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Autore: Ily18    25/09/2009    1 recensioni
Michael e Sara si ritrovano a vivere nello stesso quartiere e non solo, Michael scopre che Sara è la sua nuova vicina di casa di cui tanto aveva sentito parlare in giro.
Come andrà a finire?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Michael Scofield, Sara Tancredi | Coppie: Michael/Sara
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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A/N: Dopo almeno due anni che questa storia si trascina avanti XD sono lieta di presentarvi l'ultimo capitolo di HE LIVES IN MY NEIGHBORHOOD

Buona lettura! :)





Era una mattina di un Aprile tiepido, in quel di Chicago. Tutto sembrava andare per il verso giusto in quel momento.
Gli uccellini cantavano felici sui rami degli alberi in fiore, il cielo era di un celeste quasi abbagliante, mentre qualche nuvola bianca, soffice ed innocua faceva capolino e giocava a nascondere il sole per qualche secondo.

Sara respirò profondamente, lasciando che la brezza primaverile le accarezzasse la pelle e le scompigliasse dolcemente i lunghi capelli castani che le cadevano dolcemente sulle spalle.

Erano passati all’incirca sei anni da quella sera all’aeroporto e non poteva certo dire che la sua vita non fosse cambiata radicalmente da quel giorno.

“Serve aiuto con queste scatole?” Chiese una voce alle sue spalle, portandola con la memoria, indietro di qualche anno, a quando si era trasferita qui.

“Direi proprio di sì!” Rispose girandosi verso quella voce e portandosi una mano di fronte agli occhi per farsi scudo dei raggi del sole.

“Accettare aiuti dagli sconosciuti…” Disse la voce fintamente delusa da quel suo comportamento. “Sai che prima o poi ti metterà nei guai, vero?” Il proprietario di quella voce scosse la testa, avvicinandosi un po’ di più a lei e mettendole protettivo le braccia in vita, chiudendola in un dolce abbraccio. “Non si sa mai chi ti potresti trovare davanti.” Le fece notare serio, i loro visi a pochi centimetri di distanza.

“Beh, le ultime volte che l’ho fatto mi è andata benissimo…” Disse maliziosa, portando le braccia dietro al collo dell’uomo che la stringeva a sé.

“Non è detto che sarai così fortunata anche una terza volta.” Le disse sorridendole, avvicinando impercettibilmente il suo viso a quello della ragazza.

Sara chinò leggermente il viso di lato, scrollando le spalle. “Beh, dicono che la fortuna aiuti gli audaci, no?” Chiese retorica, non lasciando il tempo all’uomo davanti a lei, di risponderle.

I due, uno nelle braccia dell’altro, fermi sul marciapiede che dava su un giardino di una candida casa, si scambiarono un lungo e tenero bacio, mentre una piccola ombra scese dalla macchina parcheggiata di fianco a loro.

“Mamma, Papà!” Disse una bimba dai lunghi capelli biondo-ramati, cercando di richiamare la loro attenzione. “La montiamo la bici?” Li pregò, sgranando i grandi occhi blu, mentre indicava le scatole nel bagagliaio.

Sara si allontanò sorridendo da Michael e prese in braccio sua figlia, la sua piccola bambolina che aveva così tanta voglia di imparare a pedalare. “Certo Christina, adesso io e papà la montiamo.” La rassicurò, baciandole dolcemente la fronte e facendole un po’ di solletico in pancia, come le piaceva tanto. La bimba rise divertita dal comportamento della mamma e la strinse forte schioccandole un forte bacio sulla guancia. “Vero Michael?” Gli chiese, notando come si era incantato a guardare le donne più importanti della sua vita, ridere e divertirsi insieme. Michael adorava perdersi nel sorriso di sua figlia, che gli ricordava tanto quello di Sara, lo stesso sorriso che l’aveva stregato qualche tempo fa.
Non riusciva ancora a credere che tutto questo fosse successo a lui.
La donna che amava follemente, le aveva dato quello che aveva sempre sognato. Una vita perfetta che avrebbe vissuto con una famiglia perfetta.

“Mhm, non lo so.” Disse facendo il vago e grattandosi i cortissimi capelli sulla testa. “Potrei essere geloso per quel bacio.” Disse, avvicinandosi alla figlia. “Sai che papà non riesce a lavorare se è triste.” Aggiunse con una faccia triste, coprendosi il viso come se fosse pronto a scoppiare a piangere.

“Oh, papà è triste!” Esclamò Sara, notando come la figlia fosse preoccupata dalla reazione del padre. “Perché non dai anche un bacio a lui, eh?” Le chiese, notando che la sua piccola bambolina annuì subito, sempre pronta a far tornare il sorriso sulle labbra del padre.

“Papà non devi essere triste!” Lo rassicurò, scendendo a terra e avvicinandosi a lui. Michael tolse le mani dal viso e la guardò, cercando di sembrare triste e nascondendole il tenero sorriso che sua figlia gli faceva apparire ogni volta sulle labbra. “Io ti voglio tanto bene.” Lo rassicurò, mentre Michael la prendeva in braccio. “E ti faccio una carezza.” Disse, passandogli dolcemente una mano sulla guancia. “E ti do un bacio forte, forte!” Prese il viso del padre tra le mani e diede due grossi baci su entrambe le guance di Michael. “Però tu non piangere più, perché io e mamma ti vogliamo tanto bene! Vero mamma?” Si girò verso la madre per la conferma alla sua domanda.

“Verissimo!” Disse Sara, divertita da quella scena. Adorava Michael e Christina, e se qualcuno qualche tempo fa le avrebbe detto che trasferendosi in quel quartiere avrebbe avuto tutto questo… Beh, avrebbe detto che era un pazzo!

“Chi vuole costruire la bici?” Chiese Michael qualche urlando, scherzando con sua figlia.

“Io!! Io!!” Gridò a sua volta Christina, contenta che finalmente quel momento fosse arrivato.

Michael la mise a terra e la osservò prendere la mano di Sara, mentre lui finiva di prendeva tutte le scatole dal bagagliaio, per poi portarle in casa.

Non ci avrebbe messo molto a montare la piccola bici di Christina e la piccola altalena a due sedili che lui e Sara avevano deciso di comprarle. Al luna park dove la portavano ogni sera, le altalene non c’erano e Michael e Sara pensavano entrambi che una bambina dovesse sapere cosa si provava a stare a qualche metro da terra, con le gambe libere di dondolare su e giù e il vento che ti scompiglia i capelli.

Il parco che stava dietro casa loro, quello con il grande lago e le altalene che aveva occupato gran parte dell’infanzia di Michael, era stato demolito qualche anno prima che Christina nascesse e al suo posto era stata costruita una scuola materna.

“Bene!” Disse ironico, notando che le istruzioni per montare la bici erano solo in cinese. “Ovviamente sono in cinese.” Continuò, grattandosi la testa e studiando le immagini presenti nel foglietto che reggeva in mano.

“Ottimo, vedremo in azione il genio che è Michael Scofield!” Scherzò Sara divertita, mentre Michael alzava un sopracciglio come a raccogliere la sfida che la moglie gli aveva appena lanciato.

“Vedrai piccola, qualche minuto e potrai andare dai tuoi cugini a mostrare vedere il tuo bolide!” Disse Michael, buttando le istruzioni da una parte, deciso a ignorarle e a seguire il suo istinto.
Riuscì a montare con successo due pezzi, scatenando l’entusiasmo della figlia che lanciò un urletto eccitato nel vedere che piano, piano la bici prendeva forma sotto le mani esperte del padre.

Nel giro di qualche minuto, come Sara si aspettava, la bici arancione di Christina era perfettamente montata.
La piccola corse ad abbracciare il padre e a stampargli nuovamente, su entrambe le guance, due grossi e rumorosi baci. “Papà sei bravissimo!” Disse buttandogli le corte braccia al collo e stringendolo forte a sé.

Michael la strinse a sua volta, emozionato nel vedere la figlia così eccitata per la sua prima bici.
Per un momento ricordò sé stesso a quell’età, quando la madre e il suo patrigno gli regalarono la sua prima bici. Poteva riconoscere la sua eccitazione di quel giorno, negli occhi e nei movimenti di Christina che non vedeva l’ora di provare il suo nuovo regalo.

Spostò lo sguardo per incrociarlo con quello di Sara che guardava la scena da lontano, le braccia incrociate al petto, una spalla poggiata allo stipite della porta e quel sorriso dolce che lui adorava.

Sara fece un cenno con capo, indicando a Michael il giardino e lui annuì, capendo quello che sua moglie intendeva. “Hey piccola,” disse a Christina, che lo stringeva ancora forte, “che ne dici di andare fuori in giardino e provarla?” Non fece in tempo a finire la domanda, che la figlia lanciò un altro urletto eccitato, battendo le mani e saltellando ansiosa di sapere come si guidava una bici.

Tutti e tre uscirono in giardino, Michael con una videocamera per riprendere le prime pedalate sulla bici di sua figlia. Certo, il tutto era semplice grazie alle rotelline montate nella ruota posteriore, ma vedere la propria figlia salire per la prima volta su una bici e divertirsi in quel modo, avrebbe reso orgoglioso ogni padre sulla faccia della terra.

Michael notò che nel giardino di fianco, forse richiamati dalle risate e dagli urletti felici di sua figlia, Lincoln, Veronica e i loro figli, erano usciti per scoprire cosa ci fosse di tanto divertente. Un sorriso apparve sui loro visi.
Lincoln, Veronica e i loro due figli, LJ e Matt, si erano trasferiti ormai da sei anni nella casa di fianco alla loro. La stessa casa che un tempo fu di Michael.
La stessa casa che, se non fosse stato per Sara, probabilmente non avrebbe mai abbandonato. La stessa casa che era stata per tanti anni di sua madre.
Ma ora che lui aveva sua figlia, Christina Rose, non gli serviva più una casa per tenere vivo quel ricordo. Per quello c’era il suo piccolo, grande tesoro, la sua principessina di cui, Michael ne era certo, sua madre sarebbe andata fiera.

Sara lanciò un’occhiata a Lincoln e Veronica e agitò leggermente la mano per salutare tutta l’allegra famiglia che si godeva lo spettacolo della prima pedalata di sua figlia.
Per quanto adorasse Veronica ed andassero estremamente d’accordo, Sara nutriva un affetto ancor più grande per Lincoln.
Non c’era giorno in cui non lo ringraziasse per quella corsa folle all’aeroporto.

Si chiedeva spesso come sarebbero andate le cose se lui non l’avesse accompagnata e soprattutto se non avesse mai mandato quel messaggio a Michael di nascosto, senza che lei nemmeno se ne fosse resa conto.

Sarebbe stato un mistero con cui avrebbe convissuto per sempre, uno di cui non aveva bisogno di sapere la risposta; di cui non voleva sapere la risposta.

Era anche merito di Lincoln se tutto questo era successo. ‘Magari il prossimo Scofield in arrivo potrà essere chiamato in suo onore.’ Pensò accarezzandosi protettiva la pancia che ancora non era segnata da quella recente gravidanza.

Poi il pensiero la colpì. ‘Lincoln Scofield.’ Pensò, fissando prima il cognato, poi il marito. ‘Non potrei mai fare un torto simile a mio figlio!’ Rise tra sé, pensando a quanto male suonassero quel nome e cognome così vicini.

Ma Sara sapeva che in fondo un nome non bastava a ringraziarlo per tutto quello che aveva fatto per lei; per loro.

Si soffermò nuovamente a guardare suo marito che riprendeva emozionato la loro piccola  figlioletta che pedalava felice sulla sua nuova bici, suonando di tanto in tanto il piccolo clacson che il padre le aveva montato sul manubrio.

Si accarezzò nuovamente la pancia, tornando indietro a qualche anno, quando tutto questo sembrava impossibile.

L’unica cosa a cui riusciva a pensare in quel momento, era che trasferirsi in questo posto fosse stata la cosa migliore che avesse potuto mai fare.
Era stata abituata a cambiare spesso casa, scuola, giro di amicizie per colpa del padre.

Ma da quando Michael era entrato nella sua vita, tutto era cambiato. In meglio.

Ora avrebbe sempre vissuto nel suo quartiere.





A/N: Scontato, sdolcinato, etc... XD Sì, ne sono consapevole, ma dopo aver visto com'è finita la 4 serie, davvero mi volete biasimare per aver voluto darl loro un po' di felicità?! O.o

Son contenta di essere riuscita a finire questa storia, anche perché onestamente pensavo sarebbe rimasta a metà per sempre.

Non mi dilungherò troppo, perché non è il caso XD ma volevo solo ringraziare chi ha letto, recensito o semplicemente si è divertito a leggere questa storia.
Ringrazio anche chi l'ha messa tra i preferiti e tra le storie seguite.

Per cui, penso darò il mio saluto definitivo alla sezione di PB con quest'ultimo capitolo. :)

Grazie ancora e ciao a tutti! ^_^
   
 
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