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Autore: ChristopherCavaliere    23/01/2023    0 recensioni
Noah, un giovane ragazzo di Londra, che casualmente, mentre era a caccia con il padre fa un incontro con una bestia inaspettata. Una maledizione che gli avrebbe cambiato la vita, forse in peggio forse in meglio.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: Incompiuta
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14 dicembre 1538

Aprii gli occhi sentendomi come fossi stato colpito da una palla di cannone, il corpo mi faceva male e dopo qualche secondo cominciai a guardarmi intorno una volta seduto.
Il soffitto era quello di un tendone, come le pareti, ma era grande quanto due stanze da letto, c'era un tavolino con sopra delle candele e vari fogli disegnati, da un lato di quella che si poteva definire come stanza, un manichino con sopra degli abiti rosso fuoco con delle piume che fungevano da finte ali e varie casse e bauli messi qua e la.

«Oh, ti sei svegliato»

Una voce femminile e giovane fece capolino dall'entrata della tenda e venne verso di me.
Una ragazza forse della mia stessa età, capelli rossi e occhi verdi si avvicinò a me con un sorriso cordiale.

«D-Dove mi trovo?»

«Ora siamo fermi nella foresta di Lisnabreeny»

«Siamo in Irlanda? Come ci sono arrivato?»

Prima di spiegarmi il tutto, mi fece stendere e cominciò a sfilarmi le garze che avevo intorno al petto e sull'addome vedendo solo delle lievi cicatrici.

«Io e la mia famiglia stavamo passando con le nostre barche all'altezza di Wapping, dove stavano processando un uomo, e qualche momento dopo abbiamo visto...te, o meglio il tuo corpo colpito da almeno dieci colpi di moschetto e poi sei finito nelle acque del Tamigi, e abbiamo recuperato il tuo corpo.»

Mi rivenne in mente quell'esecuzione, mio padre e la mia rabbia scatenata poi il buio, sicuramente avevo perso i sensi.

«G-Grazie. Ma ora è meglio che vada, l'Irlanda...»

«Non è un posto per uno di Londra?»

Un uomo sul metro e novanta o poco più entrò nel tendone, capelli neri e occhi quasi neri.

«Nemmeno a me piace l'Irlanda, ma non bisogna prendere i racconti veritieri su ogni popolo di questa terra, anzi, sei stata salvata da una persona irlandese, e ti sta curando ancora, un grazie è il minimo, ma scappare è una brutta cosa»

Sicuramente non era irlandese quell'uomo che ora si era messo a parlare con la ragazza vicino all'entrata della tenda.
In effetti non mi è saltata alla gola come diceva mio padre, o ha cercato di rubarmi i vestiti come spesso raccontava.
Mi rimisi seduto con le gambe giù da quel letto improvvisato e mi alzai in piedi barcollando, come se avessi le gambe addormentate.

«Non vi assomigliate per niente»

«Come scusa?»

«Siete diversi, non sembrate imparentati»

L'uomo fece un cenno della testa alla ragazza e se ne uscì, mentre l'altra venne verso di me aiutandomi a reggermi.

«Potevi startene seduto, due giorni a letto non aiutano le tue gambe. Comunque non siamo imperantati infatti, semplicemente lui è il capo di questa banda di artisti e io sono una delle tante che ha salvato dalla strada, mi chiamo Scarlett comunque.»

«Due giorni? Ultimamente sto perdendo tempo con gli svenimenti. Artisti da strada? E che fate? Io sono Noah»

«Ognuno fa una specie di spettacolo a modo suo, chi sta su un cavallo in piedi, chi sputa fuoco, chi mangia le spade, ognuno fa del suo, e ci reputiamo una famiglia. L'uomo che hai visto prima si chiama Daniel. Ma posso chiederti una cosa?»

«Ah, ora ho capito. Certo chiedi pure.»

«Che creatura sei? E non spaventarti, lo siamo tutti qui»

Più che spaventato direi che ero un misto di agitazione e sorpresa, però poco dopo ne sentivo anche la felicità, di non essere strano solo io.

«Un..lupo mannaro, e tu?»

«Una leprecauna, e no non siamo folletti alti un ginocchio umano vestiti di verde, ma sull'oro la leggenda è vera a metà. Non abbiamo un calderone piccolo pieno d'oro, ma una moneta»

Mi mostrò un doblone d'oro con sopra incisa una lettera in una lingua che non conoscevo.

«Be in verità non ti stavo per dire che dovreste essere dei folletti bassi. Oltre a te, che creature ci sono?»

«Abbiamo una coppia di vampiri, un goblin, una sirena, degli gnomi, una wendigo, e qualche mannaro, ma il lupo ci manca. Dai vieni, sicuramente avrai fame.

A piccoli passi per far recuperare le gambe, seguii Scarlett fuori da quella che alla fine capii era la sua tenda.
Al di fuori di essa vi erano altre tre tende, e altre cinque che stavano mettendo in piedi.
Mi portò fino ad un falò su cui era messo un pentolone in cui bolliva forse della zuppa.
In quei pochi metri ero riuscito a contare almeno una ventina di persone e sei bambini.

«Da quanto siete in giro a fare questo genere di spettacoli di cui mi parlavi?»

«Be il nostro capo, Daniel per l'appunto creò la compagnia sei anni fa, nel tempo si unirono a lui gli sputafuoco, e le altre creature, io sono con loro da tre anni dopo che mia madre umana è morta per un'influenza e mio padre leprecauno come me ha deciso di scapparsene per cercare altro oro.»

La ragazza mi porse una ciolota in terracotta con della zuppa dentro e un cucchiaio cominciando a mangiare mentre li ascoltavo.
L'aria irlandese mi accarezzava il viso, ma al tempo stesso era più fredda di quella di Londra a cui ero abituavo forse perchè eravamo più a Nord.

«E..sarebbe un problema se volessi unirmi? Anche come tuttofare basterebbe, non credo che un mio ritorno a casa renderebbe le guardie meno allerti dopo tutto il casino che è successo al porto delle esecuzioni.»

«Puoi chiedere a Daniel, ma sicuramente non ti dirà di no. Abbi solo pazienza se a volte ti sembrerà un po' burbero è fatto così.»

Circa verso l'imbrunire, sotto indicazione di Scarlett e dopo essermi presentato un po con tutti i presenti, che a quanto pare erano tutti gentili e si aiutavano fra loro in qualunque modo, raggiunsi il tendone principale quello, dove Daniel era solito riposare.

«Entra ragazzo, non stare li a fissare la soglia, non mordo»

«Ma come?»

Entrai nel tendone, e trovai l'uomo radersi verso un piccolo specchio dal quale scorsi il suo sguardo spostarsi verso di me.

«Ho il dono della prescienza, per questo so che stavi venendo già a chiedermi qualcosa, ma voglio sentirlo da te»

«Oh...be ecco, mi chiedevo...si mi chiedevo se potessi unirmi alla vostra compagnia»

L'uomo sorrise e posò il coltello tendro la bacinella in cui vi era dell'acqua, prese uno straccio e si ripuli il viso.

«Sarai pronto ad aiutare in qualunque momento? E non dico a fare lo sguattero, perchè qui tutti fanno tutto, e soprattutto dovunque si vada dovrai tenere nascosto il tuo lupo. 
Non si ruba quando arriviamo in una città, non cerchiamo di creare danno a oggetti e persone, ne tantomeno uccidiamo.
Se accetti entrerai nella famiglia dei Magicae artifices.»

«Ci sto signore, e sicuramente non la deluderò.»

«Daniel, non signore Noah, il voi si da a quei spendaccioni nei grossi centri cittadini.»

«Va bene, Daniel. E grazie per tutto quello che farà per me»

Uscii dal tendone per andare da Scarlett che stava mangiando insieme agli altri e da quella sera cominciò una nuova vita, in giro per il mondo, e con persone che avrei iniziato a conoscere man mano.

   
 
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