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Autore: NPC_Stories    29/10/2022    1 recensioni
Writober 2022, non è stato dato un tema ma siccome siamo a ottobre e sento già profumo di Halloween, lo farò a tema non morti.
31 storie, una al giorno, stay tuned.
Genere: Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Genere: Fantasy, comico
Personaggi: Bahostegym, Erika, Yrga, Oscar, Nezoot, Daren, Bennu (citata)
Note: questa storia è il seguito di Witch (e sì, Seyda Nadenka nella storia Accident aveva ragione sulle iniziali dei nomi)

29. Party


1378 DR, in un piccolo semipiano privato da qualche parte nel Piano Etereo

"Aspetta, ripeti più lentamente. Quale lich del cazzo è andato a fare cosa sul Piano dell'Energia negativa?" Il drow poggiò i gomiti sul ripiano di marmo del tavolo della sala conferenze, esibendo una stanchezza che era dell'anima e non del fisico.
"Il problema non è quel lich di per sé. Il problema è chi ce lo ha mandato" fece notare con pacatezza uno degli altri partecipanti al convegno, un coboldo che sfoggiava una impressionante e inusuale barba. Inusuale per la sua razza, quantomeno. Anche la sua voce era strana, molto meno gracchiante di come ci si sarebbe aspettato da un coboldo; in realtà aveva un tono profondo, quasi baritonale.
"Ah, sì. Il tuo arcinemico, la tua nemesi, la tua acqua santa" scherzò la vampira dall'altra parte del tavolo, arrotolandosi una ciocca di capelli intorno a un dito. Per molte persone l'autocontatto è un segno di disagio, lei amava solo controllare che i suoi capelli fossero sempre sani e lucidi. Un esercizio inutile, perché lo erano, che lei lo volesse o no. "Senti, ma se vado a dargli un pugno sul muso?"
"Non puoi dare un pugno sul muso a Daurgothoth. È un antichissimo dracolich, un arcimago a cui nemmeno la dea Mystra si oppone."
Erika Lesmiere, vampira condannata ad avere sedici anni per sempre, scrutò il coboldo con aria impassibile.
"Stai dicendo che non ha un muso? Perché se ce l'ha, posso darci un pugno" promise, stringendo le dita della mano destra e mostrando il pugno chiuso ai colleghi presenti.
"Sto dicendo che un arcimago che è anche un grande dragone e un lich merita un po' più di rispetto" precisò con pazienza il coboldo.
"Ooooh, capisco. Va affrontato con un duello di magia, o con una spada scintillante e un discorso sul proteggere il mondo." Gli occhi della vampira si spostarono inconsciamente sul drow, che le rivolse il classico universale gesto seccato per 'cazzo guardi?'
Una ragazza trasparente vestita da bardo alzò la mano per prendere la parola. "Io sono d'accordo con Bahostegym. Se devo essere costretta a deviare dal mio lavoro abituale perché qualche infame che gioca a fare il dio ha deciso di aprire un condotto fra il Piano dell'Energia Negativa e… e la metà degli altri Piani di esistenza, allora per l'inferno che sia una cosa epica. Una cosa che vale la pena raccontare. Non possiamo mandare Erika a dare un pugno sul naso a Daurgothoth."
"Ma allora cos…?"
"Dovremmo mandare qualcuno a parlare con il dracolich" propose il drow. "Convincerlo che il suo alleato lich umano ha intenzione di tradirlo, o che ha trovato qualcosa sul Piano dell'Energia Negativa che non vuole condividere. Spesso il sodalizio fra creature ambiziose è facile da rompere."
"Sarebbe più facile rompere il suo muso scheletrico" borbottò la vampira, insoddisfatta. "Ma se c'è da convincere qualcuno di cose implausibili, allora credo di potercela fare."
"Oh? E perché ci andresti tu?" Indagò l'elfo scuro. "Io sono il bugiardo migliore che conosco" affermò senza modestia, indicando se stesso.
"Sarai anche bravo a improvvisare balle, ma io sono più brava a persuadere" decantò Erika. "Una volta ho convinto un dracolich a distruggere il suo stesso filatterio."
"Buoni, buoni, bambini" s'intromise il coboldo. "Siete entrambi tagliati per il ruolo, ma possiamo mandare uno solo di voi."
La vampira e il fantasma si voltarono verso il dracolich in forma di coboldo, un po' perplessi e un po' infastiditi.
"Perché? Le missioni di solito non sono di squadra?" Domandò lei. "Quella volta che un necromante arcanaloth aveva cercato di estendere il suo regno fuori dalla Gehenna, erano andati Yrga e Nezoot."
"È vero, e anche questa volta sarà un lavoro di squadra, ma le squadre richiedono di essere bilanciate. Un combattente e un incantatore per squadra sono il minimo accettabile, e…"
"Ehi! Io sono uno stregone!" Protestò Erika.
"Io posso fare uso di alcuni incantesimi divini e di alcune capacità magiche arcane" lo informò il drow.
"Senza offesa, signorina Lesmiere, ma saper lanciare decine di volte al giorno Dardo Incantato non soddisfa i requisiti di versatilità e potenza che cerchiamo in un incantatore" la risposta del coboldo fu secca e lapidaria, ma espressa in tono quasi gentile. "E nemmeno, mi spiace dirlo, i limitati poteri divini di un guerriero consacrato a una dea minore."
"Wow, grazie. Adesso insulti anche la mia dea, scagliosetto?"
"Un po' di decoro, prego. Sono un dracolich."
"Scheletrino scagliosetto" si corresse Daren, con un piccolo ghigno sulle labbra nere.
"Mi chiedo se troveremo qualcuno disposto a cooperare in squadra con te, viste le peculiarità del tuo carattere" il finto coboldo si sistemò gli occhiali sul naso, deciso a mostrarsi superiore. Però era infastidito, suo malgrado: non gli piacevano gli elfi, non gli erano mai piaciuti, e questo qui nello specifico era uno stronzetto insopportabile.
"Io ci potrei collaborare con lui" intervenne Yrga, la ragazza incorporea. "È interessante e mi fa ridere. E sono un'incantatrice, quindi siamo a posto."
"Curioso, io ti faccio ridere ma sei tu quella vestita da pagliaccio" Daren abbandonò ogni formalismo verso quella creatura che conosceva appena. Non era abituato al fatto che altri ridessero di lui, casomai il contrario. "Io non vado in giro con i bardi. Mai. Metti che sia la missione che mi porterà finalmente ad abbandonare per sempre questa valle di lacrime, non voglio che l'ultima cosa che sento siano gli strimpellamenti di un maghetto canterino. Preferirei collaborare con Oscar, è un mago ed è la persona che conosco meglio qui dentro" propose, indicando il necropolitano che sedeva accanto al coboldo.
"Oh, fortunato me" il commento gli uscì con una voce che sembrava il suono di una vecchia pergamena che viene accartocciata. "Be', se non c'è altra possibilità, va bene, farò io squadra con lui. Dopotutto l'ho introdotto io, mi sento in col… responsabile."
"Ehi, non dovrò lavorare con 'Zoot, vero?" Erika si guardò intorno preoccupata fino a individuare la sagoma trasparente e quasi invisibile di un Nerra, un caso più unico che raro di Esterno che era diventato non morto. "Senza offesa, ma è praticamente uno specchio su due gambe. Vampiri e specchi non vanno d'accordo."
"Se ogni tanto ti capitasse di ascoltare qualcosa oltre alla tua stessa voce, signorina Lesmiere, ti ricorderesti che due combattenti non possono concorrere a formare lo stesso gruppo. Non ti rimane che fare squadra con…"
"Con te, scheletrino scagliosetto?" Ammiccò lei, prendendo in prestito l'insulto inventato dal drow.
"No. Io non parteciperò direttamente a questa missione. Bennu lo farà al posto mio, giungerà non appena avrà finito il suo lavoro nel deserto del Raurin."
"Cosa, Bennu la mummia?" Erika storse il naso. "Ma è una sacerdotessa! Non mi piacciono i chierici. E poi, senza offesa, le mummie fanno schi…"
"A nessuno piace collaborare con gli incantatori divini, hanno sempre una verga sacra nel culo" Yrga le diede man forte.
"Be', grazie tante…"
"Falla finita, drow, non sei un incantatore divino" tagliò corto Erika.
"Ah no? Vuoi una schicchera con contorno di Cura ferite, vampiretta?"
"Vuoi cinquanta dardi incantati nel culo?"
"Non puoi prendere di mira una specifica parte del corpo con un dardo incantato, colpisce in modo casuale" osservò il necropolitano, zelante.
"Sia come sia, non voglio lavorare con Bennu!" Ripeté la vampira. "Dovremmo metterla in squadra con il drow piuttosto, dal momento che lui è l'ultimo arrivato e non sembra avere problemi con i sacerdoti…"
"Grazie per il pensiero ma non ci tengo. Le mummie sono sempre così quadrate, e io detesto le costrizioni."
"Ah! Le mummie sono sempre quadrate e i drow sono sempre malvagi?"
"Commento ignorante e pretestuoso, ci sono centinaia di elfi scuri che non sono malvagi, ma non ci sono neppure una manciata di mummie che non siano rigide, quadrate, ciecamente fissate con il Dovere."
"Vorrei proprio sapere con quante mummie hai parlato…"
"Volete farla finita, per gentilezza?" s'inserì Yrga. "Entrambi avete delle valide argomentazioni, ma sono dell'idea che Daren e Bennu non lavorerebbero bene insieme. Il loro carattere è diametralmente opposto."
"Il carattere della signorina precisini è opposto anche al mio se è per questo" mugugnò Erika. "Ma a me nessuno ci pensa."
"Lo farò io."
Sulla stanza calò il silenzio. All'inizio alcuni dei presenti non capirono nemmeno chi avesse parlato, con quella voce aliena che tintinnava e stridiva come se il suo proprietario stesse masticando vetri rotti. Si guardarono tutti a vicenda, poi si girarono come un sol uomo verso la figura umanoide in parte traslucida e in parte specchiante.
"Be'... In effetti potrebbe funzionare. Mi mancherà fare squadra con te, Nezoot, ma forse sei più compatibile con la sacerdotessa di quanto lo siamo noialtri" ragionò Yrga. "Allora io andrò con Erika, pare."
"Sì!" L'adolescente non morta alzò un pugno al cielo. "Qualcuno che non detesto! Ormai non ci speravo più…"
"Se voi due riuscite a collaborare per mezza giornata senza perdervi a parlare di pettegolezzi e di… vestiti e cappellini… e altre cose futili come queste, allora direi che potete occuparvi del dracolich" Oscar cercò di riprendere le redini del discorso. "Il drow ha avuto una buona idea, bisogna rompere il suo sodalizio con Algashon Nathaire e possibilmente con il Culto del Drago nella sua interezza."
"Posso fingermi una damigella in difficoltà, farmi rapire e poi dargli…?"
"Nessuno gli darà un pugno sul muso, Erika!" Il coboldo ormai si tratteneva a stento, le sue mani tremavano e sul suo corpo bluastro iniziavano a emergere scaglie di colore bianco argenteo. "Il mio antico nemico verrà trattato con rispetto, finché io non avrò ripreso le forze abbastanza da cancellare la sua esistenza dal creato. Sono stato chiaro?"
"Uff. Potrei chiedere al mio ragazzo di farlo tornare a essere un uovo se tu mi dessi il via libera, sarebbe molto più fac…"
"Non nominare quell'eresia vivente del tuo fidanzato" il coboldo, suo malgrado, si lasciò sfuggire un brivido. "Quello che proponi è inconcepibile. Privare un drago del tempo che ha vissuto è un atto blasfemo, un crimine imperdonabile e inaccettabile in qualunque circostanza."
"Caro Bahostegym, ti rendi conto che il problema principale di questa organizzazione è che avete troppi, ma davvero troppi tabù culturali?" Argomentò Erika.
"Wow, qualcuno finalmente ha il coraggio di dirlo" l'appoggiò Daren. "A me sta bene prestare aiuto quando c'è un buon motivo, quando c'è qualcosa che minaccia il mondo, ci mancherebbe, ma questa è la prima volta che partecipo ad una vostra missione e già ho capito che ci sono più limitazioni interne che problemi esterni."
"Mi state facendo rimpiangere il periodo in cui ero prigioniero di Asmodeus" lamentò il dracolich in forma di coboldo. "Il fatto che qui non viga l'anarchia totale come vorreste voi giovani, e che non si possa fare tutto quello che vi capita per la testa, non significa che siamo incapaci di compromessi. Questa però è una missione delicata in cui bisogna avere tutto sotto controllo, e vorrei che Yrga ed Erika si occupassero di ostacolare il possente Daurgothoth, con la favella e non con i pugni. Oscar andrà sul Piano dell'Energia Negativa, accompagnato dal drow, per fermare qualunque pasticcio arcano il lich Algashon Nathaire stia creando laggiù… con licenza di distruggerlo, s'intende… e Bennu e Nezoot terranno sotto controllo l'ultimo membro del triumvirato che guida il Culto del Drago, l'infida draghessa Aurgloroasa. Non sappiamo moltissimo di lei ma dobbiamo partire dal presupposto che sia un dracolich anch'ella. In questo momento non ci interessa a muovere contro di lei ma dobbiamo assicurarci che non si attivi per dare supporto ai suoi colleghi."
"Hm. Due sole persone per squadra. Ce la possiamo davvero fare?" Domandò il drow.
"Che domanda è? Non sei forse andato nell'Abisso in missione solitaria? Non hai affrontato demoni e divinità maligne? Ora hai timore di un lich nel Piano dell'Energia Negativa?" Oscar lo guardò con quella che, nonostante i suoi occhi morti, forse era un'espressione di stupore.
"Sì, ci sono andato, ma non con uno scopo preciso. Ero inatteso, deciso ad agire a seconda del contesto, privo di una forte ambizione… mi muovevo come uno dei tanti agenti del caos che vagano per l'Abisso ed ero tanto incomprensibile e imprevedibile quanto i demoni, se non di più. Questa missione è diversa, è uno scontro frontale, il lich sta aprendo condotti per riversare energia negativa in altri Piani quindi probabilmente si aspetta che qualcuno cerchi di fermarlo."
"E quindi vorresti una squadra più sostanziosa di… me" ricapitolò il necropolitano.
"Non mi piace lavorare in squadra ma sono capace di riconoscere quando me ne serve una."
"Te ne serve una? Guarda che non sei tu a capo di questa missione, sei l'ultimo arrivato e non sei neanche un incantatore."
Erika incrociò le braccia sul tavolo e vi poggiò la testa fingendo di dormire. Yrga tirò fuori una lira, incorporea come lei, e pizzicò le corde strappandone qualche nota. Nezoot sedeva impassibile al suo posto, senza tradire alcuna emozione come sempre. Era chiaro che nessuno di loro voleva più prendere parte a quella discussione.
'Perché scegliere la squadra dev'essere sempre la parte più difficile della missione?' Si domandò Bahostegym, disilluso. 'E soprattutto, visto che ognuno qui si sta facendo gli affari suoi, quanto sarebbe maleducato se tirassi fuori uno dei miei libri?'
In fin dei conti era un bibliodrago, e i bibliodraghi preferiscono di gran lunga la compagnia dei libri a quella delle persone. Ogni sua interazione con i colleghi non faceva che rafforzare quella sua predisposizione naturale.

   
 
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