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Autore: Lalani    06/10/2009    4 recensioni
Nuova raccolta ispirata dall’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters.
In queste poesie dal cimitero di Spoon River emergono i rimpianti, i dolori e le uccisioni degli abitanti.
Tenterò di analizzare le poesie con l’aiuto dei personaggi di Naruto, e forse insieme riusciremo ad espiare i peccati dei morti o ad esprimere i loro desideri.
#7= Gli Angeli Della città Incompresa. Buon SHIKATEMA Day!!!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Un battito, è tuono.
Una scintilla, è fulmine.
Una lacrima, è pioggia.
Un sospiro, è bufera.
Quanto è profonda la tua botte?


You think your eye sweeps about
a wide Horizon




Il bottaio deve intendersi di botti.
Ma io conoscevo anche la vita,
e voi
credete di conoscere la vita.
Credete che il vostro occhio abbracci un vasto orizzonte, forse,
in realtà vedete solo l'interno della botte.





I suoni rimbalzavano, contriti, filtrati; continuavano, imperterriti, irrispettosi.
“Neji, credi che riuscirò a centrare il bersaglio con tre kunai contemporaneamente?”
“Dobbiamo muoverci, o Gai-sensei ci rifilerà la solita tiritera sulla giovinezza!”
“Neji, un giorno posso venire a cena da te? Mi piacerebbe così tanto vedere villa Hyuuga, sembra un palazzo…”
“Neji!Neji!”
Sin da quando Neji aveva deposto la sua fragile ed eterea figura nella botte, nello scudo di tradizioni e nozioni che si intrecciavano nei suo pensieri, sin da quel momento ogni suono e ogni luce si erano amplificati e, allo stesso tempo, attenuati.
E la voce di Ten Ten era un urlo, che nella sua botte diventava un inno, era un sussurro, che nella sua botte diventata una ninna-nanna.
Neji aumentò il passò, lasciando che la voce acuta della ragazza si insinuasse nel suo scudo, raro privilegio, domandandosi se la luce dei suoi occhi sarebbe stata più luminosa, se non fosse stata coperta dalla botte.
“Neji, un giorno dovrai uscire da quella conchiglia che ti sei costruito attorno!”
Un passo più veloce, un lampo niveo.
Non si può uscire dalla botte.

“Il Clan Hyuuga è il più prestigioso di Konoha, la perla della foglia, il sole e la luna della nazione”.
ÈVeroèveroèveroèveroèvero.
Allora perché quel ragazzo pieno di luce, senza famiglia se non il cielo che lo accudiva dall’emisfero divino, lo aveva trasformato da astro a stella cadente, e lo aveva trascinato sulla terra brulla?
“La Casata Principale è nata per essere servita da quella cadetta, in modo che il nostro segreto e il nostro potere venga preservato nei secoli a venire”.
ÈVeroèveroèveroèveroèvero.
Allora perché Hinata sembrava un fringuello muto, abbandonato tra la neve, mentre lui volava con l’eleganza del falco tra sprazzi di cielo e oltre l’arcobaleno?
“Uno Hyuuga deve esser accompagnato da una donna  elegante, remissiva e, soprattutto, nobile: non possiamo permettere che il sangue marcio della plebe si mischi con il nostro, sacro e prescelto. Lascereste che la rosa si accoppi con una purulenta graminacea? Dobbiamo mantenere il prestigio del clan Hyuuga, sempre e comunque.”  
ÈVeroèveroèveroèveroèvero.
Allora perché gli occhi di Ten Ten, così scuri ma così vivi, intensi, riscaldavano l’inverno e rinfrescavano l’estate con una luce che nessun  Byakugan poteva aspirare a possedere?
Ma ormai le risposte contrastanti alle domande retoriche e non scritte nel clan erano da eliminare, da accartocciare e buttare nel fuoco dell’obbedienza, quella candela che doveva essere alimentata di giorno in giorno, di ora in ora.
La botte era fatta di ordini, di precetti, di regole, di ferro e ghiaccio. E ogni occhio, anche quello più sacro e potente, vedeva quello che la botte vedeva.
“Tuo padre è morto per volontà del clan. Il suo sacrificio ha salvato Konoha e il nostro nome: il suo eroico gesto ci ha miracolosamente salvato dalla miseria e dal disonore”.
ÈVeroèveroèveroèveroèvero.
“Dovresti esserne fiero”.


Un grido, è terrore.
Un colore, è arcobaleno.
Una lacrima, è pianto.
Una perdita, è destino.
Quanto è profonda la tua botte?



Non riuscite a innalzarvi fino all'orlo
e vedere il mondo di cose al di là,
e a un tempo vedere voi stessi.
Siete sommersi nella botte di voi stessi-
tabù e regole e apparenze
sono le doghe della botte.

 

“Ti dico che i colori sono diversi. Non sono come li vedi tu: sono più tenui, più accesi, più forti e più scoloriti allo stesso tempo.”
“Dipende dalla prospettiva”.
“No, no, Ten Ten, non capisci, non dipende da questo! Dipende dalla botte, dipende tutto dalla botte. Il clan mi ha insegnato che i tramonti sono solo la fine del giorno e le tane dei nemici. Le sfumature rosse nascondono sempre presagi nefasti e kunai nascosti”.
“Quindi non vedi la magia dei colori? Non vedi la musica e il ritmo cadenzato delle nuvole che fuggono via? Non vedi il fulgore delle prime stelle? E il tuo miracoloso Byakugan?”
“Io li vedo, figurati se non li vedo…ma non riesco a vederli che li vedi tu! Magia, musica, ritmo…non ci riesco, non mi hanno mai insegnato questi precetti, non a un cadetto come me. In realtà non so neanche perché te ne sto parlando. È come se vedessi il mondo attraverso una botte trasparente e bellissima, rifinita di diamanti e cristallo, ma pur sempre un prigione, resa visibile solo dal mio potere. Non riesco ad emozionarmi, sì ecco, ad emozionarmi nel vedere un tramonto, l’emozione per un evento naturale secondo la botte che mi ha costruito il clan non ha senso, è inutile…quindi anche per me è così. Perché io, nobile esponente del clan Hyuuga, sono cieco?”
“E perché non esci dalla botte, mio invincibile guerriero astigmatico?”
“Non scherzare. È impossibile uscire dalla botte, io non posso, tu non puoi. Tu sei in una botte piena di precetti ninja, di favole stantie, di regole di fisica, di colore e di gioia. Il tuo corpo è come una radice e ne trae nutrimento, da tutti questi sentimenti che ti accudiscono e intanto ti affogano, ti distruggono, ti costruiscono la tomba”.
“Ma io lo vedo, il tramonto!Giallo, arancio, rosa, verde e blu: li vedo, eccoli la all’orizzonte!”.
“Sì, ma allo stesso tempo non puoi vederlo come lo vedo io, non puoi vedere il nemico e il senso di pericolo che trasmette questo spettacolo. E non te ne rendi nemmeno conto, perché i tuoi occhi non possono scalfire la botte. Non hanno il byakugan, non sono abbastanza forti. Non sei abbastanza forte”.
“Sai, Neji, sei proprio una conchiglia”.
“E sai cos’è una conchiglia, Ten Ten? Un cadavere, abbandonato sulla spiaggia, cimitero e deserto del mare.”
“Cos’è una conchiglia, Neji? È una creatura che crede che il suono che rimbomba nel suo corpo vuoto sia quello del mare. E invece è solo un’illusione”


Una conchiglia, è mare.
Quanto è profonda la tua botte?


Spezzatele e rompete la magia
di credere che la botte sia la vita,
e che voi conosciate la vita!



La sua voce è vicina, vicinissima, troppo, troppo vicina.
Così vicina che la botte freme, la botte lo mangia, lo gusta, quel suono limpido, si lecca le dita per quegli occhi intensi e luminosi.
“Neji!Neji”
Eccola, sull’orlo della botte, in alto, come un angelo.
Un tuffo e poi eccola lì, in piedi, davanti a un paio di allibiti occhi vuoti e ciechi.
“Ma cos’hai fatto, Ten Ten?” urla Neji, un rantolo nella botta vuota.
E lei ride, ride, come sempre.
“Ora sono anch’io nella tua botte: potrò vedere che quello che vedi tu. Avremo gli stessi occhi”.
No, è impossibile, due occhi benedetti non possono vedere come due occhi prigionieri. Ten Ten, perché sacrificare la selva misteriosa dei tuoi occhi con la scheletrica realtà delle mie iridi di vetro?
“Non puoi, Ten Ten. Nessuno può uscire dalla botte“
“Ma ora sono qui, accanto a te, nella tua botte. Io guardo con il mio cuore, Neji. E se non vedrò con il cuore, vedrò con i sensi. E se non vedrò con i sensi, vedrò con i tuoi occhi. E se non vedrò con i tuoi occhi, vedrò con il tuo cuore, il tuo cuore che mi ama, Neji, ormai lo so. E se non vedrò con il tuo cuore, diverrò cieca, e morirò accanto a te, nella nostra botte.”
 






Ah bè…
L’ho appena finita di leggere…e non ci ho capito nienteO_O. Purtroppo questa fic non è ai livelli della precedente, e per questo chiedo perdono…ma dovevo assolutamente togliermela di mezzo, se no mi bloccavoXD
Vabbè, ora tento di spiegarmi: a livello cronologico, la fic si svolge dopo gli esami dei chuunin, quando Neji viene sconfitto da Naruto e comincia ad interrogarsi sulla vita che aveva condotto fino a quell’evento. Dato che non credo che sia cambiato in un secondo, ho analizzato la sua situazione. La poesia di Griffy il bottaio( che ho riportato tutta e pure in ordine^^) è una perla: ogni uomo, anche se non se ne rende conto, è in una botte, che si è costruito da solo a causa della società, della famiglia, della condizione psicologica. Non riesce a vedere ogni cosa in modo imparziale, ma si fa condizionare da quello che gli hanno insegnato o dalle sue credenze(magari anche errate) che lui stesso si è costruito. Insomma, appena l’ho letta mi sono detta: cavoli, ma questo tipo ha ragione, ha totalmente ragione. Ho cavoli, sono prigioniera di una botteO_O.
Ma tornando a Neji: dopo che è stato battuto da Naruto, Neji si rende conto che la sua vita era stata condizionata  dalla botte di credenze e ordini che gli aveva imposto il clan. Ora, il suo Byakugan riesce persino a vedere la botte e Neji si rende conto che se vuole vedere il mondo vero deve uscire dalla botte. Allo stesso tempo però sa che è impossibile, perché non si possono cambiare regole e imposizioni così radicate. Allora Ten Ten, anche lei rinchiusa in una botte, per amore è disposta ad entrare nella botte di Neji, a farsi corrodere dalle sue regole amare e sbagliate, a perdere il suo punto di vista, la sua botte, pur di rimanere con lui.
Mi sa che non ci ho capito niente neanch’ioXD.
Ora i miei amati recensori:
LalyBlackangel: grazie mille per i complimenti, carissima^^. Ma sì, magari un giorno, moooolto lontano, ce la farò a scrivere una NaruHina più allegra e meno tragicaXD Bacioni!
Ayumi Yoshida: guarda, anche a me non piace la coppia SasuSaku, quindi immagina che parto sia stato!Sono felice che nonostante non sia una delle tue coppie favorite tu l’abbia letta e mi abbia regalato questo bellissimo commento. Sono commossa ed esterrefatta*_*. È stato un onore gareggiare contro di te, il contest di Kimly è stato fantastico: emozionante, pulito e soprattutto ci ha soddisfatto tutti, senza dimenticare che ha donato delle bellissime fic al fandom!Alla prossima, bacioni!
Hikaru_Zani: ciao winner! Sono stata molto orgogliosa del tuo commento e del fatto che tu abbia commentato una fic con una delle tue coppie sfavorite. Ah, sono felice che qualcuno si ricordi del povero Naruto defuntoç_ç. Rinnovo i miei complimenti per il tuo meritatissimo primo posto e ribadisco che è stato un onore perdere contro di te!Alla prossima!
Shatzy: o cara, sono sempre commossa con i tuoi commenti, non so mai cosa dire^^’’. Comunque, sì, se ti stai chiedendo se questa è la tua NejiTen, sì, questa schifezza è lei(e LaLa venne fucilata sul posto^^’). Ti prometto che ci saranno altre NejiTen e saranno decisamente più belle, è una promessa! Mano sul cuore!Bacioni!
itachi_love: figurati per la recensione, la tua storia mi è piaciuta davvero tanto^^. Bè, sei una delle poche fan della coppia tra i commentatori, quindi se piace sia a loro che a te, mi ritengo soddisfatta! Sono felice che tu abbia capito questa fic super contorta, allora non sono così complicata^^’Bacioni!
Rinalamisteriosa: no, non puoi piangere, te lo impediròXD Nonostante la sofferenza, sì, leggerei una tua NaruSaku in chiave tragica(ma non esagerare, ne!). La prossima è la MinaKushi, ovviamente^^!Bacioni!

Sarò felice di accettare altre richieste!
Grazie per la vostra attenzione,
 LaLa
  
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