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Autore: Lory221B    26/08/2023    2 recensioni
Crowley e Aziraphale scorprono che il loro non è l'unico Universo creato dall'Onnipotente.
Ma nel multiverso, chi è angelo e chi è demone?
(in parte Rerverse Angel!Crowley - Demon!Aziraphale ma sempre Ineffable Husbands)
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Crowley stava iperventilando, se qualcuno lo avesse guardato in quel momento sarebbe sembrato un demone che veniva cotto alla brace da quanto era rosso e da quanto si stava trattenendo dall’urlare, invece nessuno ci fece caso perché la convergenza continuava a far apparire e sparire gruppi di persone da varie epoche e luoghi. Nemmeno il tempo che alcuni alienisti viennesi iniziassero a studiare il fumo che stava emettendo Crowley che questi sparirono nel nulla sostituiti da quelli che sembravano essere dei Galli pronti a combattere contro i Romani.

Dopo aver urlato in mezzo alla via spaventando il gruppo di Galli che poco dopo si mise ad inseguire la biga passata in precedenza, Crowley salì sulla sua amata Bentley che ignorando completamente le volontà del proprietario scelte della musica pop.

Help, I need somebody

Help, Not just anibody

Help, You know I need someone!”

« I Beatles? Spero tu stia scherzando » affermò secco il demone.

In tutta risposta la Bentley cambiò canzone

I walk alone, I walk alone

« Adesso i Green day? Voglio solo ascoltare i Queen » Sbraitò.

Your life is your own

You're in charge of yourself

Master of your home

In the end

In the end

You have to face it all alone

In tutta risposta chiuse con violenza la radio; se la Bentley voleva disapprovare il suo comportamento lo avrebbe fatto in silenzio, di certo non sarebbe tornato a parlare con l’altro angelo caduto.

« Ma poi, Ezlaaphira che diav… che nome è? » gridò tra se.

Guidò senza meta mentre il mondo continuava a cambiargli accanto, gente che appariva e spariva come iniziavano a cambiare i luoghi, prima c’era il teatro di Shakespeare e poi era sparito, il London bridge per un attimo era crollato di nuovo, la strada passava dal cemento ai ciottoli; era quasi un nuovo Armageddon e lui stava fuggendo verso un bar, il solito bar, quello dove era andato quando credeva di aver perso Aziraphale.

Non aveva idee e non sapeva cosa fare se non incrociare le dita e sperare che alla fine dell’eclissi le cose sarebbero tornate come prima. Non poteva pensare che il Mondo a breve sarebbe finito e non avrebbe nemmeno potuto scappare con Aziraphale, era di nuovo, irrimediabilmente solo.

Si era appena accasciato su una sedia quando accadde qualcosa di assurdo. Forse meglio definirlo imprevisto, perché di assurdità ne aveva viste parecchie quel giorno.

Una specie di cerchio di luce apparve davanti ai suoi occhi, istintivamente provò a toccarlo ma era incorporeo; poi il cerchio si ingrandì a rilevare una stanza e davanti ai suoi occhi apparve un’entusiasta Aziraphale e alle sue spalle un circospetto soggetto troppo simile a lui che sentì di odiare con tutto se stesso.

Riprovò ad allungare la mano ma non sembrava essere un portale. A dir la vertà non era nemmeno sicuro stesse accadendo davvero

« Crowley, mi senti? riusciamo a comunicare » fece allegro. Nemmeno il tempo per il demone di rispondere che Aziraphale si girò verso l’altro angelo « Bravissimo, avevi ragione! » esclamò guadagnandosi un sorriso da parte di Raffaele e solo in quel momento Crowley si accorse che si stavano tenendo per mano.

A quel punto era sicuro che avrebbe fatto a botte con se stesso, per quanto assurdo potesse essere.

 

***** * *****

 

Mezz’ora prima

Nel secondo Universo Aziraphale non aveva mai smesso di cercare una soluzione e soprattutto di evitare le domande insidiose di Raffaele ma la cosa stava diventando logorante. Non riusciva a concentrarsi a causa di quello che aveva detto Raffaele, in più l’altro angelo non era di alcun aiuto perché sembrava contrariato dal suo comportamento.

Chiuse seccamente il libro « Facciamo così, chiariamo le cose velocemente e poi ci rimettiamo su questo problema »

« Scusa? » rispose Raffaele perplesso.

« Io sono un angelo, Crowley è un demone. Le nostre rispettive fazioni hanno cercato di eliminarci per aver tradito, cosa pensi succederebbe se decidessimo di avere una relazione più stretta? »

Raffaele lo fissò a lungo ma non fece in tempo a obiettare che Aziraphale continuò « Va bene così, siamo comunque assieme, senza troppi pericoli, non voglio rischiare di perderlo per sempre »

« Senti non ci credo che ti va bene così, siamo da troppo tempo sulla Terra; ogni giorno che passa mi sento più umano e credo valga anche per te, Crowley e quell’idiota di Ezlaaphira per cui non ci credo che non vorresti di più. Non ti piacerebbe, non lo so, fare un pic nic, andare a ballare assieme, poterlo presentare come il tuo ragazzo e non balbettare qualcosa di indefinito? »

« Io non … » Aziraphale sembrava colpito da quelle parole ma non voleva ammetter di aver desiderato di più.

« Baciarlo? Vivere con lui? Abbracciarlo quando ti va? Ma hai visto la tua reazione quando ti ho detto che ho baciato Ezlaaphira? Vorresti farlo, non dirmi di no. Non succederà niente, non cadrai e non ci saranno conseguenze, altrimenti l’Onnipotente non ci avrebbe creato così, in ben due Universi » continuò l’altro angelo scuotendo la testa.

Aziraphale aveva trattenuto il fiato per tutto il discorso ma non sapeva cosa rispondere se non che gli mancava terribilmente Crowley e voleva subito rimettersi all’opera per lasciare quell’universo.

« Ti prego aiutami a sistemare questo pasticcio, non perdiamo altro tempo »

Raffaele sospirò « Hai ragione » si guardò intono sconsolato finché all’improvviso non ebbe un’idea « Senti, mi sembra evidente che spazio e tempo non stanno rispondendo alle logiche normali per cui magari, se tentassimo assieme un miracolo? Non penso sarebbe abbastanza potente da farti passare nell’altro universo ma almeno potremmo comunicare con gli altri noi » e così dicendo gli tese la mano per provare a fare il miracolo.

 

***** * ****

« Crowley caro, dove sei? Credevo fossi nella libreria » Aziraphale lo fissava attraverso il fascio di luce.

« Ero prima in libreria. Ma cos’è questa cosa? » chiese cercando di nuovo di toccare quel fascio di luce, come se tendendo la mano con più convinzione avrebbe potuto prendere Aziraphale per la giacca e trascinarlo nell’Universo giusto, quello in cui c’era lui.

« È un modo per comunicare. Noi non abbiamo trovato soluzioni ma speravo che voi… aspetta dov’è Ezlaaphira? » fece perplesso l’angelo, provando a guardarsi attorno nel bar.

« Non è lì con te? » chiese Raffaele evidentemente preoccupato.

« Gne gne gne gne gne » Crowley ribatté piccato all’altro angelo, senza alcun motivo se non l’evidente fastidio che gli causava sapere che Aziraphale teneva per mano quello che voleva che lui fosse.

« Emh, Crowley, tutto bene? » chiese Aziraphale.

« Davvero, dov’è il mio amico? » continuò Raffaele.

Crowley emise una risata carica di sarcasmo « Perché ne sei preoccupato, tanto ti scaricherà, non fanno così in tutti gli universi? »

« In effetti, io ho provato a parlarci » fece Raffaele indicando Aziraphale come se l’angelo non potesse vederlo « ma è testardo »

« Concordo » fece il demone quasi cantando.

« Emh, Crowley hai bevuto? » chiese Aziraphale ignorando quel botta e risposta.

« La smetti di dire “emh”?  » rispose il demone.

« E tu la smetti di fare l’idiota? »

« Oh scusa, ti faccio fare brutta figura con il tuo nuovo migliore amico? »

Aziraphale lo fissò scioccato ed esasperato « Sto cercando un modo per tornare! »

Crowley fece per rispondere quando qualcosa che i due angeli non potevano vedere, attirò la sua attenzione « Tu cosa ci fai qui? » chiede il demone.

Dalla porta d’ingresso era entrato, assieme a un gruppo di suffragette, niente meno che il quarto componente di quell’improbabile situazione che stava logorando  i nervi a tutti gli esseri celestiali presenti.

«Immaginavo saresti venuto qui » fece Ezlaaphira, prima di rimanere stupito davanti al fascio di luce.

Dopo aver spiegato anche al secondo demone la funzione del portale e il fatto che, a dispetto di ogni previsione, nessuno aveva una qualche soluzione, anche Ezlaaphira si accasciò sulla sedia accanto a Crowley.

Raffaele ebbe un’intuizione, ripensano alle precedenti idee che avevano avuto « Comunque se Ezlaaphira ha con se il libro di profezie che vi ha invertito, potreste provare a leggere assieme le parole? »

Crowley non trattenne una smorfia, sapeva che era una buona idea ma non voleva dare alcuna soddisfazione a Raffaele.

Aziraphale, invece, accolse con entusiasmo l’idea e l’altro demone sventolò davanti ai loro occhi il libro; aprirono  la medesima pagina e insieme lessero: « Parole perdute, parole di un tempo, parole che mai sono state pronunciate, possono aprire porte e confini » (ndr Cari lettori, immaginatele in lingua Maya)

Non accadde nulla, tranne che una suffragetta fece cadere un bicchiere di birra.

« Ok, altre brillanti idee? » commentò Crowley sprezzante a braccia conserte.

A quel commento l’espressione di Aziraphale si fece molto più triste, non capiva perché Crowley fosse così respingente ai loro tentativi di riportarlo nel suo universo e senza rendersene conto lasciò la mano di Raffaele e il portale di comunicazione si chiuse.

« Li abbiamo persi » Commentò Ezlaaphira secco, prima di alzarsi in piedi e prendere l’altro demone per i risvolti della giacca fino a farlo sbattere contro il muro « Senti ho capito che ti senti frustrato ma questo atteggiamento non sta servendo a niente » per la prima volta Crowley poté davvero notare l’enorme differenza tra quel demone che aveva davanti e il suo angelo. Non aveva mai visto quell’espressione di disprezzo sul volto di Aziraphale e mai aveva provato l’impressione che stesse per ucciderlo.

« No, io per l’amor del, insomma voglio… ok mi dispiace, Aziraphale riapri questo maledetto portale » gridò Crowley dove fino a pochi attimi prima era apparso il suo angelo.

« Ah adesso ti importa? Ora che li abbiamo persi? Ora che tutto sta collassando? Manca un minuto alla fine dell’eclissi, ormai… » Attorno a loro le cose apparivano e scomparivano sempre più freneticamente.

Ezlaaphira lasciò la presa, non c’era più niente che potessero fare. Era bloccato in quell’universo che a breve sarebbe collassato. Tanta fatica per fermare  l’Apocalisse e ne aveva appena causata una che non era in grado di arrestare e non era nemmeno assieme a Raffaele.

Crowley stava pensando la stessa cosa, se tutto stava per finire, voleva almeno poter vedere Aziraphale per l’ultima volta, dirgli qualcosa, quello che non gli aveva mai detto.

Non sapeva e non avrebbe mai saputo se le parole Maya lo avessero influenzato in qualche modo, ma in un misto di disperazione e rassegnazione si avvicinò al tavolo e, mentre tutto attorno a se sembrava svenire, allungò una mano verso dove c’era il portale immaginando ci fosse l’angelo.

« Mi dispiace, dico davvero. Aziraphale riapri il portale, io ti a…»

Un boato coprì l’ultima parola, un fulmine e Ezlaaphira era sparito.

Nemmeno il tempo di capire cosa fosse successo che attorno a Crowley la realtà si stava ricomponendo.

Corse fuori, l’eclissi era effettivamente finita e tutto sembrava nella norma. Era stato semplice. Del resto, Dio non gioca a dadi.

Perplesso salì sulla Bentley e corse verso la libreria, perché Aziraphale doveva essere lì, se la sua versione caduta era sparita, lui doveva essere tornato al suo posto.

La Bentley accompagno il viaggio con una più incoraggiante “somebody to love” che nonostante tutto fece sorridere il demone.

Il viaggio durò pochissimo, aveva sfrecciato a una velocità che non aveva mai tenuto prima. Inchiodò davanti la confortante vista del negozio di Aziraphale e scese dall’auto estremamente agitato.

Crowley guardò da fuori la finestra della libreria e scorse il suo angelo all’interno. Gli sfuggì un sorriso finché non notò la sua espressione triste e quasi gli passò la voglia di entrare se avrebbe dovuto affrontare un Aziraphale depresso per aver perso la sua versione angelicata.

Nonostante ciò, si fece coraggio e varcò la porta.

« Crowley! »

Aziraphale corso in contro al demone, raggiante ma l’atteggiamento scostante di Crowley finì per bloccarlo a metà strada, congelando l’abbraccio che voleva disperatamente dargli.

« E’ andato tutto liscio, è bastato aspettare la fine dell’eclissi » commentò Crowley, evitando lo sguardo dell’angelo.

« Sì, in effetti. Però Raffaele è stato davvero perspicace ad aprire quel portale »

Crowley incassò il complimento a quel stramaledetto angelo Raffaele e decise di andarsene prima di dire qualcosa per cui avrebbe dovuto poi fare una danza delle scuse « Bene, ci vediamo »

« Bene ci vediamo? Ma… » Aziraphale non trattenne un’espressione ferita, non riusciva a capire l’atteggiamento di Crowley, come se non gli importasse niente di lui. Si girò, prima di scoppiare a piangere davanti al demone, nonostante tutto non voleva che lo vedesse in quello stato.

Crowley osservò la scena e si pentì « Ok angelo, mi dispiace » la voce di Crowley si ruppe a metà » mi spiace di non essere l’angelo che vorresti »

« Cosa? » e finalmente Aziraphale capì qual era il problema.

« Beh stai per metterti a piangere, lo vedo che… »

« Perché a te non importava che tornassi. Non ti sei minimamente impegnato, sei andato a bere in un bar, non hai collaborato quando abbiamo aperto un portale dimensionale, non hai contributo in maniera costruttiva… »

« Perché… io credevo… »

E poi Aziraphale ripensò a Raffaele e Ezlaaphira e a quello che aveva detto l’angelo. Forse erano fatti per questo, per stare assieme; forse non si era mai reso conto che si stava opponendo al piano dell’Onnipotente. Come aveva detto Raffaele, se c’erano due universi e in entrambi erano insieme, magari era proprio così che doveva andare.

In un momento di inaspettato coraggio Aziraphale pensò che almeno nel loro universo non sarebbe finita male, così avanzò a rapidi insicuri passi e mentre Crowley stava ancora balbettando qualcosa lo prese per i risvolti della giacca, come aveva visto fare nei film, chiuse gli occhi e lo baciò.

Era un bacio pasticciato e inesperto, anche Crowley rimase spiazzato, dopotutto era il loro primo bacio da sempre.

Quando si staccarono Crowley stava sorridendo, colpito dall’azione dell’angelo, mentre Aziraphale sembrava a metà tra lo sconvolto e l’entusiasta.

« Ecco, vedi, io ho pensato che noi, si potrebbe, insomma… »

« Oh, sta zitto » fece Crowley, prima di gettare gli occhiali lontano e baciare nuovamente l’angelo.

 

Intanto, nel secondo Universo…

« Strane versioni di noi, vero? » fece allegro Raffaele, riavere il suo demone era l’unica cosa che gli importava in quel momento.

Ezlaaphira era taciturno per cui Raffaele riprovò « Aziraphale era simpatico, testardo ma simpatico. La mia versione demoniaca invece com’era? Sembrava un po’ brusco? »

Il demone rise prima di fare un’espressione che sottintendeva che “brusco” era un’eufemismo « Beh mi ha fatto parecchio riflettere però ».

Raffaele cercò di cogliere ogni possibile sfumatura di quella frase. Forse lo aveva un po’ smosso nelle sue convinzioni?

« Pensa che Aziraphale mi ha confessato di amarlo quando si è chiuso il portale, era molto giù per come si era comportato, sembrava non gli importasse »

Ezlaaphira aprì la bocca in una tipica espressione di stupore « Aspetta, che cosa hai detto? Com’era quella frase Maya? Parole mai pronunciate? »

Il demone si stava agitando sotto lo sguardo perplesso dell’angelo « Non capisci? sono stati loro, hanno confessato le loro parole perdute, mai pronunciate che possono aprire porte e confini »

Raffaele passò lo sguardo prima dal libro di profezie e poi al demone « Ma noi, tu hai detto qualcosa? »

« No. Ma l’ho pensato mentre lo diceva e tu? »

« Abbiamo pensato la stessa cosa? Tu ed io? » chiese Raffaele, poso sicuro che il demone che aveva baciato più di ottanta anni prima finalmente avesse deciso che non stavano più correndo così tanto « Senti se loro sono stati in grado di dirlo a voce alta, perché noi no? » fece l’angelo e trattenne il fiato, sperando.

Ezlaaphira sorrise appena, prima di avvicinarsi  « Ti amo »

« Ti amo anch’io »

 

**** * ****

Ciao a tutt*, grazie per aver letto e commentato.

Un abbraccio grande!

   
 
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