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Autore: Allen Glassred    30/01/2023    0 recensioni
Ivy è una giovane ragazza, figlia di due Hunters molto famosi. Dopo il brutale assassinio dei suoi genitori da parte di Vanitas, il così detto re bambino e sovrano di Veritas, la ragazza vive insieme al fratello Garry, ed entrambi hanno un solo scopo: trovare ed uccidere l'assassino dei genitori. Ma cosa succederà quando Ivy si troverà faccia a faccia con il re dei vampiri, ora ventenne è più spietato di prima? Quale tremenda verità emergerà dal loro incontro? E cosa succederà in seguito? Ragione o sentimento, cosa seguirà la bella cacciatrice? Vi ho incuriositi? Allora leggete la mia storia, e scoprirete tutto quanto.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La diciottesima Luna '
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Mina Veghner cammina per il corridoio del piano superiore di Villa Velasco, impugnando la propria pistola antivampiro ed il pugnale d’argento. Tutto è successo in un momento: stava parlando con i Velasco, quando ha percepito l’odore di qualcuno che purtroppo ben conosce. In seguito un raggio rosso ha infranto la vetrata e lei ha appena fatto in tempo a proteggere Beatrice e Federico, facendoli poi rifugiare nelle proprie stanze assieme al piccolo Luca e ponendo un sigillo protettivo: non sarà facile nemmeno per quell’uomo pensa, varcare quella soglia. Lei invece ha deciso di restare in avan scoperta, sola: Michael sta sorvegliando i territori dei Velasco, tocca a lei proteggere il palazzo. “ Fatti vedere, codardo: so che sei tu “. Sibila solamente la corvina, entrando all’interno della propria stanza e guardandosi intorno. “ So che sei qui! Esci fuori e combatti, maledetto! “. Grida alterata, mentre una ventata calda precede un potente raggio rosso. Mina riesce ad evitarlo per un soffio, ma si ferisce al braccio nel tentativo. “ Accidenti… non pensavo fosse diventato così forte “. Sibila solamente, guardandosi intorno. Una nuova ventata calda, poi una gelida. Uno spostamento e, in fine un raggio blu che la colpisce alle spalle, gettandola a terra. Colta di sorpresa, la figlia di Pierre e Joe finisce per cadere, il braccio sanguina ma lei non ha idea di arrendersi: stringe forte le sue armi nelle mani, la luna fuori si è tinta di un rosso cremesi ma lei resiste ai suoi effetti: non è questo pensa, il momento di cedere agli impulsi. La sua fortuna è che da quella parte del confine, la luna rossa o qualunque altra luna si vede in modo meno accentuato e lei può tranquillamente gestirla. “ Fatti vedere! “. Grida nervosa la giovane Hunter, mentre una vetrata si infrange anche in quella sala e qualcuno la afferra da dietro, immobilizzandole i polsi dietro la schiena.

 

“ Mi sei mancata! E io, ti sono mancato? “. Ghigna maligno il nuovo arrivato, mentre a quelle parole lei tenta di liberarsi dalla sua presa: per fortuna le sue armi non le sono cadute a terra, non per ora almeno.

 

“ Lasciami! Non osare toccarmi, tu! “. Fa semplicemente la corvina, mentre il suo misterioso aggressore afferra con la mano libera la lama del pugnale.

 

“ Che dolore, che sofferenza! Non sapevo che mi amassi a tal punto… “. Sussurra solamente la nemesi giurata della cacciatrice, proseguendo di lì a poco. “ … sorella! “. Conclude in fine colui che non è altri che Dominique Lunettes, mentre con uno strattone strappa il pugnale dalla mano di Mina. Tuttavia non lo getta a terra: lo tiene ancora in mano, non curandosi nemmeno di impugnare l’elsa e facendo scorrere su di esso il suo stesso sangue.

 

“ Sei disgustoso! “. Commenta solamente lei, percependo il forte odore di sangue misto argento. Infatti il suo pugnale è particolare, rilascia particelle argento non appena affonda o taglia qualsiasi cosa e, in quantità elevate riesce ad uccidere o ad avvelenare qualunque vampiro. “ E levami queste mani sporche di sangue da dosso! “. Commenta poi la cacciatrice, riuscendo in uno scatto improvviso a liberarsi dalla presa del suo odiato gemello. Istintivamente gli punta la pistola antivampiro, mentre lui la fissa e mentre lancia il pugnale lontano da loro: certamente pensa Mina, recuperarlo per lei è per ora impossibile.

 

“ Sarò anche disgustoso, ma tu lo sei esattamente come me: ricorda che condividiamo lo stesso sangue “. Commenta semplicemente il corvino, notando il braccio sanguinante della gemella e ghignando sadicamente. “ Ah, ma che brava: sei già pronta ad offrirmi il tuo sangue, eh? Alla fine hai imparato come comportarti con tuo fratello maggiore “. Continua, mentre lei sente dolore al braccio: il potere della luna rossa le sta facendo male ed impedisce la rigenerazione, deve essere una nuova trovata di quel pazzo di un fratello che si ritrova.

 

“ Piuttosto mi uccido e dissanguo con le mie stesse mani, bastardo “. Sibila acida la corvina, memore di ciò che Dominique le ha fatto ed ha tentato di farle. A quelle parole lui la fissa gelidamente, come stesse per arrabbiarsi.

 

“ Ora tu farai la brava e mi darai il tuo sangue, che tu lo voglia o no: non ho fatto questo viaggio per niente “. Sibila alterato, mentre a quella frase lei scuote il capo con enfasi.


“ Non osare avvicinarti a me o sparo! Bada bene, non esiterei! “. Lo avverte la corvina. Ma lui non sembra minimamente turbato, neppure dalla minaccia di morte di lei: la sua tormentata mente è focalizzata su una sola cosa, avere quel sangue uguale al suo.

 

“ Allora fallo! Spara! “. La incita lui, completamente preso da quella follia che ormai non si cura neanche di nascondere. “ Dimostrami quanto mi ami e spara, sorella. Forza! Ma prima che tu possa muovere un muscolo, sappi che avrò già affondato le zanne nel tuo collo “. Continua, mentre a quelle parole lei agghiaccia sul posto.

 

“ Tu sei pazzo! “. Commenta solamente, facendo effettivamente per sparare. Ma lui è ancora una volta più veloce: con il solo sguardo rende incandescente la pistola, obbligando la donna a gettarla a terra se non vuole ustionarsi seriamente. “ Maledizione! “. Impreca semplicemente la corvina, mentre con una semplice ed agile mossa lui le si para davanti, afferrandola violentemente per i polsi ed allo stesso tempo, dando un calcio alla pistola e gettandola accanto al pugnale. “ No! “. Grida semplicemente la cacciatrice, mentre lui ne approfitta per spingerla spalle al muro, bloccandola per impedirle qualsiasi movimento con il suo potere che, Mina lo avverte, è cresciuto notevolmente. “ Lasciami!! “. Ripete poi la corvina, dimenandosi e cercando di mettere in atto qualche mossa di difesa insegnatele dai genitori e dal fratello.

 

“ Taci! “. Grida nervoso lui, dandole uno schiaffo con la mano libera: evidentemente, questa resistenza da parte della gemella gli da non poco fastidio. Ovviamente lei sanguina al labbro, mentre i suoi occhi si iniettano di luce rossa esattamente come quelli di lui.

 

“ Cosa c’è? Ti da fastidio che ti chiami con il tuo nome?! Sei un pazzo furioso, privo di morale! Sei anche peggio di Vincent! “. Sputa il suo rancore la corvina, mentre lui non pare aver idea di calmarsi o di controllarsi: la luna rossa si fa più luminosa che mai, la sua sete quasi incontrollabile. Ecco perché è a villa Velasco: non è ancora a conoscenza di ciò che Garry sta facendo, aveva già deciso di trovare la sorella perchè, forse per la prima volta, sente l’irrefrenabile desiderio di avere il suo sangue. Di divorarne quanto più può e, lo sa bene, non si fermerà: non ha oltrepassato le barriere e quegli stupidi Hunters che erano a difesa, per nulla. Nemmeno si chiede perchè la sorella sia lì e non a villa Perry o Veghner, no. Non gli importa di nulla se non di avere quel sangue, la sete lo sta quasi facendo impazzire.

 

“ Si! Si, sono pazzo! “. Grida ad un certo punto il corvino, stanco di indossare una maschera che oramai non gli appartiene più. Afferra violentemente la gemella per il collo, guardandola furioso. “ Sono pazzo, e ti amo! “. Continua, mentre lei percepisce dalle sue emozioni che non è più in sé e no, non è dovuto solo alla sete incontrollabile di sangue: è lui che non riesce più a gestire le sue stesse emozioni, che si sono fatte troppo grandi da gestire anche per sé stesso. “ Ti amo e ti desidero, ti desidero fino alla follia! È tutta colpa tua e di Jeanne, se ora sono ridotto in questo stato! “. Continua il corvino, stringendo la presa e mentre lei fa la sola cosa che le è possibile fare: cerca di liberare i polsi da quella presa, in vano. “ Ti amo, fino alla follia “. Continua semplicemente il corvino, stringendo maggiormente la presa sui polsi della sorella tanto che, per un momento lei teme voglia spezzarglieli. “ Vi amo fino ad impazzire, a entrambe. E che io sia dannato se permetterò ad un volgare Hunter di mettermi i bastoni tra le ruote, che io sia dannato se non vi reclamerò entrambe per me! “. Continua, percependo chiaramente la paura scorrere nella sorella. E questo, invece di fermarlo parrebbe invece incentivarlo maggiormente. “ Cosa c’è? Hai paura? “. Chiede solamente, mentre lei si sente scossa a quelle parole: ha detto di amarla, ma è anche vero che è sotto effetto della luna rossa e probabilmente della Zydrate della quale, ora lo percepisce chiaramente, sente l’odore mischiato al sangue del gemello. Eppure, si dice che chi è sotto effetto di quella droga dica sempre e solo il vero e questo, ammette la corvina, non le ha mai fatto tanta paura come in questo momento. Anzi, si corregge: sono i sentimenti che legge a terrorizzarla.

 

“ Non sarò mai tua, mai! Mai, neanche tra un milione di anni! “. Grida infuriata la corvina, mentre lui non pare nemmeno volerle dare retta: porta una mano alla bocca come nulla fosse, togliendo il guanto e lasciandolo cadere a terra. Poi la appoggia sulla ferita sul braccio della sorella, ghignando.

 

“ Temo che non dipenderà da te, stavolta: voglio questo sangue, non me ne andrò senza averlo avuto “. Commenta semplicemente il corvino, mentre il suo sguardo incontra quello preoccupato di lei. “ Siamo gemelli, dopo tutto: è normale che stringiamo questo tipo di legame, no? “. Continua lui, come fosse la cosa più ovvia del mondo e mentre invece, lei cerca di ribellarsi.

 

“ No! Non ti voglio dare il mio sangue! “. Grida, sapendo che la condivisione del sangue è anche più di un legame sessuale, per i vampiri. Ma il suo rifiuto non sembra far cambiare minimamente idea a suo fratello, che la immobilizza con il potere della luna rossa e mentre, lentamente, dai polsi di Mina la sua mano si sposta sul suo collo, scostandole i capelli da esso.

 

“ Te l’ho detto: la tua volontà è ininfluente “. Ghigna sprezzante lui. “ Vi amo così tanto che vi divorerò, entrambe. Così sarete mie per sempre: pensaci bene. Non è una gran bella prova d’amore, per un vampiro? “. Sussurra, ma quelle parole non sfuggono al fine udito di Mina. Lui la osserva qualche istante, poco prima di affondare finalmente le zanne nel collo della minore. Mina, che inizialmente quasi grida di dolore. In seguito si immobilizza: è come se qualcosa, come il veleno afrodisiaco delle zanne, la stesse immobilizzando sul posto. È come se ogni sua cellula si fosse arresa alla sua sorte: condividere il proprio sangue con Dominique, ancora una volta e contro il proprio volere.

 

“ Non… voglio… “. Mormora solamente la corvina, sudando freddo: si sente male, per la prima volta il morso le provoca un malessere fisico che non riesce a rigenerare in alcun modo. La luna rossa si fa ora più intensa, come richiamata dal potere e dalla Zydrate di Dominique ma anche di Mina, come se anch’essa si fosse schierata dalla parte del maggiore ed ora stesse contribuendo ad indebolire Mina. “ Dannato infame… “. Sibila solamente la minore, per poi sentire brividi in tutto il corpo: è sempre più debole, non riesce a muoversi o ad opporre resistenza. Stavolta è davvero alla mercè di quel folle, stavolta nessuno più la può salvare. Un ultimo pensiero invade la sua mente: ah pensa, se solo quella dannata cura fosse già pronta, allora… il suo ultimo pensiero è interrotto, mentre tutto ciò che riesce a vedere è il nero dell’oblio e mentre il suo corpo si fa sempre più pesante.

 

Nello stesso momento, in quella notte di luna rossa qualcuno sta avendo un incubo terribile.

 

Tutto intorno a lui sta bruciando, eppure il fuoco non lo ustiona. Anzi: è come se esso volesse accarezzarlo e proteggerlo, ma d’altronde è normale: in fondo, lui ed il fuoco sono una cosa sola. Non per niente, lui è chiamato il re rubino o l’incendiario. Non per nulla, lui è il solo a poter controllare quelle fiamme senza che gli facciano nulla. Nessuno, nemmeno i suoi fratelli o sorelle, sono riusciti a legare con l’elemento della loro luna così come ha fatto lui. Improvvisamente tuttavia, una sinistra sensazione lo fa sussultare. “ Cos’è…? “. Mormora solamente il primo Re del regno mentre la sua attenzione viene attratta da una figura: un uomo. Un uomo di spalle, seduto su una sorta di sedia a dondolo e di spalle. Indossa il mantello dello stesso colore della loro luna, ma il cappuccio gli impedisce di vedere le sue fattezze. “ E tu chi cavolo sei…? “. Chiede solamente il corvino: solo ora se ne accorge, ma il fuoco attorno a lui è nero e viola e non lo colpisce minimamente, non lo scalfisce né ustiona. L’uomo non gli risponde, non da subito almeno: si limita a dar sfogo ad una lieve e tetra risata. “ Rispondi! Chi cavolo sei?! “. Ordina il corvino, afferrando con determinazione la propria falce e puntandola all’uomo. Ma in vano. La sua arma diventa incandescente e stavolta, anche a lui il fuoco fa male ed è costretto a lasciarla cadere a terra. Ma nessun rumore metallico, nessun tonfo: l’arma non è finita a terra, semplicemente è scomparsa così com’è giunta.

 

“ Vieni, avvicinati… “. Fa in un sussurro l’uomo misterioso: non è una voce da anziano, lui può giurare di non averla mai sentita ma, allo stesso tempo di conoscerla da sempre. “ Vieni! Così vedrai chi sono: in fondo, non è questo che vuoi? “. Chiede semplicemente l’uomo, mentre il più giovane fa qualche passo verso di lui: il fuoco attorno a loro non cessa, nessuno dei due rimane ustionato dalle proprie stesse fiamme. “ Come sei cresciuto: l’ultima volta che ti ho visto, eri solo un bambino. Ed ora sei un uomo “. Continua, rimanendo comunque di spalle: sembra che tra le braccia tenga qualcosa.

 

“ Come mi conosci? Perché le fiamme non ti toccano e… sono viola? “. Chiede il corvino, mentre l’uomo non sembrerebbe dargli retta. Culla qualcosa tra le sue braccia, per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ E’ un bambino molto capriccioso. Ed io non ho tanta pazienza con i bambini “. Precisa, mentre il più giovane arriva a pochi metri da lui. “ Vuoi tenerlo tu? In fondo, ora sei padre: dovrai pur fare pratica “. Ghigna, ma ovviamente il più giovane non può rendersene conto e si limita ad avvicinarsi. Chi è mai quell’uomo? Perché sente un’oppressione così forte, man mano che gli si approssima?

 

“ Smettila con i giochetti e dimmi chi diavolo sei, ora! “. Gli intima, mentre a quel cambio di tono l’uomo si volge: da prima rimane a sguardo basso, porgendo il bambino avvolto da un mantello rosso nelle sue braccia. Poi il suo ghigno si fa sadico.

 

“ Io sono te! “. Commenta, prima di farsi finalmente vedere. È totalmente sfigurato, una parte del viso totalmente insanguinata così come i suoi capelli blu notte. Metà o più del suo corpo è deturpato ed inservibile, una vistosa ferita al punto in cui dovrebbe stare il cuore fa invece intendere che esso manca. A quella visione, il corvino trattiene a fatica un moto di disgusto. “ Presto, io e te saremo una cosa sola. E questo, grazie anche alla nascita dei tuoi figli: mancano pochi anni. Pochi anni, poi sarà tutto finito “. Fa semplicemente quell’anima martoriata, mentre il corvino osserva con orrore che il bambino tra le sue braccia ha le stesse fattezze dell’uomo di fronte a lui.

 

“ Cosa…? “. Sussurra semplicemente il più giovane, mentre in una colata di sangue il bambino scompare letteralmente, macchiando comunque i suoi vestiti. L’anima misteriosa gli si avvicina, accarezzandogli il viso e sporcando anch’esso di sangue ed osservandolo con l’unico occhio ancora non ustionato dal suo stesso potere, che lo sta consumando lentamente.

 

“ Si, sei tu: il mio adorato Ace “. Sussurra, rivelando che l’altro non è altri che Ace Baskerville, re del clan della Luna Rossa e pilastro del fuoco. “ Il figlio di quel lurido parricida: la mia rivincita avverrà grazie a te. Solo grazie a te “. Commenta solamente l’anima, portando una mano sul corpo dell’altro, al punto dove sta il cuore. “ Senti? Lo senti come batte? “. Chiede, mentre a quel punto per la prima volta anche Ace Baskerville prova paura e per la prima volta ha paura del suo stesso potere: il fuoco è troppo caldo, quasi ha paura lo consumerà. “ Il mio cuore batte in te, mio caro. E la mia rivincita avverrà grazie a questo: sia su quei parricidi che sul clan della Luna Blu “. Commenta solamente, mentre l’altro si ritrova improvvisamente immobilizzato: il suo stesso potere, la luna rossa lo sta tenendo saldamente immobilizzato e lui non riesce ad opporre resistenza. “ Oh, non aver paura: non ti ucciderò. Ho ancora bisogno di te… “. Sussurra l’anima dai capelli blu, avvicinando il viso al collo di Ace e scostando i capelli da esso. “ … nipote! “. Conclude, poco prima di affondare le zanne nel suo collo in un morso doloroso come forse, non lo è stato mai nessuno prima d’ora.

 

Ace Baskerville si sveglia di scatto, per la prima volta spaventato: porta una mano al collo, sta sanguinando. “ Di nuovo… “. Sibila, poco prima che una voce lo faccia uscire dai suoi pensieri.

 

“ Amore…? “. Sussurra solamente Alexis: a causa dello scatto improvviso del marito infatti, per la regina di Sabrie è stato inevitabile svegliarsi a sua volta. “ Amore, cosa c’è? “. Chiede, notando poi il sangue sul cuscino e percependone l’odore: è quello del marito. “ Oh Dio, ma stai sanguinando! “. Fa semplicemente la rosa, mentre lui si alza dal letto e sospira pesantemente, cercando di riprendersi. “ E’ da quando quel dannato ritratto è qui che ti succede! Perché? “. Chiede, mentre a quelle parole lui porta lo sguardo al ritratto di un uomo: capelli blu notte e sguardo gelido, un oceano in tempesta che sembra voler travolgere ed uccidere chiunque. Indossa il suo mantello: quello dei Baskerville. La sua spada è ritratta assieme a lui, la stessa spada che tutt’ora giace con lui, saldamente piantata nel suo corpo.

 

“ Non è nulla, Alexis: non è nulla. Ora, tu devi solo pensare ai nostri bambini “. Sentenzia risoluto il maggiore, mentre colei che è anche sua sorella scuote il capo.

 

“ Sei mio marito e stai male, da un po' di tempo a questa parte: da quando sono rimasta incinta, da quando hai voluto portare qui questo ritratto le cose sono cambiate. Ed io mi preoccupo, perché ti amo! “. Fa semplicemente la regina, mentre lui osserva il ritratto di colui che non è altri che suo nonno: Rin Baskervilel, il fratello maggiore di Ivonne e precedente re del clan della Luna Rossa, prima che suo padre e suo zio lo uccidessero e ponessero fine al suo regno di tirannia ed odio, rendendo Sabrie un luogo migliore.


“ Era meglio che continuassi a dormire… “. Sibila solamente il corvino, portando una mano al collo, punto in cui tanto in sogno quanto in realtà, il morso si è manifestato assieme ad un intenso ed atroce dolore. Dolore che inspiegabilmente, ora sente anche al cuore stesso. Il perché di questo incubo? Nessuno, forse nemmeno lui stesso può saperlo. Senza dire altro si avvicina alla culla dei suoi bambini, prendendo poi in braccio la piccola Emilia e stringendola forte a sé. “ Che io sia dannato, se non vincerò tutte le mie battaglie: nostro zio ed il clan della luna blu pagheranno, per ogni cosa. Daremo ai nostri figli un regno potente e prosperoso su cui governare “. Assicura, mentre Alexis gli si avvicina, prendendo a sua volta in braccio il piccolo Tristàn.


“ Mi vuoi spiegare perchè odi così tanto il clan della Luna Blu? “. Chiede semplicemente la rosa, mentre a quella frase lui la osserva qualche momento. Ma non le da una risposta: si limita a dirigersi all’uscita della stanza, tenendo stretta a sé la figlia e stando attento a non svegliarla. Alexis rimane immobile, sospirando pesantemente: per quanto glielo chieda pensa, Ace non le confesserà mai quanto accadde tra lui e Vanitas molti anni prima.

 

Garry e Jeanne si sono nel frattempo riuniti, dopo quei terribili mesi di lontananza in cui la Principessa ha subito ogni tipo di tortura e nei quali lui non ha potuto fare nulla, per evitarle tale sofferenza. Ma ora sono finalmente insieme: Garry lo ammette, è sorpreso. Mai si sarebbe aspettato che proprio Rosina lo aiutasse, da che ne sa ha sempre avuto una predilezione per il nipote. Ricorda come la donna fu d’ostacolo per lui e Jeanne, quando quasi quattro anni prima volevano rendere ufficiale la loro relazione e poco prima che invece, lui scoprisse la vera natura della sua amata e la lasciasse. Certo pensa, questa è la spiegazione ufficiale: nessuno sa invece, che dietro a tutto ciò ed al suo abbandono si nascondeva Dominique. “ Dannato infame schifoso… “. Sibila solamente il giovane Hunter, guadandosi intorno e tenendo il cappuccio alzato così come la Principessa, che sentendo le sue parole gli prende la mano nelle proprie e lo guarda intensamente.


“ Ti amo “. Sussurra solamente, riflettendo: quante spiegazioni dovrà al suo Garry? Quante cose dovrà spiegargli, in primis perché abbia abbandonato loro figlio e non gliene abbia mai parlato. “ Ti amo: non pensare a niente altro che a noi due. Non lasciare che il pensiero di quel mostro possa contaminare questo momento. Siamo qui, siamo insieme ed è questo quello che conta “. Fa semplicemente la donna, riflettendo: c’è anche alto di cui vuole parlare a Garry. Vuole parlargli di quello che ha scoperto, vuole dirgli che ha saputo che sono realmente fratello e sorella in quanto eredi di Kaname Hikari. Fa per dire qualcosa, ma la voce di lui interrompe ogni suo possibile discorso.


“ Ti amo anche io: non sa i quanto ti amo “. Fa semplicemente il giovane dalla chioma argentea, continuando a camminare al fianco della giovane donna e inevitabilmente, puntando lo sguardo sul suo ventre. Ovviamente anche Jeanne si accorge di tale sguardo, così porta istintivamente la mano libera ad accarezzare amorevolmente il proprio ormai evidente pancione.

 

“ Ma non riuscirai ad amare questo bambino, eh? “. Chiede, mentre quelle parole colpiscono il giovane Hunter come una freccia scoccata in pieno petto. “ Non ti biasimo: in fondo è figlio dell’uomo che più detesti al mondo, colui che ti ha rovinato la vita. È così anche per me, ma non abbandonerò questa creatura: è mio figlio, nel bene e nel male. Non mi importa di come sia stato concepito o con chi, so che lo devo proteggere ed amare come è compito di una madre fare “. Sussurra, mentre a quelle parole lui arresta bruscamente il suo passo. Per un istante Jeanne lo sente tremare e teme sia di collera: non riesce a decifrare i suoi sentimenti, sono davvero troppi per riuscire a discernerli. La bionda si prepara alla probabile sfuriata che seguirà, ma ciò che accade la sorprende forse di più.

 

“ Ma come puoi pensare questo, Jeanne? “. Chiede secco il figlio di Haruka e Juliette, senza darle il tempo di parlare e volgendosi verso di lei ed afferrandola per le spalle. “ Come puoi credere che farei la stessa cosa che ha fatto quel bastardo, anni fa? Io non sono come lui! Non ti obbligherei mai, mai a fare una cosa simile! Quale bestia chiederebbe ad una madre di rinunciare a suo figlio? “. Chiede, per poi inginocchiarsi senza che lei possa comprendere esattamente cosa vuole fare. La risposta arriva ben presto: il capofamiglia dei Perry la abbraccia, cingendola per la vita e posando l’orecchio sul suo ventre. “ Anche se hai nel ventre il figlio di quel maledetto, anche se ti ha costretta ad avere questo bambino, tu l’hai protetto ed amato per tutti questi mesi, da sola. Lo hai protetto da un mostro che non avrebbe esitato ad ucciderlo, malgrado fosse sangue del suo sangue e pensando solamente a soddisfare i suoi più bassi istinti. Uno così, non merita nemmeno di essere definito padre “. Mormora, mentre come a volergli dar ragione il piccolo fa sentire la sua presenza con un lieve calcio. “ Tu hai amato tuo figlio sin al primo momento, ne sono certo. Io non sono nessuno per dirti di rinunciare a lui, ma sarò qualcuno per fare qualcosa di molto più importante. Una cosa che tuo cugino non è stato in grado di fare, quasi quattro anni fa “. Prosegue il discorso lui, mentre la giovane principessa non può fare a meno di arrossire lievemente, posando poi una mano tra i suoi capelli ed accarezzandoli dolcemente. “ Lui non ha voluto far da padre a mio figlio, ma qui ed oggi, ti giuro che invece io non esiterò “. Continua, mentre alcune lacrime finalmente di gioia scendono dagli occhi chiari di lei. “ Mi prenderò cura di te e del bambino, sempre. Farò qualsiasi cosa, darò la mia vita per tuo figlio. Lo cresceremo insieme, sarà amato e soprattutto, non dovrà mai fare i conti con il bastardo che lo ha generato. Non gli permetterò mai di mettere quelle mani sporche di sangue sul tuo… su nostro figlio “. Lo dice per la prima volta, mentre lei non riesce a credere alle proprie orecchie. “ Una creatura nata da te, non potrà mai essere malvagia. Io lo so: nel mio futuro ora, ci siete voi e… e Luca “. Fa, mentre Jeanne da prima sussulta e solo in seguito si lascia andare ad un pianto di gioia.

 

“ Allora tu lo sai…? “. Sussurra, mentre lui annuisce. La donna fa per dire altro, ma Garry sorride lievemente: è come se il bimbo di Jeanne stesse comunicando con lui in quel momento.


“ Aspetta: mi vuole dire qualcosa “. Fa semplicemente l’argento, mentre lei rimane incredula: solitamente, lo sa bene questo tipo di legame sono stretti tra i neonati vampiri ed i padri. Ma con Dominique non è mai successo nulla di simile: il bambino non ha mai comunicato con lui mentre invece ora, nonostante Garry non sia suo padre biologico sembra volerlo fare. “ Ah: dice che non vede l’ora di venire al mondo e di conoscere le sue cugine. E suo fratello “. Precisa, mentre a quelle parole lei si china a sua volta, prendendogli il viso tra le mani e dandogli un bacio: è strano pensa, come ora sembri che una sorta di macigno si sia levato dal suo stomaco. Temeva, aveva paura che la storia si ripetesse. Temeva di perdere Garry, che la costringesse a scegliere tra lei ed il bambino che ha in grembo, invece le prospettive sembrano essere differenti e, lo ammette, la cosa la riempie di gioia. “ E’ una femmina “. Sentenzia poi il cacciatore, come fosse la cosa più ovvia del mondo.


“ E tu come lo sai? “. Chiede sinceramente colpita la donna, mentre lui accarezza ancora una volta il suo ventre.

 

“ Beh, me lo ha detto lei! “. Fa, mentre la donna rimane sempre più stranita. l’ultima cosa che si aspettava è che la figlia di Dominique stringesse un legame con Garry, eppure la cosa sta avvenendo davanti ai suoi occhi.

 

“ Hai creato un legame con lei? “. Chiede, mentre lui la osserva come a dire ce non sa che altro dire.

 

“ Non io : lei lo ha creato. Io l’ho solo accolta “. Fa, mentre Jeanne continua a piangere di gioia e gli bacia un paio di volte il viso.

 

“ Ti ha scelto come padre “. Sentenzia, mentre a quelle parole l’argento rimane sorpreso: ironico, pensa. Solo quattro anni fa, Dominique avrebbe potuto fare la stessa cosa con suo figlio. Avrebbe potuto essere il padre di Luca, seppur non biologico. Ma ha preferito dar di matto e costringere Jeanne ad allontanarsi dal piccolo, mentre ora lui si trova ad aver creato un legame proprio con la figlia del rivale. Si trova ad averla accettata come sua figlia, una cosa che a quanto pare la piccola ha ben percepito ed alla quale, a quanto pare, ha voluto dare il proprio consenso.

 

“ Ed io la accetto come figlia, d’ora e per sempre. E… “. Il cacciatore fa per dire altro, ma dei rumori fanno sussultare sia lui che Jeanne, che si alzano da terra di lì a poco.


“ Che cos’era? “. Chiede allarmata la Principessa: ora sono alla foresta, sono distanti da palazzo. Non può essere che Dominique li abbia già trovati, è assurdo pensa.

 

“ Non lo so: rimani dietro di me “. Sentenzia solamente l’Hunter, afferrando la propria pistola antivampiro e dando a Jeanne il pugnale d’argento. “ Riesci a tenerlo? “. Chiede, mentre lei annuisce: se lo impugna dall’elsa, il pugnale argentato non le darà noie pensa. In quel momento un altro rumore, mentre una voce si fa finalmente sentire.

 

“ Il Principe sarà furioso, quando lo scoprirà “. Sentenzia un misterioso uomo incappucciato, prima che un attacco di bassa intensità si diriga verso i due. Garry è più abile: riesce a gettare a terra Jeanne, evitando così di essere entrambi colpiti dal colpo.

 

“ Fatti sotto, vigliacco che non sei altro! “. Fa con una malcelata ira l’argento, mentre Jeanne stringe forte il pugnale tra le mani. A quella sorta di provocazione, non uno ma un gruppo di uomini si palesa da dietro gli alberi. Sono tutti vestiti da soldati, ma è chiaro che non servono Vanitas.

 

“ Questi appartengono alla guardia reale! “. Mette in guardia il suo amato Jeanne, mentre lui si tiene pronto a sparare e si guarda intorno: non sono tantissimi, ma nemmeno pochi uomini. “ Sono gli uomini di Dominique “. Sussurra preoccupata la donna, eppure non vede suo marito con i suoi scagnozzi. “ Eppure, lui non c’è “. Fa semplicemente la donna, mentre un altro uomo prende parola di lì a poco.


“ Il principe non sa nulla, per ora. Ma sarà davvero felice, quando gli consegneremo la vita del suo odiato rivale e gli riporteremo la sua moglie fuggitiva “. Sentenzia il soldato, afferrando la propria spada seguito dagli altri. “ Avanti! Attacchiamoli! “. Sentenzia, mentre Garry non si fa intimorire dal numero o dalle minacce ricevute.

 

“ Se tu credi di avere la mia vita così facilmente, allora non mi conosci affatto “. Sentenzia, mentre anche Jeanne si prepara alla lotta.

 

“ Non ti abbandonerò “. Sussurra la bionda, mente lui la guarda come a dirle di farsi da parte. “ No, Garry! Non mi farò da parte: questi sono alcuni dei più fedeli a Dominique, per lui sono pronti a morire. Hai bisogno del potere della Luna Blu e di quello della Luna Rossa che scorre in e, grazie alla bambina. Hai bisogno di me “. Sentenzia risoluta la Principessa, mettendosi schiena a schiena con il giovane Hunter. “ Io ti guarderò le spalle, tu farai lo stesso con me “. Fa, mentre lui sospira pesantemente.

 

“ Non cambierai idea, eh? “. Chiede, mentre lei scuote il capo. “ E va bene, ma non metterti in situazioni pericolose. Se vedi di non farcela, ritirati. E non voglio repliche “. Sentenzia, mentre lei annuisce.

 

“ Accetterò il compromesso “. Scherza un po', malgrado la situazione non sia buona: sono stati letteralmente circondati dai ribelli, loro sono solo due e loro sono un gruppo numeroso ed agguerrito. Eppure pensano, devono vincere: devono sconfiggerli, a tutti i costi. Devono conquistare la loro libertà e di certo, non sarà un gruppo di ribelli a fermarli.



Salve miei fans, come va? Ecco qui anche il capitolo 64, che ve ne pare? Abbiamo la nostra mina, che viene nuovamente attaccata dal fratello: sarà riuscito veramente questa volta, ad avere la meglio su di lei? Che effetto avrà avuto la luna rossa su entrambi i gemelli? Nel frattempo, anche Ace inizia ad avere incubi molto simili a quelli di Vanitas, ma molto più inquietanti e con protagonista suo nonno, Rin Baskerville. Cosa vorrà dire? Perchè i destini dei due re e le due regine sembrano quasi collegati tra loro? Ci sarà un nesso tra questo e l'odio che i due clan nutrono l'uno verso l'altro? Nel frattempo, Garry e Jeanne riescono ad allontanarsi: la piccola nel grembo della Principessa accetta il cacciatore come padre e lo sceglie, ma il bel momento è interrotto dall'attacco di alcuni ribelli. Riusciranno Garry e Jeanne, ad ottenere la loro agognata libertà ed il loro Happy Ending? Saranno scoperti anche da Dominique o riusciranno a fuggire? E cosa farà lui, quando scoprirà la fuga della moglie? Seguitemi e lo scoprirete!
   
 
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