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Autore: Glenda    25/01/2023    2 recensioni
La storia si ambienta in una nazione immaginaria di un paese immaginario, in un tempo non definito, ma in realtà non così diverso da una qualunque luogo in Europa oggi.
Noam Dolbruk, giovane attivista politico, da poco eletto in parlamento, pieno di carisma e buone intenzioni ma originario di una terra piena di conflitti, ha ricevuto una serie di minacce che lo hanno costretto a essere messo sotto protezione. Adrian Vesna, l'uomo che gli fa da guardia del corpo, ha un passato che gli pesa sulle spalle e nessun desiderio di inciampare in rapporti complicati. Ma con un uomo come Noam i rapporti non possono non complicarsi, e non solo per via del suo carattere bizzarro, quanto per gli scheletri dentro il suo armadio.
Questa non è una storia di eventi ma di relazioni: è la storia dell'incontro e dello scontro tra due diversi dolori, ed anche la storia di un'amicizia profonda, con qualche tono bromance. Ci sono tematiche politiche anche impegnative ma trattate in modo non scientifico, servono solo come sfondo alle dinamiche interpersonali.
(Storia interamente originale, ma già circolata in rete, che ripubblico qui per amore dei personaggi e piacere di condividerla con altri lettori)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Se mi chiedessero perché lavoro da anni al fianco di Noam Dolbruk – con tutta la fatica, i rischi e le difficoltà che questo comporta – risponderei con una sola parola: ondrèude.

È un verbo dàr-breuk che non significa solo respirare, ma anche qualcosa di simile allo stare bene.

Fin da bambino ho sempre cercato di essere invisibile, di non essere notato da nessuno: ma in realtà quello che desideravo di più al mondo era essere capace di fare la differenza per qualcuno.

Quello che avrei voluto sentirmi dire era: “Io ho davvero bisogno di te”.

Quando si è capaci di sentire troppo bene ogni cosa, persino il rumore degli schiaffi che prendono gli altri, due sono le scelte: o diventare abbastanza forte da intercettare quegli schiaffi o imparare a non sentire più niente.

Io presi la seconda strada.

Ma quando sei convinto che ciò che provi è niente – perché tu sei niente – allora davvero nessuno avrà bisogno di te, e si può anche smettere di respirare.

...

Ricordo benissimo qual è stato il momento in cui ho smesso di respirare.

Ma ricordo meglio e di più quello in cui ho ricominciato a farlo.

 

  
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