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Autore: Karla_Heisenberg    31/01/2023    5 recensioni
[Ousama Ranking\\\\\\\\\\\\\\\\ Ranking Of Kings]
[Ousama Ranking\ Ranking Of Kings]
Un Re irriconoscibile e ferito;
Una Regina affranta e rabbiosa;
Una Ladra dall'animo nobile;
Tra dame, feste, combattimenti e saccheggi, il Regno di Bosse vi saluta nella sua nuova e ombrosa atmosfera. Strizzando l'occhio ai poemi cavallereschi e i cicli arturiani si scoprirà cos'è successo dopo l'ascesa di Re Daida e la partenza del Principe Bojji, in un mondo dove nulla è più come sembra.
Potranno cambiare le cose?
Che cosa è accaduto al regno?
E cosa tormenta la Regina Madre?
Salite a cavallo e seguitemi in questa nuova avventura~
[STORIA AMBIENTATA DOPO LA FINE DELLA SERIE]
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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"Fin quando tra il cielo e la terra

rimarrà la distanza di un sogno,

ci saranno uomini disposti

a non morire nei propri letti,

e una foresta a far loro da giaciglio"

 

 

 

*** 

 

 

 

Una carrozza trainata da due Frisoni procedeva a passo sicuro sul sentiero battuto; lo scintillio del sole di primo pomeriggio rendeva il cocchio simile ad un insetto sfavillante e sovrappeso, tronfio del suo carapace.

 

A bordo stavano un uomo corvino ed una signora bionda, entrambi riccamente agghindati e ingioiellati; quando si è nobili bisogna mettere in mostra i propri averi dopotutto, no? 

 

“Come stavo dicendo, mia diletta, con gli ultimi guadagni potremo finalmente rinnovare i giardini! Non vedo l'ora di piantare quei gigli" annunciò l'uomo sfregandosi le mani come una mosca; la donna ridacchiò frivola da dietro il ventaglio “A volte temo tu ami le piante più di me, Pucci…” sospirò lei “Ma come puoi pensare una cosa così falsa?! Scoiattolina mia, ti ho forse dato modo di dubitare di me?” chiese lui preoccupato. La donna mosse il ventaglio un paio di volte e gli rivolse uno sguardo da cucciolo “Hai pensato subito a comprare i gigli e non a farmi un pensierino!” gemette, ottenendo che l'uomo le prendesse la mano “MI dispiace,  mia cara! Sono stato uno stupido! Facciamo così: alla prossima città ti comprerò il gioiello più bello che troverai!” fece smielato strappandole una risatina, che si convertì in un gridolino quando la carrozza arrestò la marcia con un brusco scossone, ribaltando l'uomo dal sedile 

 

“Ma che…” “Pucci perché ci siamo fermati?! “ la risposta fu data quando lo sportello venne aperto di colpo, permettendo ai due di vedere una figura incappucciata in piedi all'esterno, con una benda sull'occhio destro e interamente vestita di nero 

 

“Salute, Signori~” salutò la sconosciuta con voce ovattata a causa della mezza maschera indossata “Perdonate l’interruzione del vostri viaggetto, ma dovreste scendere dal cocchio”

 

L'uomo si accigliò, e così la dama “Che diavolo stai dicendo?! Che succede?!” “Pucci, falle vedere!” rincarò la donna chiudendo il ventaglio con violenza, il nobile si alzò in piedi e si mosse verso la figura, bloccandosi quando si trovò una lama a pochi millimetri dal naso 

 

“Forse non mi sono spiegata bene… dovreste scendere ORA~” ripeté melliflua la ladra costringendo entrambi ad alzare le braccia e facendo strillare la nobile di terrore. Pochi minuti dopo la carrozza ripartì a tutta velocità lasciando i due a piedi, con l'uomo impegnato a difendersi dalle ventagliate e gli strilli stizziti della sua signora “Forse avrei dovuto portarlo con me…” borbottò la ladra guardando indietro.

 

Poveretto!

 

Il tragitto durò circa un'oretta, procedendo nel fitto della foresta su un sentiero pressoché invisibile, fino a che le figure di alte mura di pietra non si stagliarono all’orizzonte; la donna estrasse rapidamente un corno dalla custodia appesa in vita, prese fiato e soffiò nello strumento a lungo: i pesanti battenti si aprirono per lasciarla passare, richiudendosi poco dopo.

 

La ladra fermò la carrozza al centro della piazza principale e scese con un balzo, spaventando alcuni polli che razzolavano nelle vicinanze “Cominciavo a temere che ti avessero presa, Tyr" commentò una voce maschile, appartenente ad un uomo alto e allampanato dalla corta chioma scura 

 

“Per prendermi non gli basterebbe un anno di allenamento” replicò la ragazza con una risata “Guarda che gioiellino, Mordred!” commentò poi dando un colpo al cocchio “Due Frisoni in ottima forma, e con questi intarsi immagino solo quante monete saremo in grado di forgiare!” fece entusiasta; l'uomo girò attorno alla carrozza ispezionandone i dettagli “Sarà possibile riutilizzare ogni parte senza problemi, e I nostri guadagni ne verranno positivamente influenzati! Questi nobili dalle mani bucate a volte ci fanno dei grandi favori con la loro stupidità~ il Nido dovrebbe proprio ringraziarli" la frase fu conclusa con un inchino plateale rivolto alla carrozza, che strappò una risata alla ladra.

 

Tyr aprì lo sportello, entrando per un momento all'interno ed affacciandosi al finestrino poco dopo “La sfortunata dama ha lasciato la borsetta" informò, attirando l’attenzione dell'uomo “Portala nello Studio, Gale e Arthur saranno già lì e io vi raggiungerò tra poco" consigliò Mordred.

 

Quando uno di loro trovava una borsa, il contenuto veniva diviso sempre per quattro; era una loro regola personale. Tyr annuì e scese, raggiungendo presto una struttura nella parte più lontana della cittadella: una sorta di piccolo castello in pietra evidentemente ristrutturato; una varcata la soglia e salite le scale entrò in un'ampia sala: un pesante tavolo era posto al centro attorniato da sei sedie intarsiate, alle pareti erano appese mappe, armi e arazzi e la luce filtrava da un’enorme finestrone. Chini sul tavolo stavano due uomini:

 

Il primo, alto quasi due metri, aveva la carnagione abbronzata quanto quella di Tyr e una scompigliata chioma scura che gli toccava le spalle; il secondo invece era un uomo sui sessant'anni, il cui dettaglio più evidente era la curata barba, argentea quanto i capelli corti. All'ingresso di Tyr si voltarono entrambi, distogliendo l’attenzione dai bilanci che stavano esaminando “Tyr, bentornata" salutò il sessantenne; la ladra salutò indietro, e lanciò la borsa verso il più alto 

 

“Mamma Tyr porta un regalo~” trillò lei “Non è il mio colore" replicò l'uomo abbronzato strappandole una risata; una volta che anche Mordred li raggiunse la ladra rovesciò il contenuto della borsa sul tavolo “Dunque Arthur, lasciamo a te" disse il più alto.

 

Evidentemente il più anziano era una sorta di capogruppo per loro “Grazie Gale" ringraziò questi, tornando poi a concentrarsi sugli oggetti caduti 

 

“Le tre sacche di monete ne conterranno almeno mille l'una. Un sacchetto finirà nella tesoriera, il resto sarà ripartito tra noi con 250 monete a testa" iniziò, passando i sacchetti a Mordred per la spartizione “Questa spilla sembra portare il tuo nome, Gale" disse poi, cedendo al corvino un monile che portava un blasone sopra “Mordred, gli occhialetti sono tuoi” 

 

“Li utilizzerò… o li smonterò~” commentò il banchiere aggiustando i propri sul naso “E Tyr, prendi gli orecchini. Le gemme ti donerebbero" continuò Arthur, prendendo l'ultimo oggetto restante: un anello in oro massiccio; il suo piano era fonderlo per ricavarne una spilla per il mantello.

 

La ladra era ancora persa nell'ammirare gli orecchini ricevuti, quando notò un ultimo oggetto sul tavolo: una busta decorata e già aperta… 

 

“Ehi, e quella cos’è?” Domandò incuriosita, Gale la prese e ne estrasse il contenuto 

 

“Siete invitati al Gran Ballo Venerdì prossimo alla tenuta d'Estate; presentate l'invito all'ingresso e comunicate il Vostro nome per l’annuncio. Si richiede di indossare un fiore di stagione come decoro.

 

Ossequi,

 

Re Daida" lesse ad alta voce l'uomo

 

“Oh, così abbiamo privato qualcuno del proprio pass d'ingresso? Come sono affranto…” commentò Mordred fintamente dispiaciuto “I nobili non fanno altro che pensare a feste e balli, degli idioti!” si aggiunse Gale passando la busta a Tyr 

 

“Il suo regno è in rovina e lui pensa a festeggiare, non è un comportamento che si addice ad un Re a parer mio!” 

 

“… perché non ci andiamo?” 

 

La voce di Tyr, o meglio la sua proposta indecente, attirò gli sguardi dei tre in un muto invito a spiegarsi meglio 

 

“Se ci infiltrassimo saremmo in grado di prendere chissà quante ricchezze! Non per forza dagli ospiti, anche solo dalle stanze! E se qualcuno sotto minaccia cederà qualcosa tanto meglio~” 

 

Arthur srotolò una mappa sul tavolo, facendo scorrere il dito sulla carta “La tenuta non dista molto dal palazzo reale, e a cavallo sono solo due o tre ore di marcia da qui" spiegò “Se tagliamo dal bosco riduciamo la distanza della metà” replicò Gale tracciando un segno sulla mappa 

 

“Gale ha ragione, e se prendiamo il sentiero che abbiamo rinnovato possiamo utilizzare un carretto per trasportare le cose più facilmente!” aggiunse Tyr. Il piano era semplice, e depredare una residenza era ben più facile che introdursi in un forte! 

 

I quattro rimasero a lungo a definire il piano, studiando dettagli e strategie e decidendo l'equipaggiamento giusto; sarebbe stato un successo per il Nido! I commerci con il Mercato sarebbero stati prosperi di sicuro… non restava che attendere il giorno prestabilito.

 

La sera del ballo giunse in un battito di ciglia; almeno un centinaio di persone presero parte all’evento, non perdendo un secondo a complimentarsi e conversare con Daida, danzare e bere. Una sfarzosa serata come tante, in una nuova festa che sarebbe sicuramente stata ricordata come un successo! 

 

Ma qualcuno non era proprio in vena di festeggiare… Hiling si teneva lontana dalla folla, cercando di rimanere nelle zone più tranquille e scambiando poche parole cortesi; avrebbe solo voluto tornare a palazzo… la scelta del figlio l'aveva un po' sorpresa, e la festa pareva meno opulenta del solito, quasi carina con tutti quei fiori delicati. Tutto sommato non era male come ricevimento, ma il suo umore stava intralciando ogni possibilità di godere dell'atmosfera! 

 

“Madre…” chiamò Daida, avvicinandosi alla donna “Cosa ne pensate? I servi hanno fatto un buon lavoro come sempre, non trovate?” Domandò il biondo “Sì, come sempre non si sono smentiti…” annuì la donna, svuotando il terzo calice della serata subito dopo; il figlio distolse lo sguardo dalla madre per un momento, dopodiché la sua mano si tese esitante verso di lei 

 

“… Volete danzare?” chiese senza guardarla negli occhi.

 

La donna fissò la mano tesa per un lungo momento “D’accordo” rispose finalmente; i due si spostarono al centro della pista da ballo, e dopo gli inchini di rito si unirono alle danze sotto agli sguardi degli invitati. Vedere la Regina ballare con il Re in carica era un evento dopotutto, che neanche a dirsi strappò qualche suono intenerito da alcune donne presenti. 

 

Erano pur sempre madre e figlio al di là dei loro titoli... ma quando la melodia si concluse ed entrambi si guardarono negli occhi, Daida sentì lo stomaco torcersi: gli occhi blu della madre erano esattamente come i suoi. 

 

Spenti, e vuoti.

 

Quella luce viva che li rendeva così espressivi pareva svanita nel nulla…

 

“Madre…” disse incerto; Hiling si limitò a rivolgergli una seconda e breve riverenza “Grazie per il ballo, Daida." disse la donna, girando i tacchi e allontanandosi senza proferire ulteriore verbo. Il Re seguì la madre con lo sguardo mentre spariva al piano superiore, avrebbe voluto seguirla ma poi? Cosa avrebbe fatto? Cosa sarebbe cambiato?

 

Sua madre aveva costruito di nuovo una corazza impenetrabile che non era in grado di scalfire in nessun modo! Per un breve momento il ragazzo strinse le braccia attorno al proprio corpo, mentre ricordava quel caldo e forte abbraccio che sua madre gli aveva dato quando l'avevano salvato.

 

Quasi due anni erano passati, e quel tepore era ancora impresso nella sua mente…

 

La serata proseguì; se le guardie fossero però state più attente avrebbero notato la serratura della porta sul retro, direttamente collegata alle scale che davano su cucina e ripostiglio, tremare. Un attimo dopo la porta si aprì silenziosamente permettendo a quattro persone di entrare come un branco di gatti, i volti nascosti da mezze maschere e cappucci 

 

“La sorveglianza lascia proprio a desiderare oggigiorno" commentò Mordred con un ghignetto sornione “Sua Maestà dovrebbe assumere gente più competente" Tyr ridacchiò al commento “Concentriamoci" li richiamò Arthur “Dobbiamo raggiungere le stanze superiori ora che gli ospiti sono rinchiusi nel salone principale. Saranno troppo ubriachi per notarci se siamo svelti abbastanza” “Te ne intendi di feste nobiliari, vero?~” il commento di Mordred fu spento da un'occhiata seria di Gale.

 

Non era il momento di scherzare o lanciarsi frecciate! 

 

I quattro si mossero all'unisono passando oltre le cucine senza essere notati, scivolando come ombre fino a vedere la via che conduceva all'ingresso. Un respiro profondo, e Arthur si mosse per primo con i tre al seguito.

 

La musica e lo sfavillio li accolsero, dando al gruppo la possibilità di ammirare per un istante le unioni di fiori ed oro; oltre all’aroma delle piante l'aria era pregna dei profumi del cibo e del vino, oltre che un po' pesante a causa della quantità di persone all’interno. Gli Uccelli di Rovo, così erano conosciuti, si concessero un singolo momento di ammirazione per poi scivolare rapidi sulla scalinata; Tyr scorse con la coda dell'occhio il Re di quel regno impegnato a conversare con una ragazza ignota dalla chioma argentea… quel giovane era proprio il ritratto di sua madre…

 

Una volta al piano superiore i quattro si divisero per meglio razziare ciò che la tenuta offriva, lasciando la ladra libera di muoversi da sola.

 

Tyr non perse tempo a darsi da fare: per essere una tenuta estiva aveva davvero molte stanze! E gli oggetti preziosi da trafugare non mancavano… soprammobili, monili dimenticati, monete lasciate da sole, una manna per il Nido! Rivendere tali oggetti sarebbe stato facilissimo! Mentre usciva da una delle stanze però la donna dovette affrettarsi a trovare riparo dietro ad una cassapanca allo scatto di una serratura; la corvina sbirciò cauta dal proprio nascondiglio, seguendo con lo sguardo una donna bionda spostarsi in una stanza attigua.

 

Le sue guance si arrossarono lievemente: era bastato un lampo della figura per annebbiarle la mente! Ah, Gale aveva proprio ragione: le bastavano due curve per andare in tilt! “Forse dovrei frequentare il bordello qualche volta in più" pensò prima di rimettersi all'opera silenziosa come un topo…

 

Nello stesso momento Arthur aveva raggiunto la balconata; poggiato ad una colonna l'uomo osservava gli invitati danzare e divertirsi. Un sospiro nostalgico lasciò le sue labbra, la mente che tornava agli anni passati, alle feste, alle danze… a quando si erano conosciuti…

 

Il ladro strinse le tempie con una mano; ormai quelli erano solo ricordi. 

 

Quei tempi non sarebbero più tornati, e nemmeno la visione di quel dolce sorriso… si maledisse da solo, non poteva distrarsi! I ricordi lo rendevano debole, ma la memoria e quella promessa erano al tempo stesso ciò che lo spingeva a continuare, a non cedere all’oscura brama di lasciarsi andare.

 

Infilò lesto la mano nella casacca e strinse tra le dita il ciondolo che portava al collo.

 

Non avrebbe tradito la sua parola.

 

“I piani superiori sono preclusi agli invitati a meno che Re Daida non abbia concesso un permesso" proruppe una voce maschile alle sue spalle. Arthur fu bruscamente riportato alla realtà, le dita strette ancora in quella presa ferrea attorno al gioiello “Infatti me lo ha concesso" replicò il brigante voltandosi con aria tranquilla. 

 

Dorshe inarcò un sopracciglio, squadrandolo da capo a piedi “La ragione?” Domandò brusco “La musica mi ha causato una forte emicrania, qui è più tranquillo. Alla mia età oramai la mia resistenza è nulla, e i profumi troppo intensi mi infastidiscono” spiegò Arthur per giustificare il vestiario. La guardia fissò il fiore appuntato alla cappa dello sconosciuto, dopodiché lo guardò negli occhi… “Curioso. Nell'invito era specificato di indossare fiori di stagione… e quello che Voi portare sono sicuro sia una rosa" incrociò le braccia, indurendo lo sguardo “Se mi seguirete senza opporre resistenza chiuderò un occhio in via eccezionale”.

 

Arthur fece un sospiro e finse di avvicinarsi, scartando alla destra del colosso all’ultimo secondo e sparendo nel corridoio; Dorshe imprecò internamente correndo nella direzione opposta. 

 

Doveva avvertire Apeas  e i soldati.

 

Un ladro braccato era pericoloso quanto un cane selvatico!

 

Il bandito più anziano intanto fece suonare il corno in un breve richiamo, il codice per i suoi alleati che segnalava il pericolo.

 

Era ora di levare le tende.

 

***

 

Tyr si chiuse la porta alle spalle, permettendo a Gale di trascinare una vicina cassapanca contro di essa per bloccare l'accesso.

 

In una manciata di minuti la situazione ai piani superiori era precipitata: diverse guardie erano state indirizzate di sopra per dar loro la caccia, e i quattro avevano iniziato il nascondino più snervante della loro vita fino a riunirsi in quella stessa stanza. Ma erano in trappola come topi!

 

“E adesso?!” gemette Tyr con ancora il fiato corto “Sono troppi, non possiamo affrontarli per guadagnare l'uscita!” constatò preoccupata. Era stata una pessima idea decidere di intrufolarsi con così tanti soldati!

 

"Non preoccupatevi miei cari compagni" rispose Mordred con la sua solita sicurezza sardonica. "Possiamo tutt'al più saltare da una finestra verso la nostra inevitabile morte per non farci catturare"

 

"Non è il momento per le tue battute!" Ringhiò Gale visibilmente seccato "Come ne usciamo?!" La ladra si mosse verso la finestra. Un salto sarebbe stato effettivamente morte certa, ma…

 

"... Mordred" chiamò preoccupata “Tu non nomini mai elementi casuali... che cosa trami?" L'altro si limitò a ghignare 

 

"Voi lasciate fare a me e seguitemi" disse, svoltando dritto verso una delle finestre che davano sul giardino. Una volta alla finestra fece segno a Gale di prendere la corda che l’l’abbronzato portava alla cintura 

 

“Ora, voi vi calate dalla corda senza fare domande. Io arriverò tra un secondo." Istruì, tirando fuori uno strano contenitore a forma di corno; i tre si scambiarono un’occhiata perplessa ma non fecero domande, obbedendo agli ordini dati.

 

Si calarono fulminei giù per la corda, raggiunti poco dopo dal castano che atterrò senza neanche un capello fuori posto

 

“Miei cari" disse mentre estraeva un altro contenitore rovesciandone il contenuto permettendo ad una polverina grigia e impalpabile di danzare nell'aria fredda fino alla base della torretta dalla quale erano scesi.

 

"È il momento di concludere la festa con i botti~" Disse malevolo, lanciando un fiammifero sul terreno.

 

Il boato che seguì se lo sarebbero ricordato per tutta la vita: fiamme danzanti eruppero dalla terra, avvolgendo le pietre del palazzo e diffondendosi a macchia d'olio, altri botti assordanti che squassavano il cielo notturno sovrastando le grida e le esclamazioni degli invitati all'interno; Tyr si fece indietro, osservando le fiamme alzarsi sempre più in alto fameliche.

 

“Era questo il tuo piano di fuga?! UN INCENDIO?!” sbraitò incredula rivolgendosi al compagno "Beh, è il modo migliore per non lasciare traccia e nel contempo distruggere possedimenti che non possono essere rubati." Il suo ghigno si fece per un attimo più serio, gli occhi che brillavano impietosi dietro alle lenti degli occhialetti "Pensavo fossi convinta che eliminare i nobili fosse la cosa migliore. Vorrei inoltre ricordarti che questa spedizione è stata una tua proposta, mia cara~".

 

La ladra si morse il labbro nervosa; si allontanò con i tre verso i cavalli e il carretto passando per i giardini, ma giunta a metà strada si fermò. Rivolse lo sguardo dell'unico occhio buono verso la tenuta ormai in fiamme, notando già alcuni uscire in fretta, in preda al panico.

 

Forse tutto ciò era... troppo drastico.

 

Ma quelle persone... tutta quella frivolezza, quello sdegno... 

 

Che fare?!

 

La donna strinse i pugni, indossò di nuovo cappuccio e maschera... e corse indietro verso l'edificio in fiamme.

 

 

 

***  

 

 

 

 

 

Zia Karla finalmente ritorna!

 

E sì, un bel cambio di ritmo dal prologo eh? Almeno spero…

 

Comunque sia, la storia finalmente è salpata…

 

E ora sono cazzi per tutti~

 

Avete fatto la conoscenza degli Uccelli di Rovo, e spero tanto vi siano piaciuti! Vorrei tanto sapere le vostre impressioni su di loro e se uno dei quattro vi ha colpito di più!

 

Sperando che Tyr non diventi un grissino stracotto, ci vediamo alla prossima!

 

Un abbraccio 

 

⚙Karla_Heisenberg⚙

 

 

   
 
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