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Autore: 9Pepe4    06/10/2009    7 recensioni
In un eccesso di insofferenza nei riguardi della sorellina, Trunks compie uno sbaglio che rimpiangerà amaramente.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bra, Trunks
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 12 – Il passato

Faceva male.
Faceva maledettamente male.
Il petto gli doleva, le braccia gli dolevano, ogni muscolo sembrava spossato ed esausto, teso sino allo spasmo per la stanchezza.
Sfinito, osservò Algid farsi sempre più vicino. L’aspetto più positivo della faccenda era senza dubbio il fatto di non riuscire a pensare a nulla, mentre continuava a fissare l’alieno che incedeva con lentezza studiata, quasi goduta.
Sbatté le palpebre e provò a tendere i muscoli, ma loro non risposero, se non con una protesta di dolore. Il ragazzo rilassò come poteva il proprio corpo.
Di punto in bianco, il suo cervello riprese a funzionare. I pensieri che parevano essere scomparsi sino a qualche attimo prima tornarono di colpo a invadergli la mente, frenetici. Allo stesso tempo, si impegnò in modo di controllare i propri respiri affannati, regolandoli.
Di scatto, balzò in piedi, mentre la sua aura si increspava. Le sue pupille parvero sbiadire, inghiottite dall’azzurro dell’iride, colore che mutò in un brillante verde acqua. I capelli sudati diventarono di un biondo sfolgorante alzandosi appena verso il cielo. La forza spirituale che lo circondava si fece visibile in una fiammata d’oro.
Algid si bloccò. Per un momento i due si limitarono a guardarsi, poi Trunks scattò in avanti con la rinnovata potenza dovuta al suo stadio di super saiyan.
I suoi colpi si fecero più precisi e mirati, spiazzando l’alieno e costringendolo ad indietreggiare, visione che provocò al ragazzo una soddisfazione quasi selvaggia.
Con una testata diretta al viso dell’avversario sancì definitivamente lo spazio tra loro due.
Algid traballò, poi alzò il capo. Sembrava, mentre arretrava sempre di più, che tentasse di cogliere la sfumatura e i sentimenti che si celavano negli occhi estranei del giovane.
Qualcosa balenò nel suo, di sguardo, e Trunks, seppure per un frammento di secondo, esitò, disorientato da una nuova sequenza di immagini nella propria testa.
Strinse i denti e si abbassò ad attaccare l’alieno.
Ma, contro la propria volontà, si ritrovò trasportato indietro, tre anni prima, dai ricordi di Algid su quanto era accaduto dopo che lui se n’era andato lasciando Bra sola al parco.

Correva.
Il freddo della notte sembrava cristallizzarsi sul suo corpo liscio, ma lui non ci badava, si rifiutava di rallentare anche di un poco la frenetica andatura.
I colori della notte sfrecciavano attorno a lui, una massa indefinita a causa della velocità; un nero schizzato di poche luci scialbe.
Non si era mai sentito così vittorioso ed esultante, non dall’uccisione del suo signore.
Quando aveva assistito alla scena in cui quel... ragazzino si permetteva di sfidare il grande Freezer, non aveva avuto più pace. E sapeva che non ne avrebbe avuta sinché non avesse trovato la propria vendetta.
Finalmente – doveva ringraziare tutti gli dei che si onoravano sul suo pianeta natale, dei ai quali lui non aveva mai creduto – l’occasione della rivalsa gli si era presentata.
Quello stupido ragazzino aveva lasciato la sua sorellina sola al parco. Per mera fortuna, in quel momento lui, Algid, era focalizzato sulle aure dei fratelli Brief. E così aveva sentito la prima (così odiata, così chiaramente saiyan) separarsi dalla seconda (lieve e ostinata nella sua mente). Senza osare credere alla fortuna che gli stava capitando, aveva seguito con la mente l’aura di Trunks. L’aveva sentita incontrarsi con quella del figlio minore di Son Goku ed aveva compreso cosa doveva essere accaduto.
Trunks aveva lasciato la sorellina, che gli era stata affibbiata, sola al parco.
Un ghigno si dipinse sul viso gelato di Algid. Saiyan o no, combattente o meno, il ragazzo era decisamente succube di tutti i difetti umani. La scarsa pazienza non faceva eccezione.
Una svolta, ed Algid se lo ritrovò davanti, il parco in cui il figlio di Vegeta aveva lasciato sua sorella minore.
Alla luce scialba delle prime ore della notte, illuminato a stento da qualche pallido lampione, il prato sul quale si trovavano alcuni giochi sembrava stranamente lugubre.
Ma non era così che Algid lo vedeva. Oh, no. Per lui ogni singolo stelo d’erba brillava di magnificenza e soddisfazione, ogni scheggia arrugginita delle catene delle altalene irradiava compiacimento.
Il gran momento era giunto, finalmente.
L’alieno atterrò con calma sul prato, nonostante gli sembrasse di avere il corpo teso per l’impazienza famelica.
Si avvicinò alla casetta giocattolo dalla quale proveniva l’aura modesta e quasi indistinguibile di Bra. Già in lontananza poteva distinguerla.
La bambina, ciuffi di capelli blu e occhioni dello stesso colore a sottolineare la sua razza ibrida, sedeva là dentro, sfilandosi accigliata uno dei guantini che indossava.
Quando l’alieno le fu davanti, sussultò come se lo avesse percepito ed alzò repentinamente lo sguardo, spaventata.
In risposta a quello sguardo impaurito, il ghigno di Algid si fece minacciosamente ironico. Ah, che delizia! La vendetta si preannunciava molto più meravigliosa di quanto se la fosse mai figurata!
«Ciao, piccola Bra» la salutò, mentre il ghigno si allargava maggiormente.
Lei mosse la testa in uno scatto curioso. «Chi sei tu?» strillò, alzandosi in piedi. Il guanto cadde dalla sua mano nuda.
Naturalmente, avrebbe potuto caricarsela in spalla senza tanti complimenti e portarsela via così, come se niente fosse. O avrebbe potuto stordirla con un colpo ben mirato e condurla via altrettanto facilmente.
Ma l’euforia che provava gli suggerì di giocare un poco.
«Oh, sono un amico, piccola Bra, te lo assicuro» ghignò.
Lei scosse la testa, scrutandolo torva nonostante la paura fosse più che evidente. «No! Non è vero! E non mi parlare!» aggiunse, in tono quasi disperato. «La mamma dice di non parlare con gli estranei!»
Algid sorrise. Sì, sì, sì! Che gaudio! Poteva quasi sentire il cuore della bambina battere, veloce e impaurito come quello di un uccellino in trappola. Assaporò ogni singolo palpito spaventato, godendolo come il piacere supremo.
«Vattene!» urlò la bambina, atterrita. «Sei tutto freddo, vai via, non mi piaci!»
«E dovrei lasciarti qui sola soletta?» domandò Algid, con un nuovo ghigno. «Io, almeno, ti posso dire che conosco tuo padre e tuo fratello. Pensa che brutti cattivi e veri sconosciuti potrebbero arrivare da un momento all’altro». Fece un gesto ampio. «Tra poco sarà buio» aggiunse, quasi in tono di sfida.
La bambina seguì con gli occhi la mano dell’alieno che si tendeva ad indicare tutt’attorno. Una piccola dose di incertezza e di rinnovata inquietudine si disegnò sul suo visino.
«Tanto Trunks mi viene a prendere!» esclamò, in tono di sfida.
Questa era bella! Bellissima! «Oh, ma davvero?» sogghignò Algid. Guardò per bene il volto della bimba, assicurandosi di averlo sott’occhio in modo ottimo. Sarebbe stato un piacere vedere con chiarezza ogni fiducia scomparire, lasciandolo infreddolito e terrorizzato.
«Mia cara, piccola Bra, temo che tu abbia frainteso. E di molto, anche. Il tuo fratellone, quello che in teoria dovrebbe tornare a salvarti, ti ha scaricata. Ti ha lasciata qui per non averti fra le scatole, ti ha abbandonata perché non ne può più delle tue lagne, perché vuole godersi una bella giornata in compagnia del suo amico Goten senza di te».
La certezza sul volto della piccola iniziava a sgretolarsi. Quasi a sottolineare quel cambiamento, il labbro inferiore iniziava a tremare, quasi lei fosse prossima al pianto.
«Non è vero!» disse, ma la sua voce era fievole e quasi patetica. «Il mio fratellone mi vuole bene!»
«No» la contraddisse pacato Algid, quasi con dolcezza. «No... Lui vuole disfarsi di te. Pensa che bella la sua vita, prima che arrivassi tu! Aveva papà e mamma tutti per sé. Ora, invece, sia papà che mamma si occupano della sua sorellina, trascurandolo. Non è bello essere trascurati, piccola mia, non è per nulla bello. Ti ha raccontato una bugia e ti ha scaricata qui. Ma non verrà a prenderti più. Mai più».
Le guance rosee della bimba iniziarono ad essere rigate dalle prime lacrime. Bra iniziava a sentire il freddo. Prima, quando pensava che Trunks sarebbe tornato, non c’era così freddo.
Pensò disperata al suo fratellone, a tutti i capricci che, in fondo, aveva fatto solo per attirare la sua attenzione. Pensò ai suoi sorrisi quando le faceva il solletico.
Ed era tutto una bugia? Non era vero niente? Era tutto cattivo?
Un brivido scosse la piccola, facendola piangere di più. Voleva correre via e non tornare più su quel mondo in cui tutto era brutto, nero e cattivo.
Algid posò le dita sulla fronte della piccola, concretizzando ogni sua paura, consolidando le debolezze e distruggendo le certezze.
Quando tolse la mano si ritrovò davanti una Bra molto più indifesa e terribilmente disperata di quella che gli stava innanzi prima che la sfiorasse.
La guardò piangere, assaporò la sua solitudine. Poi la strinse e se la caricò in braccio. Essere circondata dalle braccia dell’alieno aumentò i singhiozzi spaventati della bambina.
Sola. Sola. Sola.
Strillava solo quello, ormai, la sua mente: solitudine.

«L’ho portata via e ho teso la mente verso voi saiyan, ingannando i vostri sensi e, così facendo, nascondendo l’aura della bambina ad ognuno di voi» concluse Algid, recuperata la solita beffa nella propria espressione, evitando il pugno fiacco e sfiduciato di Trunks.
Il ragazzo si riscosse ed attaccò con maggior convinzione. Ma si sentiva malissimo.
Aveva la nausea, la testa gli girava.
La sua mente era sopraffatta dall’immagine di Bra in lacrime. Si sentiva soffocare dalla voce di lei che sosteneva che suo fratello sarebbe tornato a prenderla, dalla fiducia che si sgretolava e che, frammento a frammento, scivolava via dal visino della bambina.
Ansimò e si costrinse a concentrarsi sul duello.
Poco lontano, smunta e impaurita, Bra osservava ad occhi sbarrati quel combattimento.




Spazio Autrice:
Mamma mia. Scusate il ritardo, ma avevo una paura pazzesca che questo capitolo suonasse un po’ ripetitivo. Cioè, sono tutte cose già viste: il senso di colpa di Trunks, l’insopportabile bastardaggine (?) di Algid, la paura di Bra. Comunque mi sentivo in dovere di completare quello che è successo dopo che Trunks ha lasciato la sorellina al parco, una specie di escursus sul personaggio di Algid, anche.
Come se non bastasse, ci si è messa di mezzo la scuola, tutte le sue orrende interrogazioni e/o verifiche e tutto ciò che ne deriva. Per non parlare della febbre che mi è venuta...
Spero di non avervi annoiato.

Super Sirod: Okay. So che l’ho già detto, ma, nonostante tu abbia scritto che credi che i complimenti siano meritati, non posso fare a meno di ripeterlo: Grazie. In effetti quando mi appresto a scrivere un combattimento, come dici tu, alla Dragonball, mi sento un po’ irrequieta: mi sembra di essere in equilibrio molto precario. E in effetti, ho sempre un timore insopportabile di calcare o troppo o troppo poco la mano sulle azioni più fisiche. Sono felice che ti piaccia come scrivo. Ora penso tocchi a me scusarmi, e mi scuso per non aver aggiornato prima. Spero di non lasciare attendere un mese di nuovo!

Trunks94_cs: Ciao! Ti ringrazio per i complimenti. Mi fa piacere che la mia storia ti abbia catturato ed invogliato a leggerla tutta in un’unica serata. Ho visto la tua mail, dopo tanto che me l'hai mandata, ma non riesco a inviarti la risposta! Poi riprovo e spero di riuscirci!

Dea Nemesis: Okay, qui spero di non essere inciampata nella ripetitività, come ho paura che sia. Il combattimento è sempre un punto critico, perciò sono stata più che grata di leggere che non ti è parso pesante, così come è stato bello leggere che hai apprezzato il modo in cui ho trattato il personaggio di Trunks. Spero di continuare a mantenere un tale “livello”.

Finaltrunks: Come vedi, sei capitato proprio giusto, con la domanda: “Ma Trunks non è ancora trasformato in super saiyan?”, dal momento che proprio in questo capitolo finalmente lo diventa. Il cambiamento di Trunks e le reazioni di Vegeta e Bulma, oltre naturalmente alla scomparsa della piccola Bra, sono i “pilastri” della storia, i punti che mi premeva maggiormente far apparire reali al massimo. Quindi ti ringrazio per averli apprezzati^^

Giusiemo291: Guarda, anche a costo di prendere a calci la modestia, ti assicuro che non è affatto noioso leggere dei complimenti. Mi fa sempre un piacere immenso leggere che sono riuscita a trasmettere quel che mi ero progettata di comunicare. Le tue recensioni, poi, non sono mai troppo striminzite, anzi! Riesci sempre a darmi una dritta, e quando le rileggo mi viene sempre voglia di aggiornare le storie su DB (purtroppo, però, a volte la scuola e gli altri impegni non possono essere sconfitti dalla mia voglia di scrivere ç_ç). In quanto a quel che scrivi... Be’, mi sento sempre – se posso dirlo con un aggettivo che di solito non mi piace molto, salvo situazioni particolari – deliziata, dal modo in cui capisci o interpreti quanto scrivo. A volti guardi addirittura più in fondo di quanto ho guardato io. E mi dà una felicità che non ti dico, vedere che riesco a comunicare qualcosa addirittura oltre quanto mi ero programmata di far capire.
Credo sia un peccato che le storie sul futuro alternativo, e quindi sul nostro amato Mirai No Trunks, scarseggino. Mi trovo in completo accordo con te: Trunks del futuro okay, ma per pietà non quello del GT!
Un bacio.

DarK_FirE: Ehehe, Gemy, vedrai che i riferimenti al tuo adorato Freezer non mancheranno, lo garantisco! Per adesso mi sa che, crudele come sono (bisogna essere consapevoli della propria cattiveria, ogni tanto >.<) torturerò ancora un po’ psicologicamente il povero Trunks. Sono d’accordo, Algid è senza dubbio un incallito servitore (e come potrebbe essere altrimenti?! Lo sappiamo noi che Freezer ha carisma a palate), ma allo stesso tempo è anche un gran rompiballe. La sua concezione di “giusta vendetta” è un bel po’ distorta. Io dico “Evviva ottobre perché compiamo gli anni!!!”, no?
Baci.

S_ara: In effetti Bra poverina non c’entrava praticamente niente. Anzi, proprio nulla. Ma si sa che i nemici devono sempre escogitare la vendetta più contorta del mondo, invece che essere diretti e prendersela con il responsabile. In effetti la tua teoria è interessante xD Infondo è SEMPRE colpa di Goku, non bisogna dimenticarlo... Mmm. ^^ Ciao, un bacio!

Raven85: Addirittura "Spettacolare"?! Oddio, grazie mille! In quanto alla tua domanda... Certo che la finisco!
  
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