Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
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Autore: KyubiKonanOfAkatsuki    02/10/2009    1 recensioni
[Seguito di 'Kowaii Kitsune'][RufyxNami, FrankyxRobin, LuccixOC. Magari. Mi piacerebbe qualche recensione >:)]Un leopardo, un lupo e una volpe. Tre esseri diversi, ma infondo legati da una stessa origine: erano umani. Questo è il prezzo da pagare per un possessore dei Frutti del Diavolo modello Zoan. Dopo parecchi anni, il possessore diventa sempre meno umano… Finisce per trasformarsi in animale al 100%. Si finisce intrappolati per sempre, e non c’è modo per tornare indietro. Kokitsune, saggia eppure testarda e impulsiva, non vuole arrendersi al suo destino e arriva persino a chiedere aiuto ai suoi vecchi nemici, Rufy&Co. La cura si trova su un'isola chiamata "L'Occhio del Diavolo", situata nell'Arcipelago Sancta,composto dalle isole chiamate Abaddon, Asmodeus, Astaroth, Chamuel, Jehoel, Leviathan, Kokabiel, Seraphiel, Ramiel. Il prezzo da pagare per la salvezza, però, è molto alto: la morte. Kokitsune, tuttavia, è disposta a morire. Nel suo 'pellegrinaggio' incontrerà angeli, demoni ma anche amici sinceri. (Molti riferimenti alla mitologia cristiana ed ebraica, al 'Dies Irae' e alla Divina Commedia)
Genere: Triste, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cipher Pool 9, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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xLusty: Ci ho messo molto per scrivere quel capitolo, infatti. Ascoltano musica triste a palla (stavo sentendo ‘The Biggest Dreamer’, la opening giapponese di Digimon Tamers, versione ‘piano’ su youtube).

Beh, Jyabura direbbe tutto pur di non dire che si stava ‘dimostrando debole’

 

Lucci: -ESTERNARE I PROPRI SENTIMENTI NON E’ DA DEBOLI!-

Kaku: -Oh cielo… Che ti succede?! Tu non diresti mai queste cose!!!-

Kalifa: -Si chiama psicosi traumatica, Kaku-

 

Che bello, mi seguirai anche nella prossima fic! *w*

… In cui Zoro, Nami e Rufy sono le tre iene òçò

Comunque non dire che quella fanfic era brutta, perché mi ha fatto ridere ed era davvero simpatica. Ne farai una dal punto di vista di Sanji? òçò

 

… Questo capitolo è perché sono una fanatica dell’happy ending.

 

 

Kokitsune si trovava nel pezzo di terra galleggiante, come quando aveva visto per la prima volta Seraphiel. Era tornata umana. I fiori si muovevano sotto la delicata spinta del vento. I fuochi fatui che le aleggiavano attorno non c’erano più, attorno a lei ora c’erano otto volpi quasi umane, compresa sua madre adottiva.

 

Kokitsune: -Mamma!-

Tamamo: -Guarda laggiù-

 

Indicò la mamma volpe, con un cenno della mano nera coperta di pelliccia, oltre il bordo erboso.

La donna obbedì e si sporse giù, aspettandosi di vedere solo le nuvole, e invece no: vide i suoi amici soffrire in silenzio per lei, Kalifa singhiozzare perché ormai non riusciva più a versare una lacrima. Sembrava che fossero a pochi passi da lei, e invece erano più lontani che mai, non potevano vederla.

 

???: -Vuoi rivederlo?-

Kokitsune: -Chi è?-

 

Davanti a lei comparve il serafino di luce, che ripeté la domanda.

 

Kokitsune: -Mamma…-

Tamamo: -Il tuo posto è lì, con loro. Non è ancora arrivato il tuo momento. Io e i tuoi fratelli stiamo bene, ma ora vai e inizia a vivere, figlia mia-

Kokitsune: -Però… Voi tornerete con me?-

Tamamo: -Non hai più bisogno di noi. La tua famiglia ti aspetta-

Kokitsune: -Allora… Sì, voglio rivederlo-

Seraphiel: -Il tuo desiderio sarà esaudito. Ora che Damu è morta, noi angeli siamo di nuovo al servizio del nostro Signore. Lasciati cadere dalle nuvole-

 

Kokitsune obbedì.

Andò a perdersi istantaneamente tra le nubi rosate del mattino, guidata da un forte vento. Poi si sentì cadere con rapidità crescente, come una meteorite. Dopo ancora, sentì uno ‘splash’ e lei che sprofondava in acqua. Si era raggomitolata su se stessa, ma quando sentì il liquido rinfrescante addosso si stiracchiò per bene. Non stava più affondando.

 

Kokitsune: -Che succede…-

 

Pensò. Si passò le mani sulle guance: le cicatrici non c’erano più. Si passò le mani sul corpo: non aveva nessuna pelliccia, ma la pelle. Le labbra non erano più nere, ma di un rosa delicato. Sentiva delle voci in lontananza, voci parecchio familiari attutite dall’acqua. Nuotò fino in superficie e lasciò fuoriuscire appena la testa, giusto quanto bastava per lasciar fuori il naso. Davanti a lei c’era l’isola che aveva lasciato insieme a Lucci, e i suoi amici erano sulla riva sabbiosa che cercavano di capire la fonte del rumore di prima.

 

Kokitsune: -Ora gli faccio una bella sorpresa-

 

Si immerse di nuovo e usò con attenzione il geppou per muoversi più velocemente sott’acqua.

Lucci era seduto a pochi metri dall’acqua, a lanciare pietre contro la superficie. Kalifa gli era seduta vicino, con un fazzolettino di pizzo fradicio. Poco lontano, Kaku e Jyabura, che tuttavia si ignoravano a vicenda: il fatto che non litigassero come sempre sottolineava la gravità del momento. Gli altri dovevano essere a procurare qualcosa da mangiare a tutti.

 

Kokitsune: -Geppou!-

 

Schizzò fuori dall’acqua come un proiettile, dritta sul leopardo, che non ebbe neanche il tempo di chiedersi cosa fosse successo. Kalifa, dacché era seduta, saltò in piedi per lo spavento. Lucci strisciò di schiena contro la sabbia per almeno un metro, la nube che si era levata li nascondeva alla vista.

 

Kokitsune: -Ti ho atterrato-

Lucci: -Che diavolo succede… Aspetta!-

Kokitsune: -Smettila di toccarmi, maniaco. Queste sono molestie sessuali-

Lucci: -KOKITSUNE?!-

Kokitsune: -In carne ed ossa. A meno che io non sia un mio sosia-

 

Il leopardo si alzò così in fretta che Kokitsune cadde sulla sabbia, coprendosi con i lunghi capelli fradici che le arrivavano fino alle caviglie.

 

Kalifa: -E’ KOKITSUNE!-

Kokitsune: -Sì, hanno capito tutti, non c’è bisogno che lo urli ai quattro venti-

Kaku: -Kokitsune?!-

Kokitsune: -Sìììì! Come ve lo devo dire?!-

Jyabura: -Idiota! Ci hai fatto prendere un colpo!-

Kokitsune: -Che bello sapere che ti sei preoccupato per me, lupastro-

 

Lucci le toccò il viso, poi le spalle, poi la cicatrice. Era vera, non un illusione che si sarebbe scomposta in tante lucine. Stava sorridendo, ma questa volta, era contenta.

 

Kokitsune: -Beh? Non hai mai visto la candida pelle di una fanciulla?-

Lucci: -Sono felice che tu non sia… Non sia all’altro mondo-

Kokitsune: -Anche io. Ho un sacco di cose da raccontarvi. Ma ora che cosa aspetti a baciarmi?-

Lucci: -Che tu me lo chiedessi-

 

Kokitsune era sempre stata una tipa diretta. Più che un bacio, però, gli diede un morso sulle labbra, facendogli sangue.

 

Kokitsune: -A te piace tanto il sangue. Ma anche a me…-

Kaku: -Hey, voi due! Prima che possiate appartarvi, vorrei riferire alla signora volpe che ho qualcosa che potrebbe interessarle-

 

Kaku aveva tra le mani due frutti. Uno era azzurro, con dei motivi a forma di fiamma bianchi, e l’altro invece era giallo e con le orecchie da volpe. L’una volta volpe lasciò stare Lucci ed esaminò gli oggetti.

 

Kokitsune: -Sembra che quando mi sono separata dal mostro, anche il frutto si sia diviso in due… So già cosa voglio-

 

Lei diede un morso al frutto azzurro, poi prese quello giallo e lo contemplò.

 

Kokitsune: -Adesso non corro più rischi. Direi che quest’altro posso tenerlo da parte. Ora voglio raccontarvi tutto il viaggio!-

Lucci: -Preparatevi, sarà una storia MOLTO lunga-

 

Kalifa si gettò addosso a Kokitsune, abbracciandola forte.

 

Kalifa: -… E pensare che ti avrei persa per sempre… Non ti lascerò mai più partire da sola, MAI PIU’!!!-

Kokitsune: -Calma! Il viaggio, beh… E’ stato bello da morire!-

Kalifa: -Ko, basta con l’umorismo-

Kokitsune: -Ok, ok!-

 

Entro quella stessa sera, tutti seppero quel che era accaduto durante la loro assenza. Erano seduti davanti a un bel fuoco, sulla spiaggia, più uniti che mai.

 

Kalifa: -Dunque… Tu sai dov’è lo One Piece? Qual è il tesoro di Gol D. Roger?-

Kokitsune: -Non lo so. Anche quando Damu ha cercato nella mia testa, non ha trovato nulla… Che dire, quel vecchio pirata sapeva come non far cadere i suoi ricordi in mani, o zampe, sbagliate-

Kalifa: -Infine, anche tu sei una figlia di pirati…-

Kokitsune: -… Già. Che ironia, vero? Potremmo darci anche noi alla pirateria… Combattere contro lo stesso Governo! Non è emozionante?-

Lucci: -Stai calma. Non correre troppo. Non volevi una bella famiglia?-

Kokitsune: -Sì! E potremmo solcare i mari, tutti insieme! Magari potremmo unirci ai Mugiwara!-

Lucci: -Se è quello che vuoi-

 

------------------------ Dieci anni dopo…

 

Una bambina correva disperata tra le braccia della madre, inseguita da un ragazzetto che teneva in mano un grosso ragno, in una foresta.

 

???: -Mamma, mamma! Lichter mi fa i dispetti!-

Kokitsune: -Lichter, quante volte io e tuo padre ti abbiamo detto di non fare i dispetti a tua sorella?-

Lichter: -Ma mamma! Lei ha detto a zio Kaku una bugia!-

Kokitsune: -E’ vero, Sarabi?-

Sarabi: -… Sì, mamma-

 

Kokitsune, ormai quarantunenne, carezzava i capelli ricci e castani di sua figlia. Quest’ultima aveva preso sia dalla madre che dal padre, la pelle lattea di lei e le sopracciglia di lui. Aveva sette anni.

 

Kokitsune: -Cosa ti ho sempre detto a proposito delle bugie?-

Sarabi: -… Che le bugie hanno il naso lungo e squadrato come quelle dello zio Kaku-

Kokitsune: -… A parte?-

Sarabi: -Che le bugie non si devono mai raccontare, mai mai mai-

Lichter: -Allora posso…-

Kokitsune: -No, Lichter, non puoi mettere quel ragno tra i capelli di Sarabi-

 

Il ragazzino si imbronciò. Era quasi identico alla madre, la chioma nera e selvaggia, gli occhi cerchiati ma di un grigio molto scuro, i due nei sulla fronte. Il resto l’aveva preso da suo padre, Lucci. Sulla spalla aveva appoggiato un pappagallino, ancora un pulcino. Il ragazzo aveva dieci anni.

 

Lichter: -Allora posso metterlo nella maglietta alla figlia della tua amica Robin?-

Kokitsune: -Come te lo devo dire? No! Chi ti ha insegnato queste cose?!-

Lichter: -Papà-

Pappagallino: -Bugiardo, bugiardo! Cra!-

Kokitsune: -Sicuro…?-

Lichter: -Ohhh, si è fatto tardi! Ciao mamma!-

Kokitsune: -Attento! La foresta non è luogo per bambini, anche se hai il potere del frutto Kon Kon! Vai dagli zii nella radura!-

Lichter: -La foresta non è pericolosa per il futuro Re dei Pirati! Io, Tsunami, Franny e Sarabi un giorno solcheremo i mari! Troveremo il tesoro di Monkey D. Rufy! A dopo, mamma!-

Sarabi: -Mammina, posso andare con Lichter?-

Kokitsune: -Ma certo. Solo non cacciatevi nei guai!-

 

La bambina seguì suo fratello, scomparendo tra la vegetazione. Un fruscio tra le piante ed ecco un grosso leopardo con una cicatrice sulla schiena comparire e sedersi accanto a lei.

 

Lucci: -E pensare che a te non piacevano i bambini-

Kokitsune: -Hai detto bene, non PIACEVANO-

Lucci: -Ti ricordi? Non ti piacevo neanche io, parecchi anni fa…-

Kokitsune: -Vero. Ah, per la cronaca, ti ho perdonato il fatto che mi hai crocifissa, mi hai dato fuoco, mi hai chiamato pipistrello, iena e…-

Lucci: -… E io ti ho perdonato per la piccola bugia di dieci anni fa-

Kokitsune: -A proposito, perché non torni umano?-

Lucci: -Mi piace stare a ricordare il nostro passato. Quando eravamo bloccati nella forma animale. Quando ne avrò voglia, mi ritrasformerò. E poi in questa forma mi viene meglio cacciare. Secondo te dovremmo dirgli che abbiamo conosciuto il famoso Re dei Pirati, Monkey D. Rufy, ai bambini?-

Kokitsune: -Naaah. Lasciamo che lo scoprano da soli. Non ricordi cosa ha detto, prima di lasciarci i suoi pargoli, Rufy? ‘Non dite loro nulla’-

Lucci: -Già. Però è strano… Siamo partiti come nemici mortali, e siamo finiti amici per la pelle-

Kokitsune: -La loro bambina è un tesoro! E’ così dolce che me la mangerei, ma ho perso l’abitudine alla carne umana da quando non posso più trasformarmi nel mostro, konkon. E a Lichter piace tanto… Mi sa che un giorno finiremo imparentati con quel pirata! Però Rufy è davvero forte… Alla fine è riuscito a coronare il suo sogno…-

Lucci: -Anche noi adesso abbiamo coronato il nostro sogno-

Kokitsune: -Sai, ancora no! Io voglio altri bambini!-

Lucci: -A… Altri bambini?! Non ti sembra di esagerare…-

Kokitsune: -Voglio altri sette figli!-

Lucci: -SETTE?!-

Kokitsune: -Konkonkon! Dovresti vedere la tua faccia! Anche da leopardo arrossisci, sai?!-

Lucci: -Non provarci mai più-

Kokitsune: -Konkon, va bene! Vado da Robin, è con Franky nell’accampamento dall’altra parte dell’isola-

 

Kokitsune si trasformò istantaneamente in una leonessa di fuoco azzurro… Ma in realtà era una volpe. Una grossa volpe con i lunghi baffi e nove code. Fece quattro salti e si inoltrò nella foresta.

 

Lucci: -Mhmm… Altri sette figli… Ci farò un pensierino-

 

Disse Lucci sornione, seguendo la creatura di fuoco nella foresta.

 

 

Sarabi: Dallo swahili, significa ‘miraggio’.

Lichter: In tedesco, ‘luci’.

Entrambi chiamano Kaku e gli altri ‘zii’. Perché sono come una grande famiglia :3

 

Tsunami è figlia di Rufy e Nami, Franny invece di Robin e Franky.

(Avevo poca fantasia XD)

  
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