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Autore: _Ely_    03/10/2009    4 recensioni
«Che cos'era successo ? Dove si trovavano e perché ? Chi era il responsabile? Cercò con lo sguardo i suoi compagni trovandoli accanto a sé imporporati di sangue rappreso e fresco che bagnava i polsi e le caviglie cinse da ferri troppo stretti.» Risvolti inaspettati coinvolgeranno la nostra ciurma in una fic dai tratti un po' tristi incentrata sulla coppia ZoroxSanji e non solo; i mugiwara, dopo una lotta furiosa si ritrovano in trappola. Spero come sempre, in una vostra recensione.
Genere: Dark, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dark dream


PROLOGO


Il sole sembrava brillare più del solito  quel giorno, seppur al tramonto, non accennava a lasciare il passo alla placida ma dirompente imminenza della notte, ostinandosi a scagliare le ombre dei gabbiani in volo sulle rocce aguzze della scogliera dove, rilucenti sempre della sua luce, si abbattevano piccole onde. Tra questi raggi solo uno, timido, quasi opaco, osava attraversare le sbarre di una delle tante celle che riempivano i sotterranei di quell'isola, privando i suoi prigionieri  del soffio di libertà, estraniandoli dal mondo circostante e lasciando che solo un flebile ricordo del mare giungesse ovattato alle loro anime. Illuminata solo della sua luce, una cella teneva stretti a se con pesanti catene i membri della ciurma di cappello di paglia i quali giacevano tutti incoscienti, rassegnati a quello strano gioco del destino che troppo in fretta li aveva strappati alla vita.
Solo una tra le menti stremate aveva ancora la forza di vegliare sulle altre; anche se leggermente intontito dall'assenza d'aria e infastidito  dal continuo rumore di gocce di umidità che alternandosi nella loro caduta verso il pavimento umido della grotta, scandivano il passare del tempo, il corpo inerme di Zoro riusciva ancora a porsi quelle domande che sicuramente, fossero stati in altre condizioni, avrebbero affollato anche il pensieri dei suoi amici.
Che cos'era successo ? Dove si trovavano e perché ? Chi era il responsabile? Cercò con lo sguardo i suoi compagni trovandoli accanto a sé imporporati di sangue rappreso e fresco che bagnava i polsi e le caviglie cinse da ferri troppo stretti.  Cercò di rialzarsi da quella posizione innaturale né in ginocchio né in piedi in cui era costretto, ottenendo solo un dolore lancinante che però, chissà come, riuscì a dargli quel lampo di lucidità necessario per ricordare: a conti fatti non sapeva quanto questo gli fosse convenuto in quanto, dopo poco, anche lui cedette sotto il peso di quel ricordo.
 Era partita in modo così classico quella giornata, una di quelle che, non senza qualche piccola variante, riusciva a entrare nella routine quotidiana, lasciandoti quello squarcio di sicurezza e familiarità nel quale il proprio cuore può trovare, anche se solo per poco la pace: c'erano Nami e le sue cartine, Franky e i suoi marchingegni, Brok e il suo thè, Robin e Chopper dietro i loro libri enormi e Usop vicino a Rufy che, come lui, cercava di intrappolare uno di quei pesci che, forse invidiosi del tenue calore delle prime luci, nuotavano appena sotto la superficie dell'acqua prima di tornare negli abissi profondi di quel grande mare che li circondava. E lui era lì, gli sembrava ancora di vederlo, impegnato com'era a smanettare ai fornelli, non si era nemmeno accorto di essere osservato così attentamente da un angolo buia della dispensa, o forse l'aveva sempre saputo e quello che il suo cuoco aveva voluto regalargli, era un semplice attimo di contemplazione, un piccolo momento solo per loro; erano così rari e preziosi che farsi domande pareva sciocco e inutile quando tutto ciò che importava erano loro due e quel momento. Poi, improvvisamente, era tutto svanito, come una bolla di sapone andata troppo in alto, quel magico equilibrio era stato infranto e sostituito da un' altrettanto tipica situazione; solo che questa volta qualcosa era destinata a cambiare. Un forte boato, marines dappertutto e, dopo aver visto Rufy svenuto a terra sotto una rete di agalmatolite tutti avevano visto la fine, l'avevano semplicemente intuito, l'avevano fiutata nell'aria come Nami faceva con le tempeste. Ma in quella consapevolezza, avevano comunque voluto cercare la loro forza e nessuno aveva ceduto sino allo stremo delle forze: combatterono tutto il giorno e quando caddero sotto l'effetto delle droghe lanciate dai nemici, anche cielo si oscurò forse cercando di fuggire a quella scena di disperazione che senza ritegno si consumava innanzi a sé. L'ultima cosa che riusciva a ricordare era  la nave ormai vuota e a pezzi che ondeggiava titubante sul mare calmo, aspettando solitaria la sera, mentre la bandiera sul pennone, veniva mossa dalla intensa brezza che tornava  quel precoce tramonto, accompagnando la rapida scesa della notte che quel giorno sarebbe stata buia come non mai.




Note dell'autrice:
Non chiedetemi da dove sia scaturita questa storia ma devo ammettere che l'idea mi allettava da parecchio.. quindi ecco qua pronto per voi il prologo di quella che si preannuncia una longfic ma, vi avverto, non ho assolutamente idea di come finirà.
Valuterò se continuarla o meno dal vostro parere quindi spero in una vostra recensione, positiva o meno che sia, per decidere.
Un grazie anticipato a tutti quelli che semplicemente hanno avuto la pazienza di leggere anche quest'ultima riga, uno in particolare a Xelybacix che, non solo riesce a sopportare le mie follie mentali sin dalla prima storia ma con la sua pazienza è riuscita a seguirmi nonostante la mia perenne incostanza XDXD

XoXo



Ely
  
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