nemmeno passare per il castello di Jergal e Myrkul, e venivano annotate automaticamente sui registri autocompilanti di Jergal. Quando i casi non richiedevano una particolare attenzione - e la maggior parte delle volte non la richiedevano - i registri potevano scriversi da soli registrando una sorta di partita doppia: alla nascita di un individuo, la sua anima veniva scritta come "ingresso" nel libro delle anime presenti nel regno dei vivi, e come "uscita" in quello delle anime che si trovavano ancora in uno stadio di non esistenza, oppure nel libro delle anime che si trovavano in qualche Aldilà, per quei pochi che si reincarnavano; alla morte dell'individuo, la sua anima veniva registrata come "uscita" nel libro delle anime dei vivi, e come "ingresso" nel tomo delle anime dei morti (con uno speciale asterisco per quelle dedicate a reincarnarsi).
Occasionalmente si verifica un caso particolare che richiedeva intelligenza per essere sbrogliato, e non era gestibile da un automatismo. Poteva capitare ad esempio che un individuo proveniente da un altro universo, da un'altra sfera di cristallo, finisse nel mondo di Toril. In quel caso bisognava trovare il suo mondo di provenienza e spedirlo laggiù, perché era competenza di un altro dio dei morti. Oppure poteva capitare che un umano proveniente dal continente di Kara-Tur morisse in terra straniera e fosse quindi impossibilitato ad andare nel suo Aldilà, che si trovava su un semipiano accessibile solo dalle terre di Kara-Tur. Questo era una caso molto semplice, simile al precedente ma che richiedeva molta meno energia per essere gestito. Infine ogni tanto accadeva che una persona nata all'interno di una cultura che prevedeva un altro Dio dei morti - ad esempio gli umani che veneravano un Pantheon specifico, o umanoidi di altre razze che di solito seguivano il loro Pantheon razziale - nel corso della sua vita si convertisse alla fede nel Pantheon Faerûniano e la sua anima diventasse materia di gestione di Jergal. In quel caso la volontà dell'anima doveva essere rispettata, però bisognava richiedere al dio della morte - o al dio della vita - del Pantheon di provenienza qualche informazione sull'anima in questione. Jergal non aveva nessun problema a lavorare con colleghi professionali come Anubis, Urogalan o Naralis Analor, mentre detestava avere a che fare con divinità approssimative, stupide e luride come Yurtrus.
Ad ogni modo era una rottura di scatole e quando Jergal incappava in un caso del genere di solito imponeva all'anima un periodo di stasi mentre i suoi sottoposti facevano ricerche sulla sua provenienza.
Il caso di quel giorno era particolare e insolito perché Jergal, rapporto dei sottoposti alla mano e anima di fronte, stava leggendo parole mai lette prima: provenienza incognita. Il suo primo pensiero era stato biasimare i suoi sottoposti per la loro negligenza, ma poi andando avanti a leggere il rapporto il Dio della contabilità dell'Aldilà si era reso conto che non avevano affatto lesinato gli sforzi. Jergal aveva diversi scribacchini al suo servizio, alcuni erano mummie, altri erano supplicanti che erano stati fedeli a Jergal già in vita, altri ancora erano anime che avrebbero dovuto essere condannate ad essere inglobate nella Città del Giudizio o nel Muro dei Miscredenti ma erano state graziate per via della loro spiccata intelligenza ed erano state messe al servizio - più o meno forzato - della grande macchina della burocrazia. Questi suoi dipendenti avevano preso contatto con gli dei della morte delle altre culture di Toril e non avevano ottenuto alcuna risposta positiva. A quel punto, seguendo i protocolli, il caso era stato passato in mano agli esploratori di universi, in particolare al migliore viaggiatore planare che facesse parte della squadra di Jergal, un nerra non morto di nome Nezoot che sapeva come raggiungere altri angoli del multiverso attraverso il Piano degli Specchi. Eppure nonostante le indubitabili qualità di dedizione e competenza di Nezoot, nessuna informazione era stata trovata in merito all'anima RS-F-1057-05-30-217.
A Jergal restavano solo due strade: occuparsi della questione in prima persona, cosa che avrebbe fatto solo come estrema contromisura, oppure affidare la ricerca alla sua agente migliore. Non era felice di doverlo fare perché Yrga era sempre impegnata a cercare anime che erano nate ma poi erano scomparse nella morte, e non era ottimale distrarla dai suoi compiti, però non c'era nessun altro a cui il Tetro Siniscalco avrebbe affidato un simile incarico.
"Ti stiamo facendo aspettare anche troppo, RS-F-1057-05-30-217" sussurrò con il suo tono monocorde. L'anima non reagì in alcun modo, forse perché era troppo intimorita dal gigante di aspetto alieno che la fissava da sopra una gigantesca scrivania.

"Yrga, devo affidarti una importante missione di ricerca. Devi scoprire per me da dove viene un'anima." Annunciò il dio, quando la sua servitrice fu finalmente al suo cospetto.
Yrga dei Sussurri era all'apparenza proprio l'opposto del suo dio: piccina e minuta laddove lui era un gigante come tutti gli dèi, di aspetto umano mentre lui era una specie di insetto alieno, carina tanto quanto lui era brutto, e infine la sua voce sottile faceva sorridere mentre quella monotona del Notaio dei Morti metteva a disagio. Eppure non c'era in tutto l'Ade una creatura che si impegnasse nel suo lavoro quanto lei… a parte Jergal stesso. Nell'abnegazione erano simili, e sembrava che entrambi agissero per motivi personali più che solo per deontologia professionale.
Yrga infatti non era contenta di dover mettere da parte il suo solito lavoro per questo.
"Volete che trovi l'origine di un'anima che è giunta qui? Non è più importante che io continui ad indagare sulle sparizioni di anime degli ultimi settant'anni? Credo di essere vicina a capire se c'è un comune denominatore oppure no…"
"Puoi passare il fascicolo con le tue ricerche a uno dei tuoi sottoposti, o anche a tutti per quel che m'importa. Quest'anima aspetta da trent'anni di essere correttamente smistata nel suo Aldilà di appartenenza, e non posso affidare questo compito a nessun altro che te, perché hai dimostrato di avere un intuito superiore e una buona capacità di comprendere le situazioni. Finora nessuno è riuscito a venire a capo delle origini di quest'anima e tu sai molto bene quanto le irregolarità mi irritino."
Yrga si morse la lingua e annuì. Sapeva molto bene quanto le irregolarità, cioè i disequilibri nel bilancio, dessero fastidio al suo capo. Lei stessa in quanto non morta era una di quelle irregolarità, il messaggio di Jergal era una implicita minaccia.
"Molto bene. Comincerò studiando i rapporti dei fallimenti di chi ha tentato prima di me, e poi parlerò con l'anima."
Jergal unì le punte delle dita, interessato. "Parlerai con l'anima."
"Sì… sono passati tre decenni ma è ancora possibile che ricordi qualcosa."
Il dio insettoide la fissò in silenzio per alcuni interminabili secondi.
"Apprezzo il tuo pensiero fuori dagli schemi. Parlare con un'anima, che idea moderna e irriverente" il suo tono era lo stesso di sempre, ma la perspicace cantora spettrale ebbe la sensazione che il dio fosse divertito. "Bene, purché funzioni."
Jergal fece un cenno con la mano che lei interpretò correttamente come un congedo, poi archiviò le pagine dedicate a quell'anima sfortunata e si dedicò al prossimo caso.
Yrga decise che non avrebbe perso tempo e si diresse subito verso gli uffici dei colleghi che avevano lavorato al caso prima di lei. Prima avesse portato a termine questa sua insolita missione di scoperta, prima avrebbe potuto tornare al suo vero lavoro.

   
 
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