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Autore: JoJo    22/11/2009    0 recensioni
Non so. Sono convinto che ci sia qualcosa che mi sfugge.”
Bisbigliò quelle parole, di modo che nessun altro oltre a Bella potesse sentirle, proprio mentre oltrepassavano la ragazza bionda che, camminando nella direzione opposta a quella in cui si dirigevano loro, li aveva affiancati per qualche istante.
“E' solo una studentessa di liceo-gli ricordò la vampira- quale arcano segreto potrà nascondere?”
Edward strinse le labbra, pensieroso.
“Hai forse trovato qualche elemento che suggerisca una sua appartenenza al mondo soprannaturale?” continuò allora Bella, vedendolo così incerto.
Il vampiro tacque per qualche secondo e sua moglie desiderò ardentemente di poter condividere il suo dono di leggere nella mente.
“No.” concluse infine, mettendo fine a quella discussione.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Chiacchiere


Il problema del nostro tempo è che tutti hanno voglia di parlare,

ma chi ha davvero qualcosa da dire?

_ Alessandro Guardiani _


Quando Bella ed Edward raggiunsero gli altri al parcheggio, fra i membri della loro famiglia era in corso una discussione che aveva come protagonisti, come al solito, Tim e Jacob.
Timothy era stato l'ultimo ad unirsi alla loro famiglia: dopo i primi tempi in cui era stato tenuto isolato e sotto controllo da Jasper, gli era stato permesso di entrare ufficialmente a casa Cullen.
Quel giorno, ben stampato nella memoria di tutti, il neo vampiro non aveva affatto perso la testa per il dolce sangue della tenera Reneesme ma, incredibilmente, si era infuriato come un matto per la presenza di Jacob.
Era stata una scena incredibilmente surreale, lui, Tim, che ignorava ancora la maggior parte delle regole dei vampiri, aveva individuato immediatamente il suo nemico più mortale e aveva cercato di attaccarlo.
Emmet non aveva fatto troppa fatica a trattenerlo, ma da allora i battibecchi fra i due si erano ripetuti talmente spesso da essere una routine.
Ed infatti, ancora una volta, stavano litigando.
Bella si morse le labbra per non ridere. Perlomeno, pensò, non erano ancora arrivati a picchiarsi.

Non lamentarti, Jacob.- stava sbuffando Tim con sguardo annoiato- Non è colpa di nessuno se sei solo uno stupido cane incapace anche di fare la guardia.”
Certamente è meglio che essere una sanguisuga come te!” ringhiò l'altro, ma la sua voce fu coperta da quella cristallina e acuta di Alice.
Grazie al cielo siete arrivati!” trillò felice, alzandosi dal cofano della macchina, sopra al quale era comodamente seduta a gambe incrociate.
Non mi lascerai mai più sola con questi due insieme, vero Bella?” implorò poi, mettendosi di fianco alla sua migliore amica.
La bruna si limitò a sorridere ed annuire conciliante.

Dovreste finirla con questa storia. - li ammonì Edward facendo cenno agli altri di salire in macchina-Anche Rosalie ha imparato ad apprezzare Jacob.”
Prima di chiudere la portiera del posto di guida Tim alzò un sopracciglio scettico.

Ok. Ha quasi imparato ad apprezzare Jacob.- rettificò, causando una risatina di Bella e Alice- Quello che sto cercando di dire è che convivere pacificamente è possibile, Timothy.”
Il giovane vampiro al posto di guida fece una smorfia, e poi accese il motore dell'Hammer, una passione che condivideva con Emmet.

Non vedo perchè tu rivolga queste prediche soltanto a me!” si lamentò digrignando i denti perfettamente bianchi.
Forse perchè te sei l'ultimo arrivato in famiglia e perchè prima di te la vita era praticamente perfetta.” buttò fuori tutto d'un fiato Jacob, senza pensarci troppo.
Nella macchina per un breve istante calò un silenzio di tomba.
Dopo di che, Edward ringhiò furente per il poco tatto del licantropo, Bella borbottò al suo migliore amico di come si stupisse ancora del fatto che fosse sprovvisto di un filtro fra cervello e corde vocali e Alice disse semplicemente “Occhio all'umana.”

Stai più attento la prossima volta.- sbottò Morgan, puntandosi le mani sui fianchi coperti dal cappotto bianco immacolato- Stavi per farmi schizzare del fango sugli stivali.”
L'uomo al volante sospirò rassegnato. La conosceva da sempre eppure ogni volta si stupiva del suo attaccamento reverenziale verso gli abiti. Anzi, verso gli abiti costosi.
Abbassò il finestrino con la manovella manuale, dato che l'auto che gli era stata fornita dallo stato non aveva certo fra le sue qualità quella di essere tecnologicamente avanzata e si sporse all'esterno, in quel freddo e umido pomeriggio autunnale.

Ciao anche a te, sorellina cara.” la salutò, facendosi scivolare dal naso gli occhiali da sole modello aviatore.
La bionda si specchiò negli occhi grigi del suo interlocutore “Sorellina cara che ho tentato di investire, per essere precisi.”
Greg scosse la testa facendo ondeggiare i folti capelli corvini “Io ti vengo a prendere a scuola e tu mi tratti così?Mi ferisci Morgan, davvero.”
La ragazza distese le labbra in un sorriso obliquo “C'è sempre qualcosa sotto quando fai troppo il fratellone premuroso. Prima di salire su quella macchina vorrei essere messa a conoscenza di tutte le variabili che ti hanno portato a questa decisione.”
Greg si tolse il cappello da guardia forestale e scese dall'auto, subito dopo aver spento il motore, e squadrò la sorella per qualche lungo secondo.

Non è troppo corta quella gonna?” domandò accigliato.
La ragazza fece roteare gli occhi “Focalizza, Greg, focalizza. Ti avevo domandato perchè sei qui, ricordi?- sbottò, incrociando le braccia al petto- E poi, questa gonna è perfetta:mica vorrai che vada in giro vestita come una suora, vero?Se non fosse per me la maggior parte delle ragazze della scuola andrebbero ancora in giro vestite come boscaiole mancate!”

E poi sono io quello che deve focalizzare?” la punzecchiò l'altro, alzando un sopracciglio scuro.
Morgan sbuffò indispettita “Ok. Ricominciamo la conversazione.” propose.
Greg annuì sorridendo. Amava come le loro conversazioni non seguissero mai un filo logico: con lei si sentiva per qualche secondo ancora un ragazzo e non solo un capo famiglia responsabile.

O santo cielo!Greg, il mio fratello maggiore nonché guardiacaccia di zona, è passato davanti alla mia scuola proprio all'orario di uscita degli studenti.- recitò, fingendosi stupita come se lo avesse appena visto- Mi domando se questa cosa possa avere qualcosa a che fare con me!”
Il ragazzo moro ridacchiò “Non devo essere così melodrammatico anche io, vero?”

Focalizza!” ribadì Morgan, senza riuscire a trattenere un sorriso.
D'accordo. Morgan, io e te dobbiamo parlare.”
La bionda fece cadere le braccia lungo i fianchi “Oh, no!- si lamentò- Non c'è niente di buono all'orizzonte quando dici quella frase in quel modo!”

Che ne dici di continuare questa conversazione in un luogo più privato?”propose Greg, cingendole le spalle con un braccio muscoloso e indicando col capo un gruppetto di studenti piuttosto numeroso poco più in là.
Morgan guardò dall'altra parte della strada dove, di fronte all'enorme e scintillante macchina dei Cullen e a maggior parte dei membri di quella famiglia, Lucy la guardava mentre saliva in macchina.
In effetti, se quello che doveva dirgli il fratello doveva rimanere confidenziale, forse era meglio che si spostassero altrove.
Per qualche secondo fece vagare lo sguardo sui membri della nuova famiglia. Gli piaceva quella con l'aria da folletto- come le avevano detto che si chiamava?Allison?Allie?Ah,Alice!- aveva un ottimo gusto per i vestiti. Con un sorriso pensò che forse era lei che sceglieva gli abiti di tutta la famiglia, visto gli accostamenti perfetti sfoggiati da tutti, ma poi si ricredette immediatamente: nessuno poteva essere così dispotico da imporre i propri gusti in quel modo, giusto?
Edward e Bella erano uno in fianco all'altra, come se fossero legati quasi fisicamente, mentre il gigante maleodorante teneva le braccia incrociate e sembrava scocciato per qualche motivo.
A quanto sembrava, anche il suo nuovo compagno di banco (modello mancato per Abercrombie and Fitch) non era di umore roseo.
Si portò una mano dalle unghie corte, ma curate e perfettamente laccate, davanti alla bocca e con un gesto aggraziato mandò alla sua amica un bacio volante prima di chiudere la portiera con violenza con un sorriso smagliante in faccia.


La macchina inchiodò proprio a pochi passi da Lucy Ferguson che, impallidita e visibilmente spaventata, se ne stava immobile in mezzo alla strada con i grandi occhi azzurri spalancati.
Timothy, al voltante, sbuffò sonoramente mentre gli altri stavano già scendendo dalla macchina per sincerarsi delle condizioni dell'umana.

Oh,andiamo.- sbottò, ancora di pessimo umore- Mi sono fermato a più di mezzo metro da lei!”
Alice alzò gli occhi al cielo, esasperata, prima di intimargli di comportarsi da persona civile.
Il giovane vampiro sospirò e imitò i fratelli, che si erano disposti intorno alla ragazza per sincerarsi delle sue condizioni.
Edward le si rivolse con voce vellutata, mentre nella sua mente lesse che era convinta di essere stata miracolata da chissà quale tragica fine dovuta all'incontro con l'enorme cofano della loro auto.

Ci dispiace di averti spaventata, ma sei spuntata all'improvviso sulla strada.”
Sorrise conciliante, così come gli altri vampiri, facendo arrossire vistosamente Lucy. Non aveva visto nessuno di così bello. Forse i Roberts potevano competere con loro, ma non ne era certa.

N-non fa niente.- balbettò imbarazzata- Ho solo preso un bello spavento, tutto qui.”
Siamo desolati.” ribadì Edward con espressione costernata.
Posso chiederti come mai eri così di fretta da ignorare qualsiasi norma del regolamento stradale?” continuò a parlare Bella, con un sorriso abbagliante sul volto.
Lucy pensò che avrebbe ucciso per avere un sorriso del genere, e poi si ricordò che non rispondere alle domande che le venivano poste la facevano sembrare una svampita e cercò di formulare una risposta coerente “Beh, ecco io stavo cercando...”
Non concluse la frase, ma fece vagare lo sguardo per il resto del parcheggio lasciandolo fermare infine sull'esile figura di Morgan che, poco più in là, parlava animatamente con il capo locale della guardia forestale, che si era sporto dall'abitacolo rivelando una testa bruna e un sorriso ampio.
C'era qualcosa nell'aspetto di quei due che urlava al mondo che erano fratelli di sangue.

Morgan?” concluse per lei Tim, senza sforzarsi troppo di togliersi di dosso l'espressione imbronciata. Anche il volto di Jacob era scuro e Lucy per qualche secondo si domandò il motivo dell'umore pessimo dei due ragazzi e, soprattutto, se fosse umanamente possibile essere così attraenti e allo stesso tempo così arrabbiati.
Greg.” disse invece, con voce leggermente sognante, spiazzando tutti.
Greg?” ripetè Alice fingendosi confusa. In realtà aveva già capito che doveva trattarsi del fratello maggiore della compagna di classe di Edward, Bella e Tim.
Imbarazzatissima la ragazza si portò una mano davanti alla bocca, arrossendo vistosamente “Cioè, v-volevo dire Morgan. Sì, M-morgan!” balbettò.
Ecco, pensò, aveva appena fatto la figura dell'idiota.
Captando i suoi pensieri le labbra di Edward si incresparono in un sorriso.
Lucy deglutì rumorosamente e continuò a parlare “S-stavo cercando Morgan ma a quanto pare se ne sta andando con suo fratello. Volevo solo dirle che ha dimenticato da me il suo libro di letteratura e che per dopodomani è previsto un test quindi forse le sarebbe servito.”

Non sembra molto preoccupata della cosa.” borbottò Jacob.
La bionda si strinse nelle spalle “Benvenuti nel fantastico mondo di Morgan Roberts dove niente è più importante delle camicette firmate.”
Alice mostrò un ampio sorriso “Già mi piace, quella ragazza.”

Eccola, se ne va!” piagnucolò Lucy, vedendo Greg rimettersi al posto di guida.
Per qualche secondo, mentre si portava le mani alle labbra e schioccava silenziosamente un bacio di saluto verso Lucy, Tim ebbe la netta sensazione che lo sguardo smeraldino della ragazza fosse rivolto a lui.


Emmett Cullen emise un ringhio gutturale che rieccheggiò in tutta la grande casa. La cosa, però, non parve impressionare affatto il televisore al plasma che aveva davanti che, imperterrito, continuava a mandare il segnale disturbato, senza lasciargli vedere in pace la partita di football.
Si può sapere quanto andrà avanti questa storia?” sbottò infine, trattenendosi a stento dal polverizzare lo schermo che aveva davanti per il nervosismo.
Fino a quando Timothy non si sarà calmato.” spiegò Esme con tono preoccupato.
A quanto le aveva raccontato Alice, all'uscita della scuola c'era stata l'ennesima litigata fra Tim e Jacob e quest'ultimo aveva detto qualche parola di troppo. Tuttavia, se il giovane licantropo sfogava la propria rabbia trasformandosi e andando a caccia con Reneesme, il suo nuovo figlio acquisito aveva vita più difficile.
E il fatto che il suo dono lo rendesse in grado di creare e manipolare energia elettrostatica ed elettromagnetica complicava le cose. O, perlomeno, così la vedeva Emmet.

Forse dovremmo mandare Jacob ad una scuola di addestramento- propose Rosalie, con un sorrisetto sul volto terribilmente bello- Ho sentito che ce n'è una in zona: magari potrebbero insegnargli a tenere a freno la lingua.”
Rosalie, ti prego.” sospirò Esme, con lo sguardo fisso sul televisore che sembrava essere impazzito.
Questa situazione è insopportabile. Non potrebbe fulminare un albero?” brontolò di nuovo Emmet, incrociando le braccia possenti.
Emmet!” lo richiamò Esme scioccata. Non se ne capacitava, ma la maggior parte delle volte si stupiva ancora di quanto quel ragazzo potesse essere grezzo. Non che fosse sempre una cosa negativa, certo, era una delle caratteristiche che lo rendevano così limpido e gioviale, ma a volte un pizzico di sensibilità da parte sua sarebbe davvero stata utile.
Che c'è?” ribattè il vampiro, guardandosi intorno sinceramente stupito.
Esme e Rosalie si limitarono ad alzare lo sguardo al soffitto, esasperate, proprio nel momento in cui entrarono nella stanza Jasper e Alice.

Non è cambiato nulla, vero?” domandò la vampira, accomodandosi con un gesto fluido sul bracciolo della poltrona.
Emmet si fece sprofondare fra i cuscini del divano “Se lo sai già perchè lo domandi?” ribattè, spegnendo con un gesto secco il televisore tramite il telecomando.
Alice parve ignorarlo “Si calmerà solo se qualcuno andrà a parlargli.”

Credevo fosse Edward a parlargli- protestò Jasper- Non è quello che hai visto?”
L'altra stirò le labbra in un sorriso conciliante. Il suo dono di prevedere il futuro le portava sempre grandi soddisfazioni: adorava sapere in anticipo quello che stava per succedere. Certo, da quanto Jacob aveva iniziato ad abitare con loro non era più facile e immediato come lo era in passato, ma l'effetto di sapere qualcosa in più le volte in cui lui non era in giro era fenomenale. Sia quello, sia il fatto che in casa non c'era cattivo odore.

Edward gli parlerà del fatto che non deve fraternizzare con gli umani, in particolare con quella biondina con quegli stivali di Cavalli, Carlisle dopo il lavoro gli farà un discorso sulla famiglia.- spiegò saccente- Ora avrebbe bisogno di un amico.”
Il vampiro biondo non disse niente, si limitò a scambiare uno sguardo con il resto della famiglia, e alla fine si mosse silenzioso, avviandosi lungo il corridoio luminoso e poi su per le scale, fino ad arrivare davanti alla porta della camera del nuovo fratello acquisito.
Erano amici, lui e Timothy, da quando era stato costretto a fargli da balia subito dopo la sua trasformazione, ma ciò che non sopportava di lui era il carattere. Era totalmente e irrimediabilmente lunatico e, per uno come lui, che percepiva per empatia le sensazioni e gli umori delle persone, la cosa risultava piuttosto stressante.
Alllungò le mani lunghe e affusolate verso la maniglia e aprì la porta senza esitazione.

Non hai bussato.” gli fece notare Tim, senza staccare gli occhi dalla finestra, davanti a cui stava meditando da quando erano tornati.
Il vento soffiava un po' più forte di quella mattina, piegando leggermente i rami degli alberi. Insieme al suo ululato, riusciva anche a sentire, sommesso, il singhiozzo del fiume Yukon, che scorreva poco lontano da quella casa.
Jasper non rispose, si limitò a chiudersi la porta alle spalle e a sedersi sulla sedia di legno scuro, espressamente scelta da Esme perchè intonata con il resto dell'arredamento della stanza del nuovo Cullen.

Ho sentito dire che la tua compagna di banco ti sta dando del filo da torcere.- iniziò a parlare, la sua voce era morbida e avvolgente e di certo per un umano qualunque sarebbe arrivata dove il suo potere di manipolare le emozioni non poteva arrivare- Alice dice che in futuro sarà anche peggio.”
L'altro si voltò verso di lui, confuso “Non sei venuto qui per parlarmi della discussione con Jacob e per calmarmi, così che Em possa guardare la partita con calma?” domandò incerto.
Jasper fece roteare i suoi occhi dorati “C'è già Carlisle che ti parlerà di quello, questa sera, pensavo che una chiacchierata su temi generali ti avrebbe giovato di più.”
Tim aggrottò le sopracciglia dritte: non era certo che il suo fratello acquisito non stesse usando il suo potere.

Preferisci parlare di quello?” incalzò di nuovo il biondo, sorridendogli incoraggiante.
No.- capitolò Timothy passandosi una mano fra i capelli scuri- L'argomento scuola è ok.”
Allora- continuò Jasper, mentre lo osservava sedersi al bordo del suo letto, mero strumento ornamentale in quella camera- Com'è questa Morgan?”
Tim sbuffò, spazientito. Avere un fratello che sa leggere nel pensiero era una seccatura enorme“Ed non riesce proprio a tenere la bocca chiusa, eh?”

Impossibile non farsi sfuggire qualcosa con un dono come il suo.” ribattè l'altro, scrollando le spalle.
Beh lei è...la reginetta della scuola. E, a quanto pare, vuole tenersi ben stretto il suo territorio.” spiegò, accompagnando le proprie parole con un gesto vago della mano.
Il biondo sbuffò “Accidenti, Tim, parli come un liceale.”

Beh, è quello che sono da qui all'eternità, no?” ribattè l'altro con un sorriso tirato.
Jasper fece roteare gli occhi “Vai avanti.”

Insomma, lei è sicura di sé, arrogante e un po' viziata. Cammina come se fosse la padrona del mondo e pare che ci sia tutta la scuola ai suoi piedi.-continuò a parlare con fervore- Ah, e fa finta di non essere interessata da noi quando in realtà lo è. Secondo te ha senso?Io lo trovo psicologicamente interessante.”
Il biondo aggrottò le sopracciglia “Quindi ti piace?La conosci da un giorno soltanto” gli fece notare.

Non ho mai detto che mi piace.-specificò Tim piccato- Ho detto che è psicologicamente interessante.”
Ti devo ricordare che percepisco le tue emozioni?” replicò Jasper con lo stesso tono.
D'accordo- capitolò sbuffando- E' anche piuttosto attraente dal punto di vista fisico.”
Immagino che non devo darti alcun tipo di avvertimento, in proposito. - borbottò quindi Jasper, scuotendo leggermente la testa- Alice mi ha detto che ci penserà già Edward stasera.”
Tim sgranò gli occhi “Cosa?!”
Jasper si strinse nelle spalle.

Posso ancora salvarmi?” mormorò l'altro, passandosi stancamente una mano sugli occhi.
Non credo.” Il sorriso che gli era comparso sul volto era decisamente divertito: probabilmente dipendeva dalla reazione teatrale del ragazzo.
Oh, perfetto. Una ramanzina da parte di Carlisle, una da parte di Edward...Non credo che ci sarà giornata peggiore di questa!”
Mai dire mai.” lo corresse Jasper alzandosi e muovendo qualche passo verso la porta.
Non eri venuto qui a consolarmi?” domandò incerto Tim, andandogli dietro.
No. È l'idea che ti sei fatto da solo.- specificò l'altro con un sorriso- Ed ora è meglio che smetti di creare interferenze alla tv: Emmet vuole davvero vedere come andrà a finire la partita.”
Il moro soffocò una risatina mentre lo seguiva giù per le scale: amava infastidire il fratello maggiore e, quella piccola soddisfazione gli aveva restituito un po' di buon umore.


La sedia cigolò rumorosamente mentre la ragazza si mosse, accavallando le gambe affusolate.
Ancora qualche secondo, dolcezza, e Greg sarà da te.” le rammentò lo sceriffo LeBeau, lisciandosi i folti baffi ingrigiti dall'età.
Lui e Greg Roberts condividevano l'uso di quella catapecchia come ufficio da quando il ragazzo si era trasferito in città con la sua famiglia disastrata. Era un bravo guardiacaccia, nonché un eccellente veterinario e Tom LeBeau era lieto di lavorare con lui. Non era spocchioso, aveva la conversazione facile e soprattutto sapeva fare il suo lavoro.
Ma se c'era una cosa che lo divertiva più di altro era quando Morgan, sua sorella, andava a trovarlo. Accadeva raramente in realtà, e pensò che ciò dipendesse dal fatto che il luogo era poco raggiungibile a piedi e che la ragazza non fosse munita di auto. Fatto stava, che ogni volta che la vedeva si divertiva a innervosirla, cosa che gli riusciva piuttosto bene, peraltro.

Allora, dolcezza- disse di nuovo, rivolgendosi alla biondina- altri guai a scuola?Di solito è questo il solo motivo per cui vieni qui.”
Morgan si passò stancamente le dita sulle tempie, massaggiandosele “Glielo ripeterò una volta soltanto, sceriffo: non intendo fare conversazione con lei- parlò lentamente, come se avesse a che fare con una persona eccessivamente stupida- diventerei irritabile e acida e, stranamente, mio fratello prova per lei un'inspiegabile simpatia per cui mi ha impedito di insultarla.”
L'uomo scosse la testa, divertito “Te lo dico io, ragazza, se non fai qualcosa per quel caratterino rimarrai zitella.”

C'è qualcosa che le fa credere che la cosa mi disturbi?” ribattè Morgan, incrociando le braccia al petto.
Innanzitutto, sapeva che non era vero: sapeva di avere tutta la scuola ai propri piedi e che, in sua presenza, qualsiasi essere di sesso maschile tendeva a diventare un cagnolino scodinzolante.
E, in secondo luogo, amava troppo la propria libertà per imbrigliarsi da sola in una relazione. Ma, ovviamente, non aveva alcuna intenzione di condividere i propri pensieri. Non con quel cavernicolo!
La porta dell'ufficio di Greg si aprì proprio mentre l'uomo baffuto stava per aprire bocca di nuovo per parlare.

Vieni pure, Morgan.” la chiamò, mentre un uomo dall'aria torva usciva dalla stanza senza salutare nessuno.
La ragazza si alzò di scatto, stizzita, e entrò nell'angusto ufficio alzando il mento.
Quando sentì sbattere la porta alle proprie spalle si lasciò andare sulla sedia dietro la scrivania, solitamente posto di lavoro del fratello.

Accomodati pure dove vuoi.” la invitò Greg, con una punta di sarcasmo.
Io non so proprio come fai a lavorare con quell'uomo!- sbottò invece lei, ignorandolo- E' ributtante e viscido e totalmente inutile all'umanità oltre che un pessimo esempio per la specie umana. Ah, a questo proposito, sai che il mondo è sovraffollato?”
Il ragazzo fece roteare gli occhi grigi “Morgan, tieni per te i tuoi istinti omicidi.”
Per tutta risposta la bionda sbuffò, facendo velocemente passare il suo sguardo per tutta la stanza. Non era molto grande, ma c'era tutto quello che serviva a suo fratello per lavorare: una scrivania, un paio di sedie, una per sé e l'altra per eventuali ospiti, una lampada, cartine, libri e addirittura un computer e una stampate. Davanti a lei, sul piano di legno, una ragazza mora con degli incredibili occhi celesti le sorrideva amabile da una fotografia. Distolse lo sguardo immediatamente.

Almeno ho aspettato per un buon motivo?” domandò con tono annoiato.
Greg si passò una mano fra i folti capelli scuri “Ancora problemi con i lupi.” commentò lapidario.
Morgan si limitò ad annuire distrattamente.
Aspettava che suo fratello le spiegasse il motivo per quell'insolito colloquio, anche se sospettava già di cosa potesse trattarsi.

Ho saputo che alla partita di domani ci saranno gli osservatori del college, e il mister dice che con il tuo talento sul campo la borsa di studio è assicurata.” continuò quindi il moro, appoggiando la schiena muscolosa alla parete dietro di sé.
La ragazza strabuzzò gli occhi stupita per un solo istante: sospettava che suo fratello avesse dei contatti con la Cia perchè, benchè le notizie in una città così piccola volassero rapide, era quasi del tutto impossibile che si diffondessero a quella velocità. Il preside gliel'aveva comunicato solo quella mattina, santo cielo!

Già, l'avevo sentito dire...” borbottò in risposta, qualche secondo dopo.
Greg le puntò addosso i suoi occhi grigio chiaro, dal taglio allungato e l'espressione estremamente determinata “Devi assolutamente fare del tuo peggio.”
Morgan non sapeva se mettersi a ridere o prenderlo per matto.

Sai, qualsiasi altro fratello direbbe il contrario.” lo punzecchiò, alzando un sopracciglio.
Ma noi non siamo come qualsiasi altra famiglia, Morgan.-le ricordò il ragazzo, con tono esasperato-Dobbiamo assolutamente evitare di attirare troppa attenzione su di noi.”
Disse l'uomo ritratto in prima pagina sulla gazzetta locale.” ribattè, inacidita.
Il ragazzo sospirò, con una scintilla di amarezza nello sguardo “Sai cosa intendo.”
Sì, Morgan sapeva benissimo che cosa intendeva. Il fatto, poi, che non riuscisse ad accettarlo era un altro paio di maniche, così come quello che lei, per natura, amava primeggiare, cosa che decisamente peggiorava le cose.

Sì, lo so.” capitolò infine.
Brava ragazza.” disse Greg, avvicinandosi a lei e stringendogli affettuosamente una spalla.
La bionda annuì distrattamente prima di inclinare la testa di lato, pensierosa.

Quindi cosa proponi?Faccio una brutta entrata e spacco la caviglia a qualcuno?” ghignò, divertita all'idea.
Greg stava per rispondere quando la porta dell'ufficio si aprì ed entrò un ragazzo alto, biondo e terribilmente bello.

Non essere esagerata: basta una slogatura.” disse, con un guizzo divertito negli occhi blu.
Il nuovo arrivato, dopo aver strizzato l'occhio in direzione di Morgan, si girò verso il moro, con un sorriso ampio sul volto.

Louis!-lo rimbeccò Greg-Se sei venuto per incoraggiarla puoi anche andartene.”
Era solo un'idea.” sbottò l'altro, con una scrollata di spalle. Per quanto fossero fratelli, non potevano essere più diametralmente opposti, sia nell'aspetto fisico che in quello psicologico.
Totalmente sbagliata.- continuò il guardiacaccia- Deve dare una cattiva impressione agli osservatori, non attirare su di sé l'odio della città.”
Morgan scrollò le spalle “Non sarebbe un problema per me...”

Morgan, ti prego. Domani dovrai semplicemente fare un brutto fallo e litigare un po' con qualcuno. Nessuno vuole degli attaccabrighe in squadra.” spiegò, un po' dispiaciuto.
Sapeva quanto alla sorella piacesse giocare nella squadra di hockey su ghiaccio ma, d'altro canto, se qualcuno avesse iniziato ad avanzare dei sospetti su di loro la faccenda sarebbe stata decisamente più grave.

Neanche il mister” riflettè ad alta voce la ragazza. E quello, pensò, significava una sola cosa: sarebbe stata cacciata dalla squadra, oltre che dal campo di gioco.
Louis le rivolse un sorriso incoraggiante “E' un sacrificio che devi fare”
Morgan si alzò di scatto, infastidita da tutta quella compassione nei suoi confronti: era benissimo in grado di rinunciare a qualcosa per il bene comune, che si credevano? Di essere i soli responsabili in famiglia?

Non mi importa poi granchè della squadra.” borbottò, con il broncio in faccia.
Grag fece roteare gli occhi, divertito. L'orgoglio era la sola cosa che governava il carattere di sua sorella. Avrebbe voluto farglielo notare ma, sapendo che non avrebbe ottenuto niente, decise di cambiare totalmente argomento.

Tu perchè sei qui?” domandò quindi rivolgendosi al ragazzo biondo, che era entrato improvvisamente nel suo studio poco prima.
Sul suo viso angelico si dipinse un ghigno obliquo “Non può essere una semplice visita di cortesia?”
Le occhiate eloquenti che gli rivolsero gli altri due gli risposero meglio di mille parole.

Ok.- capitolò, stringendosi nelle spalle ampie fasciate da un dolcevita nero- Mi chiedevo se avessi notizie di Matt. Non che mi manchi troppo, sia ben chiaro, ma la gente comincia a domandarsi il perchè delle sue continue sparizioni.”
Morgan annuì “Anche a scuola aspettano trepidanti il suo ritorno. La scusa dell'addestramento intensivo ai cani da slitta per loro è più che sufficiente.”

Questo perchè sono degli adolescenti senza cervello ma pieni di interessi- spiegò Louis- Gli adulti senza cervello e senza vita sociale sono decisamente più problematici.”
Greg sospirò “Non fa niente. Da domani Matt sarà di nuovo con noi. Mi ha chiamato stamattina e mi ha detto che sente la tua mancanza, Morgan.”
La bionda mostrò un sorriso stiracchiato. Anche lei sentiva la mancanza del suo ribelle e imprevedibile fratello maggiore, ma sperava tanto che, quello che si sarebbe concluso l'indomani, sarebbe stato per lui l'ultimo viaggio solitario alla ricerca di risposte che non sarebbe mai riuscito ad ottenere.


Parlare con Edward Cullen poteva risultare essere una vera tortura.
Non per il carattere in sé del soggetto, sia ben chiaro, ma per quel suo fastidiosissimo e inconveniente dono di saper leggere nel pensiero di chiunque avesse dinnanzi.
Timothy inspirò profondamente, mentre cercava di non invidiare troppo lo scudo scherma pensieri di Bella. Cavolo, quella vampira aveva tutte le fortune!
Lanciò l'ennesima occhiata al fratello adottivo che, ne era certo, stava sondando i suoi pensieri proprio in quel momento, mentre il dottor Cullen li degnò finalmente della sua presenza.
Si sentiva come un condannato a morte l'attimo prima dell'iniezione fatale.

Oh, ti pregò, non essere così melodrammatico.- sbottò Edward, passandosi una mano fra i capelli color bronzo- Dobbiamo solo parlare.”
Carlisle fece saettare i suoi grandi occhi color oro dal volto del nuovo figlio a quello di Edward, ormai abituato al fatto che quest'ultimo parlasse anche in risposta ai pensieri.

E così, eccoci qui!- annunciò Tim, incrociando le braccia- Vi siete già divisi i ruoli del poliziotto buono e quello cattivo?”
Il dottore sospirò stancamente, mentre Edward fece roteare gli occhi “E' solo una chiacchierata fra familiari, Tim, non prenderla così male.”

Certo, come no. - borbottò in risposta, per niente convinto- Non dovrei avere una lampada puntata in faccia?”
Figliolo, se non ti va di parlare di quello che è successo oggi possiamo benissimo farne a meno.” disse allora il vampiro biondo, guardandolo intensamente con un sorriso compassionevole sul bel volto.
Tomothy riuscì a sostenere il suo sguardo per pochi secondi, dopo di che sbuffò, scacciandosi dalla faccia l'espressione imbronciata e si lasciò cadere seduto su una sedia poco distante.
Carlisle e il suo candore abbagliante lo facevano sempre sentire in colpa. Perlopiù di cose che nemmeno aveva fatto. Lasciò che un sorrisetto gli increspasse le labbra: doveva ammetterlo, era nato per essere un padre di famiglia.
Lanciò un'occhiata al fratello che lo stava guardando con la stessa espressione e si rallegrò di non essere il solo a cedere al potere inespresso del capofamiglia Cullen che, in quel momento, stava riprendendo a parlare.

Ho sentito che stamattina c'è stato l'ennesimo battibecco fra te e Jacob.” disse,il tono di voce perfettamente misurato.
Tim si strinse nelle spalle, come se la cosa non gli importasse, ma dentro di sé ribolliva ancora.
Non aveva certo chiesto lui di diventare un vampiro e se aveva scombussolato l'equilibrio della famiglia Cullen con il suo arrivo, bè, Bella avrebbe potuto pensarci prima di trasformarlo.
Edward fece per aprire bocca per frenare gli assurdi pensieri del nuovo fratello ma Carlisle fu più veloce.

Tu sei parte della famiglia, Timothy. Forse non apprezzi Jacob quanto facciamo noi dato che non hai vissuto il momento della sventata battaglia contro i Volturi, ma questo non importa.- spiegò con un sorriso paterno sulle labbra esangui- In una famiglia possono esserci delle tensioni fra i suoi membri, ma al di là di quelli c'è un legame così indissolubile che si soprassiede su qualsiasi altra cosa. Capisci cosa voglio dire?”
Gliene dava atto. Carlisle Cullen sapeva come fare i discorsi.

Uh-uh.” bofonchiò, accennando poi un mezzo sorriso per rasserenare il suo nuovo padre.
La situazione non poteva dirsi pienamente risolta, e Carlisle questo lo sapeva bene. Ma, in cuor suo, sapeva anche che prima o poi, in un modo o nell'altro, quei due sarebbero riusciti a trovare un'intesa. Seppur minima.
Il medico fece dondolare la testa in segno d'assenso e poi spostò lo sguardo su Edward.

Volevi dirci qualcosa?” domandò accorato.
Il vampiro dalla chioma color bronzo annuì “Volevo che mi aiutassi a convincere Tim a lasciare perdere.”

Lasciare perdere cosa?” chiese il diretto interessato.
Edward mantenne il proprio sguardo determinato fisso in quello del padre “Gli umani.”
Tim alzò le braccia, sconvolto “Accidenti, ma avete una minima idea di cosa sia la privacy, qua dentro?”

Che cosa intendi dire, Edward?” ribattè invece Carlisle aggrottando la fronte candida.
Timothy sta iniziando a sviluppare un certo interesse verso la sua compagna di banco.” spiegò allora, incrociando le braccia.
Sapeva benissimo a cosa portava quell'interesse e non aveva alcuna intenzione che la sua storia si ripetesse.

Che male c'è?Voglio dire, ho solo pensato che Morgan sia interessante e che spicchi rispetto alla massa di adolescenti che frequenta la nostra scuola. È forse illegale?”
No, se la cosa si ferma qui.” replicò Edward con una scrollata di spalle.
Tim alzò gli occhi al cielo, sbuffando sonoramente.

Morgan Roberts?- domandò invece Carlisle- Ne ho sentito parlare, anche se non in termini molto lusinghieri. Pare sia una compagnia poco raccomandabile, secondo i genitori degli altri vostri compagni.”
Quindi meglio non complicare la vita a nessuno.” ribadì il vampiro dai capelli rossicci.
Il dottor Cullen si affrettò a dargli man forte “In effetti, Tim, credo che tuo fratello non abbia tutti i torti.”
Il vampiro si alzò di scatto, in meno di una frazione di secondo, con espressione infuriata “Sapete una cosa: mi fate davvero sentire di nuovo parte di una famiglia!” ringhiò.
Non era certo un complimento, e quello era palese.
Ma, dopotutto, Tim odiava sentirsi dire quello che doveva fare.

C'è qualcuno?!?No, perchè, vedo che la storia è letta e che qualcuno l'ha anche messa fra i preferiti e fra le seguite ma qua nessuno dice niente.
Sul serio, mi piacerebbe davvero  sapere che ne pensate!Orsù dunque, non mordo mica!eheheh
Comunque...ecco il nuovo capitolo, super in ritardo rispetto ai tempi di pubblicazione che mi ero ripromessa di seguire...Che ne pensate?Me lo dite?
Ora non ho molto tempo, quindi rimando le foto dei protagonisti al prossimo capitolo  dove vi presenterò meglio i fratelli di Morgan e Tim!
Alla prossima! Baci, JoJo

   
 
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