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Autore: syila    17/05/2023    2 recensioni
Il Palazzo d'Estate non aveva un centro.
Come il delta di un fiume, una volta oltrepassato il grande portone laccato, si disperdeva in mille rivoli tra padiglioni, terrazze, ponti e giardini che s'inerpicavano sulle pendici della Montagna di Giada fino a perdersi oltre il velo leggero delle nebbie.
La luce crepuscolare in cui era sempre avvolto quel lembo del Reame degli Spiriti lo rendeva ancor più irreale; i suoi edifici galleggiavano nel vuoto, circondati dall'aureola delle lanterne, mentre i drappi delle casate che li avevano abitati nei secoli sventolavano al capriccio della brezza, come grandi vele di seta sfilacciata.
A Leng Ye Xue quel luogo aveva sempre ispirato un senso di decadenza e malinconia, era un'eredità del passato di cui non aveva mai avuto troppa cura; a differenza dei suoi predecessori, non aveva mai fatto nulla per ingrandirlo o abbellirlo.
Era anche abbastanza certo che ci fossero alcune stanze in cui non aveva mai messo piede.
Dei vivaci schiamazzi lo distolsero dalla contemplazione della luce lunare che inargentava i tetti d'ardesia; probabilmente il suo ospite aveva scoperto lo stagno delle anatre.
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Bagliori d'Oriente'
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Capitolo XXIX
Il drago solleva la testa e la primavera è arrivata.

Il Maestro Leng Ye Xue, sostenuto da un apprendista francese particolarmente combattivo, era riuscito a convincere i Primi Signori di Serannian che a-Ling non rappresentava un pericolo per la dimensione magica; semmai era l'opposto, vista l'indole timida e pacifica del ragazzino.
Callisto si offrì di rintracciarlo e promise a Ye Feng che glielo avrebbe riportato sano e salvo, ammesso che questo concetto si potesse applicare ad un fantasma.
Sull'evanescente creatura c'erano poche certezze e ancor meno informazioni: era riuscito a sfuggire alla realtà virtuale poco prima che venissero attivate le misure di contenimento ed aveva fatto perdere le sue tracce.
L'occhio onnipresente di Maya non riusciva a rilevarlo e non potendo contare sul prezioso aiuto di Ye Feng l'occultista doveva fare affidamento sui vecchi metodi: intuito, deduzione e una buona dose di negromanzia.
Dopo il drammatico episodio nella Cupola il Signore degli Shen non era più uscito dalla sua stanza e sebbene i valori del Qi si fossero stabilizzati, trascorreva le giornate a meditare e languire nel letto, fissando il vuoto.
Alaric faceva la spola tra la torre, il Laboratorio sulla Cascata e la pagoda; non riusciva ad applicarsi al lavoro, perché era preoccupato per l'Immortale, poi però durante le visite si arrabbiava con lui a causa della sua apatia ed infine andava a lagnarsi con Ye Xue e Yun Bai.
Questa specie di pellegrinaggio continuò fintanto che Nemesi non si presentò dal Maestro Sheng e sequestrò letteralmente il ragazzo, motivando il gesto con la necessità di iniziare le lezioni e di tenerlo impegnato in qualcosa di costruttivo, in attesa di risolvere il problema del fantasma.
I padroni di casa si guardarono bene dal contraddirla e in assenza di Ye Feng nessuno prese le difese dell'apprendista, che venne trascinato verso una destinazione ignota, mentre sbraitava e li malediva insieme a tutti i loro antenati.



All'alba del giorno successivo la coppia, che dormiva finalmente il sonno dei giusti, fu svegliata da una serie di preoccupanti scricchiolii; tutto l'edificio dalle fondamenta al tetto tremava e sembrava in procinto di cedere da un momento all'altro, sbriciolandosi come un castello di sabbia.
“Gege! Svegliati! Dobbiamo uscire, sta crollando tutto!”
Il Mentalista fu il primo a reagire, uscì dal letto e indossò al volo la sopravveste.
“Diamine... Non c'è mai un momento di pace in questa dimensione magica?” mugugnò il Signore degli Shen, che a causa dell'imminente arrivo del giorno non aveva la stessa prontezza di riflessi dell'amante.
Un nuovo deciso scrollone e la caduta di segatura dalle travi del soffitto riuscirono a svegliarlo del tutto; rinunciò a capire cosa stava succedendo, infilò alla buona la vestaglia e afferrò il mago alla vita.
“Stringiti a me baobei! Andiamo via subito!”
Non fecero molta strada.
Il teletrasporto, che nelle intenzioni di Xue Ge doveva portarli al sicuro al Palazzo d'Estate, li aveva rimbalzati al piano di sotto. I due atterrarono in malo modo sul pavimento e ruzzolando finirono addossati al divano del salotto.
“Cazzo!”
“Gege!” lo redarguì il Mentalista, più sorpreso dal fatto che il compagno imprecasse che non dall'assurdità della situazione.
L'Immortale non perse tempo a giustificare le sue maniere rudi, si rimise in piedi e tentò di nuovo il salto.
Yun Bai sentì un tonfo in cucina, seguito dal un rumoroso franare di stoviglie e da un elenco di orribili contumelie; infine lo vide spuntare nel soggiorno, spettinato, malconcio e infuriato.
“Le Linee del Drago non funzionano! Mi riportano sempre qui!” esclamò quando la rabbia gli permise di formulare una frase coerente.
Se Xue Ge non riusciva ad usare i suoi poteri allora il problema era grave.
“Dobbiamo uscire, la struttura non resisterà a lungo.” ribadì il mago all'ennesimo sconquasso.
Aiutato dall'amante si alzò e insieme provarono a guadagnare l'uscita, dove un'altra brutta sorpresa li aspettava all'ingresso: un muro dorato, così alto e massiccio da ostruire completamente il vano del portone.
“Potenti dei e questo cos'è? La tua simpatica allieva è in vena di scherzi?”
“Non è opera sua, se la Maestra Nemesi volesse distruggere la torre userebbe il fuoco o i fulmini!” rispose Yun Bai.
“Maya! Maya abbiamo bisogno di aiuto!”
La solerte entità virtuale, sempre pronta a manifestarsi, stavolta non apparve, i due si guardarono preoccupati, poi il mentalistai serrò forte le palpebre e provò a concentrarsi.
“I sensi sottili non riescono ad andare oltre le mura dell'edificio, qualsiasi cosa ci sia fuori distorce le mie percezioni.”
“Stupido muro magico!”
Il Signore degli Shen sferrò un calcio alla parete luccicante e a dispetto di ogni previsione quella cominciò a ondeggiare e a muoversi.
Preso alla sprovvista ripiegò in fretta e si mise davanti a Yun Bai per proteggerlo.
“Stai indietro, non permetterò che ti faccia del male!”
Il muro d'oro si fletté in una superficie curvilinea che scomparve rapidamente e al suo posto si affacciò un occhio, un enorme occhio color smeraldo, che scrutò attento i recessi dell'anticamera.
I due strillarono, ma vennero zittiti da un vocione baritonale e stentoreo.
“Oh, allora c'è qualcuno in casa!”
“Certo che c'è qualcuno! Almeno finché non gli farai crollare tutto in testa!” strepitò Xue Ge furibondo, incurante degli appelli del mago a mantenere la calma.
“Chiedo venia, spesso dimentico che le costruzioni degli umani sono molto fragili...”
L'occhio si fece più vicino all'ingresso e la sottile pupilla verticale si allargò come se volesse mettere a fuoco i suoi interlocutori, che arretrarono verso il salotto.
“Stavo volando qui sopra e mi sono chiesto chi abitasse nella graziosa scatola di legno decorata con le immagini dei miei cugini orientali, così ho pensato di venire a fargli visita... Posso entrare?”
“Vuole entrare? Yubi maledizione vuole entrare!” mormorò il Signore degli Shen giustamente preoccupato dalle dimensioni della creatura che si era appoggiata alla pagoda.
“I suoi cugini... Ho capito di chi si tratta!” rispose in soffio, poi sotto lo sguardo perplesso dell'amante assunse la postura del saluto marziale e a voce alta esclamò “Saremmo onorati di ricevere la tua visita, o nobile Signore dei cieli!”
La sua formula di benvenuto convinse l'Immortale a spostare l'attenzione all'ingresso da cui entrò senza preavviso una nuvola di vapore, che investì la coppia e saturò l'ambiente lasciando in sospensione un luminoso pulviscolo dorato.
Tra le volute di nebbia videro avanzare un bagliore mutevole, accompagnato da un festoso tintinnio metallico, simile a quello dei sonagli o delle trottole.
Quando il vapore si diradò davanti a loro c'era un drago; bene inteso un drago occidentale, del tutto corrispondente al classico drago delle favole, di quelli che rapivano le principesse e vivevano in grotte inaccessibili, piene di tesori.
Insomma un drago standard, a parte nelle dimensioni; l'esemplare in questione infatti era grande quanto un Carlino.



“Gege! Salutalo anche tu!”
Ye Xue stava appunto valutando la differenza di stazza col mostro che aveva attaccato la pagoda, quando il gomito del mentalista gli si conficcò nel fianco e lo richiamò all'ordine.
Anche se in formato ridotto si trattava pur sempre di una creatura semi-divina.
“Siamo onorati di ricevere la tua visita, questa casa non è degna di tanta benevolenza!”
“A me pare una bella casa, molto colorata e con tanti bei tetti... “ replicò affabilmente l'ospite, poi avanzò versò di loro e si accoccolò in modo composto, sollevando il lungo collo e reclinando il capo per offrirgli il profilo migliore “Grazie dell'invito, io sono Balthazar e appartengo al Popolo dei Sidhe*.”
“Al piccoletto piace farsi ammirare!”
“Smettila di essere irrispettoso! Non sappiamo se può leggerci nel pensiero!”


“È un privilegio sapere di essere i primi ad incontrarti dopo il tuo risveglio...”
Sbrigate le formalità avevano fatto accomodare l'inconsueto ospite in salotto, a cui erano arrivati soltanto dopo un giro turistico del piano terreno.
La sua incontenibile curiosità si era manifestata subito: aveva guardato ovunque, si era arrampicato sui mobili e aveva infilato la testa nei vasi di porcellana.
L'ambasciatore delle Scuole dell'Est era stato messo in guardia dalle creature fatate che abitavano a Serannian.
Il Piccolo Popolo aveva un diverso concetto di riservatezza e discrezione, anzi per essere precisi non lo aveva affatto.
Durante la sua prima settimana di permanenza la pagoda era stata costantemente occupata dalle faeries.
Alcune, attratte dalla forma insolita dell'edificio, transitavano per puro diletto: entravano dal portone e uscivano dalla veranda.
Altre ficcavano il naso dappertutto.
Ne aveva trovate nei cassetti, nelle pentole, nelle tasche dei suoi vestiti e, fatto ben più imbarazzante, perfino nella sua biancheria intima.
Poi all'improvviso l'invasione era cessata; una volta esaurita la novità il Maestro Sheng era divenuto parte del paesaggio e come tale non più meritevole di indagini speciali.
Il drago si comporta allo stesso modo, aveva suggerito Yun Bai all'amante, occorre avere pazienza e mostrarsi tolleranti.
Xue Ge accomodante lo era di natura, l'unica sua preoccupazione riguardava il modo repentino in cui la creatura cambiava taglia.
Se all'improvviso avesse deciso di passare all'extra-extra-large di loro avrebbero trovato solo un sottile strato spalmato sul pavimento.



“È già trascorso un anno da quando mi sono ritirato nella grotta sul promontorio?”
Il drago smise di sorseggiare il tè e corrugò la fronte, assumendo un'aria pensierosa “Ultimamente i miei pisolini durano un po' troppo, non va affatto bene!”
L'Immortale aveva notato lo sguardo languido che aveva rivolto alla cucina e prima che aprisse il frigorifero dove conservava le sue scorte di birra e gelato aveva giocato d'anticipo, corrompendolo con l'offerta di una rarissima varietà di tè che si coltivava esclusivamente nel Mondo degli Spiriti.
“Perché, se è lecito chiederlo nobile semi-divino?”
“Oh, non è ovvio? Perché così mi perdo tutte le cose interessanti che accadono a Serannian! Voi ad esempio! E Sophia? Quanto sarà cresciuta la mia piccola strofina-scaglie?”
La creatura, nell'esprimere il suo malcontento, aveva cominciato a fare la gimcana sul tavolo, evitando con sinuosa eleganza il prezioso servizio di porcellana.
“Strofina... scaglie?” chiese Yun Bai.
“È una qualifica molto ambita, speriamo non abbia perso manualità, sarebbe una seccatura.”
Il piccolo drago si fermò davanti a lui, gli posò le zampe anteriori sulle ginocchia e si diede una spinta, balzandogli in grembo.
Ye Xue impallidì.
“Vedi Maestro Sheng... Ci sono dei punti che un drago non riesce a raggiungere da solo, ma necessitano di essere spazzolati e lucidati; avere le scaglie sporche e opache è disdicevole, non ne convieni anche tu?”
“Immagino di si.” rispose il mago, provando educatamente a restare impassibile davanti a quella che la creatura considerava una specie di catastrofe.
“Ad esempio all'attaccatura della cresta.” proseguì, mostrandogli con un goffo movimento della zampa quanto fosse difficile per lui raggiungere la zona incriminata “È inappropriato che un drago si gratti come un sacco di pulci qualsiasi!”
Yun Bai sfiorò le scaglie con la punta delle dita.
“Intendi qui?”
“Oh si! Che tocco delicato Maestro Sheng, si sente che sei portato per questo lavoro! Ti dispiacerebbe continuare?”

“Ci sta provando con te! Q-questo brutto essere sta facendo il cascamorto e tu lo assecondi!”
“Gege cosa stai dicendo?”
“Smettila di fargli i grattini, non è un gatto!”
“Non puoi essere geloso di un semi-divino!”


Il Mentalista sorrideva al draghetto, difendendosi contemporaneamente dal bombardamento indignato dell'Immortale; la sua gelosia era ormai sul punto di esplodere e poco importava se il bellimbusto aveva un paio d'ali e una coda.
L'ospite infine parve ricordarsi che c'era anche il Signore degli Shen lì con loro.
“Tu hai qualche esperienza come strofina-scaglie?” chiese, dopo averlo soppesato in silenzio.
“Eh?”
“Mi sembri anziano, potresti essere qualificato per questo incarico...”
Tra tutte le direzioni che poteva prendere quella bizzarra visita a sorpresa un colloquio di lavoro era l'ultima ipotesi a cui Xue Ge poteva pensare.
Il suo sguardo incrociò l'espressione serafica di Yun Bai e capì che da lui non sarebbe venuto alcun aiuto.
“Mi stai chiedendo se ho già lucidato le scaglie di un drago per caso?”
“Si, quelle dei miei cugini, essendo più lunghi hanno una superficie maggiore da pulire!”
In altre circostanze avrebbe liquidato la stravagante richiesta con una battuta e una bella risata, ma l'affare dorato aveva delle aspettative serie a giudicare da come mulinava la coda e impastava i piccoli artigli sull'hanfu del mago.
Contrariandolo avrebbe potuto innescare la sua crescita distruttiva.
“I nostri draghi vivono su un piano più alto rispetto al mondo degli Spiriti ed è raro che scendano e si manifestino; quindi questo Signore degli Shen non può esserti di aiuto.” rispose e chiuse il discorso con un inchino.
“Ah!” la creatura sembrò dispiaciuta, scese dalle ginocchia di Yun Bai e fece a ritroso il percorso tra le porcellane sul tavolo “Però non devi demoralizzarti, adesso ci sono io! Potrai esercitarti con me e quando sarai abbastanza pratico ti raccomanderò personalmente ai miei cugini! Nel frattempo potrei alloggiare qui, in modo da essere sempre a portata di spazzola... volevo dire di mano!”
“La pelle di zigrino che uso per lucidare le mie armi sarà perfetta anche per le tue scaglie...” riferì il maestro Sheng alzandosi “È finissima e non lascia aloni.”
“Yubi, tesoro... Baobei!” rantolò sconcertato l'Immortale, mentre l'ospite gli si accoccolava in braccio e usando la zampetta posteriore gli indicava quali punti trattare.



“Quindi adesso noi siamo i suoi strofina scaglie ufficiali?”
Il sole stava declinando alle spalle della cascata e nell'ombra violetta della veranda Ye Xue e Yun Bai ascoltavano gli unghioli del semi-divino all'opera sul tetto.
Il drago era occupato a testare quale dei tre piani fosse il più congeniale ad ospitare i suoi sonnellini.
“Lo hai sentito, è un incarico molto prestigioso.” confermò il mago con un leggero sorriso.
“Yubi...”
“Hai paura di lavorare troppo?”
“No, ma...”
“È un semi-divino! Sai quanta benevolenza attirerà su di noi? Conosco maghi che si farebbero tagliare a pezzi pur di avere un decimo di questa fortuna!”
“Un semi-divino occidentale, non so se funziona come i nostri...”
“A dire il vero ha già cominciato a dispensarla.”
Il mentalista aprì il pugno della mano destra, che teneva infilato nella manica dell'hanfu; nel palmo brillavano una decina di piccole scaglie d'oro.
“Diamine!” bisbigliò il Signore degli Shen sgranando gli occhi “Quella roba è...”
“Uno degli ingredienti più potenti del mondo magico, in grado di moltiplicare l'efficacia di qualsiasi pozione o artefatto... Queste scaglie valgono molto più dell'oro di cui sono composte e il piccolo drago le perde e le rimpiazza in continuazione.”
“Vuoi venderle agli altri maghi? Non sapevo che avessi uno spirito imprenditoriale baobei!”
Shǎzi* Gege...” lo rimproverò bonariamente l'altro “Queste sono per la Scuola del Salto della Tigre, molto edifici hanno bisogno di restauri urgenti e la mia Daoshi è troppo orgogliosa per accettare aiuti esterni.”
“Quindi dovrei lavorare per mia suocera?”
Yun Bai chiuse il pugno e colpì la spalla dell'amante, che incassò mettendo il broncio.
“Posso farmi carico io dei restauri della scuola, ormai sono della famiglia e le risorse certo non mi mancano!”
“Alla mia Daoshi non risulta che tu le abbia fatto una proposta ufficiale...” rispose il mago, sottolineando il discorso con un sorrisetto sornione.
Xue Ge strabuzzò gli occhi.
“Vuole una richiesta formale? Magari affidata ad un sensale, insieme a dei doni propiziatori...”
“Come le scaglie di drago ad esempio.”
Yun Bai annuì soddisfatto.
Non stava scherzando.
Il mentalista gli aveva appena prospettato l'idea di chiedere la sua mano alla maestra Liu e non stava scherzando.
L'Immortale si domandò se non fosse a causa del drago.
La magia del Piccolo Popolo infatti era solita produrre effetti bizzarri, ad esempio aveva influito sul teletrasporto e neutralizzato le percezioni del maestro Sheng.
Forse anche le sue facoltà mentali erano state compromesse.
Tuttavia si guardò bene dal farlo presente all'amante, che gli sorrideva fiducioso in attesa di una risposta.
“Potrei mandare Ye Feng!” propose Xue Ge, prendendo tempo “Una vacanza gli farebbe bene, inoltre è educato, diplomatico, conosce l'etichetta e tutte le antiche tradizioni, piacerà alla tua daoshi!”
“Gege, quale maestro manderebbe un allievo a trattare un affare così delicato?”
“A-Feng è delicatissimo, è la discrezione fatta persona!”

“Hai un allievo delicatissimo?”
Una testa dorata, appesa ad un lungo collo si affacciò al bordo del tetto; il nuovo inquilino era sceso in tempo a carpire gli ultimi frammenti della conversazione.
“È più che delicato, quando suona il guqin le sue dita hanno la leggerezza di una piuma d'airone solleticata dalla brezza.”
L'elogio furbesco catturò completamente l'interesse del drago, che si lasciò cadere, planando davanti ai due sulla veranda.
“Voglio conoscere un simile talento!”
“Ogni tuo desiderio è un ordine, nobile semi-divino, ti portiamo subito da lui.” rispose mellifluo il Signore degli Shen.
La sua improvvisa accondiscendenza non trasse in inganno l'amante.
“Vuoi affibbiare la pulizia del drago a Ye Feng, sei uno scansafatiche!”
“Si, ma considera i vantaggi baobei: hai mai sentito parlare di Pet therapy?”




La coppia scoprì molto presto che portare il drago al Laboratorio sulla cascata non era stata una buona idea.
Alaric smise di fissare l'amante e alzò gli occhi al soffitto; la luce stava sfarfallando.
Ye Feng non diede segno di essersene accorto, rimase seduto immobile nella posizione del Loto, come lo aveva trovato il francese al suo arrivo.
Neppure il casino che stava montando in corridoio riuscì a scuotere la profonda atarassia dell'Immortale.
Incuriosito il giovane apprendista aprì la porta e impattò contro una superficie dorata, che lo rimbalzò nuovamente all'interno.
“Dov'è? Dov'è il mio delicatissimo strofina scaglie?”
Nel frattempo qualcosa di enorme era riuscito ad infilarsi nella stanza ed ora ne occupava una buona parte.
Le sue funzioni cognitive impiegarono qualche istante a identificare il chi-cosa-dove e a fare i giusti collegamenti con la presenza di Xue Ge e Yun Bai.
“Avete portato un cazzo di drago al Laboratorio? Siete fuori di testa, Ye Feng ha bisogno di tranquillità!”” strepitò verso i due marmittoni che facevano capolino dalla porta.
“L'idea della Pet Therapy è di Gege...” rispose il mentalista, scaricando la colpa sul Signore degli Shen.
“Chi ha portato il drago? Voglio sapere chi ha portato la creatura fatata nel mio Laboratorio!”
Sentire il Dottor Tersilius così alterato spinse i colpevoli a sgattaiolare rapidamente all'interno della stanza; Alaric al contrario si affacciò sul corridoio.
Dietro il Primo Signore di Serannian l'efficiente struttura era in preda al caos.
Alcune ancelle meccaniche giacevano a terra immobili come bambole rotte, altre vagavano senza meta manifestando degli scatti improvvisi di braccia e gambe, come se non fossero in grado di controllare i loro movimenti.
Ad un certo punto transitò sullo sfondo anche il maestro Xyandrey; il mago urlava aggrappato ad uno dei carrelli di servizio, che aveva cominciato a levitare.
“Allora chi devo ringraziare?” Tersilius si presentò all'ingresso della camera tenendo per mano una piccola Maya, regredita allo stadio infantile ed intenta a ciucciarsi il pollice con aria svagata.
L'apprendista si fece da parte e indicò la diabolica coppia con un cenno del capo.
“Sono tutti tuoi Doc.”
“Possiamo spiegare...” iniziò cauto e sorridente Yun Bai, attingendo alla sua esperienza diplomatica.

“Oppure potete dire al vecchio trombone di girare i tacchi e andarsene! Sono venuto a visitare mio nuovo strofina scaglie e non me ne andrò prima di averlo testato.”
La creatura intervenne per dire la sua, piegò il collo e portò la testa all'altezza del dottore, dando l'impressione che volesse mangiarselo in un boccone.
“E se invece ti buttassi fuori a calci?” replicò il mago, affatto impaurito.
“Provaci!”
“Non tentarmi!”
Nessuno tra i presenti si aspettava di assistere ad battibecco tra il Drago, che si era arrotolato a ciambella attorno a Ye Feng e il Primo Signore di Serannian.
Alaric e i due cinesi li osservavano perplessi, chiedendosi se la questione sarebbe finita in rissa e se fosse stato il caso di intervenire.
Poi la piccola Maya ad un tratto indicò Ye Feng, che nella confusione generale seguitava a meditare imperturbabile, ed esclamò: “Dottore guarda! Ha sorriso! I dati in archivio dicono che non lo aveva più fatto dopo l'incidente alla Cupola!”.
“È tutto merito mio.” precisò la creatura fatata con sussiego.
“Non attribuirti meriti che non ti spettano, specie di banderuola segna-vento troppo cresciuta!”
“Ehi! Se il drago fa bene a Ye Feng allora può restare!” s'intromise Alaric.
“Manderà in malora il Laboratorio! La magia fatata non è compatibile con i principi della scienza e della tecnologia... Maya! No, non salire sul drago!”
“Ma io voglio cavalcarlo!”

“Pare che la Pet Teraphy abbia funzionato!” gongolò Xue Ge, disinteressandosi della discussione e dell'anarchia ormai imperante.
“Il divino abitante dei Cieli è così benevolo e generoso, grazie a lui adesso sono tutti più contenti.” gli fece eco Yun Bai, che sorrideva tenendo tra le mani una scaglia d'oro grande quando una padella.

Fine ventinovesima parte


⋆ La voce dell'onniscienza ⋆

Carissimi e carissime benritrovati (✿◠‿◠)!
Mentre Callisto e gli altri maghi sono impegnati nella ricerca di a-Ling alla pagoda dei senior è arrivata una visita del tutto inaspettata e molto ingombrante, che li mette in difficoltà oltre a lasciarli quasi senza tetto sulla testa (in senso letterale!).
Durante l'arco del magna-magna era stato accennato in maniera fugace alla presenza di un drago, fino a quel momento impegnato in uno dei suoi soliti "pisolini di bellezza".
Bene a quanto pare nella sua grotta è suonata la sveglia e ha pensato di andare ad aggiornarsi sulle ultime novità.
Gli asiatici hanno un rapporto molto speciale coi draghi come sapete, compaiono ovunque nella mitologia e nella cultura figurativa. Voi volete che un mago rispettoso delle tradizioni come Yun Bai non colga subito l'occasione per mettersene uno in casa?
Oltretutto questo drago mini-over-size è una miniera d'oro a giudicare dalle scaglie che semina in giro!
I due furbacchioni pensano infine di utilizzarlo come pet theraphy per sollevare il morale di Ye Feng, con buona pace del Laboratorio sulla cascata e del Dottor Tersilius, che lasciamo alle prese coi pesanti effetti collaterali della magia fatata.
Se vi siete rilassati con questa parentesi divertente... avete fatto malissimo! :D
Nel prossimo capitolo il focus tornerà sul misterioso fantasmino, che ha trovato rifugio presso una certa maestra Tessitrice...
Preparatevi ad ascoltare il resto della storia che Ye Feng non ha raccontato e ad una sana dose di angst fatto in casa.
Soprattutto voi nella cesta-ascensore datemi un segno di vita!(✿◠‿◠)

Termini e spiegazioni:
Sha zi: dal cinese,"sciocco"
Sidhe: Il popolo fatato dei Sid, nella mitologia gaelica si poteva accedere a questo mondo di bellezza ed incanto attraversando portali collocati pressso tumuli, colline o cerchi di pietre. In corrispondenza di equinozi e solstizi anche i Sidhe giungevano sulla terra portando doni o sciagure agli uomini (qualche info qui.)



   
 
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