Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
Segui la storia  |       
Autore: Mistral    08/12/2009    2 recensioni
MOMENTANEAMENTE INTERROTTA
Fay D. Fluorite alle volte si faceva scappare qualcosa, si concedeva delle minime sbavature nella sua esecuzione perfetta di un vivace con brio: ma poi si riprendeva sempre in un attimo e ricominciava instancabile a mentire. I suoi occhi invece non mentivano mai, perché nemmeno una briciola della sua allegria artefatta li toccava. Quelle pozze azzurre, sempre troppo fredde soprattutto a contrasto con il calore dell'atteggiamento del mago, nascondevano un segreto nelle loro profondità e Kurogane voleva a tutti i costi scoprirlo, perché altrimenti si sarebbe sentito preso in giro da un idiota - ed era una cosa che non poteva assolutamente accettare.
[Un tentativo di rileggere le vicende di Tsubasa dal PoV di Kurogane e nella prospettiva del rapporto tra il mago e lo spadaccino]
Capitolo 3 - Secondo Movimento
“Se qualcuno cerca di uccidermi, lo uccido. Se qualcuno cerca di far del male alle persone che amo, lo uccido. Ormai ho perso il conto di quante persone ho ammazzato. Non sono il tipo che usa belle parole, ma sappi che quelli che odio di più sono coloro che buttano via le loro vite prima che sia svanita ogni speranza”
“Ciò significa che io sono il tipo di persona che odi di più...”
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo

Titolo: Out of the Blue (Symphony of the Magician and the Swordsman)

Capitolo: 2 di (per ora) 17 - Primo Movimento

Personaggi: Kurogane, Fay (e sullo sfondo tutti gli altri)

Rating: Verde

Genere: Introspettivo

Note: Shonen-ai

Disclaimer: Tsubasa e i suoi personaggi appartengono alle CLAMP

 


 

Out of the Blue

Symphony of the Magician and the Swordsman

 

 

 

II. PRIMO MOVIMENTO - MODERATO

Già in uno dei primi mondi in cui erano capitati, un paese piuttosto simile alla sua amata Nihon caduto sotto la tirannia di un feudatario senza scrupoli, Kurogane aveva avuto occasione di notare come il biondino dagli occhi azzurri non fosse in realtà solo l’idiota che voleva apparire. Dietro quell’onnipresente sorriso c’era un cervello sveglio e una sensibilità attenta e osservatrice.

Il ninja se n’era reso conto con chiarezza sentendolo parlare dello stato comatoso in cui versava quasi costantemente la ragazzina all’inizio del loro viaggio. Lo stupido mago in quel momento non sembrava affatto stupido, anzi… e quel cambiamento inaspettato, unito all’innegabile interesse che sapeva suscitare con la sua spiegazione, avevano fatto sì che lo spadaccino stesse ad ascoltarlo, dimenticandosi perfino di essere su un tetto, sotto il sole cocente, ad inchiodare delle assi rotte mentre Fay se ne stava tutto tranquillo in casa a sorseggiare the. 

Inutile dire che l’accorgersene aveva fatto infuriare non poco il guerriero che aveva subito preso a sbraitare dietro al mago, senza però ottenere altro effetto che quello di far dissolvere quell’attimo di serietà in un battibecco (tanto irritante per l’uno quanto divertente per l’altro) che già stava cominciando a prendere i contorni rassicuranti della routine.

 

La diffidenza di Kurogane nei confronti del biondino si era poi ulteriormente alimentata quando avevano deciso di assaltare il palazzo del feudatario, per scoprire l'origine del misterioso potere con cui questi tiranneggiava il paese.

All'inizio a sorprende lo spadaccino era stata l'impressionante leggerezza con cui il mago aveva proposto di ricattare il signorotto servendosi di suo figlio - una leggerezza che aveva sorpreso non solo i loro compagni di viaggio (ma quello era prevedibile perché, sebbene Shaoran fosse già addestrato al combattimento come il guerriero aveva avuto il piacere di notare, sia lui che Sakura erano comunque ancora ragazzini), ma anche Kurogane stesso. Poi c’era stato il repentino cambio di atteggiamento che aveva avuto nell'ipotizzare che la fonte del potere del feudatario fosse una delle piume della memoria di cui erano alla ricerca; quell'improvviso incupirsi degli occhi e la sua voce che (di sicuro senza che lui se ne accorgesse) scendeva di tono, facendosi vellutata e quasi ipnotica mentre parlava con un'incredibile naturalezza di cose che per tutti loro erano quasi impensabili, quegli occhi e quella voce avevano il potere di catalizzare irreversibilmente l'attenzione dei suoi ascoltatori.

Il palazzo del signore era protetto da una barriera magica, così aveva loro spiegato Fay, e questa barriera doveva essere abbattuta se volevano avere una speranza di vittoria.

Il ninja non se intendeva per niente di incantesimi (né peraltro intendeva occuparsene - preferiva combattere a viso aperto lui), ma immaginava che, trattandosi di magia, lo stupido mago avrebbe saputo cosa fare… e invece no, l’idiota non aveva mosso un dito ed erano stati costretti a ricorrere alla Strega delle Dimensioni, la quale del resto aveva esordito ponendo loro la stessa domanda: “non puoi usare uno dei tuoi incantesimi, Fay?”

Lui a quel punto si era schermito affermando di averle dato in pagamento per il viaggio la fonte del suo potere, ma subito Yuko l’aveva smentito.

“Il tatuaggio che ho ricevuto è solo il mezzo per contenere i tuoi poteri magici. Altra è la loro origine”

“Tuttavia, ho giurato a me stesso di non usare la magia se dovessi essere privato di quel tatuaggio”

Quello scambio di battute aveva indispettito non poco Kurogane: come combattente non poteva concepire che qualcuno rinunciasse volontariamente ad utilizzare un’arma in suo possesso solo in forza di una promessa… era da folli! Ancora di più se lo si faceva con un sorriso così imbecille sulle labbra, come stava facendo Fay. Anche perché la sua ostinazione li aveva poi costretti a ricorrere all’aiuto (costoso) della Strega che, in pagamento dei suoi servigi, aveva ricevuto dal biondo il suo ormai inutile bastone magico.

Alla fine erano riusciti ad infrangere la barriera magica ed entrare nel palazzo, salvo poi ritrovarsi subito nuovamente bloccati, costretti con un qualche incantesimo a girare sempre in tondo nei corridoi del castello. Almeno finché l’idiota non aveva avuto “un’intuizione” sulla natura del trucco escogitato dal loro avversario e, sempre con quel suo fare da cretino, aveva indicato a Kurogane dove colpire il muro per aprire loro un passaggio. 

Tuttavia, nonostante si fosse nascosto subito dietro un sorriso scemo, sia il ninja che Shaoran avevano colto il repentino cambio di atteggiamento che aveva avuto un attimo prima. Ma l’apparizione di una strega, agli ordini del loro nemico e dall’aria poco amichevole, aveva impedito ad entrambi di fare domande - e Fay ovviamente si era ben guardato dal fornire loro una qualunque spiegazione.

Quando poi si erano trovati a fronteggiare le sfere di liquido corrosivo generate da quella donna, lo spadaccino aveva avuto modo di notare un altro inaspettato lato del mago: in combattimento non era affatto uno sprovveduto. Anzi, aveva preso in mano la situazione, indicando a Shaoran la via per allontanarsi da lì e procedere nella ricerca della piuma, asserendo inoltre che “Kuro-pii” si sarebbe occupato della strega (il tutto ovviamente senza consultare l’interessato, che non l’aveva presa molto bene…). 

Comunque, neanche la loro avversaria aveva preso bene la fuga di una delle sue prede e aveva aggiunto alle sue sfere anche una pioggia caustica che bruciava pelle e vestiti, rendendo loro più difficoltoso schivarle e distruggerle. Kurogane e Fay si erano così ritrovati spalla a spalla e avevano ricominciato a combattere, e subito il ninja si era trovato a salvare d’istinto la vita all’idiota che stava per essere travolto da uno di quei maledetti globi che, per le sue dimensioni, l’avrebbe sicuramente ammazzato. E quello, anziché ringraziare, cosa faceva? Si lamentava di essere stato spinto via troppo bruscamente!

Lo spadaccino stava cominciando a non poterne più di un nemico che non mostrava punti deboli e continuava ad incrementare l’entità dei suoi attacchi, e in più sembrava sottovalutarli a tal punto da concedere loro anche il tempo di fare conversazione prima di ucciderli. Ma soprattutto non ne poteva più dello stupido mago, che pareva davvero non rendersi conto della serietà del momento. Adesso attorno a loro si ergeva una muraglia d’acqua acida che minacciava di sommergerli… e lui rideva!

“Whoa! È questa che tu definisci una situazione critica?”

“Di sicuro, se quella ci viene addosso siamo morti…”

“Beh, sarebbe un bel problema visto che io non voglio morire”

“Non vuoi morire, eppure non usi la magia nemmeno in una situazione critica?”

Appena l’ultima parola gli era scappata di bocca, il ninja si era morso la lingua per quell’uscita, cercando subito di correggere il tiro: non doveva far pensare al biondino che gli importasse qualcosa di lui. L’altro però non aveva fatto intendere di aver dato una particolare importanza alla faccenda, ma si era limitato a sorridere, portando poi il discorso altrove.

Non avevano potuto continuare a parlare ancora a lungo perché la strega, evidentemente stufa del loro temporeggiare, aveva ricominciato ad attaccarli; Kurogane aveva comunque avuto il tempo di vedere aprirsi, anche se solo per un attimo, uno squarcio sul passato del mago. Era stato solamente il tempo di una frase, tuttavia per quei pochi istanti il sorriso di Fay aveva vacillato e i suoi occhi si erano incupiti – ma era stato tutto troppo rapido perché lo spadaccino potesse rendersene pienamente conto.

“Non voglio rimanere a lungo nello stesso posto, perché se la persona addormentata sott’acqua nel mio mondo dovesse svegliarsi, potrei venir catturato. Per questo devo continuare a scappare attraverso tutte le dimensioni”

Il ninja non aveva avuto modo di cogliere esattamente le implicazioni di una tale affermazione, ciononostante era ormai certo che l’idiota biondo non stesse dicendo tutta la verità… ma presto o tardi gli avrebbe fatto confessare ogni cosa. 

Per sfogare l’incomprensibile frustrazione che, si era reso conto, gli provocava ogni tentativo di intavolare una conversazione seria con lo stupido mago, Kurogane si era lanciato contro la strega con l’obbiettivo di porre fine al più presto a quel dannato combattimento e lasciare una buona volta quel paese.

 

Riuscire nel loro intento non era stato così immediato, ma alla fine ce l’avevano fatta ed erano ripartiti in direzione di un nuovo mondo.

Si erano così ritrovati sulle sponde di un lago, nel bel mezzo di una foresta immersa in una cappa di nebbia. Quel paese si era subito rivelato assolutamente inutile ai fini del loro viaggio perché non ospitava nemmeno una piuma, ma allo spadaccino la permanenza lì aveva dato modo di convincersi che la polpetta bianca non andava per nessun motivo lasciata con lo stupido mago: quei due insieme sembravano esaltare uno l’idiozia dell’altra e avevano la fastidiosa tendenza a fare di lui l’oggetto dei loro scherzi imbecilli. Era inaccettabile!

Quanto a Fay, nel prendersi cura della principessa addormentata e nel rassicurare un iperprotettivo Shaoran, aveva mostrato al ninja (chissà quanto inconsapevolmente) un'altra sfaccettatura del suo carattere: Kurogane non l’avrebbe mai creduto capace di un atteggiamento così affettuoso verso quei due, che pure conosceva appena.

E anche le parole che aveva rivolto al ragazzino, “Non pensare sempre alle cose tristi altrimenti, per quanto tu lo voglia, non riuscirai mai a dimenticarle. Sorridi e sii felice: nessuno ti biasimerà se lo farai”, chissà perché al guerriero suonavano fin troppo tratte da un’esperienza personale… sì, decisamente Fay nascondeva qualcosa: lo dicevano quei suoi occhi blu sempre così distanti, come persi troppo indietro nel passato o fissi su un futuro troppo lontano.

Non era quello però il momento di affrontarlo per farlo parlare, aveva concluso Kurogane. Ne sapeva ancora troppo poco su di lui per riuscire a spuntarla e il biondino era dannatamente intelligente, su questo non aveva dubbi. Avrebbe aspettato un’occasione più propizia e avrebbe colpito.

Anche perché, andando avanti nel loro viaggio, attraverso l’infinita serie di mondi (uno più assurdo dell’altro) in cui Mokona li trasportava, tutto sembrava come al solito. C’erano sempre i sorrisi e quegli odiosi nomignoli, quelle mezze frasi smozzicate che ogni tanto sfuggivano dalle labbra del mago e i suoi occhi che non ridevano mai, però pian piano Kurogane andava componendo un puzzle sempre più preciso.

Poi ad un certo punto, il ninja non ricordava precisamente quando né perché, Fay aveva preso un’altra irritante abitudine: si era messo in testa di imparare a fischiare. Peccato che fosse assolutamente negato per la cosa, ma questo non lo fermava certo dal tormentare lo spadaccino con i suoi esperimenti…

 


 

Come avrete capito, questo secondo capitolo riassume le vicende di Koryo e del Mondo del Lago (capitoli dal 16 al 24). Ho volutamente ignorato la Repubblica di Hanshin, perché in fin dei conti dal punto di vista del rapporto tra Fay e Kurogane non è granché significativa (e non mi rientrava nel conto dei 4 movimenti della sinfonia XD).

Tutte le battute riportate tra virgolette sono mie traduzioni di dialoghi del manga, se volete i riferimenti precisi chiedete pure.

 

 

PREVIEW

Capitolo III: Secondo Movimento - Allegro

Decisamente Fay D. Fluorite era uno splendido trompe l’œil, accuratamente predisposto per ingannare le apparenze e, con la sua esuberanza, distrarre l’attenzione di tutti dalla verità. 

Ora che Kurogane l’aveva capito, riuscire ad arrivare oltre la sua facciata tutta sorrisi, fino a toccare il cuore di quella creatura così sfuggente, era diventato il suo obbiettivo primario perché lui odiava le illusioni e le finzioni di qualunque tipo.

 

 

 

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC / Vai alla pagina dell'autore: Mistral