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Autore: Danielle Petite    10/03/2024    0 recensioni
«Draco…»
Lui si alzò per educazione e le porse la mano «Piacere di conoscerti…sono Draco Malfoy»
Sia lei che Blaise lo guardarono accigliati «Che avete?»
«Draco, davvero non ti ricordi di lei?» disse Blaise. Era chiaro che aveva fatto una grossa figuraccia.
Draco la guardò di nuovo «Scusami…io non mi ricordo proprio di te…dove ti ho già conosciuta?»
«No. Sta scherzando…non è possibile…» fece Blaise a lei.
La ragazza fece cadere la penna ed il blocchetto di fogli che aveva in mano «Blaise…» fece una pausa e poi riprese «C’è altro che non ricorda?»
«Cosa? In che senso?» chiese lui confuso.
«Da quando me ne sono andata da Hogwarts, hai notato che ha dimenticato qualcos’altro oltre me?»
Blaise guardò lui poi tornò su di lei «No»
Hogwarts? Era stata ad Hogwarts e se n’era andata? Perché non la ricordava affatto?
«Che succede?» chiese lui.
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Capitolo XII




«Hai parlato con Potter?» disse Jane non appena tornò nel loro nascondiglio gettando a terra la maschera di Bellatrix.
«Si, a te come è andata?» chiese Draco passandole da mangiare.
«Nessun problema, come da manuale» disse lei afferrando un cappuccino e un cornetto.
«Mentre mangi ti aggiorno» cominciò lui «Abbiamo finito di dare la caccia a questi» disse sventolando il suo dossier «Se ne occuperà Potter di loro»
«Ottimo.» disse lei mangiando velocemente.
«Ho pensato ad un piano, dimmi che ne pensi» continuò lui «Andiamo a casa tua e quando torna Mattihas…»
«Lo torturiamo finchè non ci dice dov’è Alex?» disse lei interrompendolo.
«Credimi, lo farei più che volentieri…ma non vorrei bruciarmi l’occasione che ci porti lui stesso da Alex»
«Lo so…dobbiamo stare al suo gioco fin quando non riusciamo a seguirlo al suo nascondiglio» disse lei gettando la spazzatura in un angolo «Dobbiamo approfittare del fatto che non sa che lo abbiamo scoperto»
«Esatto…tu sei in grado di recitare al suo fianco? Senza accoltellarlo intendo.» fece lui con un ghigno.
«Per Alex posso fare tutto» rispose lei decisa «Andiamo!»
«Ferma!» disse lui bloccandola per un braccio «Non devi fare pazzie, devi stare calma.»
«Stai imparando a conoscermi vedo…»
Lui annuì con la testa «A che ora pensi possa “tornare dal lavoro” lui?»
«Di solito torna per pranzo e poi torna a lavoro verso le 4…ma ultimamente i suoi orari sono stati randomici»
«Eh certo, aveva da fare per attuare i suoi piani…dai andiamo!» uscirono dalla caverna e si smaterializzarono.
Apparvero poco lontani da casa di Jane e fecero un tratto a piedi «Mi raccomando, quando gli piazzi l’incanto tracciante non devi farti sentire»
«Ho capito Draco! So come si fanno queste cose!» rispose lei scocciata dalle mille raccomandazioni che le stava facendo.
«Io starò nascosto fuori, per qualunque cosa lancia il segnale e io ti…»
Alzarono entrambi lo sguardo verso la porta di casa di Jane e ci trovarono Meggie con le braccia incrociate e Ron Weasley.
«Visto? Che ti dicevo che era qui con lei?» sbottò Meggie a Ron del tutto sorpreso da quella scena.
«Che cosa ci fate qui?» disse Jane avvicinandosi a casa sua.
Meggie si avvicinò a testa alta con il sottofondo del rumore dei suoi tacchi e non appena fu alla sua portata gli mollò uno schiaffo che probabilmente Draco non lo avrebbe mai più dimenticato
«Ero sicura che fossi qui con lei! Sapevo che mi mentivi! Tutte le volte!»
Draco non osò risponderle. Lei non stava piangendo, era solo furiosa e probabilmente non vedeva l’ora di schiaffeggiarlo di nuovo.
Jane fece per parlare «Ma di che stai parlando…tutte le volte cosa…»
Draco le fece segno di stare zitta ma la cosa continuò «Jane Lewis! Alla fine sei riuscita a riprendertelo…sei contenta?»
«Ma…io…»
Alle sue spalle e quelle di Ron che era rimasto dov’era comparve Matthias «Che sta succedendo qui?»
Draco e Jane si guardarono per un secondo. Stava andando tutto a rotoli.
«Oh Mattihas giusto?» Meggie lo coinvolse subito «Sapevi che Jane e Draco hanno una tresca?»
«Cosa?» fece lui «Jane…che sta succedendo?» disse lui spiazzato.
Per fortuna Jane agiì subito e gli corse incontro abbracciandolo «Meggie è impazzita! Ci ha visto insieme e crede che Draco l’abbia tradita»
Mattihas guardò prima lei e poi lui e con quello sguardo dolce che ora sapevano essere finto disse «Avete trovato Alex?»
Draco avrebbe voluto cruciarlo in quello stesso istante. Fu Jane a rispondere «Non ancora…purtroppo»
Meggie, non avendo avuto il supporto da Mattihas, disse «Bene, tieniti le corna, io non ci sto! Addio per sempre Draco!» e si smaterializzò.
Rimasero tutti in silenzio per qualche secondo fino a che fu Mattihas a parlare per primo «Non vai da lei a chiarirti?»
«No» rispose subito lui. In quel momento non gli fregava niente di Meggie, non era mai stato così furioso con qualcuno come in quel momento…o forse si.
Estrasse la bacchetta mentre camminava verso di lui e disse «Stupeficium!»
Lui parò il colpo, a quanto pare anche lui aveva la bacchetta pronta «Cosa vuoi? Perché ora mi colpisci?»
«FIGLIO DI PUTTANA RIDAMMI MIO FIGLIO!»
Tutto accadde in un attimo, Mattihas spinse di lato Jane che rotolò a terra e si smaterializzò sparendo nel nulla.
«CAZZO!» imprecò appena si rese conto di aver mandato tutto all’aria.
Jane si rialzò aiutata da Ron «Ma sei impazzito? L’abbiamo perso adesso! Non lo ritroveremo più!» 
«Lo so, lo so! Non so cosa mi sia preso, non sono riuscito a ragionare!» gli stavano per uscire le lacrime dagli occhi e stava tremando.
«Cosa facciamo, cosa facciamo!» Erano entrambi nel panico.
«Io…» finalmente Ron parlò «Io gli ho piazzato addosso un incantesimo tracciante…non mi ha visto, io ero alle sue spalle…»
Jane appena si rese conto di quello che aveva detto gli si gettò al collo.
«Weasley…» disse Draco tornando a respirare «Non sono mai stato così contento della tua presenza come in questo momento»
«Harry mi ha aggiornato…sapevo chi era. Dai non piangere in questo modo!» Jane era disperata «Grazie! Grazie!»
«Portaci da lui adesso!» disse Draco avvicinandosi a lui.
Gli porse la mano e con Jane ancora al suo collo si smaterializzarono.
Si trovavano in un sotterraneo o qualcosa del genere, era tutto buio intorno a loro tranne per un corridoio in lontananza dove potevano vedere una torcia.
«Malfoy, ora che ho visto questo posto posso portare qui gli auror» disse Ron guardandosi intorno per memorizzare il posto.
«Si, vai subito. Io cerco mio figlio»
«Se incontrate Mattihas cercate solo di immobilizzarlo, cercate di non duellare»
«Certo» rispose Jane fremendo per andare a cercare Alex.
Draco fece un cenno con la testa e Ron sparì. In quello stesso istante sia Jane che Draco corsero verso il corridoio illuminato e non appena videro una porta si fiondarono dentro facendola saltare in aria ignorando del tutto le raccomandazioni di Ron.
«Mamma! Papà!» esclamò Alex appena li vide. La cella, se poteva essere chiamata in quel modo, era stata incantata con la magia e riproduceva esattamente la camera di un qualsiasi bambino della sua età. 
«Alex!» Jane subito l’abbracciò stretto «Come stai? Ti hanno fatto del male?»
«Sto bene mamma, a te come sono andate le vacanze?»
«Vacanze?» fece lei.
«Mattihas ha detto che sei andata a fare una vacanza con papà, per questo mi ha fatto stare a casa sua»
Jane e Draco si guardarono «Non ti ricordi che sei stato rapito da scuola?»
«Cosa? No…» fece lui confuso.
«Comunque ora andiamo a casa, poi ne riparliamo ok?» disse Draco. Con quell’esplosione avevano sicuramente attirato l’attenzione.
«Incantesimo tracciante eh?» fece una voce familiare alle loro spalle «Dovevo aspettarmelo»
Jane e Draco si voltarono con le bacchette tese.
«Come avete fatto a capire che ero io?» disse lui non più con lo sguardo dolce che aveva sempre mostrato loro. Anche in quell’occasione sembrava che lo stesse imitando.
«Rosier non perdiamo tempo, è me che vuoi no? Lascia andare via loro e facciamoci un bel duello come si deve»
Mattihas rise «Oh bene, finalmente ti sei ricordato di me…Malfoy»
«Già..scusa se ci ho messo un pò» rispose sempre con la bacchetta tesa.
«Mattihas» Jane li interruppe «Perchè hai fatto tutto questo? Stavi con me solo per arrivare a lui?» vide che cercava di tappare le orecchie al piccolo.
«Jane, tesoro mio…mi dispiace molto….ma si» ammise lui «Sei bellissima e questo mi ha aiutato a starti vicino ma…sei troppo difficile»
«Potevi rivelarti subito a me! Perché usare lei?» disse Draco furioso.
«Volevo fartela pagare per quello che mi hai fatto»
«Cosa avrei fatto?»
«Non hai mai voluto essere mio amico, mi trattavi come un essere inferiore…io volevo tanto essere il tuo migliore amico!»
«Mi dispiace! Da ragazzino non ero molto socievole…»
«Si…e mi piaceva quella parte di te. Eri così misterioso, introverso e forte. Ti bastava uno sguardo per mettere paura agli altri. Ti ammiravo molto. Fino a quando non hai deciso di mandare tutta la mia famiglia ad Azkaban»
«Loro sono mangiamorte!»
Mattihas si arrabbiò e con la bacchetta puntata direttamente sulla sua faccia disse «Anche tu!» con la mano libera gli strappò la manica della camicia mostrando il marchio nero.
«Tu sei pazzo» disse Jane alzandosi e mettendosi davanti ad Alex «Sei completamente pazzo»
«Forse» poi rise di gusto «Ma non ti dispiaceva stare con me…o sbaglio?» fece lui con malizia.
«Sei un bravissimo attore, questo te lo concedo»
Poi guardò Draco negli occhi «Almeno lei te l’ho presa»
«Sei un pezzo di merda!» urlò Draco lanciando un incantesimo.
Mattihas lo scansò per un pelo «Ma dove diamine sono finiti!» disse guardandosi intorno.
«Se aspetti i rinforzi scordateli» disse Draco «Li abbiamo intercettati tutti prima di venire qui»
Mattihas impallidì «Quindi in questi ultimi tre giorni che siete spariti….siete voi quindi….Bellatrix e co?»
«Siamo stati bravi eh?» continuò Draco «Ora per te é finita!»
Non lo finì di dire che incantesimi volarono dappertutto, Jane faceva da scudo ad Alex sia con il corpo che con la magia mentre lui teneva testa a Mattihas. Non era così scarso come aveva supposto Potter, se la sapeva cavare molto bene invece.
«Muori!» urlò lanciandogli un Avada Kedavra ma per fortuna Draco riuscì a scansarlo. Lanciando quella maledizione doveva per forza aver allertato il ministero, o almeno così pensava.
Non seppe dire per quanto tempo si tennero testa ma le cose precipitarono quando arrivò qualcuno in suo soccorso, qualcuno che forse non era nella loro lista. L’altro prese di mira Jane che non potè più proteggere Alex. Entrambi ora stavano duellando mentre Alex era in fondo alla stanza paralizzato dalla paura e con la coda dell’occhio cercavano di parare gli incantesimi diretti su di lui. Draco dovette subire più di un paio di incantesimi per assicurarsi di proteggere Alex e Jane invece cominciò ad usare anche la sua lama stando attenta a non colpire nessuno di loro due.
Ad un certo punto si invertirono gli avversari e nella confusione Draco riuscì a mettere KO il nuovo arrivato con un colpo alla testa. Rimaneva solo Mattihas e Jane ci stava dando dentro. In qualche modo aveva duplicato il suo pugnale ed ora sfrecciavano tutti e due contro Matthias «Sei proprio sicura di volermi uccidere?» fece lui tornando ad usare quella sua espressione da angioletto.
«Certo!» rispose Jane mentre le lame stavano andando a segno.
Inaspettatamente e magistralmente Mattiahas eseguì un perfetto incantesimo di scambio ed i loro posti si invertirono.
Jane venne colpita al petto da entrambe le lame.
«NOOOOOOO» urlò Draco disperato.
Jane rimase dov’era, si guardò il petto e poi tossì del sangue. Draco non riusciva a capire precisamente se le lame l’avessero presa al cuore ma se non era così c’erano vicinissime.
Matthias si avvicinò a lei. Draco non riusciva a muoversi, avrebbe voluto impedirglielo, avrebbe voluto colpirlo in quel momento ma era completamente sotto shock e immobilizzato. Neanche il pianto disperato di Alex riusciva a farlo tornare alla realtà.
«Peccato, non avrei voluto che finisse così» disse Matthias ad un passo da lei «Doveva esserci Draco al tuo posto»
«S-sai una cosa….Matthias» disse lei con fatica allungando la mano sull’elsa del pugnale che aveva nel petto «è meglio c-così…sai perché?»
«Perché?» chiese lui ingenuamente fissando il pugnale che stava tirando fuori dalla sua carne.
«P-perché lui n-non sa fare q-questo» 
Un pugnale cadde dall’alto e si conficcò direttamente nella testa di Mattihas finendolo sul colpo.
Era riuscita a tenere quel pugnale sospeso in aria di nascosto nonostante tutto quello che era successo.
Draco si mosse subito e corse verso di lei per sorreggerla appena si lasciò andare «Jane! Oh mio dio Jane che sei riuscita a fare» guardò la sua ferita da cui sgorgava sangue
«L-lascia perdere m-me…oblivia Alex, n-non voglio c-che si ricordi di q-questo scontro» disse sussurrando e sputando sangue.
In quel momento arrivarono Harry e gli altri auror. Stordito si lasciò togliere dalle braccia Jane e corse da Alex a fare quello che Jane gli aveva chiesto di fare. Lui era sotto shock.
«Oblivion» disse entrando nella sua mente e cancellandogli gli ultimi dieci minuti.
«Portiamo anche lui al San Mungo, ok?» disse qualcuno al suo fianco che prese anche Alex.
«Draco! Draco!» Forse lo stava chiamando Harry ma non riusciva a vedere dove fosse «Draco stai bene?»
Poi il buio.

 
____________


Draco si svegliò al San Mungo trovando al suo capezzale i suoi genitori e «Papà! Finalmente ti sei svegliato!» Alex gli saltò al collo e lo strinse.
«Alex» disse dolcemente stringendolo a se «Che bello rivederti»
Lui sembrava stare bene per fortuna.
«Cosa mi è successo? Da quanto tempo sto dormendo?» chiese ai suoi mentre lo abbracciavano.
«Solo da ieri, dovevi recuperare le forze» rispose sua madre.
Fece mente locale di quello che era successo e si ricordò tutto «Jane come sta?»
«E’ in terapia intensiva» rispose suo padre questa volta.
«Mamma sta male, forse non si sveglierà più» disse Alex sconvolgendo tutti.
«Non dire così!» lo ammonì la nonna «Si risveglierà sicuramente, dalle tempo»
Alex annuì in silenzio.
Draco si alzò e si tolse tutto quello che aveva attaccato alle braccia «Dov’è?»
«Te l’ho detto, è in terapia intensiva. Non ci fanno entrare»
«Dove sono i medimaghi allora? Voglio parlare con loro» andò in corridoio con solo il camice addosso seguito da Alex e si mise a cercare. Non aveva ancora recuperato del tutto le forze ma non importava.
«Da questa parte» disse Alex precedendolo «So qual’è la porta di mamma ma non mi hanno fatto entrare»
«Ci penso io, dimmi dov’è» disse Draco prendendolo per mano.
Lo portò davanti ad una porta verde su cui c’era scritto appunto Terapia Intensiva e la spinse. La porta era allarmata con la magia quindi richiamò tutti i medimaghi nei dintorni.
«Signore, lei non può entrare»
«Dove? Qui non posso entrare?» disse spingendo la porta più forte anche se stava cercando di opporsi.
I medimaghi provarono a tirarlo via ma in qualche modo riuscì a far entrare Alex e con un ultimo sforzo riuscì a entrare anche lui scrollandosi tutti di dosso.
Jane era distesa sul letto coperta fino alla pancia da un lenzuolo bianco e dal busto in su da delle bende. Aveva un tubo che le usciva dalla gola e sembrava morta.
«Mamma! mamma!» urlò Alex avvicinandosi al suo letto «Svegliati! Mamma svegliati!»
Un medimago o due afferrarono Draco per le braccia «Signore, questa è la terapia intensiva non potete stare qui!»
«Come sta? Perché non si sveglia? Ditemi la verità» disse inespressivo Draco.
«Aveva i polmoni entrambi perforati» rispose uno di loro «Quindi per qualche minuto il suo cervello non ha ricevuto ossigeno» poi fece una pausa «Dobbiamo solo aspettare e vedere se si riprende»
«Per favore» disse Draco quasi in un sussurro senza togliere gli occhi da Jane «Lasciateci stare due minuti con lei»
Probabilmente i due medimaghi alle sue spalle discussero ma non li sentì. Si avvicinò al letto e delicatamente le accarezzò la fronte.
«P-papà» disse Alex piangendo stringendo la mano di sua madre «Non si sveglierà più, vero?»
«Non lo so» rispose più sinceramente possibile «Non lo so Alex, mi dispiace»
«Mamma! Se ti svegli ti prometto che sarò bravo! Non ti farò più arrabbiare!»
A Draco scesero le lacrime e accarezzò la testa di suo figlio «Ti dispiace se le dico anche io qualcosa?»
Fece no con la testa e si spostò lasciandole la mano.
Draco si inginocchiò al lato del letto, le prese la sua mano tra le sue e la baciò «Jane, ti amo. Per favore svegliati e torna con noi» fece una piccola pausa e poi aggiunse «Non te l’ho voluto dire prima ma…ho recuperato tutti i miei ricordi con te» 
Sospirò e poi continuò «Se ti sveglierai ti spiegherò come ho fatto, ok?»
Proprio in quel momento furono interrotti dai medimaghi che li portarono fuori di peso «Lasciatemi stare! Voglio stare vicino a mamma!» urlò Alex.
«Lo so piccolo..abbi pazienza, è qui dentro perché la stiamo curando! Non è una punizione!» gli disse uno dei medimaghi ma lui stava ancora cercando di divincolarsi.
«Alexander, abbiamo fatto quello che potevamo» affermò Draco «Ora basta»
Il bambino immediatamente si fermò «Va bene papà»
Uscirono dalla terapia intensiva e tornarono nella stanza di Draco. I suoi genitori non si erano mossi da lì «Portate a casa Alex per favore, si è fatto tardi»
«Si, hai ragione caro…Alex andiamo? Torniamo domani mattina» sua madre prese Alex e si avviò mentre suo padre si trattenne per chiedergli «Allora come sta?»
«Non è cosciente e non respira da sola» rispose lui tristemente «Dobbiamo solo aspettare»
Lucius sospirò «Spero che si riprenda» poi si ammutolì e lo fissò.
«Che c’è papà?» gli chiese sdraiandosi sul letto. Si sentiva una pezza.
«Perchè non mi hai parlato del tuo nuovo lavoro? Credevo che il nostro rapporto fosse abbastanza buono adesso»
«In realtà…» si sistemò meglio nel letto. Aveva sempre raccontato tutto a suo padre fin da bambino, tranne il periodo in cui era rinchiuso ad Azkaban per ovvie ragioni. Questa volta nemmeno ci aveva pensato a parlarne con lui, aveva sentito fin dall’inizio che era una cosa solo sua da dover sistemare «Non ho cambiato lavoro, ho chiesto io a Potter di lavorare con lui a questo caso. Dovevo sapere il più possibile sull’Ordine»
«Lo capisco perfettamente ma…se lo avessi saputo avrei potuto aiutarti! Lo sai, ho molte conoscenze…»
«Avresti dovuto avere a che fare di nuovo con i mangiamorte, non mi sembrava il caso visto i trascorsi» gli rispose «Comunque scusami, sono stanco.»
Lui fece per dire qualcosa ma si interruppe «Vado via, riposati»
«Grazie» rispose lui.
«Sono fiero di te» disse prima di chiudersi la porta alle spalle.
Quella era la prima volta che gli aveva sentito dire quelle parole e ne fu felice.


Jane era intrappolata nel suo corpo.
Aveva ascoltato i medici che l’avevano intubata ed aveva ascoltato tutto quello che avevano detto Alex e soprattutto Draco. Avrebbe voluto stringergli la mano che lui le aveva tenuto, alzarsi, baciarlo ma non ci riusciva in nessun modo. 
Vagava nella sua mente e nei suoi ricordi “Svegliati Jane!” continuava a dirsi “Svegliati”. Apriva porte, cercava uscite ovunque ma ogni volta cambiava solo il paesaggio e/o il ricordo “Fatemi uscire di qui” urlò ancora dopo giorni o anni o qualunque fosse il senso del tempo in quel posto.
Sfinita e disorientata cominciò ad arrendersi, forse non poteva tornare indietro in nessun modo. 
«Forse sono morta» disse ad alta voce. 
In quel momento si trovava sulla riva del lago nero ad Hogwarts e tutto era immobile come se fosse una fotografia. Non sentiva uccellini, grilli o qualunque altro suono che normalmente doveva esserci, era il crepuscolo e Jane abbattuta si lasciò andare sull’erba. Il lago era immobile come uno specchio.
«Cosa devo fare?» disse al nulla. L’unica cosa che successe è che alle sue parole si increspò leggermente la superficie del lago.
«Prova» disse lei e successe di nuovo.
Provò ad alzare il volume della voce «Aaaaah!» e l’acqua si mosse più velocemente.
Fino a quel momento quella era stata l’unica reazione avuta con quel mondo, si alzò di scatto e provò a toccare l’acqua con una mano ma quando la immergeva l’acqua rimaneva comunque immobile e lei non sentiva la sensazione che la mano fosse bagnata.
L’unica cosa che funzionava era la voce «Cosa devo fare per uscire di qui?»
L’acqua si mosse ancora e lei fece un passo avanti «Voglio andarmene!» disse decisa notando che l’acqua vicino ai suoi piedi si comportava come se non volesse toccarla, quindi avanzò ancora fino a quasi immergersi ma l’acqua si scostava da lei, come se avesse addosso una sorta di barriera «Cosa devo fare!» disse cominciando ad infuriarsi. L’acqua di nuovo reagì e creò intorno a lei come una bolla e trascinandola in fondo al lago. Jane respirava normalmente ma era confusa da quella situazione, che stava succedendo?
Arrivati ad un certo punto la bolla si fermò e lei era bloccata in fondo al lago nero al buio «Cosa dovrei fare qui sotto?» chiese di nuovo al nulla.
Stavolta non successe niente.
Jane cominciò a battere contro la parete della bolla cercando di salire in superficie ma era come se fosse fatta di cemento. Era in trappola.
«FATEMI USCIRE DI QUI! DEVO TORNARE A CASA!» Poi pianse disperata continuando a cercare di fa scoppiare la bolla inutilmente «Devo tornare da mio figlio! Lui mi sta aspettando…e anche Draco! Devo tornare da loro, SONO I MIEI AMORI!»
La bolla si dissolse improvvisamente e Jane si sentì affogare vedendo i suoi capelli rossi galleggiarle davanti al viso. 
Jane morì. 
In quel mondo.



Jane si risvegliò al San Mungo con un dolore fortissimo alla gola, non riusciva a respirare perché aveva qualcosa in bocca.
Con un enorme sollievo vide qualcuno vicino a lei liberarle i polmoni e quando riuscì inspirò a fondo l’aria per qualche minuto prima di riprendersi e mettere a fuoco dove fosse.
«Signorina si è svegliata! Avviso subito i medimaghi!» disse una ragazza che suppose fosse un'infermiera.
La stanza era semplicissima, c’era solo lei in una stanza bianca senza finestre. Avrebbe tanto voluto alzarsi ma non riusciva a muoversi, si sentiva debolissima.
Ci fu un via vai di medici che la visitarono e forse passò un oretta quando finalmente qualcuno di loro disse «Portiamola fuori dalla terapia intensiva così i parenti possono incontrarla»
«Parenti?» ripeté lei confusa.
«Suo marito e suo figlio la stanno aspettando»
«Alex!» esclamò lei riprendendo coscienza di questa realtà «Come sta mio figlio?»
«Sta bene ma…» fece un medimago «Non deve agitarsi, è stata in coma per quasi tre anni»
Che cosa? Tre anni? «Sta dicendo che…ho dormito 3 anni? Ma che giorno è oggi?»
Con un enorme sforzo si mise a sedere e solo in quel momento notò che aveva la schiena ricoperta dai suoi capelli perché ci si sedette sopra. Quindi il tempo era veramente passato, non riusciva a crederci. L'ultima cosa che ricordava era il duello con Mattihas e i pugnali che l'avevano colpita al petto. Si toccò istintivamente.
«Oggi è il 12 Aprile 2005 e lei ha 25 anni adesso» rispose l’infermiera che le aveva tolto il tubo dalla bocca. In quel momento le passò uno specchio con un manico per permetterle di specchiarsi. Jane tremante lo prese e si guardò. Magra e con i capelli lunghi, per il resto non notò nulla di diverso da prima. Le lentiggini erano sempre dove erano  però si guardò le braccia e si toccò le cosce sentendo che non aveva più massa muscolare, stando ferma nel letto per tre anni non aveva più muscoli.
Jane si guardò le mani sottili e tremanti notando che indossava un anello d’oro. Non ricordava di averlo mai avuto prima.
«Prima ha detto…» disse Jane ripensandoci «Che fuori mi aspetta mio marito?»
«Si…lo abbiamo chiamato appena lei si è svegliata, penso csia già arrivato…»
«La porto da lui» disse l’infermiera facendo apparire una sedia a rotelle. La presero in braccio e la misero seduta.
Jane si sentiva stranissima e stordita.
La spinsero fuori e dopo nemmeno qualche metro si sentì chiamare «Mamma!»
Jane si girò verso la voce che non conosceva, aveva lasciato suo figlio che aveva 4 anni ed ora «A-Alexander» si mise la mano davanti alla bocca «Oh mio dio, sei cresciuto così tanto!»
Draco in miniatura di circa 7 anni si avvicinò e l’abbracciò stretta «Finalmente ti sei svegliata mammina!»
Jane lo strinse «Amore mio»
Era bellissimo, alto e il suo visino da bambino mostrava già i segni di come sarebbe diventato da grande. Essersi persa la sua crescita la faceva stare malissimo «Scusami, scusa se non sono riuscita a svegliarmi prima»
«Mi sei mancata tanto»
«Anche tu! Tantissimo» si staccò da lui e si asciugò le lacrime. Stava provando un'emozione indescrivibile. Quanto era strana quella situazione.
«Andiamo in stanza, così potete parlare quanto volete!» li interruppe l’infermiera.
«Papà è lì» disse Alex
«Hai vissuto al Manor con papà tutto questo tempo?» chiese Jane mentre si incamminarono, lei sulla sedia a rotelle e lui affianco a lei tenendole la mano.
«Si e con i nonni»
«Mi venivi a trovare ogni tanto?» chiese affettuosamente.
«Tutte le domeniche. Papà invece veniva più spesso, ora che ti vedrà darà di matto!»
Jane era sconvolta che quel giovanotto fosse il suo Alex, non riusciva a staccargli gli occhi di dosso.
«La sua stanza è questa» disse l’infermiera davanti una porta. Alex le lasciò la mano e aprì la porta. I suoi occhi bruciarono dalla luce che c’era in quella stanza. Ci mise qualche secondo a focalizzare quell’ambiente.
La stanza era enorme ed aveva due finestroni ad angolo che inondavano tutto di luce. 
Draco era davanti uno di essi e si era appena rivolto verso di lei quando disse «Lasciateci soli per favore» con tono serio.
Draco era circa come lo ricordava tranne per i capelli che gli arrivavano sulle spalle e un pò di barba. L’infermiera e Alex uscirono e si chiusero la porta alle spalle.
Jane fu la prima a parlare «Scusami se ci ho messo tanto, non riuscivo a svegliarmi»
Draco corse verso di lei e l’abbracciò sollevandola dalla sedia «Finalmente» disse lui tra le lacrime.
«Scusa se ci ho messo tanto…hai dovuto…crescere Alex da solo…io…» Draco la zittì con un bacio passionale. Con un braccio intorno alla vita la teneva in piedi mentre l’altra l’aveva affondata nel mare di capelli che ora aveva. Jane era felice come non lo era mai stata.
«Ti amo» riuscì a dirgli in un attimo di pausa.
«Non sai quanto ho sognato di sentirtelo dire» disse lui accarezzandola con gli occhi lucidi.
«Mi sento davvero…strana» disse lei cercando di tenersi in piedi da sola senza successo. Draco la adagió di nuovo sulla sedia e lui si inginocchiò tenendole le mani «Ho tante cose da dirti» disse toccando l'anello d'oro che ora portava all'anulare.
«Da quando siamo sposati?» chiese lei anticipandolo. 
Lui sembró sorpreso «Avevo preparato tutto un discorso per dirtelo e invece…»
«Oh…scusa» rispose lei.
«Prima di tutto vorrei che sapessi che nel caso volessi divorziare subito, mi occuperò io di tutte le pratiche e…»
«Mi hai sposata mentre ero in coma…assurdo» disse lei sorridendo.
Lui si fece serio di nuovo «Non sapevo se ti saresti mai più svegliata. Io volevo farlo e Alex ha approvato subito.»
«Giusto…Potevo anche non svegliarmi…» disse prendendo bene coscienza di questa cosa.
«Non ho mai perso le speranze» disse lui stringendole le mani.
Jane cominció a piangere «M-mi hai aspettata tutto questo tempo»
«E ti avrei aspettata ancora ma per fortuna ora sei sveglia»
«Oh Draco!» stavolta fu lei a stringerlo a sé e ad accarezzargli i capelli «Ah devo dirti una cosa!» esclamò ricordando quel particolare «Ti ho sentito quando mi hai detto che mi amavi…e che hai recuperato la memoria»
Draco strabbuzzó gli occhi «Ti parlavo sempre!»
«Purtroppo ho sentito solo quella volta, era come se fossi intrappolata in un altro mondo…» gli raccontò circa quello che aveva vissuto ma si rese conto che man mano quei ricordi stavano sparendo mentre li stava esponendo «Ora tocca a te, raccontami come hai fatto a recuperare la memoria»
Draco fece un respiro profondo «Poco più di tre anni fa ormai…mentre cercavo alcuni miei appunti di scuola nel mio vecchio baule di Hogwarts, mi ricordai che avevo creato un doppio fondo per nascondere tutte le cose proibite a scuola e quando lo aprii trovai il tuo test di gravidanza» si fermò aspettandosi una reazione che avvenne un istante dopo.
«Cosa? L’avevi tenuto?» fece lei sorpresa. Ricordava di averglielo gettato addosso in un momento d’ira.
«Si e menomale che l’ho fatto. Quando l’ho toccato mi sono riaffiorati tutti i ricordi che avevo di te»

-flashback-
Draco si trovava in camera sua e stava cercando delle ricette di alcune pozioni che gli aveva dato Severus Piton anni e anni addietro. Prima aveva cercato in una libreria dove aveva riposto tutti i libri di scuola ma nulla, quindi gli venne in mente del doppio fondo che aveva creato nel suo vecchio baule scolastico, dove nascondeva tutte le cose proibite che portava ad Hogwarts. Recuperò il baule ed una volta portato in camera lo disfò e aprì il doppio fondo. Sorrise trovandoci delle merendine marinare, delle gobbiglie truccate e riviste da adulti. Trovò anche un sacchetto nero ma non ricordando cosa ci fosse dentro lo prese e lo aprì.
Era un bastoncino bianco, un test di gravidanza su cui c’era scritto INCINTA dal 31/10/1996 e non appena lo toccò sentì come se fosse stato colpito da un fulmine direttamente al centro della testa e urlando di dolore si ricordò tutto riguardo Jane. 
La sera che arrivò a casa sua, quando Bellatrix la portava nei sotterranei e lei era impaurita, le lezioni a scuola che lei seguiva da sola perché nessuno le voleva stare vicino, la festa di Halloween e loro due che si svegliarono nello stesso letto, quando scoprì nella stanza delle necessità che lei era incinta e quando….e quando decise di obliviarsi.
Severus Piton insisteva «Perché continuo a trovare Jane Lewis nella tua mente? Il signore Oscuro è molto più forte di me, se non vuoi farlo arrivare a lei devi essere più forte!»
«NON CI RIESCO!» urlò lui. Draco riusciva a fermarlo in tempo, non era ancora riuscito a scoprire che lei era incinta di suo/a figlio/a ma stava diventando sempre più dura man mano che i mesi passavano perché continuava a pensare a come potessero stare entrambi. Più la evitava e più soffriva. Non riusciva più a sopportare il fatto di doverli nascondere.
Quella stessa sera, qualche giorno prima del momento stabilito per mettere fine alla vita di Silente, davanti lo specchio si guardò e disse «Oblivion Jane Lewis!»
-fine flashback-

Draco la fissava come se fosse ipnotizzato da lei «Che hai?» gli chiese ad un certo punto.
«Voglio portarti a casa» rispose lui.
Jane gli sorrise e proprio in quel momento Alex bussò alla porta «Posso entrare adesso?»
Entrambi risero «Vieni!»
Lui entrò e di nuovo abbracciò sua madre «Alex, sei diventato proprio un bel giovanotto» disse Jane stringendolo di nuovo a se. 
«Sono anche bravo a scuola, sono il primo della classe!» disse lui orgogliosamente con Draco alle sue spalle che annuiva.
«Davvero? Sono orgogliosa di te»
«Ora tornerai a casa con noi?» chiese lui.
«Si, resterò per sempre con voi.»



Jane recuperò la sua forma fisica dopo qualche mese di riabilitazione, l’unica conseguenza che ebbe dopo essersi risvegliata dal coma e le ferite al petto era l’asma che ogni tanto le procurava problemi ma tutto sommato stava bene. Decisero di sposarsi di nuovo, con una cerimonia questa volta, e vissero tutti e tre insieme nella casa di Jane che ristrutturano a dovere aumentando gli spazi. Draco a lavoro si trasferì definitivamente al quartier generale degli auror come specialista della memoria e collaborava a tutti i casi in cui fosse richiesto di scavare a fondo nella mente dei criminali, l’unico problema era che significava che doveva lavorare sempre con Potter ma…non era così male dopo tutto.
Alexander ricevette la sua lettera per frequentare Hogwarts ad 11 anni e non fu una sorpresa quando fu smistato a Serpeverde.

Nella Sala Grande, appena dopo lo smistamento….
«Malfoy! Malfoy!» si sentì chiamare Alex. Si voltò verso le voci e vide che erano un gruppetto di tre ragazzine, forse Grifondoro, che si agitarono quando lui incontrò i loro sguardi.
Alex sbuffò spostandosi i lunghi capelli ondulati e biondi che gli ricadevano davanti agli occhi azzurri e tornò a rivolgersi verso i suoi nuovi amici David e Arnold «Papà mi aveva avvisato che sarebbe successo»
Gli altri due lo guardarono a bocca aperta «Siamo qui da nemmeno un’ora e già hai le fan!»
Alex scrollò le spalle e camminò verso l’uscita visto che era ora di andare a dormire «David, Arnold andiamo? Abbiamo cose più importanti a cui pensare»
I due lo raggiunsero subito «Cosa?» chiesero in coro.
Alex ghignò «C’è una certa camera segreta da trovare…»

 

The End



 
Spazio autrice
Ed eccoci arrivati alla fine di questa Fanfiction! Incredibile che mi ci sia voluto un anno per scriverla e solo qualche settimana per pubblicarla! Spero vi sia piaciuta!
Vi lascio una piccola chicca creata con l' AI: Signori e Signore, a voi,  Alexander Lewis Malfoy


 
 
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