Teatro e Musical > Altri
Segui la storia  |       
Autore: Terreno    16/04/2024    0 recensioni
[Canzoni]
La libertà è un concetto molto bello, ma cosa succede se si abusa della libertà? Dove finisce la propria libertà e dove inizia quella degli altri?
 
Davvero è un male limitare la libertà, quando la gente ne abusa? Se la gente, anziché godere di ciò che può fare, finisce per fare danni, l'aggiunta di delle regole non è forse una conseguenza naturale?
 
La storia è stata realizzata a partire da una celebre ballata popolare.
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quando il Re Figlio abolì la legge, pensò come, presto sarebbe stato conosciuto come il Re della libertà e come i propri sudditi avrebbero goduto di essa, anziché dover sottostare all’odiosa regola.
 
Non passò, però, molto che diversa gente iniziò a cacciare nel parco e cacciare e cacciare. Presto non più solo per sfamarsi, anche solo per divertimento.
Le persone iniziarono a notare che gli animali che prima cacciavano nei dintorni del parco, che era consentito fare anche con il Re Padre, iniziarono a scomparire, in quanto non potevano trovare rifugio nella zona protetta, per crescere la propria prole.
La gente iniziò a far legna nel bosco e a tagliare, sempre di più. In misura maggiore delle proprie necessità, per fare guadagni e per accaparrarsi più legna rispetto agli alti. Se un albero non veniva tagliato da una persona, lo avrebbe tagliato un altro, quindi tanto valeva tagliare più del necessario, per accaparrarsi il prezioso legno e venderlo a chi non aveva fatto in tempo a disboscare la zona.
Diversi proprietari di botteghe iniziarono a lasciare rifiuti e scarti delle proprie attività in punti del bosco. Ciò fece diventare l’acqua della falda cattiva e le coltivazioni nelle campagne ne risentirono.
Un giorno si sfiorò la tragedia, quando un fuoco, acceso da due persone inesperte, rischiò di diventare un incendio e se non ci fosse stato l’intervento tempestivo di alcuni che riuscirono a spegnerlo, il vento avrebbe probabilmente spinto l’incendio fino ai campi.
Le persone che avevano da sempre passeggiato nel bosco, anche quando vi era il Padre, lamentarono che il luogo fosse ormai irriconoscibile. La gente irresponsabile stava togliendo la libertà a coloro che quella libertà la usavano responsabilmente. Come coloro che volevano solo stare lì o cacciavano fuori da esso.
 
Il parco venne quasi distrutto.
 
Fu allora che il Re Figlio si rese conto dell’errore fatto e cose ai ripari. Capì finalmente perché il genitore avesse sempre insistito sul rispetto di quella regola. Promulgò quindi, data la situazione, una legge ancora più restrittiva di quella del Padre.
 
L’accesso al Parco fu proibito a quasi tutti. Coloro che osavano entrare venivano sbattuti, senza tanti giri, in una fredda e inospitale cella.
Delle guardie vennero messe a sorvegliare i confini del bosco e per loro divenne più facile farlo quando venne eretta una palizzata. Fu un uso intelligente del legno confiscato ai taglialegna che avevano abusato della libertà a loro concessa. Ancor più facile divenne, quando venne ultimata una cinta muraria in pietra tutt’attorno al bosco.
 
Coloro che avevano usato così irresponsabilmente la libertà a loro data, tacciarono il Re Figlio di tirannide, ma costui imparò presto quanto pochi valessero le parole delle malelingue che si lamentavano di non essere liberi di calpestare gli altri per il proprio tornaconto.
 
Il Parco si salvò e piano piano si riprese.
 
Non pensate però che la legge fosse una specie di punizione per i sudditi irresponsabili o atta a proteggere solo il Parco. A beneficiarne furono anche i cittadini.
Per esempio, durante un inverno particolarmente rigido, in cui vi fu penuria di legna, il Re concesse di fare dei tagli, ovviamente regolamentati, per sopperire alla scarsità di legname, così che la gente potesse scaldarsi. Cosa che non sarebbe stata possibile se non ci fosse stata quella legge che impedì catastrofe e distruzione.
 
Il Re Figlio, divenuto saggio, capì cosa il Padre avesse cercato di dirgli e ci pensò su due volte, prima di abolire una legge con tanta leggerezza, capendo che, togliendo una legge, non voleva dire necessariamente rendere le persone più libere.
 
 
Quindi ricorda, non abusare mai della libertà che hai. Non limitare mai la libertà degli altri, a favore della tua. Non pretendere di poter togliere libertà a coloro che verranno dopo di te, perché ne vuoi più adesso. Perché finirai per averne solo di meno e ciò sarà una benedizione, sia per te che per gli altri, dato che ti verrà impedito di nuocere. La Libertà è meritata solo da coloro che sono responsabili, non da coloro che vogliono essere liberi di abusarne. In questo caso, ben venga la regola.




(La ballata menzionata nell'introduzione è Geordie)
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Teatro e Musical > Altri / Vai alla pagina dell'autore: Terreno