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Autore: LadyG    13/09/2009    1 recensioni
Era impazzita. Ecco spiegate le bambole, e le scenate. Nei momenti in cui riacquistava la lucidità, era una donna incredibile. La sua unica sfortuna fu sposarsi. Ne conservo ancora un ricordo dolce, guastato da un leggero retrogusto amaro. Ricordi. E così fino all’età di sei anni, vissi nel mio mondo fatato. Un mondo di sola bellezza, prati fioriti, risate, Titite e di specchi incantati. Una giungla intricata di romanzi, rossetti, bambole e pianti. In cui tutta via non trovavo nulla di strano. All’epoca credevo che “C’era una volta” equivalesse a c’è qui ora. Mi sbagliavo ma me ne accorsi molto dopo. No. Non ho mai rivelato queste cose a uno psicologo, sarebbe cambiato qualcosa? Penso di no. Siamo noi a crearci il nostro destino, ma forse qualcosa è già scritto. Se non la vedo in quest’ottica, impazzisco.
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non è vero che la morte ci giunge come un esperienza in cui siamo tutti novellini: Tutti prima di nascere eravamo morti.

Cesare Pavese, da il mestiere di vivere


Quando, quella mattina di Agosto, il cadavere di mia madre fu portato via avvolto nelle lenzuola di seta, scoprii il dolore e la paura. Morire è parte stessa della vita. Cosa che sono riuscita ad accettare, al meno in parte, solo ora . Per molti anni credetti che la morte desse un senso alla vita, sottraendola. Era il non senso che da un senso, negando questo stesso senso. Ero l'anticristo di Vladimir Jankelevitch. Tuttavia, rimane radicato in me un terrore del tutto irrazionale. La paura della morte è dovuta all'incertezza di ciò che ci attende, ma penso sarà esattamente come prima che fossimo. Prima della mia nascita non so se ero o no, ne dov'ero, neanche mi ponevo la domanda. Non credo in Dio, e neanche nel paradiso. Cenere siamo e cenere ritorneremo. Anche se è poco probabile che per me finisca tutto con la mia morte, sarebbe troppo comodo cavarsela così facilmente. Eppure gli occhi vuoti, vitrei, spalancati dal terrore di mia madre mi fanno sperare in qualcos'altro oltre il nulla. Poverina. In vita fu così infelice, probabilmente quel giorno d'Agosto fu una liberazione per lei. Mio padre non venne al funerale. Non penso pianse nemmeno, come mia sorella d'altronde, lui era solito dire che sua moglie era morta da anni. Io non realizzai subito. La perdita è come un buco nero, ti inghiotte lentamente. Ci impiegai tre giorni per far uscire le lacrime, dodici anni per liberarmi del senso di colpa, una vita per perdonarla. Per perdonarmi. Forse, va ricercato in questo mio trauma infantile il comportamento autodistruttivo che mi contraddistinse in seguito. Fui io a trovare il cadavere. Aprii la grande porta di mogano della sua stanza per gioco, volevo nascondermi da mia sorella. Fui accecata da un raggio di sole, le pesanti tende rosse erano spalancate. Lei era sdraiata sul letto, e se non fosse stato per tanta luce, avrei potuto pensare che stesse dormendo. Non ricordo cosa provai, solo il silenzio. Opprimente. Sordo. Irreale. Non so quanto tempo impiegai a raggiungere il suo letto, ma una volta lì mi tranquillizzai. La morte può anche essere bella quando al volto di tua madre e ancora non la conosci. Nessuno, me l'aveva mai menzionata. Nel mio mondo rosa caramellato non vi era posto per cose brutali. Le presi una mano, timidamente, e rabbrividii. Era fredda. Mi arrampicai sul letto e mi infilai tra le sue braccia, appoggiando la testa accanto alla sua, provai a capire cosa stesse guardando. Una bambola di porcellana. Un odore di latte, pungente e acre, mi avvolse. Non era sgradevole, ma non era quello fresco di fresia di mia madre. Nelle fiabe non moriva ma nessuno, tranne i cattivi, ma mamma era buona. Non so se davvero non capii cosa stesse succedendo intorno a me, o se invece, lo intuii subito e in tutta la sua gravità. Rimasi lì per ore, crogiolandomi nelle braccia del cadavere di mia madre, osservando la bambola. Tranquilla mamma, sarò come lei. Sarò bella e tutti mi ameranno, tu sarai fiera di me. Lo giuro. La cameriera che ci scoprì, corse urlando per tutta la casa. Quattro giorni dopo, mio padre mandò una missiva. Dovevo trasferirmi a Londra, la grigia capitale, con Titite. Avrei continuato laggiù i miei studi. Mia sorella non era menzionata. Ubbidii, dopo la scoperta della morte, la grande casa dell'Hampishire, aveva perso la sua innocenza. Il giorno della mia partenza, presi la chiave della camera di mamma, la chiusi, e infilai quell'oggetto di bronzo grande quanto il mio pollice nella tasca del mio abitino bianco. Nessuno sarebbe più entrato lì senza il mio permesso, improvvisamente mi sentii potente. Cosa che cercai di essere per tutta la vita, inutilmente aggiungerei. Stavo per salire sull'automobile, quando mia sorella uscì correndo dalla magione e si aggrappò al mio vestito. Sento ancora le sue mani serrate, e la muta richiesta d'aiuto nei suoi occhi. Non avevo mai amato quel minuscolo esserino che portava il nome di Hanabi. Ne lei, era mai stata spinta da amore fraterno a fare qualcosa per me. Eppure era carne della mia carne, sangue del mio sangue. Una delle poche persone destinate ad amarmi. Le accarezzai il viso, lei iniziò a piangere. Portami con te. Non abbandonarmi. Avrei voluto, davvero, ma Titite mi tirò per il braccio e io non opposi resistenza. Mia sorella ruzzolò a terra. La portiera si chiuse, la macchina sgommò e lei iniziò a piangere. Solo ora riesco, vagamente, a immaginare la solitudine di quella bambina. Abbandonata da tutti all'età di quattro anni. Io ho odiato persone per molto di meno.


Fatto! Nel prossimo capitolo entra in scena Neji, il cugino fermamente deciso a prendersi cura di Hinata e il primo amore,,,che finirà male. Ma la vita continua e la mia piccola mente bacata sta elaborando un sacco di cosucce interessanti. Scusate per il capitolo breve, ma la scuola è una priorità incipiente .XD Spero abbiate gradito...

ps non tarderà ad arrivare anche Tenten, e in seguito quasi tutti i personaggi di Naruto...Ah, qualche consiglio per i paring? Arigato Gozaimas LadyG


Blutigen91: Grazie, spero di non averti deluso neanche con questo capitolo, anche se è stato scritto un po' più in fretta del precedente. Davvero sono stata capace di incuriosirti? Me molto sorpresa e lusingata. Se hai qualche consiglio dimmi pure e grazie davvero per l'appoggio morale XD


Raven85: Grazie infinite!!! A volte tendo a modificare completamente la natura dei personaggi di Naruto e sono davvero molto contenta che qualcuno apprezzi, appena avevo finito di scrivere il primo capitolo ho pensato di essere definitivamente impazzita XD Diciamo che sarà una storia un po' particolare, e se avrai il coraggio di continuare a seguirla, farò di tutto per non deluderti ...almeno spero. Che ne pensi di come sto continuando? Se hai consigli di pure, ho letto le tue storie e l'ho trovate molto belle, però ho visto che non scrivi su Naruto...so che non sono fatti miei ma penso sia un peccato. Vabbè faccio meno l'impicciona e vado a studiare. Grazie ancora LadyG...


Mille ringraziamenti anche a chi l'ha solo inserita nei preferiti, o nelle seguite. E anche a chi ha solo letto. Sono Onorata. LadyG

  
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