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Autore: Vavi_14    02/10/2024    3 recensioni
[Questa storia partecipa al Writober 2024 di Fanwriter.it] O almeno ci prova.
Una sfilza di prompt per tutto il mese di Ottobre, dalla lista pumpFLOWER: ad ogni fiore corrisponde un significato.
Ultimo aggiornamento: Nontiscordardime (Ricordo indimenticabile)
«Ciao».
Sasuke non avrebbe mai più parlato al vento, dopo quella volta. Lo avrebbe fatto solo nella sua testa, silenziosamente. Ma ora stava partendo e non sapeva quale sarebbe stato l’esito di quel viaggio. Aveva avuto molto tempo per riflettere, giù nei sotterranei di Konoha. Talmente tanto che, ad un certo punto, gli era sembrato di impazzire. Ciò che lo aveva mantenuto lucido, per assurdo, era stato l’autoconvincimento che meritasse quella condizione, e che pertanto dovesse essere presente a se stesso al fine di subire, su di sé, le conseguenze di ciò che aveva fatto. Troppo facile perdersi e dimenticare.
«Sto per lasciare Konoha».[...]

________________________________◊
Itachi, Sasuke e Shisui CENTRIC | WHAT IF, per la maggior parte, perché mi servivano vivi.
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Itachi, Sasuke Uchiha, Shisui Uchiha
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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ALLORO
Gloria

 





È un pomeriggio sonnacchioso a Konoha, di quelli tiepidi e immobili, durante i quali gli studenti vorrebbero fuggire via dall’aula per andare a fare un bagno al fiume, o a giocare fuori. Qualcuno dorme sul banco, fa ciondolare la testa e poi la rialza di scatto, punto dal gomito del compagno vicino.
Il maestro sta spiegando l’origine di una pianta straniera, che cresce in posti caldi, dove il clima è mite e ci sono fonti d’acqua costanti. Si chiama “Alloro”, dice, e tribù lontane lo utilizzavano per celebrare vincite o dare valore a particolari imprese. In genere, continua l’insegnante, sulla testa del fortunato veniva adagiata una rigogliosa corona di foglie, simbolo di infinita gloria e prosperità. A quelle parole, qualcuno si desta dallo stato di dormiveglia, aguzzando le orecchie: sarebbe bello organizzare un torneo con una corona come premio, propone un bambino. Il maestro sorride: non abbiamo piante simili qui, però potreste fare una ricerca sul campo. Qualche protesta si alza subito dalle ultime file. Ricerca voleva dire compito. Ma il maestro sa come catturare i ragazzi: se troverete un arbusto, un fiore o qualsiasi altra componente della flora del nostro Villaggio che simboleggi la gloria, vi prometto che proverò ad organizzare io stesso una gara di sfide a corpo libero.
A quel punto, Itachi alza la mano. Ha la stessa età anagrafica dei suoi compagni ma, dal punto di vista intellettuale, se ne distanzia molto. Un altro si sentirebbe fuori posto, ma lui, ormai, ha imparato a sentirsi così in molte circostanze della sua vita. La scuola è solo una delle tante.
«Maestro, perché celebrare la vincita con un simbolo di gloria?»
Qualcuno lo guarda stranito, senza capire.
Un altro bambino interviene: «Perché vincere è un grande atto di valore. Ed è giusto che gli forzi vengano premiati!»
«Corretto» risponde il maestro. «Ma credo che il dubbio di Itachi sia un altro. Vuoi spiegarti meglio, per favore?»
Itachi non fa caso alle occhiate stralunate dei compagni. Il maestro è stato gentile con lui ed in effetti ha colto la vera natura del suo interrogativo.
«Non credo che il premio debba essere la gloria. A cosa porta la fama?»
«Solo perché tu sei un Uchiha e ti conoscono tutti, non vuol dire che-»
È il ragazzo di prima. Il maestro gli fa un cenno con la mano per fermare il suo intervento.
«Io non desidero essere riconosciuto».
«Allora quale premio ti piacerebbe ricevere, Itachi?» chiede l’insegnante, interessato al modo di ragionare di quel bambino, così diverso da tutti gli altri.
«Gli scontri amichevoli dovrebbero avere come scopo il miglioramento continuo ed il rispetto dell’avversario, ce l’ha insegnato lei, maestro» risponde, scorgendo l’uomo ad annuire. «Sarebbe scorretto nei confronti di chi si è impegnato a combattere con noi, per aiutarci a progredire, donare un premio che stabilisca una superiorità d’onore».
«Capisco il tuo punto di vista» lo asseconda il maestro. «Ma non credi che un piccolo incoraggiamento possa essere d’aiuto per incrementare la motivazione e l’autostima di sé?»
Seguono un coro di “È vero”, “Proprio così”, “Ha ragione il maestro”, finché qualcun altro, a voce bassa ma non troppo, commenta: «Ma poi a lui che importa, visto che vince sempre? Dovrebbero essere i perdenti a preoccuparsene!»
Itachi si dà un’occhiata intorno. Il maestro aveva fatto finta di non sentire, così decide di prendere esempio da lui. Dopotutto, aveva solo espresso la sua opinione. «Può darsi» concede allora, rispondendo alla domanda dell’insegnante e guadagnandosi un caldo sorriso: uno studente di sei anni disposto a contrattare, nonostante le sue ferme convinzioni, non si incontrava in tutte le Ere Ninja.
«Facciamo così. Ognuno porterà, per la prossima settimana, una pianta che, secondo lui o lei, simboleggia la celebrazione di una vincita. Voi sceglierete il significato che vi sembrerà più opportuno».
L’annuncio è seguito da altri borbottii, ma stavolta sembrano meno critici e più curiosi. Le voci degli alunni parlottano vivaci, qualcuno ha già qualche idea, qualcun altro non sa nemmeno da dove cominciare. Sembra un compito piuttosto difficile.
«Vi ringrazio per il contributo che avete dato a questa lezione. Ricordatevi, per lunedì prossimo».
Itachi mette via i suoi libri. Ancora non sa se ha fatto bene ad intervenire, ma in fondo è ancora un bambino e spera davvero che lì fuori, tra i prati, vi sia qualcosa che incarni i suoi ideali.

 
 
 
 
 







____________________

Come avrete intuito, mi sono presa una piccola licenza poetica. In Giappone hanno l’alloro, ma si tratta di una pianta totalmente diversa. Ho deciso, quindi, di fare riferimento alla tradizione greco-romana attraverso un racconto (molto vago) del maestro. Credo che ad Itachi la parola “gloria” non piaccia poi così tanto. Voi che dite?
A presto,

Vavi


 
  
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