-... buttato fuori...-
pensò Laar,
rialzandosi da terra e allontanandosi dalla locanda. Aveva alzato un
po' troppo il gomito perfino per i gusti dell'oste, che aveva deciso
di allontanarlo per non avere troppi guai con le guardie. Ma Laar non
l'aveva presa troppo bene. Aveva opposto resistenza per parecchi
minuti prima che riuscissero a mandarlo via con la forza. -Volevo
solo bere un goccetto in compagnia... quei bastardi mi hanno rovinato
tutto...- l'uomo alzò i pugni verso l'aria colpendo un
nemico
immaginario. Avrebbe volentieri colpito il primo passante che gli
fosse arrivato a tiro, ma fortunatamente a quell'ora tarda non c'era
nessuno. Irato, Laar iniziò a camminare con passo pesante,
calciando
ogni oggetto che trovava sulla sua via e urlando insulti verso il
locandiere e sua madre, svegliando, indignato, quasi tutto il
villagio, che però preferì non intimarlo a
tacere: avrebbe solo
contribuito a farlo infuriare di più.
Laar continuò il suo
cammino di distruzione per circa un'ora. Senza accorgersene era
uscito dal villaggio e aveva percorso un chilometro oltre esso,
sempre continuando a sbraitare. Ma la sbronza non era ancora passata,
e l'uomo continuava ad avanzare furioso. Ad un tratto urtò
qualcuno.
Contento di poter sfogare la propria ira, sferrò un forte
pugno
contro l'uomo, senza nemmeno chiedersi perché non l'avesse
visto
prima. Colpito dal pugno, l'uomo mugugnò leggermente,
fermandosi, ma
apparentemente senza aver subito alcun danno. Era vestito con una
tunica nera con cappuccio, che gli copriva la testa fino agli occhi.
-Dai, fammi vedere di cosa sei capace...- mugugnò Laar,
sferrando un
paio di pugni barcollanti all'aria. -Come desideri. Non ho alcuna
fretta di proseguire...- disse l'uomo ammantato, senza nemmeno
voltarsi. -Ho tutta l'eternità per compiere il mio dovere...
posso
benissimo...- l'uomo si piegò verso destra per schivare il
colpo di
Laar. La sua mano destra spuntò dalla tunica per afferrare
al collo
l'ubriaco. Avvicinò la testa dell'uomo, soffocante, al
proprio viso.
-...iniziare da te-. La mano sinistra si alzò lenta dalla
tunica,
andando a imporsi davanti al volto di Laar.