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Autore: SilentMoon    01/11/2009    7 recensioni
Lei, così fragile, dolce, tenera, semplice, ma con la voglia di combattere e il fuoco che le arde negli occhi. Lui, troppa voglia di liberarsi da ciò che ormai non gli dà più pace. Solo la sua band, la sua musica, il suo mondo e lei, la ragazza di cristallo. Attenzione: Non posseggo nè Billie Joe, Mike o Trè. Il contenuto di questa Fan Fiction è puramente inventato. Mi piace sognare con loro e staccarmi dalla realtà, le FF sono fatte giusto per questo, per sognare, ed ecco il frutto!. Recensinte recensite! xD.
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio, Tré Cool
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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S.Florence – California. Ore 11:00

 

‘’ Lithium, don't want to lock me up inside.
Lithium, don't want to forget how it feels without...
Lithium, I want to stay in love with my sorrow.
Oh, but God, I want to let it go.’’

 

Occhi verdi elettrici, viola, ghiaccio con dolci sfumature oro, voce incredibile, potente, lasciava trasparire ogni minimo sentimento, così … così …. Penetrante, così …. Piena, di dolcezza, rabbia, amarezza, gioia, dolore, felicità, passione, orgoglio …. Così …. Sua. Padronanza perfetta di tutta sé stessa. Un palco immenso la circondava, nonostante fosse bassina, dominava lei, come se Deim, Mikey, Nicolas, Matthew, e gli altri operatori fossero solo piccole schegge di rifinitura, facevano la loro parte, ma lei restava indubbiamente la padrona incontrastata. Unica. E’ davvero stupenda. Capelli lunghissimi fin sotto il fondo schiena, anche il colore è angelico, castano intenso, profondo, oggi li ha stirati. E’ divina. Fisico magnifico, ogni curva era al punto più che giusto. Nessuno di noi riesce più a resistere oramai, siamo all’orlo, stiamo per scoppiare. Mike mi guarda con aria desolata. Abbasso lo sguardo sul suo corpo. Mi scappa un sorriso. Mi avvicino dandogli una pacca amichevole rincuorandolo di non essere l’unico. Trè è sotto il palco con insieme gli operatori, che invece di sistemare le cose, ascoltano e fissano con intensa ammirazione la piccola Luna, quella ragazza è unica. Una grinta da far paura. Soli 16 anni ma sarebbe capace di far girare il mondo a testa in giù. Semplicemente grande. Mikey si allontana da me. Lo stabile del concerto è immenso, ci troviamo nell’Arena di S.Florence, nord della California, il palco è posto al centro, enorme, ma nonostante ciò la figura di Luna è padrona di tutta l’Arena. Immobile. Con occhi dolcemente chiusi. Le sue labbra perfette, carnose, scandiscono, parola per parola, una delle sue canzoni, già, è lei il genio del gruppo, compone lei i testi e gli arrangiamenti per tutti gli strumenti. Celestiale. Non riesco a toglierle gli occhi di dosso, ho paura che mi cadranno, la stò divorando, io come gli altri, d’altronde, chi non lo farebbe?. Tento d’avvicinarmi sotto il palco, sono giusto nella sua direzione, ci separano all’incirca 15 metri, il mio passo è lento, più lento che mai, voglio godermela, lei ha iniziato ad aprire leggermente le palpebre così da far intravedere quel verde magnetico che lascia tutti senza respiro. Piccola, introspettiva, intrigante, avvolgente, tenera, perfetta in ogni suo gesto, in ogni suo tono, è una calamita umana, in ogni suo particolare,  in ogni suo sguardo. Già, i suoi occhi, Dio, che meraviglia. la perfezione fatta donna. Tutti sono estasiati nel sentirla cantare e vederla così aggraziata ma tenebrosa, eppure è immobile, dietro l’asta del microfono. Nel suo volto traspare ogni sensazione, le sue mani sono così adagiate e delicate, che quasi accarezzano l’asta e la voce scalda il cuore aprendo la mente e la voglia d’urlare. Converse nere, adorabili. Gonna corta a balze scozzese, che mette in risalto la sua accentuata curva. Ha un sedere stupendo, tondo, sporgente, invitante, eccitante. Le sue gambe sono drittissime, non c’è un filo di cellulite, sono toniche, senza segni di grasso, eccitanti anche quelle, dunque. Cinta borchiata e catena laterale, maglia nera aderente, con collo trasversale, copre la spalla sinistra e pende fino a toccare il gomito del lato destro ovviamente scoperto, si vede dal medesimo lato apparire la bretella di una maglia a rete, ma del reggiseno nessuna traccia. Eppure ha un seno così alto, tondo, prosperoso, morbido.  Le salterebbero tutti addosso. Alla mano destra porta un guantino nero senza dita, con baschina borchiata, dall’altra invece un guanto a rete lungo fino al gomito e una borchia a quattro punte. Che mani dolci e sensuali. Stupenda. Toglie il fiato. I capelli stirati sono spostati di tanto in tanto dal vento di fine maggio che annuncia l’entrata dell’estate. Castano carico, frangia sul lato destro, ha una chioma incredibile di capelli, morbidi e soffici. Ha gli occhi di nuovo chiusi, ha la pelle chiara e su di lei non c’è la minima traccia di trucco, è così semplice ma bellissima. Sugli zigomi la pelle è un pò più rosa, le labbra come sempre sono rosse e ben delineate, i suoi denti bianchissimi e diritti spiccano come sempre in uno dei suoi sorrisi magnifici. I miei, ricadono di nuovo sui suoi, di occhi, Dio, ora li ha aperti, sono grandissimi e sfilanti, il colore è stupendo ma ciò che si vede all’interno è ancora meglio. Quella ragazza ha la voglia di combattere, i neuroni le incitano guerra e rivoluzione, e lei l’ha portata. Cristo. Una creatura così perfetta non poteva esistere davvero e soprattutto non poteva essere di fronte i miei occhi, gli occhi di Billie Joe Armstrong.

 

 

‘’ Come to bed, don't make me sleep alone.
Couldn't hide the emptiness, you let it show.
Never wanted it to be so cold.
Just didn't drink enough to say you love me.

I can't hold on to me,
Wonder what's wrong with me.

Lithium, don't want to lock me up inside.
Lithium, don't want to forget how it feels without...
Lithium, I want to stay in love with my sorrow.’’

 

Impossibile non è passato nemmeno mezzo minuto e ho girato uno dei film più lunghi della storia nella mia testa. Cazzo e quanto navigo.

 

 

‘’Aaaah aaaah’’

 

Un urlo che dice tutto senza dire niente. Ha tirato fuori tutta la sua rabbia. 16 anni di rabbia schiattata nel corpo. Piccola dai, è ora di farla uscire tutta fuori. Nell’arena con noi c’è anche il solito gruppo di bionde. ‘’Le puttane di turno’’ come le chiamiamo noi Green Day. Le quattro odiote parlano tra di loro guardando maliziosamente Luna, quanto le odio. Vedo Jessica andare vicino il mixer prendere il microfono in mano e avvicinarsi sotto il palco. Luna intanto ha lasciato l’asta con una spinta che esprimeva tutta la sua voglia di libertà e stà camminando nella leggera e sobria aria come un piccolo angelo punk. Jessica è sotto il palco guarda Luna mentre ride con cattiveria. Accende il microfono e ,mentre sotto c’è ovviamente la musica di Deim e gli altri (le parole si sono placate per dare spazio alla melodia), si sente la sua odiabile voce squillante, che , ridendo e fissando Luna con aria di superiorità dice:

 

‘’Se sei una vera ragazza e non una punkabbestia allora mostra quanto sei fine e cerca almeno di non buttarti a terra chessò ahahhaha’’

 

Ok ora la odio ancor più di prima. Le parole intanto sono prossime, vedo Luna che le ride in faccia facendo scoppiare in tutte le persone presenti in una fragorosa risata, si gira verso i componenti dei Twin Towers Breakdown, ossia Deim e company, che ridendo le dicono di mandarla gentilmente a cagare. Luna continua a camminare, quel palco è davvero immenso.

 

 

‘’ Don't want to let it lay me down this time.
Drown my will to fly.
Here in the darkness I know myself.
Can't break free until I let it go.
Let me go. ‘’  

 

 

 Senza pensarci due volte, arrivata alla fine del palco, faccia a faccia con Jessica, si butta a terra chiudendo gli occhi e alzando la mano destra dove mette in bella mostra il guanto con la A di Anarchia. Quella ragazza è grande. Li riapre subito dopo accasciandosi ancor di più, ha i capelli davanti gli il viso è stupenda, ha un’aria così selvaggia e provocante e la voce fa la sua parte. Fissa attentamente con aria di fanculo l’odiosa bionda.

 

 

‘’ Darling, I forgive you after all.
Anything is better than to be alone.’’

 

 

In quel momento Luna, vedendo arrivare Matthew e Mikey, rispettivamente al basso e alla chitarra, si alza sbattendo i piedi a terra e mettendo in bella mostro il terzo dito. Ciò che ammiro più in lei è la voglia di affrontare la vita così com’è e di non aver paura. C’è qualcosa nei suoi occhi che attrae tutti ma nessuno sa cos’è. Ha qualcosa che nasconde. Quella ragazza è un mistero. Un mistero paragonabile ad una ragnatela, nessuno scappa.

 

 

‘’ And in the end I guess I had to fall.
Always find my place among the ashes.

I can't hold on to me,
Wonder what's wrong with me.

Lithium, don't want to lock me up inside.
Lithium, don't want to forget how it feels without...
Lithium, ...stay in love with my sorrow.
I'm gonna let it go’’

 

 

La canzone termina. Quattro minuti di staticità totale e di benessere mai conosciuto prima. Quella ragazza ha la stoffa ideale per essere qualcuno. Lo è già. Luna ride battendo il cinque ai suoi compagni, parlano degli strumenti che devono ancora arrivare, lei attende qualcosa. Vengo raggiungo da Mike e Trè con cui scambio le opinioni dell’esecuzione e in tutta sincerità anche opinioni sulla ragazza, ma veniamo interrotti da Klair, una delle quattro migliori amiche di Jessica, brutta anche lei, come tutte d’altronde. Sembrano fatte con lo stampino. Bionde alte con 20 cm di tacco sotto secche come ramoscelli niente petto niente culo niente cervello niente simpatia niente di niente insomma. E’ praticamente nulla la loro esistenza rompono solo il cazzo. Bah potessi, le ucciderei volentieri e non credo d’essere l’unico. Vengo bloccato dai miei pensieri dalla mazza di scopa che si era avvicinata a noi poco prima.
‘’Ragazzi oddio bah ma l’avete sentita? Oddio così stonata. Oddio così stuppida. Oddio così punkabbestia. Oddio così vestita di nero. Oddio così….’’

‘’Così rompipalle come te non esistono eh?’’ rispondiamo molto cordialmente alla ragazza io e Mikey, lei facendo la parte dell’offesa và via. Per fortuna. Ricomincio a parlare con i ragazzi, mentre alle mie spalle arriva una macchina blu. Vediamo Luna e gli altri scendere con un salto dal palco per correre verso di essa. Incrociamo gli sguardi. E’ tremendamente irresistibile. Attimo di secondo che sembra interminabile. China la testa mi sfiora la spalla. E’ più bassina di me il suo mento all’incirca arriva alla mia spalla. Sembra una bambolina. Lascia dietro di sé il suo maledetto profumo. Sì. Maledetto. Mi ricorda troppo lei. Sbuffo e Mike che mi è vicino lo nota subito.

‘’Hey, tutto ok?...?’’

‘’Sì sì …. Mai stato meglio’’ mento spudoratamente

‘’A me non sembra Bì’’ Risponde schietto, come dargli torto.

Lo guardo negli occhi e mi capisce subito. Mi rassicura ricambiando lo sguardo e dandomi un pugnetto amichevole sul braccio sinistro. Mi giro e la rivedo è distante da me è chinata sulla custodia della sua chitarra. Una Fender Stratocaster blu. Stò per ricredere nei miei pensieri quando tutti sentono la squillante voce di Jason, il nostro menager….

‘’Ragazzuoli miei non vorrei proprio ora lasciarvi in ruota di scorta ma vi faccio notare che è arrivata l’ora di pranzo il mio stomaco è ormai in protesta quindi con vostro permesso io andrei a mettere qualcosa sotto i denti.’’

Tutti lo guardiamo con una faccia inorridita. Lui a imbottirsi di schifezze e noi qua come i rom?. Se ne accorge evidentemente e si corregge subito….

‘’Beh non vi preoccupate per il pranzo sarete tutti ospitati dal signor Rodolfo in periferia della zona. Buon appetito’’

Scappa via come una gazzella …. Forse paura che qualcuno gli dica che ci ha spediti in una delle solite bettole? Mah….

Però in effetti è vero. Inizio ad avere anch’io fame propongo quindi a Mike e Trè di andare a pranzare. Ovviamente acconsentono senza il minimo accenno di disappunto, ma con un po’ di dispiacere, resterei a fissare la piccola per ore. Intoccabile, fragile, semplice e pura come il cristallo. Resterei ore a fissare lei. La ragazza di cristallo.

  
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