Trasportati
in un’altra dimensione, il gruppo si ritrovò all’interno di una caverna.
Samuele si guardò un po’ attorno.
Ad un primo
sguardo, la caverna sembrava identica alla prima in cui era entrato, ma questa
era leggermente diversa. Certo, si estendeva longitudinalmente per all’incirca
qualche centinaio di metri, ma nelle pareti di pietra erano presenti delle
torce accese che permettevano a tutti di camminare senza problemi.
“A quanto
pare, le torce che mi sono portato sono inutili oggi.” Disse Marco con un
piccolo sorriso ironico.
“Ma la
missione?” Chi fece quella domanda non dovette aspettare molto per ricevere una
risposta dal Sistema stesso.
[MISSIONE!]
UCCIDI TUTTE LE CREATURE ALL’INTERNO DELLA CAVERNA.
Samuele alzò
un sopracciglio alla risposta molto generale del Sistema.
‘Ci sono
creature diverse?’ Pensò tra sé. In effetti, l’ultima missione che aveva svolto
specificava chiaramente i nemici da uccidere. Aveva addirittura cambiato la
missione.
Marco sembrò
avergli letto la mente e parlò.
“Va bene, a
quanto pare oggi non sappiamo con chi avremo a che fare. Potrebbero anche
essere più specie di mostri. Avanziamo e stiamo in guardia.”
Il gruppo
andò avanti, con Marco che si mantenne dietro tutti gli altri. Non dovettero
camminare per molto tempo perché sentissero rumori di molteplici passi veloci
che venivano verso di loro.
Grazie alle
torce posizionate nelle pareti della caverna, furono in grado di vedere
immediatamente le creature.
Era una
piccola colonia di goblin che avanzava verso di loro a grande velocità. Tutti
si misero in posizione di combattimento e attesero che si avvicinassero di più.
Samuele
ricordò la tattica che il gruppo aveva utilizzato l’ultima volta ed era molto
simile a questa. L’unica differenza era proprio il fatto che ora potevano
vedere meglio grazie alla luce emanata dalle torce. Non avevano bisogno di
stare tutti uniti stretti per poter vedere gli attacchi dei goblin.
Da questo
punto di vista, se il vantaggio dei goblin era il loro numero, il vantaggio del
gruppo di Avventurieri era proprio la loro vista.
Non appena i
goblin si avvicinarono abbastanza, i Novellini alzarono le spade e le
abbassarono su di loro. Nel frattempo, usavano gli scudi per pararsi dagli
attacchi di altri goblin.
Samuele
continuò ad attaccare e uccidere i goblin.
[COMPLIMENTI!]
SEI SALITO DI LIVELLO!
…
[COMPLIMENTI!]
SEI SALITO DI LIVELLO!
Per ogni
gruppetto di goblin che uccideva, una campanellina suonava nella sua testa e
una piccola schermata appariva sopra di lui. Il suo sorriso si fece sempre più
grande. Ogni aumento di livello lo rendeva più forte, più veloce. E Samuele se
ne rese conto dai danni che infliggeva ai goblin. Se prima ci metteva qualche
colpo di spada per uccidere un solo goblin, ora impiegava massimo due spadate.
Inoltre, aumentata la sua agilità, il tempo di oscillazione della spada
diminuiva.
Samuele si
divertì così tanto che quando non ne vide arrivare più verso di lui ci rimase
male.
Fortunatamente,
la missione non era ancora conclusa. Il gruppo continuò ad avanzare. La
caverna, prima stretta, ora si allargò, formando una specie di cerchio con un
lago sotterraneo al centro, alimentato da una cascata che cade da una fenditura
nel soffitto.
Il gruppo
guardò ammirato quello spettacolo della natura.
“è bellissimo…” Borbottò una voce
femminile, che Samuele riconobbe essere di Sofia. La sua voce gli era rimasta
molto impressa nonostante la piccola conversazione avuta con lei.
“Non
distraetevi. Ricordate che siamo in una caverna piena di mostri.” Ricordò loro
Marco.
Infatti,
sentirono degli striduli provenire dall’alto della caverna. Tutti quanti alzarono
le teste per capire cosa fosse e videro un numero esorbitante di ragni giganti.
“Fate
attenzione! Un singolo ragno gigante è debole, ma in gruppo non sono da
sottovalutare!” Spiegò il leader.
Mentre il
gruppo si preparò per un altro combattimento, i ragni giganti scesero dal
soffitto camminando per le pareti e arrivando fino a terra.
Il luogo del
combattimento non era l’ideale, pensò Samuele. Infatti, il lago sotterraneo
occupava la parte centrale del terreno e rimaneva soltanto la parte esterna.
Neanche tornare indietro era la soluzione migliore, dato lo spazio che ognuno
di quei ragni occupava. Contro i goblin, essendo molto piccoli, non avevano
avuto alcun problema ad affrontarli nonostante lo spazio stretto. I ragni,
però, erano tutta un’altra questione.
“Cosa
facciamo, leader?!”
“Non
possiamo affrontarli qui!”
“Ci aiuti,
la prego!”
Vedendo che
il gruppo aveva cominciato ad allarmarsi, Marco intervenne e gridò.
“Non li
state affrontando da soli! Siete un gruppo, mettetevelo in testa! Pensate bene
a cosa potete fare insieme!”
Il gruppo di
Novellini non poté dirsi rassicurato dalle sue parole. Di che parlava? Cosa
potevano fare insieme?
Samuele ci
pensò e spalancò leggermente gli occhi. Gli era venuta in mente un’idea, ma non
sapeva se fosse buona.
“Se
creassimo una formazione difensiva a linea, con davanti gli scudi, in modo da
proteggerci? Non appena i ragni sferrano il loro attacco, chi sta davanti con
gli scudi protegge chi sta dietro con questi che coordinano i loro attacchi,
attaccando in gruppo un singolo ragno. In questo modo possiamo abbatterli più
velocemente, no?”
L’intero
gruppo ha ascoltato il suo piano e ci pensò. Marco Terranova sorrise e parlò.
“Vale la
pena tentare. In ogni caso, se qualcosa andasse storto ci sono io a
proteggervi.” Rassicurò tutti quanti.
Nel
frattempo, i ragni giganti si avvicinavano sempre di più. Il piano di Samuele
prevedeva che si formasse una linea difensiva, ma dove si trovavano era
impossibile.
Tornarono
quindi indietro e cinque Novellini si misero davanti a tutti con gli scudi in
entrambe le mani, pronti a proteggere con tutte le loro forze chi stava dietro
di loro. Questi ultimi si prepararono con le spade.
I ragni
cominciarono ad attaccare chi stava davanti. Essendo quella parte della caverna
stretta, i ragni stavano in fila per due. Una volta che la linea davanti aveva
fatto il suo dovere, questi arretravano di un passo e quelli dietro attaccarono
i due ragni, uccidendoli all’istante.
Il gruppo
sorrise.
“Sta
funzionando! Possiamo farcela!” Samuele fu felice che il suo piano ebbe
risultati positivi. Non solo stavano uccidendo i ragni, ma aveva anche
risollevato il morale di tutto il gruppo.
I ragni,
però, non erano creature così stupide.
“Ragazzi,
nelle pareti!!” Urlò Sofia.
Una volta
capita la loro tattica, alcuni ragni sfruttarono le pareti per arrampicarsi e
saltare verso di loro.
Samuele
imprecò. Non aveva previsto qualcosa di così ovvio. Fortunatamente, il gruppo
riuscì in qualche modo a farcela.
La fila
davanti attaccava con gli scudi i ragni che saltavano verso di loro, facendoli
cadere dietro la seconda e ultima fila del gruppo, dando a questi ultimi la
possibilità di attaccarli mentre si stavano ancora riprendendo.
Ora il
gruppo era diviso tra quelli che attaccavano i ragni arrampicati nelle pareti e
quelli che attaccavano i ragni davanti a loro.
In questo
modo, il gruppo riuscì ad uccidere ognuno dei ragni. Certo, la linea davanti
che aveva difeso la squadra non era salita di livello, ma in compenso potevano
dire di essersi infervorati, pronti ad uccidere tutti le altre creature che
intralciavano il loro cammino.
Samuele
guardò la sua schermata di stato e sorrise.
{PROFILO}
NOME: SAMUELE RUA LIVELLO:
6
TITOLO: NOVELLINO
CLASSE: NESSUNA
PV: 1200
{STATISTICHE}
FORZA: 6
SENSI:
6
INTELLIGENZA: 6 AGILITà: 6
VITALITà: 6
STAMINA: 6
Stava salendo a una velocità incredibile, come normalmente si
fa ai primi livelli. Presto avrebbe raggiunto il livello 10 e si entusiasmò.
Era chiamato il “primo traguardo”, proprio perché era il primo obiettivo che
veniva raggiunto da tutti quelli che diventavano Avventurieri. Per molti, in
realtà, anche l’ultimo.
Ma non per lui, Samuele ne era convinto. Non si sarebbe
fermato al livello 10. Non aveva ottenuto quella rottura del limite massimo a
caso. Doveva raggiungere almeno il livello 50. Samuele sperava anche nel 100,
ma forse era ancora troppo presto per pensare a quel numero.
No, era meglio continuare a piccoli passi. Prima avrebbe
raggiunto il livello 10, poi il 20, poi il 30 e così via. Era inutile pensare
adesso a numeri così alti. Li avrebbe raggiunti, un giorno, ma quel giorno era
ancora molto lontano.
Il gruppo continuò quindi ad avanzare più carico che mai e
ritornati all’area del luogo sotterraneo videro un’entrata che portava a un
corridoio buio. Sembrava essere più largo, quindi non si lamentarono più di
tanto.
Marco prese delle torce e le diede ad alcuni, in modo da
illuminare in maniera più efficace la caverna buia.
Entrarono e percorsero il sentiero. Poi si fermarono con
sguardi curiosi e leggermente nervosi.
“Cosa sono quei mostri?”
Erano creature simili a grossi pipistrelli dotati di artigli
affilati. I loro occhi erano spalancati ad osservarli, come se li stessero
aspettando. Non che quegli occhi si notassero a primo impatto, essendo
completamente neri.
“Grotteschi…” Rispose Samuele al ragazzo che aveva fatto la
domanda, osservandoli pure lui con curiosità mista a nervosismo.
“Esatto. Non sono molto resistenti, quindi con un attacco ben
piazzato muoiono all’istante.” Informò Marco.
“Quindi ce la possiamo fare, proprio come prima!” Esclamò
Sofia, mettendo di nuovo tutti in uno stato di eccitazione.
“Forza, venite qui, mostri!” Incitarono alcuni del gruppo.
I Grotteschi, come se li avessero capiti, si infuriarono e
volarono verso di loro con gli artigli pronti ad ucciderli.
Nessuno di loro, però, si fece trovare impreparato. Con
abilità, tutti loro uccisero i mostri simili a grossi pipistrelli e una
campanellina suonò nelle loro teste.
[COMPLIMENTI!]
HAI COMPLETATO LA MISSIONE! È POSSIBILE RECUPERARE LO SCRIGNO DEL TESORO IN
FONDO ALLA CAVERNA.
ESCI DAL PORTALE PRIMA CHE SI CHIUDA.
Alcuni di loro esultarono per il completamento della
missione, altri per un altro motivo.
“Sì, ho raggiunto il livello 10!!”
“Anche io!! Il Sistema sta scegliendo la mia Classe!”
“La mia classe è Guaritore!!” Urlò anche Sofia, unendosi alla
gioia di quei pochi che avevano raggiunto il loro primo traguardo da
Avventurieri.
Samuele guardò la sua schermata e imprecò internamente
LIVELLO: 8
‘La mia solita fortuna…’ Per due soli livelli, Samuele non
poté ricevere la sua Classe. D’altronde, se lo immaginava. Era partito
leggermente svantaggiato rispetto agli altri. Nella sua precedente missione, il
suo livello aveva raggiunto il limite massimo al 2, rompendolo in qualche modo
soltanto dopo aver finito la missione.
Solitamente, infatti, ci volevano solo due missioni per
arrivare al cosiddetto “primo traguardo”. Purtroppo per lui, la sua sfortuna
sembrava agire anche ora.
“Va bene, ragazzi. Sono felice per tutti voi che avete
ottenuto la vostra Classe. Ma è arrivato il momento di recuperare lo scrigno e
tornare indietro.”
Lo scrigno non era affatto grande e poteva essere sollevato
con tranquillità anche da uno solo di loro. Tutti alla fine tornarono indietro
e uscirono dal portale.
Il ragazzo che aveva portato per tutto il tragitto lo
scrigno, lo aprì e, insieme a tutti gli altri, vide che all’interno non c’era
davvero niente di che. Certo, c’erano dei tesori, ma diviso in nove non
avrebbero veramente fruttato chissà quanti soldi.
Al sospiro di delusione di alcuni, Marco parlò.
“Dovreste saperlo che le ricompense di questi portali non
sono niente di che. Piuttosto, concentratevi sul fatto che siete diventati più
forti. La maggior parte di voi ha ottenuto una Classe, quindi non avete davvero
nulla di cui lamentarvi. Per gli altri, questa era la vostra prima missione in
assoluto. Siate felici di aver combattuto quei mostri con grande abilità.”
‘Guarda un po’, io non sono né nel primo gruppo, né
nell’altro…’ Pensò Samuele con un sorriso amaro.
“Beh, dato che loro hanno ottenuto una classe come
ricompensa, noi possiamo prendere quel tesoro, no?”
“Non ci contare! Almeno la metà di questo tesoro è mio, l’ho
portato io per tutto il tempo del ritorno. Mi spetta!”
“Non hai fatto nemmeno fatica a portarla, non ti spetta
nulla!”
E così, continuò il litigio tra tutti i membri del gruppo.
Alla fine, dovette intervenire il leader per fermarli prima che si prendessero
a pugni. Lo sguardo amaro di Samuele fu rapidamente sostituito da un piccolo
sorriso divertito, inducendolo anche a pensare in maniera positiva.
‘Vabbè, sarà per la prossima volta.’ Si disse,
accontentandosi del risultato ottenuto quella giornata.
Guardando l’ora nel telefono, decise di tornare a casa e
riposarsi un po’, aspettando la sua prossima missione e salire finalmente di
livello.
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Spero vi abbia interessato questo capitolo. Ditemi cosa ne pensate.
Ci vediamo domani, stessa ora. Ciao!