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Autore: serriii90__    08/01/2010    8 recensioni
[ E lui... lui che era la persona che più detestavo in vita mia. Che mi aveva fatto passare le pene dell'inferno per ben 15 lunghissimi anni. Per lui mi ero dannata, crogiolandomi nella frustrazione e il rimpianto per giorni interi per aver cominciato tutto con uno stupido bacio in discoteca. E queste lacrime che scendono copiose...sono per il mio nemico]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                      Ed eccomi con una nuova fanfiction destinata a finire in pochi capitoli. Voglio premettere che questa storia non è farina del mio sacco ma bensì una vera storia d'amore che mi fu raccontata da una mia carissima cugina. E' la sua storia. E credo davvero che sia così meravigliosa ed emozionante che non ho potuto non scriverla. Naturalmente, ho chieso a lei il permesso di pubblicarla e, con molto piacere, ha acconsentito alla mia richiesta rendendomi molto felice. I nomi sono stati inventati, i personaggi ci sono tutti e ho provato a descrivere al meglio la loro personalità, i dialoghi ovviamente sono un pò diversi - di certo, mia cugina non poteva ricordarsi tutte le parole dette :-P-, ma tutto porta al vero senso essenziale del racconto. Nulla è stato inventato. Questa storia è la prova vivente, come anche mia cugina, che tra l'odio e l'amore c'è veramente un solo, stupido e insensato passo.
Spero davvero che possa piacere, perchè non è da perdere assolutamente. Di questi tempi un'amore così non si trova più e credo che sia una storia di reale importanza, capace di farti sognare e darti forza per sperare ancora in qualcosa di bello.

Buona lettura! Spero mi facciate sapere.



                                           

ps= Purtroppo quella squilibrata di mia cugina mi ha pregato di non mettere alcuna foto del protagonista maschio.. Ho messo solo questa qui. Lei dice che si assomigliano-.-''' Mi dispiace tantooooo! *O*



QUELLA MALEDETTA SERA




- Dai, dai, l'avevo detto io! Visto, siete sulla buona strada!- Jessica irradiava felicità da tutti i pori mentre, per l'ennesima volta, mi avvertiva del fatto che presto mi sarei fidanzata.
- Si, si certo. Tu hai la sfera di cristallo.- Alzai annoiata gli occhi al cielo. Quando mi vede parlare civilmente insieme a quello zoticone di Benjamin deve sempre cominciare a fantasticare su me e lui.
Era ormai un anno che andava avanti con questa solfa: " Tu ti metterai con Ben prima o poi. E avrete anche una bellissima storia d'amore!". Tsè... Lo diceva con quel tono mieloso che solo lo zucchero filato a doppio strato di cacao e caramello poteva contenere. Quel tono così zuccheroso da farti rischiare il coma diabetico.
Mi veniva anche da ridere ogni volta che ipotizzava un'idea del genere. Io con Ben?! Ma non sarebbe successo neanche tra un miliardo di anni! No, no, e poi no! Si, ok era vero che abbiamo cominciato a sopportarci un pò più di prima - addirittura ci scambiavamo sorrisi ora!- ma questo non cambia proprio nulla...Non cambiava il fatto che per 15 lunghissimi anni lo avessi odiato con tutte le mie forze. Si, perchè Ben non era un ragazzo a posto! A prescindere dal fatto che fosse un DonGiovanni e che avesse più di tre ragazze alla volta, ma era anche un tipo un pò...strano. A volte era socievole e cordiale - se proprio devo ammetterlo...- ma altre volte se ne stava sulle sue e mandava a quel paese tutto il mondo. Altre volte invece era così euforico che si metteva a fare il pagliaccio davanti a tutti.
Il discorso di Jessica non aveva nè un inizio e non avrebbe avuto una fine. Come poteva Benjamin mettersi con me? Quando anche lui per 15 lunghissimi anni mi aveva odiato con tutte le sue forze e,soprattutto, non aveva mai fatto una storia seria?! Ma, soprattutto, come avrei fatto io a sopportare lui?! Mah... Jessica mi aveva semplicemente risposto: " perchè un giorno tu farai una cosa che sotto ai suoi occhi ti metterà in una luce diversa. E la stessa cosa farà lui per te". Mpff....stronzate! La verità era che Ben non avrebbe mai avuto la testa sulle spalle e un atteggiamento serio per affrontare una storia d'amore. Non ne aveva mai fatte e mai ne avrebbe avute...
- Si, te lo dico io!- a parlar del diavolo spuntano le corna... - Sabato sera... scasso totale!- e Benjamin cominciò a ridere fragorosamente.
Per scasso totale si intende sesso e alcool, ovviamente.
- Stai già tradendo quella povera ragazza?- chiese Michele divertito. Naturalmente, il mio amico non poteva che fregarsene di quella "povera ragazza".
Benjamin ci pensò su un attimo. - Veramente è cornuta già da un pezzo! Le ho fatto le corna con Sonia, hai presente quella del Vox? E Sonia l'ho tradita con un'altra di cui non ricordo il nome...- alzò gli occhi al cielo come a cercare una risposta divina.
Che pena. Che pena! Mi faceva schifo! Tre ragazze contemporanemente? Capisco che hai 17 anni- quasi 18- e vuoi divertirti ma, cazzo, fallo da single. Non le illudere le persone!
I due amici scoppiarono a ridere in complicità. Io scossi la testa sprezzante e guardai Jessica in cagnesco. Ricambiò con un sorriso e una spallucciata.
- Ben, quando metterai la testa a posto?- gli chiesi io leggermente acida.
- Uhm... credo quando tu imparerai a farti gli affari tuoi. Quindi mai!- mi rispose a tono sghignazzando.
Sentii un moto di rabbia scorrermi nelle vene. Vidi Michele ammonirlo con un sguardo. Al contrario di Ben, Michele mi voleva bene, guai a chi mi toccava!
- Oh, allora scusami Benjamin - dissi ironica enfatizzando molto sul suo nome - Prima devi imparare le buone maniere!-
Ma è possibile che un attimo prima riuscivamo ad andare d'accordo - per modo di dire, non esageriamo.- e l'attimo dopo si ricominciava da capo?!
- Sei vecchia come mia nonna...- rispose roteando gli occhi e schioccando la lingua contro il palato.
Eh, no! Questo era troppo!
- Io...Cosa?!- sbottai rossa di rabbia vicina a lui quasi per tirargli un sonoro schiaffo da lasciargli le impronte. Michele mi fermò appena in tempo; il mio braccio era già partito all'indietro trovando tutta la carica necessaria per girare la testa a quello zoticone.
- Ferma, Giuls- mi disse mettendomi una mano sulla spalla, sbuffando.
- Non vi sopporta più nessuno, sapete?!- Michele parlò ad entrambi a nome di tutta la compagnia. - Sono due anni che, ormai, siamo in compagnia insieme! Volete farvene una ragione? Ben, noi non manderemo via Giulia e, Giulia, noi non manderemo via Ben. E' ora che cominciate a convivere- disse risoluto il mio amico guardandoci negli occhi con un'autorevolezza che mi fece morire il contropensiero in gola.
Io e Benjamin ci scambiammo un breve sguardo d'intesa.
- Hai ragione- parlò Ben sospirando - Giuls, scusami- si rivolse a me con i suoi enormi occhi azzurri e sinceri.
- Si, ok. Va bene. Scu-scusami tu se mi sono intromessa- mentre parlavo non lo guardai in faccia. Era troppo difficile chiedere scusa a uno come lui, ero troppo orgogliosa per farlo.
Calò uno strano silenzio imbarazzante. Io e Ben continuavamo a scambiarci strani sguardi. Lui sembrava davvero dispiaciuto mentre io ancora parecchio irritata. Forse ero esagerata ma non mi sarebbe passata così in fretta. Come sempre del resto...
- Tanto prima o poi vi metterete insieme!- esclamò Jessica emozionata battendo le mani con la sua vocina stridula e fastidiosa. Tutti ci voltammo a guardarla increduli poi, per la prima volta complici nella vita, io e Ben scoppiammo a ridere.

- No, ragazze, ve lo dico chiaro e tondo: io a casa il sabato sera non ci resto!- Anna ci stava assillando con le lamentele. A me non andava di uscire quel sabato sera, anche perchè l'avevo già programmata con la mia adorata mamma: Twilight e cioccolata calda. Dio solo sapeva quanto amavo quel film! Beh, quella storia per essere precisi... Anche se l'avevo visto milioni di volte e letto il libro milioni di volte, non potevo di certo perdermelo.
- Anna, io non esco stasera è inutile che insisti- dissi io chiudendo gli occhi e massaggiandomi le tempie con i due indici. Le sue urla isteriche mi avevano fatto venire il mal di testa.
- Io non ci sono proprio stasera, quindi non contare su di me- e anche l'ultima speranza di Anna, ossia Jessica, andò in fumo. Se lo sarebbe passato a casa, cosa c'era di male? Era solo un sabato sera...
- Dai, Giuli, ti prego! Twilight lo hai visto una miriade di volte! Vieni con me stasera! Dai, per favore!- Anna mise su il broncetto e mi fece gli occhi da cucciolo bastonato.
Spostai lo sguardo altrove borbottando qualcosa infastidita.
- Facciamo il prossimo sabato? Te lo prometto, verrò con te!- le promisi raggiante per il compromesso che avevo appena ideato.
- No, stasera! E' sacro per me! C'è Enzo, ma come ve lo devo spiegare?!- esclamò portandosi le mani sui fianchi infuriata. In effetti aveva ragione; era la trecentesima volta che ci diceva che al Vox, quel sabato sera, ci sarebbe stato Enzo.
Mi mordicchiai le labbra in cerca di una scusa plausibile mentre lei continuava a guardarmi torva in attesa di una mia risposta. Mi metteva a disagio quando mi guardava così.
Sbuffai sbattendo le mani sulle cosce.
- E va bene!- non feci in tempo a dire che Anna mi saltò al collo riempendomi la faccia di baci.
- Grazie, grazie, grazie!- e baci, baci, baci - Te la pago io la prevendita, se vuoi, basta che mi tieni compagnia!- disse strillando felice al mio povero timpano.
L'idea di essere pagata non era niente male. Però, dai... non potevo approfittarne così.
- Sai quanti ragazzi ci saranno?! Ci sarà anche Andrea, quello dell'ultimo anno per cui tu sbavi-
Arrossii all'istante provando a smentire le parole della mia amica. La prospettiva della serata non era poi tanto male...se poi c'era Andrea...ancora meglio!
- Toh, che combinazione...- parlò Jessica, gli occhi fissi sul proprio cellulare.
- Cosa, Je?- chiesi sollevando perplessa un sopracciglio. Jessica alzò lo sguardo prima su di me e poi lo posò su quello di Anna. Poi tornò a guardare me e mi sorrise imbarazzata.
- Ehm, no niente...Parlavo con il mio cellulare, mi era appena arrivato un messaggio.- rispose subito, gesticolando.
Guardai verso Anna in cerca di una spiegazione ma si era persa nel vuoto. Mmm...c'era qualcosa che non quadrava.

Il Vox. Appena vidi l'insegna mi salii una strana voglia di prendere e andarmene. Eravamo ancora in tempo, diamine! La madre di Anna era ancora lì che aspettava che sua figlia entrasse dentro la discoteca. Poco importava che avrei incontrato Andrea quella sera. In fin dei conti non mi interessava più di tanto. Si, bello, fisico da atleta, occhi marroni, capelli castani ma non c'era nulla di più che una semplice attrazione fisica. Diciamo che attraeva tutto il popolo femminile  dell'istituto San Carlo...un altro DonGiovanni, in poche parole. Ma molto, molto, molto più serio del signor Benjamin.
Quei maledetti tacchi/trampoli che mi ero messa mi stavano massacrando i piedi. Mannaggia a Anna! Era colpa sua, solo sua! Appena messe in fila aspettammo una mezz'ora buona prima di entrare nel locale. Cavolo, fuori si moriva dal freddo. Varcai la soglia della grande sala con un sospiro; sarebbe stata una lunga notte...e non so se i miei piedi avrebbero resistito. Il mio abito nero aderente già mi faceva mancare l'aria sebbene avessi una scollatura abbastanza aperta e le cosce abbastanza scoperte, sentivo crescere la claustrofobia. E io che avrei potuto tranquillamente guardarmi Twilight e godermi l'infinita bellezza  e dolcezza di Edward. La sala era stracolma di gente, non si riusciva a passare. Ed erano solo le 23.35. Non osavo immaginare quanta altra gente sarebbe potuta entrare più tardi...Al solo pensiero mi portai una mano alla gola; mi sentivo già mancare il respiro. Il brutto di quella situazione è che avrei cominciato a bere. No, non sono un'ubriacona ma, come tradizione, ogni volta che mi trovavo in discoteca a ballare bevevo come un'alcolizzata. Per mia fortuna, non ero ancora arrivata al punto di vomitare l'anima in uno squallido water, ma quella sera, probabilmente per la noia, non avrei fatto altro che bere e quindi di conseguenza, vomitare. Mi sedetti subito su una di quelle poltroncine confortanti attaccate al muro e mi passai una mano sul viso in segno di stanchezza. Da lontano scorsi una figura alquanto "inquietante". Mi sembrava di conoscerlo. Strabuzzai gli occhi per l'irritazione e lo sdegno quando realizzai che quella figura non era altri che quell odioso di Benjamin! Cercai di calmare il nervoso che sentii sormontare dentro. Quanto mi dava fastidio la sua presenza! Chi si credeva di essere quel biondino egocentrico dagli occhi azzurri? Si credeva di essere il re della festa?! Ballava come un ubriaco in preda all'euforia...O forse era meglio dire che sembrava un matto disperato in cerca del suicidio. Ma perchè mi importava così tanto di criticare Benjamin? Cazzo, ero in discoteca con la mia migliore amica e volevo divertirmi! Non dovevo pensare a Benjamin e al suo modo di ballare o a come fosse vesitito quella sera. Benjamin non era nessuno. Anzi, gli avrei fatto vedere come mi sarei divertita anche io quella sera. Così avrebbe imparato che io non ero per niente una vecchia zitella inacidita - in memoria di un suo calorosissimo e affettuoso complimento.
- Anna, andiamo a prendere da bere- la trascinai con me verso il bancone. Ordinai subito - tanto per andare sul leggero- due bicchieri di mojito seguito da un bicchierone di Rum&Cola. In teoria sarei dovuta uscire di testa con quelli, ma il mio cervello ancora non voleva partire così ordinai ancora un bicchiere di Scotch. Lo bevvi alla goccia e finalmente mi sentii scivolare nella completa esastasi. Anna era astemia e quindi non poteva bere. Ma non sapeva quello che si perdeva. Cominciai a ballare come posseduta da un demone. Ridendo, saltando di qua e di là, strusciandomi addosso a tutti. A volte mi poggiavo a gente che neanche conoscevo e cominciavo a ridere e parlare di cose insensate. Sapevo che sarei morta di vergogna non appena Anna mi avesse fatto il resoconto della serata ma in quel momento non mi importava. Quando si è ubriachi non si pensa mai alla vergogna, alle preoccupazioni, alle conseguenze...non si pensa a niente! Era proprio questo il bello. All'improvviso, non capii come, sentii un forte tonfo che mi fece male al sedere e compresi che ero caduta per terra. Cominciai a ridere divertita, completamente senza ragione. Sarei rimasta li fino alla fine della nottata se qualcuno non mi avesse aiutata ad alzarmi. Anna dove diamine era finita?! Probabilmente con Enzo, pensai. Gridai aiuto sempre ridendo ma nessuno mi sentiva o mi considerava.
- Benjamin!- gli gridai quando lo vidi vicino a me che ballava vicino ad una ragazza. Non sapevo il motivo ma sentii stringersi lo stomaco in una morsa di nervosismo e rabbia.  Si girò nella mia direzione e per farlo guardare in basso lo chiamai una seconda volta. Finalmente mi guardò ma dovette stringere gli occhi per mettermi bene a fuoco, poi scoppiò a ridere. Tese una mano - per niente affidabile per il modo in cui traballava sul posto- verso di me.
- Cosa ci fai lì per terra?- chiese ridendo come un pazzo. Era ubriaco più ubriaco di me.
- Tirami su!- gli dissi aggrappandomi al suo braccio.
- Ci provo, piccola, ma sto messo peggio di te e se cadiamo, amen.-
Ero ubriaca, si, ma avevo sentito bene o mi aveva chiamata " piccola"?! Benjamin, piccola a me non mi ci chiamava!
Quando mi tirò su con uno sforzo disumano dovetti appendermi forte al suo collo per non cadere all'indietro e lui si strinse forte ai miei fianchi per non perdere l'equilibrio. Sarebbe proprio stato divertente sapere come due ubriachi sarebbero usciti a braccetto di lì.
- Non mi chiamare più piccola!- gli dissi sforzandomi di urlare e di sembrare minacciosa, ma probabilmente mi uscii solamente una voca sfiatata e un debole pugno che sferrai sulla sua spalla.
Non mi resi conto dell'incredibile vicinanza dei nostri volti. Mi persi nei suoi profondissimi occhi azzurri notando strani filamenti giallastri che vi erano all'interno di quelle iridi pulite. Non avevo mai visto niente di più bello. Si, la sbronza stava proprio uccidendo tutti i miei già esauriti neuroni. Eppure non mi dispiaceva affatto stare tra le braccia di Benjamin, sentire le sue mani calde sui miei fianchi, aggrapparmi al suo corpo saldo e forte. Guardai la sua camicia bianca sbottonata sotto al gilè blu elettrico che si intonava perfettamente con il biondo dei suoi capelli e l'azzurro immenso dei suoi occhi. Il suo petto liscio e scolpito si intravedeva appena sotto le luci del soffitto.
- Lo sai che non sei proprio niente male?- mi bisbigliò retorico ad un centimetro dal mio viso, accarezzandomi la schiena. Non ebbi la forza di controbattere, ero troppo stanca e sbalordita dalle sue parole. Al delicato passaggio della sua mano sentii mille brividi percorrermi la schiena.
Cazzo, Giuls sei messa peggio di quanto pensassi!
Non so come, ma tutto a un tratto le mani di Benjamin finirono tra i miei capelli attirando la mia testa verso il suo viso per poi posare le sue labbra sulle mie. Mi era rimasta ancora un pò di lucidità per capire che quel bacio era assolutamente uno sbaglio insensato; infatti, cercai di divincolarmi ma la sua presa ferrea non mi permetteva di muovermi. Con un gemito mi lasciai andare dischiudendo la bocca al dolce invito della sua lingua e, quando incontrò la mia, cominciò a rincorrerla lentamente in un vortice senza fine. Il sapore delle sue labbra non era acido come pensavo, anzi, era un misto tra dolce e salato. Senza dubbio inconfondibile. Benjamin sospirò sulle mie labbra attirando ancora più vicino il mio corpo al suo e io non resistetti dal mettergli le mani nei capelli. Era sempre stata una mia curiosità passare le dita tra quella bellissima e corta chioma bionda che al tatto si rivelò morbida e leggera.
Cavolo, il biondino ci sapeva pure fare! Eccome! Però ero sempre Giuls e, anche se tardi, finalmente realizzai la gravità della cosa: stavo baciando Benjamin in discoteca. E questa era una delle cose che mai e poi mai avrei dovuto fare in vita mia. Benjamin era la persona che più odiavo sulla faccia del pianeta, il cui lo splendido - ma che dico?!- sorriso mi mandava su tutte le furie, per non parlare del suo solito sguardo di sufficienza...ma semplicemente bellissimo.
No, no Giulia così non va bene! Raccolsi tutte le forze che possedevo e spinsi Benjamin via da me. Le nostre bocce si sciolsero dall'abbraccio con un sonoro schiocco. Però, era stato più facile di quanto pensassi!
- Giuls!- qualcuno esclamò alle mie spalle e mi resi conto che era Anna che mi teneva per un braccio. Ecco perchè mi era apparso tanto semplice staccarmi da Ben: probabilmente, Anna mi aveva tirato via. Il mio sorriso fiero svanì all'istante seguito da una smorfia seccata. Bene, era una di quelle cose che la mia migliore amica non avrebbe dovuto vedere. Meraviglioso!
- Andiamo a casa, forza! Ho già chiamato mia madre da un pezzo- mi trascinò via con sè, lontano dalle luci, dalla musica, dall'alcool. Lontana da Ben e il suo bacio...
- E menomale che tu eri quella che non voleva uscire stasera!- mi sgridò quando fummo entrate in macchina. Salutai la madre di Anna come meglio potevo prima di sprofondare letteralmente nel sonno più profondo. Stranamente, lo sfondo che solitamente era buio e scuro si trasformò in uno strano azzurro cielo dalle venature giallastre.


                                               


E allora che ne dite? Spero che vi emozioni quanto ha emozionato me. Perchè le fortune non capitano mai a me? Bah! T^T. Vi lascio con un piccolo spoiler :D

"- Io...io avrei...baciato...Benj..Benjamin, ieri?-

Ero sconvolta, scioccata. Dio, che rivelazione! Un incubo tramutato in realtà! O per meglio dire una realtà che avrei tanto voluto fosse rimasto un incubo di una stupida notte da sbronza.

[...]

 - mi sono baciato con una ragazza. Ma non ricordo chi fosse, non ricordo il suo viso. Ricordo i suoi capelli morbidi tra le dita, ricordo il suo corpo perfetto. Soprattutto, ricordo il suo bacio.- Benjamin parlava guardando il cielo come ammaliato con una venerazione nella voce che mai e poi mai avrei pensato di sentire da lui.
Benjamin che venerava una ragazza? E per di più una di cui non si ricordava nemmeno. Credevo che Benjamin venerasse solo sè stesso...









  
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