Salve a
tutti! Stiamo per iniziare una fanfic a più capitoli
e…scritta a quattro mani. Come potete vedere le autrici sono
Hermia (alla sua prima esperienza) ed Izumi (che già
più volte ha tentato di scrivere
qualcosa). Come esattamente
sarà diviso il lavoro tra noi due sarà meglio spiegarlo più avanti, quando la
storia si sarà già delineata. Tutto per motivi…di trama e, se si può dire, di suspance…capirete più avanti. I nostri stili di
scrittura sono, a dire il vero, leggermente diversi, ma ci stiamo seriamente
impegnando al fine di renderli il più omogenei possibile….e
per non combinare casini terribili con gli eventi! Questo primo capitolo
l’abbiamo realizzato insieme, metà ciascuno, i seguenti contiamo
di scriverli separatamente…vediamo chi indovina chi delle due scrive un
capitolo e chi l’altro…
Detto
questo…speriamo che la nostra storia vi piaccia…e che
lascerete qualche recensione (positiva o negativa che sia)…
A presto
Hermia ed Izumi
Eravamo ragazzi…
***
Prologo
Dormitorio Grifondoro, Hogwarts - 31
Ottobre, ore 19:15
Sistemò con un colpo di bacchetta l’orlo del vestito. Finalmente
era pronta.
Alzandosi dal letto andò a posizionarsi
davanti allo specchio per verificare il risultato di tutte quelle ore di
preparazione.
Poteva andare.
Certo, il vestito era comunque di seconda
mano e il verde della stoffa faceva un po’ a pugni col rosso rame dei suoi
capelli, ma si abbinava molto ai suoi occhi, risaltandone il verde smeraldo.
Vi applicò un filo di matita nera.
Quella sera i suoi occhi brillavano davvero in un modo insolito.
Certo era merito del vestito.
Ed anche un po’ del suo umore quasi alle stelle.
D’altronde non poteva essere altrimenti. Era la sera di Halloween.
Era riuscita ad ottenere un risultato quasi eccezionale col suo
vestito. Ed era riuscita a conquistare il miglior
cavaliere della scuola….
-Harry…-
Bisbigliò con un sospiro lasciandosi
cadere sul letto attenta
a non sgualcire il vestito.
Le sue guance si colorarono leggermente al pensiero.
Finalmente, dopo sei lunghi anni, era riuscita a farsi
accompagnare ad un ballo dal famigerato Harry Potter.
Il fatto che fosse stata lei ad invitarlo poco
importava, l’importante era il risultato.
Insomma, era innamorata di Harry da quando
aveva dieci anni. Da quando quel timido ragazzino leggendario era entrato in
casa sua come amico di suo fratello Ron.
Ricordava ancora i rimproveri di sua madre che riteneva la sua fosse solo una malcelata, e poco educata, ammirazione nei
confronti dell’eroe di tutti i bambini del mondo magico.
E, forse, ammise osservando il soffitto, all’inizio era
andata a quel modo.
Poi le cose erano cambiate.
Anche lei aveva iniziato ad andare ad
Hogwarts e vantava della compagnia del ragazzo per ben nove mesi l’anno.
Lui le aveva salvato la vita al primo
anno dopo la storia del diario.
Aveva scoperto che dietro l’eroe nazionale dalla mitica cicatrice,
si nascondeva un ragazzo normale.
Con le sue paure.
Con le sue passioni.
Con i suoi amici e nemici.
Aveva imparato a conoscerlo ed i suoi sentimenti erano maturati.
Adesso poteva affermare, con un certo margine di sicurezza, di
essere innamorata di Harry Potter.
E averlo come cavaliere la rendeva dannatamente felice.
A dire il vero non sapeva nemmeno dove avesse trovato il coraggio
di chiederglielo…
Erano in biblioteca, appena il giorno prima,
a studiare Trasfigurazione.
Avevano appena scoperto che Ron ed Hermione sarebbero andati al
ballo insieme e lei era stata davvero felice per loro.
Insomma, che quei due fossero cotti l’uno dell’altra
era storia.
E, ritrovatasi sola con Harry, aveva messo in atto il suo
piano.
Aveva dovuto far appello a tutto il suo autocontrollo oltre ad
imporsi fermamente di non arrossire o fare qualcosa di stupido
come…impacciarsi.
Ed aveva iniziato un lunghissimo discorso senza capo né cosa
che, alla fine, era andato casualmente
a battere sul ballo.
Poi aveva stoicamente esordito, con un coraggio degno di una vera
Grifondoro, nella mistica frase:
-Beh, visto che, lascia che
te lo dica, sei senza speranza…potrei anche concederti l’onore di venire al
ballo con te!-
Beh, il coraggio era da Grifondoro, ma la sfacciataggine e l’infamia erano degni di un Serpeverde.
E infine, sperando ardentemente che il luccichio nei suoi occhi
non fosse troppo evidente, che l’esplodere del suo cuore nel petto non fosse talmente forte da essere udito persino da quel gruppo
di Corvonero alle loro spalle e che il tremolio della sua voce potesse essere
tranquillamente scambiato per il sintomo di un raffreddore mai riscontrato…il
risultato era stato soddisfacente dato che, l’eroe dall’armatura rossa e oro,
aveva accettato l’invito.
O meglio, aveva accettato l’invito ad invitarla.
Chissà, forse, nascosta da qualche parte, c’era una piccolissima
speranza per lei ed Harry. E forse sarebbe bastato un
po’ di coraggio in più per tirarla fuori.
E Ginevra Weasley, guardandosi per l’ennesima volta allo
specchio, pronta per il suo accompagnatore, non poteva ancora evitare di
chiedersi se non fosse tutto solo un sogno.
Sala comune Serpeverde, Hogwarts – 31
Ottobre, ore 19:29
Guardò per l’ennesima volta l’orologio appeso alla parete scura.
Aveva fissato un appuntamento con Pansy alle
Un minuto.
Aveva un solo dannatissimo minuto e poi sarebbe
stato costretto ad andare.
Gli veniva il voltastomaco al solo pensiero di dover passare un intera serata con Pansy Parkinson attaccata al braccio
come la peggiore delle sanguisughe. Eppure non aveva
scelta.
Perché, oltre ad essere tremendamente sfigato,
era anche tremendamente idiota.
Vada per il Ballo del Ceppo del quinto anno, quando era ancora un innocente Serpeverde quindicenne, quindi
la sua geniale uscita di invitare Pansy poteva essere
giustificata dall’immaturità dell’epoca.
Lui era il ragazzo più temuto della scuola.
La nemesi.
Il nemico di San Potter e Lenticchia.
L’angelo disceso agli Inferi.
Il cattivo della situazione.
E lei era semplicemente
E, per la sua mente da rimbambito quindicenne, quelli erano
motivi più che validi per invitarla ad un ballo.
Beh, da allora erano passati ben due anni.
E, oltre ad aver acquistato un bel po’ di ulteriori
centimetri e popolarità, si sarebbe presupposto che anche il suo cervello fosse
un po’ più consistente.
E invece, dopo due anni, si ritrovava ad
dover camminare di malavoglia in direzione della Sala Grande per andare ad un
ballo con Pansy Parkinson.
Non poteva forse avere di meglio?
Decisamente
si…
Pensò dirigendosi elegantemente verso la sua dama, senza nemmeno
preoccuparsi di cosa lei indossasse o dirle qualcosa di adatto,
e ripensando invece a come si era fatto incastrare.
Erano in sala comune, circa mezz’ora dopo il coprifuoco e alla
fine di alcune ore di un pesante allenamento di
Quidditch.
Era seduto su una poltrona, stanco morto, davanti al camino.
Non si era preoccupato minimamente dell’ingresso di Pansy nella
stanza, del fatto che fossero soli ed lei stesse
facendo uno dei soliti discorsi idioti.
Annuiva semplicemente fingendo di ascoltare.
Finchè, ad una domanda pronunciata con un tono di voce abbastanza
alto, non si trovò a rispondere un:
-D’accordo!-
Solo dopo qualche secondo, riscuotendosi dal dormiveglia, si
sarebbe reso conto di aver firmato la sua condanna.
Stupido.
Idiota.
Sfigato.
E non gli era nemmeno stato concesso il beneficio di
arrivare in ritardo.
Era un Malfoy dopotutto.
E Malfoy, oltre ad una
serie di epiteti poco gradevoli con cui di solito lo
appellavano Lenticchia e compagnia, era anche sinonimo di gentiluomo.
E, preciso come un orologio, alle 19,30,
Draco Malfoy stava offrendo il braccio alla sua dama, già pronta ad aspettarlo
da secoli, accompagnandola verso i
tavoli riccamente imbanditi.
Consolandosi solo al pensiero che nemmeno
Potter era messo tanto bene. Stava infatti sorridendo ad una
felicissima Ginny Weasley fasciata da uno dei suoi soliti vestiti di seconda (o
giù di lì) mano.
Torre dei
Grifondoro, Hogwarts - 31 Ottobre ore 19:30
Harry stava aspettando…era piuttosto
nervoso a dire il vero…e ancora non riusciva a realizzare
ciò che era accaduto.
Un attimo prima stava
escogitando un modo per invitare Hermione al Ballo di Halloween…e l’attimo dopo
Ginny era davanti a lui con un sorriso a 32 denti e gli occhi che le brillavano
che gli chiedeva di essere suo cavaliere per la serata! In realtà non glielo
aveva proprio chiesto…erano seduti in biblioteca e lei gli aveva chiesto, per
fare conversazione, se aveva già invitato qualcuno per il Ballo, e quando lui
le aveva detto di no, Gin gli aveva detto che se non
aveva nessuno con cui andarci, potevano andarci insieme.
Non aveva avuto
neanche il tempo di riflettere, aveva accettato…aveva DOVUTO accettare! Una
delle sue migliori amiche, nonché la ragazza che aveva
una gigantesca cotta per lui fin dal primo anno di Hogwarts, aveva preso il
coraggio a due mani e lo aveva invitato…le avrebbe sicuramente spezzato il
cuore, rifiutando…e così le aveva sorriso a sua volta ed aveva accettato.
E ora era là…ad aspettare lei ai piedi
della scala dei dormitori femminili della Torre di Grifondoro…ma
in realtà stava sognando come sarebbe andata la serata andando al Ballo con
Hermione…
Già se l’era immaginato un milione di
volte…lei meravigliosa nel suo abito elegante, gli sorrideva radiosa
mentre ballavano abbracciati nella Sala Grande.
Ma purtroppo le
cose non vanno mai come vorresti, ed Harry lo aveva più volte imparato a sue
spese.
Comunque sarebbe
benissimo riuscito a sopportare di vederla con un altro per tutta la serata, se
solo quest’altro non fosse stato lui.
E non si era nemmeno degnato di
dirglielo, il bastardo, aveva fatto tutto a sua insaputa…e così l’aveva
scoperto nel peggiore dei modi…aveva visto Hermione entrare nella Sala Comune
di Grifondoro felice come un pasqua perché lui l’aveva
invitata…lui ed Hermione Granger
sarebbero andati insieme al Ballo, e si sarebbero divertiti tantissimo…
…e Harry?
I suoi pensieri furono interrotti da
Ginny, che scendeva aggraziata le scale.
Era davvero carina con quel lungo
vestito che si intonava perfettamente con i suoi occhi
verde brillante. Ed era perfino riuscita a domare i
suoi ribelli riccioli rossi, che adesso erano stati lisciati e ricadevano
elegantemente sulla sua schiena.
Per un attimo Harry non riuscì a
trattenere un espressione di profondo stupore e Ginny
sembrò essersene accorta perché divenne rossa come un pomodoro.
-Hey, Harry! E’ da
tanto che aspetti?-domandò lei, cercando di superare l’imbarazzo.
-No!-mentì Harry- Sei
uno schianto stasera!-stavolta non stava mentendo –Vuoi far morire d’invidia
tutta la scuola?-
-Che gran bugiardo
che sei! Ma grazie comunque!- rise lei, diventando
sempre più rossa.
Lui le porse un delicato bouquet di
violette (una compagna di Gin gli aveva detto che
erano i suoi fiori preferiti) ed insieme si avviarono nella Sala Grande, che
per l’occasione era stata addobbata con migliaia di zucche intagliate e candele
sospese a mezz’ aria, oltre ai soliti pipistrelli che svolazzavano sopra le
loro teste…dava davvero una sensazione magica
~
Hermione era ancora nella sua stanza per
dare gli ultimi ritocchi al trucco…ci teneva proprio tanto ad
essere perfetta per l’occasione, ed era per questo motivo che era dovuta
andare di nascosto ad Hogsmeade per comprare un abito che fosse adatto alla
serata, e l’aveva trovato!
Dire che era stato
difficile sarebbe stato troppo riduttivo per descrivere la ricerca dell’abito,
perché Hermione aveva dei gusti proprio difficili, come non aveva mancato di
dirle con acidità la commessa del negozio…ma alla fine l’aveva trovato, e
sembrava davvero fatto apposta per lei!
Era un abito lungo, di morbida seta, che
aderiva perfettamente ad ogni curva del suo corpo e la faceva sembrare decisamente più slanciata…guardandosi criticamente allo
specchio, la ragazza decretò che fosse giunto il momento di mettersi seriamente
a dieta.
Ma il bello di quel vestito era la tinta
bronzea che andava in perfetto accordo con le sfumature dei suoi bei boccoli,
che per l’occasione erano stati raccolti in
un’elegante coda alta, con qualche ricciolo che le scendeva morbidamente sulle
spalle.
Si, era proprio perfetta…ed era quasi
sicura che lui sarebbe rimasto a bocca aperta appena l’avesse
vista…l’esperienza che aveva avuto negli ultimi anni con i ragazzi le davano questa certezza.
Con un’ultima occhiata allo specchio,
Hermione sorrise a sé stessa, poi si avviò verso
Era felice.
Il suo cavaliere era già seduto nella
Sala Comune ad attenderla.
Era un po’ teso, ma non più di tanto…non
era mica la prima volta che andava ad un ballo con un ragazza.
Certo, Hermione non era come tutte le
altre…lo intrigava parecchio con quel suo sguardo misterioso che non faceva mai
capire ciò che le passava per la testa, e poi c’era da dire
che era proprio un bel bocconcino. Lui ci aveva messo un bel pezzo per
accorgersene, mentre già gran parte della scuola si era reso conto di come Herm si fosse trasformata da
timido bruco in sfacciata farfalla…davvero una splendida farfalla!
Poco dopo il suo arrivo era scesa dai
dormitori femminili una compagna di Hermione, Lavanda Brown.
Appena lo vide, lei arrossì violentemente, mentre lui le rivolse un sorrisetto
accattivante, perché sapeva che la ragazza aveva un cotta
per lui, ed anche se non gli importava nulla di lei, gli faceva comunque piacere
sapere di essere apprezzato dal genere femminile.
-Ciao Ron!- disse Lavanda - Wow! Sei
davvero elegante stasera…su chi devi fare colpo?- e gli rispose con il sorriso
più seducente che fosse capace di fare.
-Solo su ragazze carine come te, spero!-
rispose lui, pensando che non c’era nulla di male a
flirtare un po’ con lei mentre aspettava Hermione.
-Allora, chi è il fortunato che ti porta
al Ballo,stasera?- le chiese.
-Mi ha invitata uno del settimo di
Corvonero, non credo che tu lo conosca…- rispose lei, ed il suo tono divenne
piuttosto triste -…e tu con chi ci vai?- domandò con
una nota lievemente irritata.
Ma non ci fu
bisogno di rispondere.
-Salve gente!-
In quel momento Hermione comparve sulla
cima delle scale, ed iniziò elegantemente a scendere, ancheggiando, forse un
po’ troppo, per farsi notare da lui.
Aveva notato che stava parlando con
quell’oca giuliva di Lavanda Brown, ma non aveva alcuna intenzione di fargli notare che in realtà la cosa la
infastidiva.
Ron si alzò appena la vide, e rimase
ammaliato dal suo portamento…indossava un abito estremamente
aderente, con un’abbondante scollatura che metteva in mostra un decolleté mozzafiato, che gli fece venire in mente strani
pensieri…
Hermione capì ciò che stava pensando,
perché era arrossito in zona orecchie…esattamente la reazione che si era
immaginata.
-Sei…sei davvero
stupenda!-disse Ron, cercando di ricomporsi. Solo in quel momento si era
reso realmente conto di quanto la fortuna fosse dalla sua parte.
Aveva invitato al Ballo la ragazza più
bella della loro casa…e lei alla fine aveva accettato…
-Herm!…Hey, Hermione!- le aveva urlato lungo il corridoio per
andare a Trasfigurazione- si può sapere perché hai tanta fretta?-
-Ron, che diavolo vuoi?-
era parecchio nervosa e non aveva alcuna intenzione di arrivare in ritardo a
lezione.
-Oh, non essere così gentile o potrei
anche commuovermi, sai?- le rispose acido lui.
Ultimamente i due amici non andavano
molto d’accoro…la causa probabilmente era il fatto che
Ron cercava sempre di controllarla, di sapere cosa faceva, e poi la giudicava…e
Hermione odiava essere giudicata.
Comunque erano sempre
ottimi amici, se uno aveva bisogno, poteva sempre contare sull’appoggio
dell’altro…si volevano bene dopo tutto.
-E sarebbe questo il motivo per cui mi stai facendo fare tardi?- gli rispose lei di
rimando.
-No…avevo solo pensato che non ti
sarebbe dispiaciuto ascoltare me che ti invito al
Ballo di domani sera, ma evidentemente mi sbagliavo…ci vediamo Herm- disse freddamente, poi girò l’angolo e scomparve alla
vista.
Hermione era rimasta senza
parole…l’ultima cosa che si sarebbe aspettata da lui era questa…e in fondo lei
ci voleva andare al Ballo con Ron!
Così nel pomeriggio era scesa nel parco
dove si stavano svolgendo gli allenamenti di Quidditch della squadra Grifondoro
e aveva distratto il portiere urlandogli dalla tribuna se voleva andare al
Ballo con lei, e anche se l’intera squadra le avrebbe volentieri lanciato una
maledizione senza perdono, ne era valsa la pena,
perché Ron aveva accettato…era davvero fantastica la sua Herm.
-Grazie!Anche tu non sei male…- rispose lei con quel tono misterioso che lo faceva impazzire
ed un sorrisetto seducente, riuscito molto meglio di quello di Lavanda, che
osservava la scena lievemente accigliata.
Ed effettivamente
non era una bugia…Ron era davvero affascinante con quella veste azzurro
pallido, che metteva in risalto i suoi occhi color pervinca, profondi come il
mare, nei quali avrebbe potuto perdersi in qualunque momento…e poi aveva legato
i capelli rossi marchio Weasley in un codino che (lui lo sapeva bene) faceva
impazzire tutte le ragazze…lo stesso effetto che otteneva il fratello Bill.
Poi Ron le porse un braccialetto
decorato con splendidi boccioli di orchidea e glielo
legò al polso con talmente tanta rapidità che Hermione rimase stupita.
-Ti sei esercitato in dormitorio per
fare bella figura,Ron?- lo punzecchiò.
-Sai,
frequentando tante donne, alla fine ci si abitua…- rispose lui
ridendo.
-Certo, avevo dimenticato che ora sei un
playboy!- Hermione lo prendeva sempre in giro a causa delle sue fans, ma neanche lei scherzava quanto ad ammiratori, e ciò
l’aveva fatta diventare molto più sicura di sé negli ultimi due anni. Ridendo
si avviarono verso il quadro della Signora Grassa, seguiti dalle occhiate
invidiose di Lavanda, che avrebbe dato un milione di galeoni per essere al
posto di Hermione.
Chiunque, guardandoli in quel momento,
non avrebbe potuto non vedere i loro cuori scoppiare di felicità.
P.S.: Ringrazio Catlady x la sua correzione…è un errore che faccio sempre...non ho mai capito perché…ed il bello è che prima di pubblicare mi ero ricordata di fare attenzione a questo particolare…sorry!!! Izumi