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Autore: evil 65    21/01/2023    4 recensioni
La guerra per il destino della Terra di Mezzo è cominciata.
A vent’anni dalla creazione dei primi Anelli, Sauron ha dato il via ad una guerra di logoramento contro il popolo degli Elfi, distruggendo Eregiorn e costringendoli a rintanarsi nelle regioni del Lindon.
Malgrado i suoi migliori sforzi, Galadriel non riesce a contrastare l’ondata di morte che ha colpito il Regno. Tutto sembra ormai perduto… almeno fino a quando l’Oscuro Signore in persona non le propone un insolito accordo…
(Post Gli Anelli del Potere – Episodio 8)
Genere: Angst, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Galadriel, Sauron
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccovi un nuovissimo capitolo, anche se un po’ più breve rispetto agli altri. Il prossimo sarà più lungo, ma per ora dovrete accontentarvi di questo.
Buona lettura!





Capitolo 9 – Angmar


Le settimane passarono, eppure il ricordo di quella sera continuò a perseguitarla.
Galadriel si svegliava quasi ogni notte, il cuore palpitante e il corpo madido di sudore, alla ricerca di un calore che non le apparteneva… e che non apparteneva nemmeno a Celeborn, bensì a colui che deteneva le sue catene. Il Signore Oscuro.
Da quando le aveva rubato quel bacio – assai diverso da quello che si erano scambiati durante le loro nozze -  i suoi giorni si erano susseguiti in un turbinio di pensieri che in passato non avrebbe mai preso nemmeno in considerazione.
“Bugiarda” le sibilò una parte oscura della sua mente, perché in fondo aveva immaginato certe cose almeno una volta, quando ancora credeva che Sauron fosse solo un mortale dall’animo valoroso. Non aiutava il fatto che continuasse a mantenere le sembianze di Halbrand, sfidandola con il suo ricordo ogni qualvolta interagivano.
Cominciò a evitarlo il più possibile, e anche durante le loro riunioni amministrative tendeva a rimanere in silenzio, lanciandogli occhiate occasionali solo per assicurarsi che non la stesse guardando. Con sua sorpresa, il Maia sembrò rispettare i suoi confini.
Mai una volta tentò di parlarle quando lei non iniziava un discorso, rimanendo sempre a debita distanza… e per quanto odiasse ammetterlo, questo fatto aveva cominciato a tormentarla ancora di più.
Alla fine della terza settimana, si rese conto che bramava la sua compagnia, la sua voce beffarda e suadente al tempo stesso, il luccichio dei suoi occhi, i loro scambi… o forse si sentiva semplicemente sola, perché in fondo Azog non era un grande conversatore. Parlando dell’Orco, si era invece rivelato un egregio compagno d’allenamento, e più volte l’aveva assistita durante le sue pratiche con la spada. Se non altro, Sauron aveva finalmente deciso di lasciargliene una, forse convinto che non l’avrebbe usata su di lui.
Con il passare dei giorni, Galadriel e Azog erano diventati non proprio amici, ma quantomeno dei conoscenti rispettabili, anche se l’Elfa non glie lo avrebbe mai ammesso, tantomeno a Sauron.
Poi, all’inizio della quarta settimana… avvenne la svolta.

                                                                                                       * * *

Una sera, mentre erano impegnati in una delle loro consuete cene pervase da un’imbarazzante – quanto fastidioso – silenzio, uno degli Orchi messaggeri giunse al cospetto di Sauron con una pergamena tra le mani.
L’Oscuro Signore afferrò il rotolo senza nemmeno preoccuparsi di ringraziare il servitore, lo guardò per almeno un paio di minuti e canticchio con sincera contentezza. Questo catturò subito l’attenzione di Galadriel, poiché il Maia era solito mostrare quel tipo di emozione solo quando i suoi piani sembravano andare esattamente verso il risultato che aveva previsto.
Cosa che, purtroppo, era accaduta fin troppo spesso dal giorno in cui si erano incontrati. Certo, gli ci erano voluti vent’anni per portarla finalmente al suo fianco... ma alla fine era successo, anche se non con le circostanze che si era prefissato. Cionondimeno, il Signore Oscuro di Mordor era riuscito a suggellare un’alleanza – per quanto riluttante – con la Signora della Luce.
<< Un’altra potenziale alleanza politica? >> gli chiese, cercando di distogliere la mente da pensieri tanto cupi.
Lui sollevò gli occhi dal tavolo… e per la prima volta da quando si erano sposati, Galadriel dovette fare appello a tutto il suo autocontrollo per non distogliere lo sguardo.
Da quando quelle pupille del colore del fuoco avevano cominciato a metterla così a disagio? Per tutti i Valar, aveva passato la sua intera vita a combattere ogni possibile male della Terra di Mezzo! Nemmeno l’Oscuro Signore in persona era mai riuscita a spaventarla. Allora… perché si sentiva come se il cuore le sarebbe balzato fuori dal petto da un momento all’altro? Possibile che non fosse per paura?
<< Una a cui forse saresti più favorevole >> rispose il Maia, riportandola alla realtà. Poi, le porse la pergamena, che lei afferrò con grande cautela, quasi temesse di poter toccare le sue dita.
Lanciò una rapida occhiata al foglio, sperando che non se ne fosse accorto.
<< Angmar >> lesse pensierosa << Il nome non mi è familiare. >>
<< Si tratta di un piccolo insediamento edificato vicino sulle coste settentrionali delle terre di Osthirith >> spiegò Sauron << Il primo regno Numenoriano edificato sul continente. >>
La Nolde inarcò un sopracciglio.
<< Da quando i Numenoriani hanno cominciato ad espandersi? >> domandò sospettosa. Dopotutto, erano sempre stati ben noti per la loro politica isolazionista, o almeno da quando Morgoth era stato sconfitto.
Il Maia scrollò le spalle.
<< Da quando la nostra vecchia amica, la Regina Tar-Mìriel, è stata deposta da suo cugino Ar Pharozon >> fu la sua risposta disinvolta.
Il cuore di Galadriel mancò un battito.
Mìriel… era stata deposta? E dallo stesso Cancelliere di Numenor?!
<< Quando è successo? >> chiese con voce improvvisamente secca.
Sauron sembrò rifletterci su.
<< Circa dieci anni fa >> disse, sorridendole in un modo che la mise subito in allerta << A quanto pare, sono stati proprio gli aiuti che ci ha concesso a segnare la sua caduta dalla grazia del popolo. È stata deposta e sostituita dopo una sanguinosa insurrezione. >>
Un brivido attraversò la spina dorsale della Nolde. La pergamena le cadde dalle mani, mentre il senso di colpa cominciava a divorarla da capo a piedi.
Quando aveva convinto la regnante di Numenor ad appoggiare la sua causa, non avrebbe mai immaginato che le sue azioni sarebbero state la causa diretta della sua caduta. Per colpa delle sue azioni, Tar-Mìriel era diventata l’ultima tacca di una lunga lista di persone trascinate a fondo dal suo desiderio di vendetta.
<< I-io… non ne avevo idea >> balbettò << è ancora viva? >>
Sauron annuì. << Sì, ma relegata ai confini del palazzo reale. O, almeno, così affermano le mie spie. >>
L’Elfa provò sollievo alla prima informazione, mentre la seconda la mise subito in allerta.
<< Hai spie infiltrate a Numenor? >> domandò accusatoria.
Il sorriso del Maia divenne quasi indulgente.
<< Mia cara Galadriel… ho spie infiltrate un po’ ovunque >> disse in un tono fin troppo condiscendente, come se stesse semplicemente parlando con una bambina.
L’Elfa trattenne un commento rabbioso, la mente concentrata su ciò che aveva appena scoperto.
Le alleanza stipulate negli ultimi mesi, la presenza di spie nei regni circostanti, la crescita delle sue forze… tutti elementi che sembravano puntare verso il medesimo risultato: una guerra.
<< Quali sono le tue intenzioni, Sa… Mairon? >> si corresse << Perché stai facendo tutte queste alleanze in un tempo così breve? >>
Il Maia inarcò un sopracciglio.
<< Te l’ho detto, voglio che le terre di Mordor siano forti… >>
<< E io non ti credo >> lo interruppe lei << Vuoi cominciare un’altra campagna di conquista? Sai che gli elfi non resteranno a guardare, anche con il nostro patto in vigore. >>
Sperava che così facendo sarebbe per lo meno riuscita a metterlo alle strette. Invece – e con sua grande irritazione – l’Oscuro Signore sollevò le sue mani fin troppo umane in un gesto conciliante.
<< Ti prometto che non ho intenzione di muovere un solo orco contro i regni della Terra di Mezzo. Possano i Valar fulminarmi se non dico il vero. >>
E in circostanze diverse avrebbe anche potuto credere a simili parole… se non fossero uscite direttamente dalla bocca del più grande Ingannatore della Terra di Mezzo, colui che sarebbe stato in grado di affermare che il sangue era oro e farlo passare per vero.
<< Suvvia, Galadriel >> la rimproverò, quando lei assottigliò lo sguardo << Pensavo che avessimo ormai superato questa sfiducia tra noi. Da quando sei diventata la mia consorte, ho forse agito in una maniera che andasse contro i tuoi principi o desideri? >>
La Nolde esitò a rispondere.
<< No >> ammise, con meno riluttanza di quanto si aspettasse << Sei stato un buon marito… e un re sorprendentemente decente. >>
Complimenti che non si sarebbe mai aspettata di rivolgere all’Oscuro Signore di Mordor. In verità, si era rivelato un coniuge molto più paziente di lei… e certamente, l’unico tra i due che aveva mostrato un qualche impegno per rendere il loro matrimonio quantomeno cortese.
“Solo perché desidera corromperti” cercò di rammentare a se stessa “Se dovessi cedere, lascerebbe cadere la sua facciata senza la minima esitazione. Questa non è altro che una recita abilmente studiata per farti sentire in colpa!”
E proprio con quella consapevolezza, non poteva rischiare che i piani segreti di Sauron continuassero indisturbati.
<< Verrò con te >> disse, sfidandolo a dire il contrario. Fortunatamente – o sfortunatamente, a seconda dei punti di vista – il Maia non ne sembrò affatto infastidito. 
<< Come desideri. >>

                                                                                                         * * *

Il viaggio verso l’insediamento fu decisamente più breve e piacevole, interrotto solo occasionalmente dai temporali che segnavano la fine dell’inverno e l’arrivo delle stagioni più calde.
Dopo tre giorni di viaggio a cavallo, giunsero infine ad una roccaforte in legno, al cui interno era stato realizzato un villaggio di almeno una cinquantina di abitazioni.
Non era certo un Regno imponente quanto quello di Rhûn, ma Galadriel era sicura che – con il tempo – lo sarebbe diventato grazie alla posizione favorevole per scambi commerciali, caccia, pesca e coltivazioni, un connubio che per anni aveva attirato mortali da ogni dove… prima che Morgoth allungasse le sue infide mani sulla Terra di Mezzo, rendendo queste lande inaccessibili per quasi mille anni.
Dopo aver superato i controlli, vennero condotti fino alla residenza del reggente, che per dimensioni e fattura negli elementi di costruzione superava di gran lunga tutte le altre.
Guardandosi attorno, Galadriel notò le occhiate decisamente ostili che gli abitanti le avevano rivolto da quando aveva messo piede al di là del perimetro difensivo. A quanto pare, i Numenoriani non avevano ancora superato il loro disprezzo per la sua specie, maturato nel corso di diverse generazioni.
<< Non sembrano molto contenti di vedermi. >>
<< No, direi di no >> convenne Sauron, il volto ora contratto da una smorfia scontenta.
Galadriel lo guardò con la coda dell’occhio. << Ti penti di avermi portata con te? >>
L’Oscuro Signore rilasciò un sonoro sbuffo.
<< Lascia che esprimano le loro inutili opinioni >> ribattè sprezzante << I tuoi pensieri sono gli unici che valgono il mio tempo. >>
E per quanto avrebbe voluto poter negare il contrario, la Nolde non riuscì a trattenere il rossore che andò a scurirle le guance.
Imprecò mentalmente. Da quando i complimenti del Maia riuscivano ad avere un simile effetto su di lei? Perché il suo corpo si stava comportando in questo modo?!
Scosse la testa, quasi temendo le risposte a simili domande.
Infine, raggiunsero la loro destinazione, ove ad attenderli spiccava un uomo dai lunghi capelli argentati vestito con sfarzosi abiti di fattura Numenoriana, il capo adornato da una corona in oro massiccio. Accanto a lui, invece, si trovava una belle e giovane donna dai capelli rossastri, coperta da un cappotto in pelle di cervo.
L’uomo – sicuramente il sovrano di questo insediamento – li accolse con braccia aperte e un sorriso affabile.
<< Benvenuto nel mio umile regno, Lord Sauron. >>
<< Re Er-Murazor >> lo salutò l’Oscuro Signore, in modo molto più informale rispetto a Re Kamhul << Umile potreste chiamarlo, ma quello che ho visto fin’ora è un regno promettente che aspetta solo la giusta opportunità di fiorire. E il merito è senz’altro vostro. >>
L’uomo ridacchiò.
<< Mi date troppo credito >> disse con tono al limite tra il compiaciuto e l’imbarazzato << Ho solo svolto l’incarico di Ar Pharozon al meglio delle mie capacità: creare il primo insediamento Numenoriano del continente. Niente di più, niente di meno. >>
Indicò la donna accanto a lui.
<< Posso presentarvi la mia adorata moglie, la regina Heruwyn. >>
Sauron le inviò uno dei suoi sorrisi più affascinanti.
<< Incantato >> disse, prendendole la mano e posandole un casto bacio sulle nocche. Poi, si voltò verso la sua compagna.
<< E vorrei fare altrettanto con la mia cara sposa, Lady Galadriel dei Noldor. >>
Gli occhi dei due sovrano spaziarono rapidamente verso di lei, e quelli di Er-Murazor si spalancarsi come piatti.
<< Io… avevo sentito voci sulla vostra recente unione >> borbottò, sembrando quasi affascinato dalla sua presenza << Devo ammettere che pensavo fossero solo chiacchiere. >>
Sauron inarcò un sopracciglio.
<< E perché mai? >> domandò con tono molto più freddo, tanto da mettere la stessa Galadriel in allerta.
Il sovrano sussultò.
<< Beh, perché… insomma, non volevo certo mancarvi di rispetto… >>
<< Sono sicura che chiunque rimarrebbe sorpreso dallo scoprire che avete scelto di sposare proprio uno dei vostri più grandi nemici, Lord Sauron >> si intromise Heruwyn, con un sorriso cortese << Ma se davvero avete raggiunto una tregua con gli Elfi, sono sicuro che i nostri negoziati saranno più brevi del previsto. Non credi anche tu, caro marito? >>
<< Mi hai tolto le parole di bocca, cara moglie >> convenne rapidamente l’uomo, prima di riprendere la sua espressione gioviale << Volete continuare la conversazione all’interno? >>
Il volto di Sauron tornò una maschera di piacevole condiscendenza.
<< Fate strada >> disse, mentre avvolgeva un braccio attorno a quello di Galadriel. Con sorpresa di entrambi, la Nolde lo lasciò fare senza nemmeno offrirgli una delle sue occhiate furenti.



 

Ed ecco il primo incontro faccia a faccia tra Sauron e il Re Stregone di Angmar, qui ancora in forma umana. Le origini del personaggio sono sempre state un mistero, ma molte teorie lo avevano identificato come un regnante Numenoriano, cosa che ho deciso di utilizzare. Inoltre, il nome Er-Murazor gli fu affibiato in “Middle Earth Role Playing” e nel gioco “Angbad”. Mi è sempre piaciuto.
La regina Heruwyn, invece, è un OC completamente di mia invenzione, ispirato ad Alice Hightower di House of the Dragons (e infatti me la immagino con quell’aspetto). Lo stesso Er-Murazor è stato ideato con l’aspetto di Re Viserys Targaryern, sempre da House of the Dragon.

 
  
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