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Autore: Hermia_and_Izumi    11/06/2005    5 recensioni
Eccoci qui con una storia scritta a 4 mani ambientata nel 7° anno ad Hogwarts...tra triangoli amorosi che coinvolgeranno e stravolgeranno il magico trio, cotte adolescenziali non corrisposte, amori nati dall'odio e antichi obblighi di famiglia a complicare il tutto. Vedremo come se la caveranno i nostri amati protagonisti...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Draco/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dormitorio Grifondoro, Hogwarts - 31 Ottobre, ore 19:15

Salve a tutti! Stiamo per iniziare una fanfic a più capitoli e…scritta a quattro mani. Come potete vedere le autrici sono Hermia (alla sua prima esperienza) ed Izumi (che già più volte ha tentato di scrivere qualcosa). Come esattamente sarà diviso il lavoro tra noi due sarà meglio spiegarlo più avanti, quando la storia si sarà già delineata. Tutto per motivi…di trama e, se si può dire, di suspancecapirete più avanti. I nostri stili di scrittura sono, a dire il vero, leggermente diversi, ma ci stiamo seriamente impegnando al fine di renderli il più omogenei possibile….e per non combinare casini terribili con gli eventi! Questo primo capitolo l’abbiamo realizzato insieme, metà ciascuno, i seguenti contiamo di scriverli separatamente…vediamo chi indovina chi delle due scrive un capitolo e chi l’altro…

Detto questo…speriamo che la nostra storia vi piaccia…e che lascerete qualche recensione (positiva o negativa che sia)…

A presto

 

Hermia ed Izumi

 

 

 

Eravamo ragazzi…

 

***

 

Prologo

 

 

 

Dormitorio Grifondoro, Hogwarts - 31 Ottobre, ore 19:15

 

Sistemò con un colpo di bacchetta l’orlo del vestito. Finalmente era pronta.

Alzandosi dal letto andò a posizionarsi davanti allo specchio per verificare il risultato di tutte quelle ore di preparazione.

Poteva andare.

Certo, il vestito era comunque di seconda mano e il verde della stoffa faceva un po’ a pugni col rosso rame dei suoi capelli, ma si abbinava molto ai suoi occhi, risaltandone il verde smeraldo.

Vi applicò un filo di matita nera.

Quella sera i suoi occhi brillavano davvero in un modo insolito.

Certo era merito del vestito.

Ed anche un po’ del suo umore quasi alle stelle.

D’altronde non poteva essere altrimenti. Era la sera di Halloween.

Era riuscita ad ottenere un risultato quasi eccezionale col suo vestito. Ed era riuscita a conquistare il miglior cavaliere della scuola….

-Harry…-

Bisbigliò con un sospiro lasciandosi cadere sul letto attenta a non sgualcire il vestito.

Le sue guance si colorarono leggermente al pensiero.

Finalmente, dopo sei lunghi anni, era riuscita a farsi accompagnare ad un ballo dal famigerato Harry Potter.

Il fatto che fosse stata lei ad invitarlo poco importava, l’importante era il risultato.

Insomma, era innamorata di Harry da quando aveva dieci anni. Da quando quel timido ragazzino leggendario era entrato in casa sua come amico di suo fratello Ron.

Ricordava ancora i rimproveri di sua madre che riteneva la sua fosse solo una malcelata, e poco educata, ammirazione nei confronti dell’eroe di tutti i bambini del mondo magico.

E, forse, ammise osservando il soffitto, all’inizio era andata a quel modo.

Poi le cose erano cambiate.

Anche lei aveva iniziato ad andare ad Hogwarts e vantava della compagnia del ragazzo per ben nove mesi l’anno.

Lui le aveva salvato la vita al primo anno dopo la storia del diario.

Aveva scoperto che dietro l’eroe nazionale dalla mitica cicatrice, si nascondeva un ragazzo normale.

Con le sue paure.

Con le sue passioni.

Con i suoi amici e nemici.

Aveva imparato a conoscerlo ed i suoi sentimenti erano maturati.

Adesso poteva affermare, con un certo margine di sicurezza, di essere innamorata di Harry Potter.

E averlo come cavaliere la rendeva dannatamente felice.

A dire il vero non sapeva nemmeno dove avesse trovato il coraggio di chiederglielo…

Erano in biblioteca, appena il giorno prima, a studiare Trasfigurazione.

Avevano appena scoperto che Ron ed Hermione sarebbero andati al ballo insieme e lei era stata davvero felice per loro.

Insomma, che quei due fossero cotti l’uno dell’altra era storia.

E, ritrovatasi sola con Harry, aveva messo in atto il suo piano.

Aveva dovuto far appello a tutto il suo autocontrollo oltre ad imporsi fermamente di non arrossire o fare qualcosa di stupido come…impacciarsi.

Ed aveva iniziato un lunghissimo discorso senza capo né cosa che, alla fine, era andato casualmente a battere sul ballo.

Poi aveva stoicamente esordito, con un coraggio degno di una vera Grifondoro, nella mistica frase:

-Beh, visto che, lascia che te lo dica, sei senza speranza…potrei anche concederti l’onore di venire al ballo con te!-

Beh, il coraggio era da Grifondoro, ma la sfacciataggine e l’infamia erano degni di un Serpeverde.

E infine, sperando ardentemente che il luccichio nei suoi occhi non fosse troppo evidente, che l’esplodere del suo cuore nel petto non fosse talmente forte da essere udito persino da quel gruppo di Corvonero alle loro spalle e che il tremolio della sua voce potesse essere tranquillamente scambiato per il sintomo di un raffreddore mai riscontrato…il risultato era stato soddisfacente dato che, l’eroe dall’armatura rossa e oro, aveva accettato l’invito.

O meglio, aveva accettato l’invito ad invitarla.

Chissà, forse, nascosta da qualche parte, c’era una piccolissima speranza per lei ed Harry. E forse sarebbe bastato un po’ di coraggio in più per tirarla fuori.

E Ginevra Weasley, guardandosi per l’ennesima volta allo specchio, pronta per il suo accompagnatore, non poteva ancora evitare di chiedersi se non fosse tutto solo un sogno.

 

 

Sala comune Serpeverde, Hogwarts – 31 Ottobre, ore 19:29

 

Guardò per l’ennesima volta l’orologio appeso alla parete scura.

Aveva fissato un appuntamento con Pansy alle 19,30 in Sala Grande.

Un minuto.

Aveva un solo dannatissimo minuto e poi sarebbe stato costretto ad andare.

Gli veniva il voltastomaco al solo pensiero di dover passare un intera serata con Pansy Parkinson attaccata al braccio come la peggiore delle sanguisughe. Eppure non aveva scelta.

Perché, oltre ad essere tremendamente sfigato, era anche tremendamente idiota.

Vada per il Ballo del Ceppo del quinto anno, quando era ancora un innocente Serpeverde quindicenne, quindi la sua geniale uscita di invitare Pansy poteva essere giustificata dall’immaturità dell’epoca.

Lui era il ragazzo più temuto della scuola.

La nemesi.

Il nemico di San Potter e Lenticchia.

L’angelo disceso agli Inferi.

Il cattivo della situazione.

E lei era semplicemente la Serpeverde più popolare e snob della scuola.

E, per la sua mente da rimbambito quindicenne, quelli erano motivi più che validi per invitarla ad un ballo.

Beh, da allora erano passati ben due anni.

E, oltre ad aver acquistato un bel po’ di ulteriori centimetri e popolarità, si sarebbe presupposto che anche il suo cervello fosse un po’ più consistente.

E invece, dopo due anni, si ritrovava ad dover camminare di malavoglia in direzione della Sala Grande per andare ad un ballo con Pansy Parkinson.

Non poteva forse avere di meglio?

Decisamente si…

Pensò dirigendosi elegantemente verso la sua dama, senza nemmeno preoccuparsi di cosa lei indossasse o dirle qualcosa di adatto, e ripensando invece a come si era fatto incastrare.

Erano in sala comune, circa mezz’ora dopo il coprifuoco e alla fine di alcune ore di un pesante allenamento di Quidditch.

Era seduto su una poltrona, stanco morto, davanti al camino.

Non si era preoccupato minimamente dell’ingresso di Pansy nella stanza, del fatto che fossero soli ed lei stesse facendo uno dei soliti discorsi idioti.

Annuiva semplicemente fingendo di ascoltare.

Finchè, ad una domanda pronunciata con un tono di voce abbastanza alto, non si trovò a rispondere un:

-D’accordo!-

Solo dopo qualche secondo, riscuotendosi dal dormiveglia, si sarebbe reso conto di aver firmato la sua condanna.

Stupido.

Idiota.

Sfigato.

E non gli era nemmeno stato concesso il beneficio di arrivare in ritardo.

Era un Malfoy dopotutto.

E Malfoy, oltre ad una serie di epiteti poco gradevoli con cui di solito lo appellavano Lenticchia e compagnia, era anche sinonimo di gentiluomo.

E, preciso come un orologio, alle 19,30, Draco Malfoy stava offrendo il braccio alla sua dama, già pronta ad aspettarlo da secoli, accompagnandola verso i tavoli riccamente imbanditi.

Consolandosi solo al pensiero che nemmeno Potter era messo tanto bene. Stava infatti sorridendo ad una felicissima Ginny Weasley fasciata da uno dei suoi soliti vestiti di seconda (o giù di lì) mano.

 

 

Torre dei Grifondoro, Hogwarts - 31 Ottobre ore 19:30

 

Harry stava aspettando…era piuttosto nervoso a dire il vero…e ancora non riusciva a realizzare ciò che era accaduto.

Un attimo prima stava escogitando un modo per invitare Hermione al Ballo di Halloween…e l’attimo dopo Ginny era davanti a lui con un sorriso a 32 denti e gli occhi che le brillavano che gli chiedeva di essere suo cavaliere per la serata! In realtà non glielo aveva proprio chiesto…erano seduti in biblioteca e lei gli aveva chiesto, per fare conversazione, se aveva già invitato qualcuno per il Ballo, e quando lui le aveva detto di no, Gin gli aveva detto che se non aveva nessuno con cui andarci, potevano andarci insieme.

Non aveva avuto neanche il tempo di riflettere, aveva accettato…aveva DOVUTO accettare! Una delle sue migliori amiche, nonché la ragazza che aveva una gigantesca cotta per lui fin dal primo anno di Hogwarts, aveva preso il coraggio a due mani e lo aveva invitato…le avrebbe sicuramente spezzato il cuore, rifiutando…e così le aveva sorriso a sua volta ed aveva accettato.

E ora era là…ad aspettare lei ai piedi della scala dei dormitori femminili della Torre di Grifondoro…ma in realtà stava sognando come sarebbe andata la serata andando al Ballo con Hermione…

Già se l’era immaginato un milione di volte…lei meravigliosa nel suo abito elegante, gli sorrideva radiosa mentre ballavano abbracciati nella Sala Grande.

Ma purtroppo le cose non vanno mai come vorresti, ed Harry lo aveva più volte imparato a sue spese.

Comunque sarebbe benissimo riuscito a sopportare di vederla con un altro per tutta la serata, se solo quest’altro non fosse stato lui.

E non si era nemmeno degnato di dirglielo, il bastardo, aveva fatto tutto a sua insaputa…e così l’aveva scoperto nel peggiore dei modi…aveva visto Hermione entrare nella Sala Comune di Grifondoro felice come un pasqua perché lui l’aveva invitata…lui ed  Hermione Granger sarebbero andati insieme al Ballo, e si sarebbero divertiti tantissimo…

e Harry?

I suoi pensieri furono interrotti da Ginny, che scendeva aggraziata le scale.

Era davvero carina con quel lungo vestito che si intonava perfettamente con i suoi occhi verde brillante. Ed era perfino riuscita a domare i suoi ribelli riccioli rossi, che adesso erano stati lisciati e ricadevano elegantemente sulla sua schiena.

Per un attimo Harry non riuscì a trattenere un espressione di profondo stupore e Ginny sembrò essersene accorta perché divenne rossa come un pomodoro.

-Hey, Harry! E’ da tanto che aspetti?-domandò lei, cercando di superare l’imbarazzo.

-No!-mentì Harry- Sei uno schianto stasera!-stavolta non stava mentendo –Vuoi far morire d’invidia tutta la scuola?-

-Che gran bugiardo che sei! Ma grazie comunque!- rise lei, diventando sempre più rossa.

Lui le porse un delicato bouquet di violette (una compagna di Gin gli aveva detto che erano i suoi fiori preferiti) ed insieme si avviarono nella Sala Grande, che per l’occasione era stata addobbata con migliaia di zucche intagliate e candele sospese a mezz’ aria, oltre ai soliti pipistrelli che svolazzavano sopra le loro teste…dava davvero una sensazione magica la Sala quella sera, così Harry promise a se stesso e, anche se lei non lo sapeva, anche a Ginny che le avrebbe fatto passare la serata più bella ed indimenticabile della sua vita!

 

~

 

Hermione era ancora nella sua stanza per dare gli ultimi ritocchi al trucco…ci teneva proprio tanto ad essere perfetta per l’occasione, ed era per questo motivo che era dovuta andare di nascosto ad Hogsmeade per comprare un abito che fosse adatto alla serata, e l’aveva trovato!

Dire che era stato difficile sarebbe stato troppo riduttivo per descrivere la ricerca dell’abito, perché Hermione aveva dei gusti proprio difficili, come non aveva mancato di dirle con acidità la commessa del negozio…ma alla fine l’aveva trovato, e sembrava davvero fatto apposta per lei!

Era un abito lungo, di morbida seta, che aderiva perfettamente ad ogni curva del suo corpo e la faceva sembrare decisamente più slanciata…guardandosi criticamente allo specchio, la ragazza decretò che fosse giunto il momento di mettersi seriamente a dieta.

Ma il bello di quel vestito era la tinta bronzea che andava in perfetto accordo con le sfumature dei suoi bei boccoli, che per l’occasione erano stati raccolti in un’elegante coda alta, con qualche ricciolo che le scendeva morbidamente sulle spalle.

Si, era proprio perfetta…ed era quasi sicura che lui sarebbe rimasto a bocca aperta appena l’avesse vista…l’esperienza che aveva avuto negli ultimi anni con i ragazzi  le davano questa certezza.

Con un’ultima occhiata allo specchio, Hermione sorrise a stessa, poi si avviò verso la Sala Comune.

Era felice.

 

 

Il suo cavaliere era già seduto nella Sala Comune ad attenderla.

Era un po’ teso, ma non più di tanto…non era mica la prima volta che andava ad un ballo con un ragazza.

Certo, Hermione non era come tutte le altre…lo intrigava parecchio con quel suo sguardo misterioso che non faceva mai capire ciò che le passava per la testa, e poi c’era da dire che era proprio un bel bocconcino. Lui ci aveva messo un bel pezzo per accorgersene, mentre già gran parte della scuola si era reso conto di come Herm si fosse trasformata da timido bruco in sfacciata farfalla…davvero una splendida farfalla!

Poco dopo il suo arrivo era scesa dai dormitori femminili una compagna di Hermione, Lavanda Brown. Appena lo vide, lei arrossì violentemente, mentre lui le rivolse un sorrisetto accattivante, perché sapeva che la ragazza aveva un cotta per lui, ed anche se non gli importava nulla di lei, gli faceva comunque piacere sapere di essere apprezzato dal genere femminile.

-Ciao Ron!- disse Lavanda - Wow! Sei davvero elegante stasera…su chi devi fare colpo?- e gli rispose con il sorriso più seducente che fosse capace di fare.

-Solo su ragazze carine come te, spero!- rispose lui, pensando che non c’era nulla di male a flirtare un po’ con lei mentre aspettava Hermione.

-Allora, chi è il fortunato che ti porta al Ballo,stasera?- le chiese.

-Mi ha invitata uno del settimo di Corvonero, non credo che tu lo conosca…- rispose lei, ed il suo tono divenne piuttosto triste -…e tu con chi ci vai?- domandò con una nota lievemente irritata.

Ma non ci fu bisogno di rispondere.

 

-Salve gente!-

In quel momento Hermione comparve sulla cima delle scale, ed iniziò elegantemente a scendere, ancheggiando, forse un po’ troppo, per farsi notare da lui.

Aveva notato che stava parlando con quell’oca giuliva di Lavanda Brown, ma non aveva alcuna intenzione di fargli notare che in realtà la cosa la infastidiva.

Ron si alzò appena la vide, e rimase ammaliato dal suo portamento…indossava un abito estremamente aderente, con un’abbondante scollatura che metteva in mostra un decolleté mozzafiato, che gli fece venire in mente strani pensieri…

Hermione capì ciò che stava pensando, perché era arrossito in zona orecchie…esattamente la reazione che si era immaginata.

-Sei…sei davvero stupenda!-disse Ron, cercando di ricomporsi. Solo in quel momento si era reso realmente conto di quanto la fortuna fosse dalla sua parte.

Aveva invitato al Ballo la ragazza più bella della loro casa…e lei alla fine aveva accettato…

 

-Herm!…Hey, Hermione!- le aveva urlato lungo il corridoio per andare a Trasfigurazione- si può sapere perché hai tanta fretta?-

-Ron, che diavolo vuoi?- era parecchio nervosa e non aveva alcuna intenzione di arrivare in ritardo a lezione.

-Oh, non essere così gentile o potrei anche commuovermi, sai?- le rispose acido lui.

Ultimamente i due amici non andavano molto d’accoro…la causa probabilmente era il fatto che Ron cercava sempre di controllarla, di sapere cosa faceva, e poi la giudicava…e Hermione odiava essere giudicata.

Comunque erano sempre ottimi amici, se uno aveva bisogno, poteva sempre contare sull’appoggio dell’altro…si volevano bene dopo tutto.

-E sarebbe questo il motivo per cui mi stai facendo fare tardi?- gli rispose lei di rimando.

-No…avevo solo pensato che non ti sarebbe dispiaciuto ascoltare me che ti invito al Ballo di domani sera, ma evidentemente mi sbagliavo…ci vediamo Herm- disse freddamente, poi girò l’angolo e scomparve alla vista.

Hermione era rimasta senza parole…l’ultima cosa che si sarebbe aspettata da lui era questa…e in fondo lei ci voleva andare al Ballo con Ron!

Così nel pomeriggio era scesa nel parco dove si stavano svolgendo gli allenamenti di Quidditch della squadra Grifondoro e aveva distratto il portiere urlandogli dalla tribuna se voleva andare al Ballo con lei, e anche se l’intera squadra le avrebbe volentieri lanciato una maledizione senza perdono, ne era valsa la pena, perché Ron aveva accettato…era davvero fantastica la sua Herm.

 

-Grazie!Anche tu non sei male…- rispose lei con quel tono misterioso che lo faceva impazzire ed un sorrisetto seducente, riuscito molto meglio di quello di Lavanda, che osservava la scena lievemente accigliata.

Ed effettivamente non era una bugia…Ron era davvero affascinante con quella veste azzurro pallido, che metteva in risalto i suoi occhi color pervinca, profondi come il mare, nei quali avrebbe potuto perdersi in qualunque momento…e poi aveva legato i capelli rossi marchio Weasley in un codino che (lui lo sapeva bene) faceva impazzire tutte le ragazze…lo stesso effetto che otteneva il fratello Bill.

Poi Ron le porse un braccialetto decorato con splendidi boccioli di orchidea e glielo legò al polso con talmente tanta rapidità che Hermione rimase stupita.

-Ti sei esercitato in dormitorio per fare bella figura,Ron?- lo punzecchiò.

-Sai, frequentando tante donne, alla fine ci si abitua…- rispose lui ridendo.

-Certo, avevo dimenticato che ora sei un playboy!- Hermione lo prendeva sempre in giro a causa delle sue fans, ma neanche lei scherzava quanto ad ammiratori, e ciò l’aveva fatta diventare molto più sicura di sé negli ultimi due anni. Ridendo si avviarono verso il quadro della Signora Grassa, seguiti dalle occhiate invidiose di Lavanda, che avrebbe dato un milione di galeoni per essere al posto di Hermione.

Chiunque, guardandoli in quel momento, non avrebbe potuto non vedere i loro cuori scoppiare di felicità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

P.S.: Ringrazio Catlady x la sua correzione…è un errore che faccio sempre...non ho mai capito perché…ed il bello è che prima di pubblicare mi ero ricordata di fare attenzione a questo particolare…sorry!!! Izumi

  
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