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Autore: ArrowVI    23/05/2023    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 16-14: Decisione Fiammeggiante



 


Quando raggiungemmo il campo di battaglia, seguimmo immediatamente il piano di Xane. Mentre lui, Seryu e Jessica si diressero verso gli adulti per soccorrerli, insieme alla guida di Andromeda e Luciana, io, Tesla e Neptune avremmo provato a rallentare il demone il più a lungo possibile.

Sentii la voce di Azael rimbombare nella mia testa, chiedendomi di "lasciargli prendere il controllo per scontrarsi con Amon".
Per quanto avessi voluto evitare di lanciarmi contro un avversario di quel calibro, rifiutai senza neanche esitare: non avrei mai permesso a quel mostro di prendere di nuovo il controllo del mio corpo, se possibile.


Dopo quella devastante discesa, non posso negare che la mia prima reazione fu quella di scappare. 
Mai prima d'allora vidi una dimostrazione di forza così... Terrificante.

Asteroth era vivo, ma neanche lui fu in grado di sopportare un danno di quel livello.
Se avesse usato un attacco come quello contro chiunque di noi, ci avrebbe trasformato in poltiglia.

Non provai mai una paura di quel genere... La sola faccia di quel demone bastò a spaventarmi così tanto che mi venne la voglia di lasciarmi ogni cosa alle spalle.
Fare la cosa giusta è... Davvero orribile.

Scegliere tra rischiare la propria vita per provare a risolvere quella situazione o lasciarsi tutto alle spalle, e vivere con il senso di colpa.
Vorrei solamente tornare indietro a prima che Asteroth e suo fratello attaccassero l'istituto, vorrei solamente tornare a vivere quella vita tranquilla e stupida come sempre.


Sono... Un egoista, vero?

Quando sollevai lo sguardo, però, vidi il resto dei miei compagni pronti a rischiare le loro vite.
Li invidiai, in quel momento. Non mostrarono la benché minima paura, pensai che fossi solamente io quello a essere nel "torto".

Dopo un grosso respiro, invocai anche io le fiamme di Phoenix.
Prima che potesse dare il colpo di grazia ad Asteroth, insieme a Vermilion lo colpimmo con due palle di fuoco che si unirono a mezz'aria.


Realizzai ben presto che non fossi solamente io a essere spaventato.
Quando Amon posò il suo sguardo su di noi, all'inizio ci mostrò una espressione furiosa.
Poco dopo, però, sorrise.

"Ci conosciamo, noi due, non ho forse ragione?"
All'inizio pensai stesse parlando con Andromeda, ma ben presto realizzai che non avesse alcun senso.


Poi, notai le fiamme di Vermilion sparire in un istante.


Non ero l'unico a essere spaventato.


Fu la prima volta che vidi quella ragazza con uno sguardo zeppo di terrore.
Quando anche Neptune e gli altri notarono l'espressione di Vermilion, anche loro sembrarono andare nel panico.


<< Vermilion, riprenditi! >>
Le parole di Andromeda non la raggiunsero.

<< Non- non è il momento di avere un crollo, cazzo! >>
Tesla provò a scuoterla, senza alcun effetto.


Improvvisamente cadde nel terreno, inginocchiandosi davanti a un nemico che avremmo dovuto affrontare, senza nemmeno riuscire a distogliere lo sguardo da lui.
Il suo respiro era pesante e rapido, tremava e sudava così tanto che sembrava essere stata lanciata in mezzo all'oceano.

Non fui in grado di distinguere le lacrime dal sudore che continuò a scendere dalla sua fronte, ad un certo punto.

Realizzando che non sarebbe più stata utile in uno scontro, il primo a tornare all'offensiva fu Andromeda.
Dopo aver evocato i poteri di Abraxas ancora una volta, il soldato scattò verso il suo avversario che, nel mentre, non smise di mostrarci quell'infernale sorriso.

I fendenti dello spadaccino non furono nemmeno in grado di sfiorare il demone.
La sua velocità era nettamente inferiore a quella che vidi nelle memorie di mio padre, così lento che perfino io fui in grado di seguire ogni suo attacco... 

In un singolo istante, Amon colpì Andromeda in pieno volto con un pugno che devastò il terreno all'impatto, scagliando il soldato ai suoi piedi.

<< Senza quella nebbia nera, non vale neanche la pena di sprecare tempo con uno come te. >>
Pensa, Michael, pensa!

Deve esserci un modo per rallentarlo...! 
Mi guardai intorno alla ricerca di qualcosa che potesse fare a caso nostro.
Notai che una delle torri del palazzo era ancora in piedi, a malapena. I muri erano danneggiati e sarebbe bastato poco a farla crollare.


Normalmente non sarei riuscito a calcolare dove colpire per far crollare quella torre esattamente sopra il demone, devo ringraziare le memorie di mio padre se fui in grado di fare una cosa del genere.

Con un rapido movimento, sparai una palla di fuoco verso il palazzo, cogliendo Tesla e Neptune alla sprovvista.
Dopo l'impatto, guardammo insieme l'ultima torre di Camelot crollare con rapidità sulla testa di Amon, sotterrandolo vivo sotto una infinità di macerie.


<< Hai perso la testa?! >>
Ruggì Tesla.

<< Hai colpito anche Andromeda! >>
Esclamò subito dopo.
Infastidito, ricambiai il suo tono con uno altrettanto frustrato.

<< Starà bene, ora concentrati! Non penserai davvero sia bastato, vero?! >>
La mia risposta colse anche qualcuno come Tesla alla sprovvista.


Una scintilla e i detriti saltarono in aria come se fossero fuochi d'artificio.
Amon si liberò dalla trappola con cui provai a colpirlo, poi si lanciò contro di noi.

Nessuno di noi fu in grado di seguire quei suoi movimenti.
Ci raggiunse in un battito di ciglia e la persona su cui decise di concentrarsi fu Vermilion.

Non appena ci raggiunse, le sollevò il mento con due dita. La sua espressione sadica e divertita stampata in volto mi disgustò.

"Mi stavi fissando con uno sguardo pieno d'odio, e ti sei spezzata da sola ancora prima che io abbia fatto qualcosa."

Ridacchiò.

"Se non fossi deluso, lo troverei divertente."


Grazie alle memorie di mio padre, avevo una idea generale su chi fosse Amon e su come fosse il suo carattere.
Sapevo che avrebbe giocato con la sua vittima fino a quando non ne avesse avuto abbastanza, per poi romperla in un istante.
E in quel momento, la sua vittima era Vermilion.

Allungai entrambe le braccia verso il demone, le fiamme intorno a me si fecero più intense e rapidamente si concentrarono davanti ai palmi delle mie mani in maniera simile all'attacco che Tesla usò due volte.

<< Togliti dacazzo e lasciala stare! >>
Esclamai, colpendolo con una fiammata a bruciapelo che avvolse me, Vermilion e lui in fiamme incandescenti.


Tesla e Neptune fecero in tempo a togliersi dalla traiettoria e sentii le loro voci preoccupate echeggiare intorno a noi.

"Dovrebbero sapere che le mie fiamme non hanno effetto su di me e Vermilion"
Pensai.

Non avrei dovuto abbassare la guardia.
Dal fumo vidi un braccio allungarsi nella mia direzione che, non so come, fui in grado di evitare abbassandomi.

Poi, seguì il resto del corpo.
Un dolore indescrivibile partì dal mio petto per poi espandersi nel resto del corpo.
A quel pugno seguì una intensa scarica elettrica che mi scagliò via con una intensità tale che mai avrei immaginato di provare.
Il respiro mi mancò e sentii il sangue ribollire nelle mie stesse vene.

L'impatto con il suolo non fu da meno... Ma non per quello che sarebbe dovuto accadere normalmente.
Prima di toccare il terreno, durante la discesa vidi Amon materializzarsi sopra di me con una espressione divertita.

Mi colpì in pieno petto con un calcio a cui seguì una seconda scarica elettrica dalla quale a malapena riuscii a proteggermi.



<< Hey... Neptune, una domanda. >>
Gli domandai, il giorno prima dell'attacco.
Eravamo nella cucina dopo una nostra sessione di allenamento alla quale Vermilion non aveva partecipato.

Mentre continuò a rosicchiare una semplice ala di pollo, mi fece cenno di parlare.

<< Per quale motivo non usi la magia, quando rilasci i tuoi poteri da demone? Me lo sono sempre chiesto. >>
Dopo avergli fatto quella domanda, Neptune posò il suo sguardo confuso su di me, per qualche secondo.
All'inizio sembrò confuso, poi ingoiò il boccone che aveva in bocca.

<< Nessun motivo, in verità. >>
Mi rispose, riprendendo poi a mangiare.
Non compresi il senso di quelle parole, ma me le spiegò prima che potessi chiedergli spiegazioni.

<< Semplicemente, se uso i miei poteri da demone, sto aumentando la mia forza fisica. Se aumento la mia forza fisica, non ho motivo di usare magie, specialmente perché non conosco incantesimi di potenziamento come il tuo amico Tesla. >>
Aggiunse subito dopo.

<< Potrei quindi usare solamente incantesimi a lungo o medio raggio, che in uno scontro corpo a corpo non avrebbero alcun senso di esistere. >>
Concluse.

Quelle parole diedero una risposta alla mia domanda, ma un dubbio mi rimase. Quindi decisi di chiederglielo comunque, giusto per rispondere a ciò a cui continuai a pensare.

<< Quindi... Se dovessi usare i miei poteri da demone, potrei comunque usare le fiamme di Phoenix? >>
Quella domanda sembrò cogliere Nep completamente alla sprovvista.

Ancora una volta ingoiò il boccone, prima di rispondermi, ma continuò a fissarmi in silenzio con una espressione preoccupata.

<< Non... Penso dovresti fare una cosa del genere. >>
Questa volta, fui io a venire colto di sorpresa.

<< Servono degli stati mentali diversi per usare i poteri di uno Spirito e rilasciare quelli da demone, ma trovare il giusto bilanciamento non è decisamente impossibile... Il problema è la stamina. >>
Mi spiegò.

<< Se tu dovessi fare una cosa del genere... Chissà come potrebbe reagire il tuo corpo. >>
Aggiunse subito dopo, per poi indicare i calici in vetro da cui stavamo bevendo.

<< Immagina... Il tuo corpo è un calice. I poteri da demone, o di Phoenix sono l'acqua al suo interno. >>
Continuai ad ascoltarlo in silenzio.

<< Se ne usi uno alla volta, il calice riesce a contenere il liquido... Ma, se dovessi usarli insieme... >>
In quell'istante Neptune prese il suo calice, cominciando poi a riversare lentamente il suo contenuto all'interno del mio. 
Lentamente, l'acqua cominciò a uscire fuori dal suo contenitore, riversandosi sul tavolo su cui stavamo mangiando.

<< In questo caso, il calice, il tuo corpo, potrebbe non essere in grado di sopportare tutta quell'energia. Nel migliore dei casi, non riusciresti a farlo... Nel peggiore... >>



<< ...Nel peggiore dei casi, riusciresti nel tuo intento. >>
Le parole di Neptune erano vere.

Quando il fumo si diradò e passai al contrattacco, vidi l'espressione sorpresa materializzarsi nel volto di Amon.
Sentii il mio corpo bruciare dall'interno e Phoenix urlare nella mia testa di smettere di fare ciò che stessi facendo.

Ciononostante, continuai nel mio intento.
I poteri di Phoenix e quelli da demone, da soli, non sarebbero bastati per oppormi a un nemico di questo calibro... Quindi perché no?

Perché non provare a usarli entrambi, insieme?


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Fine del capitolo 16-14, grazie di avermi seguito e alla prossima!







 

   
 
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