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Autore: crazy640    22/12/2009    6 recensioni
Salve a tutti!!Questo è il SEGUITO di "IO E TE...PER SEMPRE?"ma non è per forza collegata,anche se così troverete qualche piccola stranezza...I personaggi sn + di quelli inseriti.Spero vi piaccia. Il numero 4 di Privet Drive era stranamente silenzioso. Non c'erano passi veloci che correvano su e giu' per le scale,o musica che usciva dalle varie stanze della casa. Non c'era neanche il suono delle risate che aveva caratterizzato quella casa negli ultimi 17 anni. (...)A guardarli adesso sembravano una coppia perfetta,una di quelle che venivano prese ad esempio dai loro amici e conoscenti,ma avevano avuto anche loro dei problemi,e se tutti i loro sogni si erano realizzati era grazie alla fortuna,al destino e alla loro costanza. P.S.Ci sono altri personaggi che non ho potuto inserire nella lista.
Genere: Romantico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Sirius Potter, Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Io e te per sempre'
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love stories

 

 

Tutto era partito da una normale conversazione con Al e Scorpius.
Subito dopo essere tornati dalla visita medica con la dottoressa Hunter,Rebecca era andata da sua sorella per darle la grande notizia e Ronald,a sua volta elettrizzato,aveva cercato qualcuno con cui continuare a parlarne.
Naturalmente,visto che era l'unico a conoscenza del suo segreto,la scelta era ricaduta su Albus.
Inizialmente lo aveva cercato nel dormitorio dei Grifondoro,senza grandi speranze in realtà visto che,da quando il fratello aveva iniziato a frequentare il Serpeverde,era l'ultimo posto in cui si poteva sperare di incontrarlo.
Dopo aver trovato il suo letto vuoto,aveva provato in biblioteca prima di arrendersi all'evidenza: avrebbe dovuto percorrere di nuovo il tunnel sotto il Platano,diretto questa volta alla Stamberga.
I ricordi della prima visita a quel posto non si erano del tutto "cancellati",ma era stati in parte mitigati dalla successiva visita che vi aveva fatto,quando era andato a parlare con Al per confessargli della gravidanza di Rebecca.
Arrivato nella Stamberga si era incamminato verso la camera che,come ben ricordava,era quella che abitualmente usavano i due ragazzi,cercando di fare più rumore possibile per annunciare la sua presenza ai due,ma anche quella volta non aveva grandi speranze in merito: chi avrebbe fatto caso a qualche scricchiolio in più in un posto infestato dai fantasmi?
Fermo davanti alla porta,si era schiarito rumorosamente la gola e aveva dato due colpi con le nocche della mano sinistra.
-Al,sei qui?Sono Ronnie!-aveva detto a voce alta.
Cercò di captare qualsiasi suono dall'interno,ma ancora una volta i suoi tentativi furono vani.
-Entra pure!-si era sentito rispondere proprio quando stava per bussare una terza volta.
Ronald aveva abbassato lo sguardo sulla maniglia,poco più in basso sulla porta,e per qualche istante aveva accarezzato l'idea di voltare le spalle e tornare indietro,al Castello ed aspettare lì il ritorno di suo fratello.
Ma era troppo eccitato per fare una cosa simile,e lo sapeva benissimo!
Così aveva afferrato la maniglia con la mano sinistra e l'aveva girata aprendo la porta.
Fermo sulla soglia aveva lanciato uno sguardo circolare alla stanza,e per qualche secondo ebbe l'impressione di avere un dejà-vù.
Scorpius era accanto ad una delle finestre completamente vestito, una sigaretta fra le dita della mano destra,chiaramente infastidito per l'interruzione;suo fratello,al contrario,era seduto sul copriletto,con indosso ancora i jeans e una maglia a maniche lunghe:era possibile che fosse riuscito a vestirsi in quei pochi secondi?,aveva pensato velocemente Ronald prima di accennare un sorriso imbarazzato.
-Scusa,non volevo disturbarti...-aveva detto,restando ancora fermo davanti ai due.
Al aveva subito scosso la testa,alzandosi in piedi e andandogli incontro e fermandosi accanto a lui.
-Non dire sciocchezze!-
-Beh a guardarvi sembra che ho interrotto qualcosa-aveva continuato il rosso.
-Ottima deduzione!-era intervenuto Scorpius portando poi la sigaretta alle labbra.
-Sys!-lo aveva ripreso il moro.
L'altro,per nulla impressionato,aveva alzato le spalle e aveva buttato fuori il fumo.
-E' tuo fratello,sei tu quello che deve fare il carino a tutti i costi-aveva commentato sincero fino alla maleducazione.
Ronald ascoltando quel battibecco pensò che sembravano già una coppia rodata,quasi fossero i loro genitori e si meravigliò di quanto in fretta le cose fossero cambiate dalla prima volta che aveva messo piede in quella stanza:ora riusciva ad essere quasi felice per suo fratello.
Albus si era voltato verso di lui mentre ancora scuoteva la testa a commento delle parole del biondo e l'aveva guardato,in attesa di una spiegazione.
Ronald istintivamente aveva sorriso,portando una mano alla tasca destra dei jeans e tirando fuori la copia dell'ecografia che la dottoressa Hunter aveva fatto per lui e la porse al fratello.
-Ho pensato che volessi conoscere il tuo nipotino-gli aveva detto mettendogli l'ecografia sotto il naso.
L'espressione di Albus era cambiata in un secondo,passando dallo stupito alla felicità più pura: quando aveva rialzato lo sguardo su Ronald,il rosso aveva visto gli occhi smeraldini più lucidi e in risposta a quella reazione il suo sorriso si era fatto più acceso.
-Cielo Ronnie...E'...-aveva chiesto prendendo l'ecografia fra le mani.
Il rosso aveva annuito.
-Da il benvenuto al nuovo arrivato della famiglia Potter-aveva confermato.
Albus lo aveva abbracciato,cercando di sfogare con una risata la stessa eccitazione che Ronald aveva provato quando aveva visto suo figlio.
Quando si fu staccato da lui,il moro si era avvicinato al compagno che per tutto il tempo era rimasto distante,accanto alla finestra,e gli aveva mostrato l'immagine,riuscendo a farlo sorridere.
-Sai già se è maschio o femmina?-gli aveva chiesto poi Al rialzando lo sguardo su di lui.
-Come nella migliore tradizione Potter,è un maschio-aveva risposto Ronald con un sorriso fiero.
Al si era unito a quel sorriso ed era tornato a guardare il proprio compagno,che in quel momento stringeva l'ecografia nelle dita della mano sinistra.
-Non è bellissimo?-gli aveva chiesto.
Scorpius aveva fatto un piccolo cenno con la testa prima di alzare lo sguardo su Ronald.
-Complimenti...Ma adesso che cosa succede?-aveva chiesto fissando il rosso.
Questi lo aveva fissato di rimando,senza capire bene il senso della sua frase.
-Beh,si aspetta altri cinque mesi e poi sarà qui fra noi-aveva commentato.
Scorpius aveva scosso la testa,su di sè lo sguardo di entrambi i fratelli.
-Io intendevo:che hai intenzione di fare per proteggerlo?-
Ronald aggrottò la fronte a quella domanda,totalmente inaspettata e si ritrovò senza parole con cui controbattere.
-Di che stai parlando Scorpius?-aveva chiesto per lui Al.
-Dai Al non far finta di non aver capito!Questo bambino ha come genitori due minorenni-aveva risposto il biondo.
-No,affatto!Rebecca ha compiuto diciasette anni quest'estate ed io li compirò fra una settimana-lo aveva corretto Ronnie.
-E pensi che questo tuteli tuo figlio?
A parte noi e Rachel,nessun'altro sa di questo bambino e quando si saprà la verità scoppierà sicuramente la guerra-
-Credi che non lo sappia?Perchè altrimenti io e Rebecca avremmo mantenuto il silenzio tanto a lungo?-aveva ribattuto il rosso.
-Ok perchè non cerchiamo di calmarci e di abbassare i toni?-si era intromesso Al per evitare che la situazione degenerasse.
Scorpius era tornato a voltare le spalle ad entrambi e per qualche istante aveva fissato lo sguardo sul vetro della finestra,la stanza immersa nel più completo silenzio.
-Non ha chiesto lui di nascere,quindi cerca di proteggere tuo figlio,fa in modo che quando arriverà quel momento niente lo possa allontanare da te e da Rebecca-aveva detto poi senza voltarsi.
Erano state quelle le parole che avevano colpito Ronald,che lo avevano spinto a ragionare e a farsi delle domande.
Era possibile che avesse ragione Scorpius?C'era la possibilità che,una volta scoperto del bambino,i suoi genitori decidessero di darlo in adozione nonostante il suo parere contrario e quello di Rebecca?
Proteggerlo.
Già,ma come?
Mentre camminava per i corridoi deserti di Hogwarts con aria quasi smarrita,una lontana conversazione gli era tornata in mente.
Una conversazione scherzosa che era diventata il loro piccolo scherzo privato e che ora sembrava la soluzione a tutti i loro problemi.
Ecco perchè ora si trovava davanti a Rebecca,che lo fissava incredulo per la sua domanda,l' espressione del suo volto che mostrava quanto poco desse credito alle sue parole.
-Ronnie,ma che cosa...-
Ronald scosse leggermente la testa e le prese la mano destra.
-Sentì so che questo discorso può sembrarti assurdo,suona assurdo persino a me che lo sto dicendo...-le disse lui cercando di rimettere ordine nei suoi pensieri.
-E allora perchè mi hai fatto una proposta simile?-gli domandò ancora lei,confusa quanto lui.
Ronald prese un respiro profondo e fissò gli occhi nocciola della ragazza,certo che quelli li avrebbero aiutato a calmarsi.
-Perchè ti amo-le disse sincero.
Rebecca restò in silenzio ricambiando il suo sguardo,in attesa.
-Sei la cosa più bella che mi sia capitata nella vita,la più importante.
Ci sei ogni volta che mi sento inadeguato o fuori posto per ricordarmi che qualcosa di buono devo pure averlo se tu sei accanto a me...-confessò facendola sorridere.
Si avvicinò di un altro passo e le cinse la vita con entrambe le braccia,sorridendo a sua volta.
-Sei la sola persona che riesce a calmare la mia ansia,la mia rabbia e la mia paranoia con poche parole e credo che anche tu sappia che non è un'impresa facile.
Inoltre sei la madre di mio figlio-disse con voce seria.
Gli occhi di Rebecca erano diventati lucidi e un nuovo sorriso gli aveva incurvato le labbra, dandogli il coraggio per portare avanti quel discorso;alzò una mano verso il viso della ragazza e le ravviò alcune ciocche di capelli dietro l'orecchio sinistro.
-Voglio dire...per gli altri possiamo sembrare dei ragazzini,ma siamo molto di più:siamo una famiglia.
Quindi dobbiamo agire di conseguenza-
Rebecca aggrottò leggermente la fronte,colpita da quelle parole.
-Che vuoi dire?-gli chiese.
-Quando si verrà a sapere di questo bambino dovremmo lottare contro tutti e io non posso rischiare che mi separino da te,o da lui.
Dobbiamo mostrare loro che non abbiamo agito d'impulso o sotto l'effetto di qualche droga,ma che abbiamo fatto quello che era meglio per la nostra famiglia-
La fronte di Rebecca si distese e un piccolo sorriso riapparve sulle sue labbra.
Ronald prese fiato dopo quel discorso confuso e deglutì,cercando di far scendere il nodo che gli stringeva la gola.
-Ok ora vediamo se sono capace di fare una proposta di quelle che le ragazze sognano...-disse cercando di nascondere dietro lo scherzo il nervosismo-Rebecca Paciock,vuoi sposarmi anche se sai che passerai il resto della tua vita con la persona più gelosa,possessiva,paranoica e irascibile che tu abbia mai conosciuto?-le chiese trattenendo il respiro in attesa della risposta.
Lo sguardo lucido di Rebecca era fisso nei suoi occhi,ma per un lungo momento lei restò in silenzio, facendogli temere una risposta negativa.
Poi dischiuse le labbra e cacciò un piccolo sospiro.
-Come potrei non volerlo?-
Con uno sbuffo quasi comico,Ronald fece uscire tutto d'un colpo l'aria che aveva trattenuto fino a quel momento e la fissò ancora qualche istante,vedendola annuire,per poi attirarla a sè e stringerla.
Sentendo il modo fiducioso in cui Rebecca si rannicchiò fra le sue braccia,Ronald si rese conto che credeva in ogni singola parola del suo discorso:l'amava,era davvero la persona più importante della sua vita,anche se molti avrebbero obiettato che era troppo giovane per capire certe cose.
Ma era sincero quando aveva detto che avrebbe fatto qualsiasi cosa per evitare che lei o il loro bambino gli venissero portati via.
Solo in quel momento capì cosa intendeva realmente Scorpius con le sue parole e non potè che essergli grato per avergli aperto gli occhi.

 

Rispetto ai suoi coetanei che avevano bisogno di un'abbondante caffè e di tempo prima di riuscire a riattivare il cervello e a carburare decentemente,Lily era sempre riuscita a presentarsi presente e "attiva" nella Sala Grande.
Le veniva sempre da sorridere quando vedeva le facce assonnate e gli occhi cisposi dei suoi compagni e,molto spesso,quella del suo fidanzato.
Per questo si sorprese quando quella mattina lo vide entrare in Sala Grande a passo spedito e con un sorriso a trentadue denti.
La raggiunse velocemente e,dopo averla salutata con un bacio veloce,le si sedette accanto, iniziando a riempirsi il piatto con pane tostato e fette di bacon.
-Sei di ottimo umore questa mattina-gli fece notare lei.
Daniel restò in silenzio,dandole in risposta soltanto un sorriso lucente come quello precedente, impegnato com'era a versarsi del caffè nella tazza.
-E' successo qualcosa-decreto lei senza staccare lo sguardo dal suo volto.
Il sorriso di Daniel diventò,se possibile,ancora più brillante.
-Oh andiamo!Sai che non ti darò tregua finchè non mi avrai detto di che si tratta-gli fece notare Lily.
Accennando una risatina,Daniel si voltò verso di lei e la fissò per qualche secondo ancora in silenzio,poi avvicinò il viso al suo e le schioccò un sonoro bacio sulle labbra.
Il ragazzo si allontanò di un paio di centimetri dal suo volto e le lanciò un nuovo sguardo in quella distanza ravvicinata,prima di tornare a sorridere.
-Sono felice-si decise a dire.
Questo era evidente!
Lily accennò un sorriso a sua volta e alzò le spalle.
-Merito mio per caso?-chiese scherzosamente.
-Anche-la spiazzò Daniel tornando a sedersi composto e prendendo la tazza con la mano sinistra.
Lily,sorpresa,lo seguì con lo sguardo mentre addentava una fetta di pane tostato e si sporgeva in avanti sul tavolo per prendere il burro.
-So che può sembrarti stupida come domanda,ma cosa ho fatto,oltre a rendere la tua vita completa e perfetta?-disse continuando a scherzare,certa che Daniel volesse prenderla in giro.
-Veramente non è qualcosa che hai fatto tu,ma qualcosa che ti riguarda-spiegò lui.
Confusa,la ragazza aggrottò la fronte,prima di scuotere la testa.
-Ok,ora mi sono persa...Puoi dirmi che cosa è successo e smetterla di fare tanto il misterioso?-
Divertito dall'impazienza della sua ragazza,Daniel tornò a voltarsi verso di lei e,dopo qualche ulteriore ed inutile momento di silenzio,fissò il suo volto.
-Mio padre si sposa-le disse.
Per quanto la notizia l'avesse colpita,Lily si chiese come questo potesse riguardarla: anche se indirettamente,il padre di Daniel aveva provocato già abbastanza danni.
-Davvero?-chiese giusto per dire qualcosa.
Daniel annuì.
-Lui si chiama Scott ed è il compagno di mio padre da quasi quattro anni.
E' una persona molto intelligente e simpatica,sono sicuro che andreste subito d'accordo-le disse portando di nuovo la tazza alle labbra.
Lily fece un cenno d'assenso.
-Lo credo anche io-
Il ragazzo le lanciò un nuovo sguardo e tornò a sorridere.
-Cos' hai da fare giovedì sera?-le domandò poi cambiando completamente argomento.
Lily alzò un sopracciglio,mentre la sua mente analitica cercava un senso a quel discorso confuso,prima di scuotere la testa.
-Niente.
Almeno per quanto ne so al momento-gli disse
Lui annuì soddisfatto.
-Perfetto.
Va bene se passo a prenderti per le sei?-le domandò dando subito dopo un morso al toast imburrato.
-Per andare dove?Vuoi spiegarmi per favore che sta succedendo?-chiese lei.
-Ci sarà la cena per annunciare il fidanzamento di mio padre e Scott e tu sei una degli invitati...Avevo pensato di arrivare prima degli altri così da lasciarti la possibilità di conoscerlo, di farti un idea di com'è,visto che diventerà tuo suocero-
Improvvisamente tutta la confusione nella testa di Lily sparì,lasciando il posto ad una nebbia fitta:Dan aveva davvero detto quelle parole?
Lo fissò con aria incredula per qualche istante,notando distrattamente il sorriso smagliante e felice del suo ragazzo.
-Tu...io...cioè vuoi che io...-farfugliò.
Daniel annuì e le prese le mani,sporgendosi leggermente verso di lei.
-E' stata un'idea di mio padre:visto che ormai fai parte della famiglia era giusto che tu conoscessi il futuro "sposo"-le confessò sorprendendola maggiormente.
Sorpresa e leggermente commossa dalle parole di Daniel,Lily alzò gli occhi fino ad incontrare i suoi e rise nervosa.
Quel discorso diventava sempre più incredibile un istante dopo l'altro:aveva sempre creduto di essere antipatica al padre di Daniel,o almeno indifferente.
Ma doveva ammettere che,visto quello che era successo durante la loro relazione,anche lei non aveva una simpatia folle per l'uomo,quindi quel invito le giungeva del tutto inaspettato:il fatto che fosse stato proprio Dean ad avere l'idea era la prova che ormai aveva accettato il suo ruolo accanto a Daniel,o almeno si era rassegnato.
La considerava davvero di famiglia...
-Ha detto così?-chiese con la voce corrotta dall'ultimo rimasuglio di perplessità.
Daniel annuì.
-Posso giurartelo sul mio onore se vuoi-disse scherzoso lui.
Lily rise e alzò le spalle,cercando di darsi un tono.
-Allora non posso certo privare tuo padre della mia presenza-scherzò facendo ridere il ragazzo.
Cercando di scaricare tutta l'adrenalina che le parole di Daniel gli avevano messo in circolo, Lily si sporse verso di lui e lo baciò,indugiando a lungo sulle sue labbra,una mano sulla guancia sinistra,trovando la risposta pronta del ragazzo.
-Per favore possiamo interrompere questo spettacolo?Non ho ancora fatto colazione!-li riprese una voce poco distante da loro.
I due ragazzi si separarono e,mentre Lily faceva una smorfia all'indirizzo di Ronald Albus e Rebecca,prima di tornare a concentrarsi sulla propria colazione,Daniel sorrise e afferrò di nuovo il toast.
Fu quindi solo dopo un paio di minuti che si accorse che c'era qualcosa di strano.
Alzò lo sguardo davanti a sè dove,da qualche mese avevano preso a sedersi Rebecca e Ronald e li vide tesi e impacciati;voltò allora lo sguardo verso Al,e si accorse che,nonostante i suoi occhi brillassero di felicità,il suo volto cercava di restare serio.
-E' successo qualcosa?-chiese ai tre,portando Daniel ad alzare lo sguardo su di loro.
-Ecco in effetti...-iniziò Rebecca.
Ronald scosse la testa e,dopo essersi grattato la fronte con la mano sinistra,la posò sulla mano di Rebecca più vicina.
-Dobbiamo dirvi una cosa,importante...Molto importante.
Ma prima di farlo,abbiamo bisogno che ci promettiate una cosa-disse Ronald prendendo la parola.
La colazione completamente dimenticata sul tavolo,Daniel e Lily fissarono i due fidanzati con aria preoccupata e seria,prima di fare entrambi un cenno affermativo con il capo.
-Che manterrete il segreto,almeno per le prossime settimane-disse Rebecca.
-E' qualcosa di grave?-chiese Lily preoccupata dalle espressioni serie dei due.
-E' una cosa bellissima-intervenne Albus facendo sorridere Ronald e Rebecca.
Dopodichè il rosso tornò a guardare la sorella e iniziò il suo racconto.

 

C'era qualcosa di strano nell'aria.
James poteva avvertirlo ovunque intorno a sè fin dal loro ritorno a casa due giorni prima,ma ancora non sapeva spiegarsi bene cosa.
Da una parte c'erano i suoi genitori che si comportavano in modo diverso dal solito e che,non appena sceso dall'Espresso lo avevano travolto di domande su come aveva trascorso quei mesi e se fosse successo "qualcosa di diverso".
Anche se aveva soddisfatto la loro curiosità con i racconti banali che propinava sempre loro ad ogni ritorno a casa,sapeva di non averli soddisfatti,di non aver dato loro quello che veramente gli interessava,anche se non riusciva a capire di cosa si trattasse.
Inoltre in quei due giorni li aveva sorpresi a sobbalzare ogni volta che il suo cellulare squillava.
Come se tutto questo non bastasse ci si mettevano anche i suoi fratelli,che stavano chiaramente nascondendo qualcosa,sia a lui che ai loro genitori.
Una sera di ritorno dal bagno aveva colto uno stralcio di conversazione fra Albus e Ronald; consapevole che questi si sarebbero interrotti non appena lo avessero visto si era fermato fuori dalla porta,nascosto dall'oscurità del corridoio.
-Hai già in mente qualcosa?-aveva sentito Al chiedere all'altro.
Ronald aveva alzato le spalle.
-Veramente no...-
-Oh andiamo Ronnie!!!-lo aveva ripreso il moro.
-Al sai anche tu che non sarà niente di fastoso o di maestoso,al contrario...-gli aveva ricordato il fratello.
James aveva visto Albus annuire.
-Ma questo non vuol dire che non possa essere romantico lo stesso-
Sfortunatamente suo padre era apparso all'inizio delle scale e lui era dovuto entrare in camera, interrompendo la conversazione fra i due fratelli.
Di che stavano parlando?
Forse avrebbe potuto parlarne con Albus e chiedergli qualche informazione,ma era quasi certo che non sarebbe servito a niente.
-Tu vedi cospirazioni ovunque in questo periodo-gli disse Rose quando le raccontò delle sue idee.
Stavano camminando per la strada diretti verso casa di James,entrambi con una tazza di Starbuck fra le mani,di ritorno da un pomeriggio in giro per il centro.
James staccò le labbra dal suo bicchiere e scosse la testa.
-Non è questo...Il mio sesto senso mi dice che ho ragione-ribattè.
Rose ridacchiò,attirandosi un'occhiata in tralice dal ragazzo.
-Ehi!Non prendere in giro il mio sesto senso!-le disse con un lieve broncio.
-Scusa...Ma toglimi una curiosità:è lo stesso sesto senso che ti diceva di starmi alla larga?-gli chiese lei prendendolo chiaramente in giro.
James accennò un sorriso e fece un piccolo cenno con la testa.
-Beh era lo stesso che mi diceva che tu avresti portato guai-disse aprendo il cancello ed imboccando il piccolo viale che separava la porta di casa dalla strada.
Rose si fermò,la bocca leggermente spalancata per la sorpresa e lo fissò andare avanti di qualche passo finchè lui non si voltò verso di lei e incontrò il suo sguardo.
-Cosa?-le chiese con un sorriso divertito ad arcuargli le labbra.
Le labbra strette in quella smorfia che faceva sempre quando era arrabbiata con lui,Rose scosse la testa,portando James sull'orlo delle risate.
-Hai intenzione di restare ferma lì per tutto il giorno?-le disse tirando fuori le chiavi di casa dalla tasca.
Era certo che quelle parole l'avrebbero indispettita ancora di più,ma almeno l'avrebbero smossa e l'avrebbero portata a fare i pochi metri che mancavano dalla porta di casa;una volta dentro era certo di riuscire a far tornare il sorriso su quel viso imbronciato.
Infatti,come si era aspettato,Rose gli lanciò un'occhiataccia e,a testa alta anche più del solito e del normale,superò il cancello e salì il primo gradino, fermandosi a poca distanza da lui.
James,si voltò di spalle e sorrise,prima di infilare la chiave nella serratura ed aprire la porta.
Una volta dentro, nel piccolo ingresso,posò le chiavi nel mobile poco distante dalla porta e la osservò mentre si toglieva la sciarpa continuando ostinatamente a dargli le spalle.
Questa volta doveva essere davvero arrabbiata...
-Ce l'hai con me per qualcosa che ho detto?-le domandò conoscendo già la risposta.
-Dovrei?-gli chiese Rose voltandosi a guardarlo.
James sogghignò,in un modo che aveva visto fare spesso a Scorpius negli ultimi mesi,e scosse la testa.
-Non dirmela che te la sei presa per quello che ho detto prima...-disse soltanto per struzzicarla.
-E perchè mai?Io adoro essere considerata una fonte di guai!-ribattè calcando con la voce sull'ultima parola.
Il ragazzo restò in silenzio e fece un passo verso di lei,lo sguardo fisso sul suo viso.
-Beh in fondo è la verità,no?
Se non ci fosse questa cosa fra di noi,io avrei giocato al meglio lo scorso anno durante le partite...-iniziò.
-Ah quindi ho colpa anche di questo?-gli domandò lei stizzita.
James,ora abbastanza vicino,le coprì la bocca con una mano e fuse gli occhi con quelli di lei.
-Posso finire una frase senza correre il rischio che tu mi interrompa?
Grazie.
In parte sì è colpa tua...perchè non facevo altro che pensare a noi due,a quando avrei potuto lasciare gli allenamenti per tornare da te,per stare con te-le disse.
James vide gli occhi di Rose spalancarsi leggermente per la sorpresa e sorrise.
-Non te l'aspettavi,vero?
Inoltre,e lo sai anche tu,se le cose fossero andate diversamente,Ronald mi parlerebbe ancora...-
-Se la metti così sembro davvero una fonte di guai-mormorò lei abbassando lo sguardo.
James le si fece più vicino,avvolgendo un braccio attorno alla sua vita e le sfiorò una guancia con la propria.
-Basta che tu sia la mia fonte di guai...Il resto non mi interessa-le disse con lo stesso tono di voce.
Questa volta fu Rose ad accennare un sorriso,un braccio abbandonato sulle spalle larghe di James,godendosi quel breve istante di silenzio dopo tante parole.
Il colpo di tosse che arrivò dalle loro spalle vibrò nella stanza neanche fosse un colpo di pistola e li fece sobbalzare entrambi,portandoli a staccarsi e a voltare lo sguardo verso la porta del salotto,dove con volti inespressivi c'erano i loro genitori.
James capì che era inutile mentire o tergiversare ulteriormente:era venuto il momento di essere onesti.
-Da quanto siete lì?-domandò fissando il padre.
-Dal vostro arrivo-
Senza neanche spiegarsene il motivo,il ragazzo annuì.
-Credo che sia venuto il momento di fare una lunga chiacchierata,ragazzi-disse lo zio Ronald.
Già,finalmente era ora di uscire allo scoperto.


Avevano ottenuto i certificati in una settimana.
Ronald non credeva che ci volesse così poco tempo...
Dopo quella mattina in cui seduto al tavolo dei Grifondoro aveva raccontato a sua sorella e a Daniel del bambino e della sua intenzione di sposare Rebecca,tutto era successo molto in fretta.
Inizialmente Lily si era risentita per non aver saputo prima quello che stava succedendo alla coppia,ma si era tranquillizzata pensando che c'era ancora qualcuno che non sapeva niente di tutto quello e si era dimostrata pronta ad offrire il suo aiuto.
Lo stesso era stato con Daniel,che Ronald aveva scelto come suo testimone di nozze:non poteva negare con sè stesso che la sua prima scelta era stato Scorpius,per via del discorso che lo aveva aiutato a capire qual'era la sua strada,ma aveva dovuto rinunciare in quanto il ragazzo non era ancora maggiorenne.
Se voleva che quel matrimonio fosse inattaccabile da ogni punto di vista,allora doveva controllare anche le più piccole cose;così si era rivolto a Daniel che,da parte sua,era stato onorato e molto felice di ricoprire il ruolo di testimone.
Quando erano inziate le vacanze,lui e Rebecca si erano recati nella chiesa dei Maghi Riuniti e avevano compilato tutti i documenti necessari e ora,ancor prima di rendersene pienamente conto era lì.
Fermo sull'altare ad aspettare quella che di lì a neanche un'ora sarebbe diventata sua moglie.
La chiesa era vuota,se si escludevano Al e Scorpius,Lily e Daniel,Rachel e la testimone di Rebecca.
Per evitare che quella situazione fosse ancora più triste di quanto non fosse già,Albus aveva addobbato un pò la chiesa con degli asfodeli gialli,legandoli alle prime panche con dei nastri di raso bianco.
Lo sguardo fisso in fondo alla navata,Ronald cercava di non dare ascolto al suo cuore che martellava impazzito e alla sua testa che lo tempestava con mille domande:e se Rebecca avesse avuto qualche ripensamento?
Se i sensi di colpa per questo matrimonio segreto l'avessero spinta a non presentarsi?
Fortunatamente proprio mentre stava disegnando questo scenario tetro,il suono di una chitarra country si diffuse per la chiesa.

"Romeo take me somewhere we can be alone
I'll be waiting all there's left to do is run
You'll be the prince and I'll be the princess
It's a love story baby just say yes"


Rebecca apparve sulla soglia,un piccolo mazzo di rose bianche fra le mani,e dopo qualche istante in cui scrutò lo scenario che le si presentò davanti,inizò a percorrere la navata verso Ronald.
Il ragazzo la seguì con lo sguardo finchè non gli si fermò accanto e,nonostante per tutto il tragitto le avesse sorriso,la gratificò con un sorriso smagliante e felice;ai suoi occhi era bellissima,nonostante indossasse soltanto una gonna bianca fino al ginocchio e una camicia a maniche lunghe dello stesso colore.
Era forse la cosa più vicina alla perfezione che lui avesse mai visto nella sua vita...
Ferma al suo fianco,Rebecca gli sorrise di rimando e gli fece l'occhiolino cercando di calmarlo e di calmare sè stessa.
Il celebrante,leggermente paffuto e dai movimenti resi difficili per colpa della veste,si sistemò sul pulpito e guardò i due ragazzi.
-Siete pronti per cominciare?-chiese ad entrambi.
Dopo un'ultimo sguardo,sia Rebecca che Ronald annuirono.
Non erano mai stati più sicuri di niente in vita loro...

 

Era da più di dieci minuti che se ne stavano seduti su quel divano senza dire niente,limitandosi a fissarli,neanche fossero dei fenomeni da baraccone.
Che sapessero era evidente,non c'era neanche bisogno di chiederglielo,ma allora perchè continuavano a restare in silenzio?
Perchè non li avevano sommersi di domande,o peggio perchè non avevano iniziato ad urlare e a sbraitare come tutti i genitori normali?
-Da quanto lo sapete?-chiese James deciso a rompere quel momento di empasse alzando gli occhi sui propri genitori.
Senza vederla,seppe che Rose accanto a lui aveva fatto lo stesso.
Vide suo padre sistemarsi gli occhiali più su sul naso e lanciare un'occhiata a sua madre,indeciso forse sulle parole da usare.
-Da qualche settimane-disse poi.
-Quando avevate intenzione di dircelo?-chiese ancora James.
-Non credi che questa domanda dovremmo farla noi?-gli chiese a sua volta lo zio Ron.
James si sporse leggermente in avanti sul divano,poggiando entrambi i gomiti sulle ginocchia e abbassando per qualche istante lo sguardo sul pavimento.
-Come avete fatto a scoprirlo?-domandò Rose prendendo la parola per la prima volta.
Il silenzio che arrivò in risposta,fece capire al ragazzo che neanche i quattro adulti erano tanto innocenti e quella convinzione lo portò a rialzare la testa sul gruppo:vide sua madre tormentarsi le pellicine del pollice destro come faceva sempre quando era nervosa,anche se niente era paragonabile al nervosismo sul volto della zia Hermione.
Quindi era stata lei l'artefice di tutto...
E gli bastò uno sguardo a Rose per capire che neanche a lei era sfuggito.
-Mamma...-la chiamò.
La riccia sospirò e affrontò lo sguardo della figlia.
-Qualche settimana fa ho trovato alcune foto nel libro di Aritmanzia nella tua stanza...-iniziò certa che bastassero quelle poche parole.
Infatti l'espressione di Rose divenne consapevole e le sue labbra di dischiusero leggermente.
-Oh...-disse soltanto.
-Che foto?-chiese James guardando la ragazza.
-Quelle del bowling-
James annuì:ricordava quelle foto;in fondo era stato lui a insistere per avere un ricordo di quello che era il loro vero primo appuntamento come "fidanzati".
-Tutto qui?-chiese poi tornando a guardare i quattro.
Questa volta fu sua madre a scuotere la testa.
-Ok basta!-s'intromise lo zio Ron stanco di tutti quei farfugliamenti e tentennamenti-Rose, tesoro,scusami ma abbiamo letto il tuo diario-disse tutto d'un fiato.
-RON!-lo riprese sua moglie.
-Voi avete fatto cosa?-chiese la ragazza incredula.
-Era l'unico modo per sapere la verità-disse Hermione cercando di riparare ai danni di Ron.
-Quindi avete pensato di ficcare il naso nei miei affari,piuttosto che venire a parlare con me e James?-domandò lei arrabbiata per quella mancanza di rispetto.
-Se lo avessimo fatto ci avreste detto la verità?-domandò Harry,il più calmo di tutti.
-Non lo stiamo forse facendo ora?-gli domandò a sua volta James.
Ron sospirò rumorosamente e annuì.
-Ok allora,da quanto tempo va avanti questa...cosa fra voi due?-domandò crudemente come al suo solito.
Sua figlia lo fissò con sguardo duro e restò in silenzio per qualche istante,chiedendosi per quale motivo dovessero dare spiegazioni o essere giudicati per qualcosa che era soltanto loro.
-Un anno esatto-sentì rispondere,al suo posto, da James.
-E in tutto questo tempo non avete mai pensato di parlarne con noi?Di confidarvi?-domandò Ginny ferita per essere stata messa da parte più che per la relazione fra i due ragazzi.
-Per quale motivo?-chiese Rose guardando gli adulti-Era qualcosa che riguardava soltanto noi e nessun'altro-
-Va bene,ma voi siete cresciuti insieme,come è possibile che da un momento all'altro...-domandò Hermione cercando realmente di capire.
Sia Rose che James sorrisero.
-E' la stessa cosa che ci siamo chiesti noi all'inizio:non c'è una spiegazione,è semplicemente successo.
Il fatto che siamo cugini non vuol dire niente;quando siamo insieme siamo semplicemente James e Rose-rispose il ragazzo guardando Rose accanto a sè.
Lei sorrise e annuì.
-Non avrei saputo dirlo meglio-
Per qualche istante i quattro amici fissarono i due ragazzi,cheidendosi come avessero potuto non notare nulla in tutti quei mesi,mentre in quel momento era così evidente,quasi lampante quello che c'era fra i due.
James tornò a voltarsi verso di loro,un'espressione seria sul volto.
-So che per voi è stata una sorpresa e che sicuramente avrete bisogno di tempo per accettare la cosa,ma una cosa deve essere chiara.
Noi non abbiamo nessuna intenzione di lasciarci...La nostra non è un filarino che dura giusto il tempo della scuola,ma è qualcosa di serio-disse loro.
-Io e James abbiamo dei progetti insieme,un idea di futuro in comune e siamo certi che questo si realizzerà.
Anche se non dovessimo avere la vostra benedizione-continuò Rose mettendo in parole i pensieri di entrambi.
James annuì.
-Quindi ora la decisione spetta soltanto a voi-

 

Salve a tutti!!!E buon inizio delle vacanze di Natale!

Chiedo scusa se la volta precedente nn ho potuto scrivere le note a fine capitolo,ma ero veramente di fretta e ho preferito postarlo cs com'era piuttosto che farvi aspettare ancora.

Ok,come vedete siamo davvero alla fine,manca davvero poco e poi anche qst storia sarà finita.

Poi come sapete ci sarà il seguito,ma credo che mi prenderò un pò di pausa,almeno un mesetto,così ke voi possiate sentire la mia mancanza e in modo da raccogliere abbastanza idee.

Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno e chiedo scusa x eventuali errori di ortografia.

La frase in corsivo nel capitolo è tratta da "Love story" di Taylor Swift.

E ora i ringraziamenti:Sweey(Come al solito il più irruento è stato Ron,ma i nostri hanno saputo tenere testa al quartetto,in fondo sanno quello che vogliono e nn sono disposti a rinunciarci;come hai visto la tua idea era azzeccata,quindi preparati alla terza guerra mondiale che si scatenerà molto presto nei pressi di Privet Drive...),Manda(Era così che avevi immaginato il confronto?Oppure c'erano piatti rotti che volavano x il salotto?),Ale146(Deduco, visto che anche qui ci siamo interrotti prima di sapere la risposta dei quattro,che sarai un pò arrabbiata cn me...),Dado(BENTORNATE!!!!!!!!!!!!!!Come state?E' praticamente una vita che nn ci sentiamo,ma sn contenta che siate di nuovo qui...Anche voi mi siete mancate,ma spero di riuscire a beccarvi prima o poi!Un grandissimo bacio ad Ellie e Rose),_Lotti(BEh almeno nn abbiamo dato libero sfogo a Ron,xkè senno la situaziione sarebbe davvero degenerata...), Ly4ever(Ginny è la classica mamma che cerca di vedere del buono in tutto,ma nn so se sarà tanto comprensiva qnd scoprirà quello che sta succedendo a Ronald),Nefene(Pupo perdonarmi?Ero veramente con i minuti contati,ma cm vedi ora tutto è tornato alla normalità... In effetti Herm ha avuto un grande aiuto dal diario di Rose;fossi stata in Rose nn gliel'avrei fatta passare liscia tanto facilmente,ma capisco che in quel momento fosse un pò distratta da altre faccende...),Kikka15(Ron e Becca sn la coppia romantica x eccellenza,quella che qnd sei single cerchi di evitare cm la peste,ma in qst momento mi fa bene parlare e  scrivere di loro, anzi forse alle volte ho paura di farli tr zuccherosi),Sklupin(I tuoi complimenti mi hanno fatto arrossire,e nn scherzo!Erano davvero tr buoni qst volta!Piano piano stiamo salutando tt i protagonisti:prima Al e Scorpius,poi Alice e Luke,ora è la volta di Lily e Daniel e siamo ad un passo dalla fine per Rose e James;nelle fasi finali del viaggio ci accompagneranno solo Ronnie e Rebecca),Angel_SG(Sempre felice di essere d'aiuto,anche se in minima parte...Ti aspettavi davvero un Herm così impicciona?).

Bene,x il momento è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo...

"Happy ending"

BUONE FESTE!!!!

Baci,Eva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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