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Autore: Minako    15/06/2005    3 recensioni
Ogni decisione è determinata da una serie di ragioni, ognuno ha le proprie, più o meno segrete. Un viaggio dentro la psiche di alcuni dei fantastici personaggi della Rowling
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Rodolphus Lestrange, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Titolo: Brama di potere

Dedicata: Prima di tutto alla grandissima Nachan che mi ha fatto cambiare idea sugli Slytherin… anche e resto sempre Gryffindor nell’animo *_* e poi ad Hang con cui ho avuto di modo di fare una piacevolissima chiacchierata via mail giusto l’altro giorno.

 

Disclaimer: Tutti i personaggi appartengono agli aventi diritto ç__ç!!! Anche se per me sono più di Nachan =PP!!

 

 

 

01: Rodolphus e Bellatrix

 

Rodolphus Lestrange si aggirava nel salotto come un animale in trappola.

-          Vuoi smetterla di agitarti Rodolphus?- lo richiamò all’ordine la sua sposa, mentre per l’ennesima volta faceva avanti e indietro sul costoso tappeto posto di fronte al focolare.

-          Come fai a restare così calma Bellatrix? Non ti rendi conto di ciò che sta succedendo? Sei così incosciente?

La donna lo fulminò con il suo sguardo penetrante e si sistemò meglio sulla lussuosa poltrona di velluto rosso accavallando le gambe.

-          Non trattarmi come una bambina Rodolfo, perché non lo sono.

Con uno schiocco di dita richiamò l’attenzione dell’elfo domestico che stava lucidando la preziosa argenteria di famiglia e si fece versare un bicchiere di vino, poi iniziò a sorseggiarlo in tutta tranquillità.

L’uomo sentiva l’agitazione scorrergli dentro come una scossa elettrica, mentre cercava disperatamente di non ricominciare a fare avanti e indietro per non irritare la sua sposa.

La donna gli fece segno di accomodarsi sul divano e lui lo fece senza obiettare.

-          Di cosa hai paura Rodolphus?

-          Di cosa ho paura? Bellatrix! Finiremo ad Azkaban! Te ne rendi conto?

-          Ti stai forse pentendo della tua scelta?

-          Io non ho avuto possibilità di scelta!

-          Non ricominciare con questa storia!- esclamò lei scagliando il bicchiere nel fuoco che ardeva nel camino- Sei adulto e vaccinato! Hai compiuto le tue scelte come tutti!

-          Io ho fatto le scelte che hai fatto tu!

-          Nessuno ti ha obbligato!

-          Ma sei mia moglie!

-          E con questo?

L’uomo rimase in silenzio perché non sapeva come ribattere.

Aveva ragione lei, come sempre del resto, erano sposati, ma ciò non implicava che lui dovesse seguirla e sostenerla in ogni sua decisione, aveva il diritto di pensare con la sua testa… eppure sapeva di aver rinunciato al libero arbitrio nel momento stesso in cui aveva posto gli occhi su di lei.

La guardò dopo aver intrecciato le mani davanti alla faccia, quasi come in una muta preghiera.

Cosa gli era piaciuto di lei?

La sua mente ritornò ai tempi della scuola, quando per la prima volta l’aveva incontrata.

Bellatrix Black non era mai stata una ragazza che passava inosservata… tutt’altro! Era un’esibizionista!

E allora come mai si erano trovati?

Lui che era sempre stato schivo, com’era finito nella rete di quella donna così ammaliante?

Forse l’aveva stregato la profondità di quegli occhi magnetici? Oppure il profumo forte dei suoi lunghi capelli scuri come una notte senza luna? E perché non quel sorriso malizioso e sottilmente crudele?

Già, amava la sottilissima piega sadica che si formava su quel volto di donna quando il loro signore li chiamava, quando sapeva che stavano per agire.

Ma lei cosa aveva trovato in lui, che era così schivo e introverso?

Forse il sangue puro e la ricchezza della sua famiglia.

-          Che cosa ci trovi in me?

-          Come scusa?- domandò lei alzando gli occhi scurissimi verso di lui.

-          Quando ci siamo conosciuti, quando ci siamo sposati e adesso. Che cosa ti ha fatto scegliere me?- una pausa calcolata- Il sangue? I soldi? Il potere?

Lei si accomodò meglio sullo schienale e insipirò profondamente.

-          Tutte queste cose e nessuna.

-          Non è una risposta.

-          Cosa vuoi che ti dica, vengo da una famiglia nobile ed è normale che abbia considerato sia il tuo lignaggio che il tuo denaro prima di scegliere. Ma non ti ho scelto solo per questo, anche se mi piacerebbe crederlo.

Si passò voluttuosamente un mano tra i lunghi capelli corvini e per una frazione di secondo Rodolfo vide brillare all’anulare destro della moglie l’anello di fidanzamento che le aveva regalato anni prima.

-          E allora perché?

-          Tu perché mi hai scelta? Per fare un favore alla tua famiglia, alla mia o a tuo fratello?

-          A me stesso. Solo a me stesso.- disse lui, posando le mani, ancora giunte, in grembo.

Gli pareva di vederla, con gli occhi della mente, ancora ragazzina, che correva per i sotterranei dopo aver combinato qualche scherzo pesante ai Gryffindor. Poteva ancora vedere il rossore sulle sue guance di solito così accuratamente pallide e sentiva il fiato della ragazza carezzargli il collo mentre lo abbracciava.

Complicità.

Questa era al parola che aveva caratterizzato il loro rapporto fin dall’inizio.

Erano sempre stati complici in ogni cosa.

E allora com’erano finiti ai limiti della barricata?

Erano sempre dallo stesso lato, questo era innegabile, ma più lui cercava di uscirne più lei s’inoltrava in quel terreno così infido.

Non poteva lasciarla.

Non avrebbe mai potuto.

Si alzò di colpo.

-          Dobbiamo andarcene Bellatrix! Non abbiamo altre possibilità!

-          Il Lord ci proteggerà!

-          Il Lord è morto!

-          Non è vero! Lo dimostra il marchio che ancora ci segna la pelle!

-          Quello è solo il simbolo della schiavitù!

-          È simbolo del potere! E tu vuoi rinunciarci in questo modo?

-          Ma non capisco Bellatrix! Siamo andati troppo in là! Ci troveranno e ci smaschereranno! Finiremo ad Azkaban senza nemmeno un processo!

-          Non succederà.- disse lei con una calma glaciale, poi si tolse gli stivaletti col tacco e si sedette sulle proprie gambe come una bambina, il lungo abito scuro le copriva le gambe.

-          E se succedesse?

-          Io non rinnegherò le mie scelte Rodolphus! Sono scelte che ho fatto consapevolmente! E se tu hai qualcosa da rimproverarmi fallo pure! Ma io sono fedele a me stessa!

Lei era fedele a sé stesse e lui era fedele a lei.

O meglio.

Devoto.

Si abbandonò nuovamente sul divano, privato di ogni spirito combattivo.

Cosa poteva fare contro l’assoluta fedeltà di lei e la sua incolmabile brama di potere?

Niente.

Eppure non voleva arrendersi!

Si alzò di nuovo e ordinò agli elfi domestici di prendergli una valigia.

-          Parti?

-          Partiamo.- ripose lui con sicurezza.

-          Ti ho detto che non è ciò che desidero!

-          Solo per un po’, solo fino a quando non si saranno calmate le acque!

-          E se non si calmassero?

-          Allora non lo so. So soltanto che non resterò qui con le mani in mano a guardarli mentre ti portano via!

-          Sei sempre così caro… così infantilmente caro… Non riesci proprio a renderti conto che noi non abbiamo altra via che la fedeltà assoluta nel Lord Oscuro? Non abbiamo altre possibilità di salvezza.- sorrise estasiata- Lui ci comanda e ci possiede, lui conosce i nostri più oscuri segreti. È il nostro custode, non abbiamo nulla da temere.

-          Non hai visto come si è comportato con chi l’ha tradito?

-          Noi non l’abbiamo mai tradito, non abbiamo nulla da temere da lui.

-          Bellatrix… lui non si farà remore di sacrificarci o lasciarci precipitare!

-          Non ti fidi di nessuno se non di te stesso? Non ti sei fidato forse della madre che ti ha cresciuto? Non ti sei fidato di me? Perché non puoi fidarti di lui?

-          Perché lui è troppo potente!

-          Siamo nati per essere legati a lui e lui è nato per governarci, non c’è altro da dire. Siamo solo pedine su un’enorme scacchiera. Bianchi o neri. Questo è tutto ciò che ci è dato di scegliere. Credi forse che se ci fossimo schierati all’altra parte non avremmo subito perdite? Non saremmo stati scaricati al momento opportuno? Allora ti illudi! Guarda i Potter e i Longbottom! Al loro posto avremmo potuto esserci noi!

L’uomo la guardava fremente e incapace di ribattere ancora una volta.

Lei si alzò e in punta di piedi e gli accarezzò il volto sui cui iniziava ad affiorare una leggera peluria.

-          Sei così caro Rodolphus… così caro! E non sai quanto è doloroso per me infrangere le tue speranze e le tue illusioni. Vedi? Non sono io la bambina tra noi.- sorrise dolcemente- Mi chiedi perché ti ho scelto? Ti ho scelto perché sei così diverso da me. Ti ho scelto perché mi hai trattata prima come una principessa, poi come una regina. Ti ho scelto perché nessuna mano mi ha accarezzato con la tua dolcezza e i tuoi indugi. Perché quando mi specchio nei tuoi occhi mi vedo diversa. Perché tu sei diverso.- un’altra piccola ma interminabile pausa- I tuoi occhi Rodolphus… ti ho sposato per quegli occhi così limpidi che potevano salvarmi ma hanno preferito affogare con me; ti ho sposato perché amo la luce della ribalta, ma ho bisogno di una controparte.

-          Mi hai sposato solo per convenienza insomma.

-          E tu perché hai scelto me?

-          Per la vena di pazzia che scorreva nel tuo sangue blu, per i sorrisi dolci e maliziosi al contempo, per il tuo essere ogni volta una persona diversa.

-          Vedi, infondo ci siamo scelti per motivi assai simili. Io amo il tuo sentirti a disagio e fuori posto anche lì dove avresti il diritto di governare, e tu perché ogni mattina non sai con chi ti troverai a dividere la giornata. Ci amiamo perché non siamo adatti a questa vita. È per questo che anche il Lord di ha scelti, ha sentito la nostra incompiutezza e il nostro disadattamento e ci ha proposto una strada alternativa.

L’uomo strinse i pugni.

-          Non tremare amore mio, non devi temere né per me né per te. Io continuo a credere nel Lord e so che salverà le nostre anime corrotte. Dopotutto abbiamo solo lottato per un mondo diverso, in cui non dovessimo temere tribunali babbani della Santa Inquisizione o chissà quale altra diavoleria babbana. Il nostro progetto non vale forse la pena di qualche sacrificio di maghi purosangue e di babbani?

 

Avevano parlato più in quelle poche ora che da quando si erano sposati e così Rodolphus si decise a porre quel quesito che da tempo ormai gli scavava l’anima.

-          Cosa c’è successo Bellatrix? Perché ci siamo allontanati così tanto?

-          Non siamo mai così lontani da non vederci o non sentirci.- mise una mano sul suo cuore- Io ti sento Rodolphus… tu mi senti?

-          Sì…- mormorò sulle labbra di lei, poi si chinò per un lungo ed agognato bacio.

Le loro labbra si unirono e le loro anime s’intrecciarono ancora una volta per merito di quell’oscura alchimia che è l’amore.

-          Arrivano…- le sussurrò l’uomo sulle labbra.

-          Lo so.

-          Possiamo ancora scappare!

-          No…- sussurrò.

-          Ti amo Bellatrix.

-          Ti amo Rodolphus.

 

Pochi istanti dopo la pesante porta di mogano della Lestrange Manor cadeva al suolo, mentre una moltitudine di maghi con le bacchette sguainate, li circondava.

-          Rodolphus Lestrange! Bellatrix Black Lestrange! Siete accusati di essere in combutta con Lord Voldemort!

Istintivamente l’uomo cinse la moglie con le proprie braccia, quasi a volerla proteggere da quella volgare marmaglia che li guardava con occhi accusatori.

Che cosa ne sapevano loro? Come potevano permettersi di giudicare?

Gli uomini li separarono con la forza e, mentre veniva portata via, Bellatrix proruppe in una risata che poco aveva di umano.

-          È pazza! È pazza!- era la voce che circolava tra gli uomini e le donne presenti.

Rodolphus chinò il capo, sconfitto.

Non aveva saputo proteggere la donna che amava.

 

***

 

Non si rividero più fino al processo, ma fu solo una perdita di tempo.

Bellatrix non fece che confermare la sua assoluta fedeltà a quell’uomo che li aveva abbandonati e Rodolphus rimase al suo fianco, come sempre era stato da quando si erano conosciuti, poi furono mandati ad Azkban.

Ogni ora di ogni giorno il pensiero di lui correva a lei, ed in un angolo del suo cuore lui si domandava se lei facesse lo stesso.

Non aveva risposte, mentre si trascinava da un giorno all’altro in attesa di qualcosa.

Di qualsiasi cosa.

 

E quel qualcosa arrivò.

Con un rumore sordo la porta della cella si abbatté al suolo e Rodolphus uscì lentamente dalla sua cella, lo sguardo che vagava sulle altre forme scure che sembravano risorgere dalle tenebre della morte.

-          Rodolphus.- lo chiamò una voce ben conosciuta- Vedi che è tornato a salvarci?

Lui sorrise alla donna che amava. Era ancora bellissima nonostante i capelli scarmigliati e il vestito consumato.

Le prese le mani scheletriche e per un attimo l’anello di matrimonio e quello di fidanzamento rischiarono di cadere da quelle dita così magre e scheletriche, ma la donna li trattenne saldamente, così come aveva saputo trattenere l’uomo.

-          Andiamo! Il nostro Signore ci chiama.

Lui fece un segno d’assenso e s’incamminò dietro gli altri DeathEathers che, per la prima volta dopo anni, assaporavano nuovamente il sapore della libertà.

-          Bellatrix…- lei si voltò- Ti amo e ti ho sempre amata.

-          Lo so Rodolphus, lo so.

 

 

 

  
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